Category: Kitano Takeshi


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Un film di Takeshi Kitano. Con Takeshi Kitano, Kayoko Kishimoto, Yusuke Sekiguchi, Kazuko Yoshiyuki Titolo originale Kikujiro. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 116 min. – Giappone 1999. MYMONETRO L’estate di Kikujiro * * * 1/2 - valutazione media: 3,61 su 27 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Sentimentalismi deamicisiani in versione sushi. Incontro tra un bambino abbandonato dalla madre e un yakuza, un mafioso giapponese, dal cuore d’oro. Hana-bi era un film notevole, molto migliore di quest’altra opera di Kitano.

Kikujiro (1999) on IMDb

Regia di Takeshi Kitano. Un film con Yoshiyoshi ArakawaTadanobu AsanoKenichi EndoHaruRyo KaseCast completo Genere Azione – Giappone2023durata 131 minuti. – MYmonetro 2,85 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

1579. Nobunaga Oda, signore della guerra intenzionato a conquistare tutto il Giappone, chiede ai propri vassalli di stanare Murashige Araki, datosi alla macchia e sospettato di cospirare contro Oda. Ma è tutta la corte a essere un coacervo di intrighi e doppiogiochismi, di cui Oda è consapevole. In particolare si distinguono l’astuto Mitsuhide Akechi e lo scanzonato Hideyoshi Hashiba, soprannominato “la Scimmia”. Umiliati dagli abusi di Oda, i vassalli cominciano a coalizzarsi per cospirare contro di lui, anche se nessuno sembra essere completamente affidabile.

La leggenda racconta che nel 1993 Akira Kurosawa, dopo aver ascoltato l’idea di Takeshi Kitano su un film epico di samurai da realizzare, sentenziò che, una volta concluso, sarebbe stato superiore al suo capolavoro I sette samurai.

Trent’anni dopo Kitano riesce finalmente a portare a termine quel progetto, dopo aver condotto nel frattempo una lunga carriera, costellata di grandi film e con qualche sporadico inciampo. Difficile dire come sarebbe stato allora, visto che il Kubi che conosciamo è figlio del suo tempo, il 2023, e di un regista che sembra sempre più prossimo a un abbandono più volte preannunciato (benché sempre smentito), per ragioni anagrafiche e di crisi di ispirazione (come a suo tempo evidenziò il geniale dittico di Takeshis’ e Glory to the Filmmaker!, seduta di auto-analisi condotta attraverso il cinema).

Lo sguardo di Kitano quindi unisce il disincanto della maturità all’entusiasmo del progetto di un tempo, in un contrasto che risulta a volte stimolante e in altri casi semplicemente bizzarro e dissonante. A mettere in chiaro cosa riserveranno i 130 minuti di film è la sequenza di apertura, in cui da un corpo decapitato, inquadrato in primo piano, fuoriescono dei granchi. Grand guignol e humour nero caratterizzeranno da lì in avanti la mattanza tra i samurai al servizio di Oda, con l’introduzione di una moltitudine di personaggi piuttosto complessa da memorizzare.

Nella coralità di Kubi lo spazio su grande schermo viene ripartito tra le varie star coinvolte, quali Ryo Kase (Hill of Freedom), Hidetoshi Nishijima (Drive My Car) e Tadanobu Asano (Tabù – Gohatto), che affiancano l’anziano Beat Takeshi, di nuovo presente davanti e dietro alla macchina da presa. Per sé Kitano ritaglia un ruolo ormai classico, che ricorda molto da vicino l’Otomo della trilogia di Outrage.

Trasponendo nel war movie in costume quanto visto in Outrage Beyond per il mondo yakuza, abbiamo la storia dell’improbabile ascesa di un uomo che si è fatto da solo, provenendo dalla campagna, e che non ha mai mostrato ambizioni in un mondo di squali disposti a tutto per raggiungere il potere. Mentre i capi si tradiscono e si scannano, a prevalere alla fine è il sempliciotto che irride le regole non scritte della comunità di appartenenza, la “scimmia” a cui nessuno dava importanza, e a cui Kitano infonde il suo inconfondibile humour bislacco.

Kubi (2023) on IMDb

Regia di Takeshi Kitano. Un film Da vedere 2000 con Takeshi KitanoOmar EppsClaude Maki. Genere Giallo – USAGiapponeGran Bretagna2000durata 110 minuti. – MYmonetro 3,25 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dopo una sanguinosa guerra tra bande della Yakuza a Tokyo, il gangster Yamamoto parte per Los Angeles dove abita il fratello minore, coinvolto nello spaccio della droga e in lotta con altre bande di neri, ispanici e paisà. 1° film di T. Kitano in trasferta, ma coerente al suo pessimismo atroce di fondo, che qui si riversa su tutti senza distinzioni etniche, e al suo codice di violenza, che anche qui sfuma in malinconia nell’illusoria ricerca di una fratellanza. Non è sicuramente uno dei suoi migliori film, ma forse uno dei più dolorosi, nonostante la sotterranea ironia.

 Brother
(2000) on IMDb

Un film di Takeshi Kitano. Con Takeshi Kitano, Tadanobu Asano, Akira Emoto, Yuko Daike, Saburo Ishikura. Commedia, durata 116 min. – Giappone 2003. MYMONETRO Zatôichi * * * 1/2 - valutazione media: 3,87 su 22 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Giappone XIX sec. Zatôichi, massaggiatore cieco col vizio del gioco a dadi e micidiale maestro di spada, arriva in un villaggio i cui abitanti sono taglieggiati dal clan dei malvagi Ginzo. Col suo amico Shinkichi (Taka) s’imbatte nelle sorelle Naruto, Okinu (Yuko) e Osei (Daigorô), che si fingono geishe in attesa di vendicare il massacro dei genitori. Le aiuterà a fare giustizia. 1° film di Kitano in costume, del genere chambara (cappa e spada). Tratte dai popolari racconti di Kan Shimozawa, le avventure di Zatôichi furono rilanciate negli anni ’60 dall’attore Shintaro Katsu che tra il ’62 e l’86 interpretò il personaggio in una serie TV e in una ventina di lungometraggi per le sale. È il suo film più divertito e divertente, il più gratuito forse, ma all’insegna di una libertà fiabesca nella mescolanza dei generi e di un’idea di cinema come fusione di danza, musica, teatro, pittura. Nonostante la bravura dell’attore e la bellezza di molte sequenze, compreso il balletto nel suo sfrenato ritmo funk-a-step eseguito dal gruppo The Stripes, qualche aficionado di Kitano ha rimpianto l’assenza della sua malinconica e tragica visione del mondo di cui rimangono fievoli tracce. Non ha tenuto conto che, come ha fatto notare Roberto Escobar, non vale tanto per i contenuti, ma per la sagacia dell’orchestrazione di forme, gesti, colori, ritmi. Il suo nucleo è “nel tema della vita come sogno, allucinazione o come rappresentazione, gioco di maschere governato dal caso” (V. Buccheri). È la vita messa in immagini audiovisive come macchina romanzescnto – davvero tutto fisico e sublimato nella risata – del pubblico, affrancato da qualsivoglia speculazione. Zaitochi si realizza nel combattimento come Kitano nel divertimento, dimentico dei codici che da sempre regolano il cinema “in costume”. Allora, quasi naturalmente, il guerriero nipponico approda al musical, sul palcoscenico, dove gli eroi del cinema convivono con quelli della televisione, quelli della letteratura con quelli della leggenda, dentro, anzi sotto un tip tap che “danza” i singoli elementi in un ritmo globale, dove è impossibile inciampare, o quasi!

 Zatôichi
(2003) on IMDb

Regia di Takeshi Kitano. Un film Da vedere 2002 con Miho KannoHidetoshi Nishijima, Iatsuya Mihashi, Chieko Matsubara. Genere Drammatico – Giappone2002durata 113 minuti. – MYmonetro 3,56 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Introdotte da uno spettacolo di Bunraku (marionette) al Teatro Nazionale di Tokyo, tre tragiche storie di amore e abbandono: a) due giovani amanti per sempre legati da una corda rossa; b) un vecchio e malato capo della yakuza torna sulla panchina dove una donna da lui abbandonata l’ha atteso per tutta la vita; c) un giovane fan di una famosa pop star si acceca quando lei rimane sfigurata in un incidente. Costumi: Yohji Yamamoto. Musica: Joe Hisaishi. Associato al giuoco infantile, il tema della marionetta è centrale nel cinema tragicomico di Kitano: lo diventa l’uomo, vittima delle proprie ambizioni e lo diventa la donna, vittima dell’uomo. Dolls (bambole) è il suo film più stilizzato, enigmatico e complesso. Un compendio del suo cinema, dicono i devoti. Altri replicano: il più estetizzante, accademico, rarefatto, gelido, sfiancante. Non tengono conto che lo splendore delle sue immagini esiste qui, oggi, e che alla sua bellezza – e ai suoi amori – si oppongono il denaro, il potere, la violenza del mondo. “La bellezza è insieme il mezzo e il contenuto dell’opera: Dolls è un film bello sulla bellezza , oggi. Ed è, di conseguenza, un film disperato” (Em. Morreale). Radicale nel suo sconsolato pessimismo. Il miglior film in concorso a Venezia 2002.

 Dolls
(2002) on IMDb
Locandina Il silenzio sul mare

Un film di Takeshi Kitano. Con Kuroudo Maki, Hiroko Oshima, Sabu Kawahara, Nenzo Fujiwara Titolo originale Ano natsu, ichiban shizukana umi. Commedia drammatica, durata 101 min. – Giappone 1991. MYMONETRO Il silenzio sul mare * * * - - valutazione media: 3,38 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Shigeru è un netturbino che, trovata nell’immondizia una tavola rotta, decide di diventare un campione di surf. Il ragazzo inizia a frequentare una spiaggia di surfisti, accompagnato dalla sua fidanzata Takako, sordomuta come lui. I due passano lunghe giornate silenziose a contemplare il mare, poi pian piano cominciano a fare amicizia con un gruppo di surfisti del luogo e Shigeru a vincere qualche gara.

Per quanto a tratti vago e inconcludente, il film si lascia guardare fino alla fine, nonostante la lentezza e la ripetitività delle situazioni. Kitano lascia subito intravedere la sua immensa abilità nel ritrarre personaggi che inizialmente sembrano della macchiette, ma che rivelano, nel corso del film, di avere psicologie ben definite e di essere estranei alla facile tipizzazione. Già solo vedere dei giapponesi accanirsi nel surf ha un certo effetto straniante.
Un film soave, onesto e atipico, condito da qualche gag esilarante: tutto normale in casa Kitano.

A Scene at the Sea (1991) on IMDb

Un film di Takeshi Kitano. Con Ken KanekoMasanobu AndoLeo MorimotoHatsuo YamayaGoichi Shigehisa. Titolo originale Kidzu ritan – Kids ReturnCommedia drammaticadurata 107 min.

Masaru e Shiniji sono due giovani indisciplinati che tornano a visitare la loro vecchia scuola ricordando i giorni in cui erano spensierati studenti. Entrambi compiono scelte di vita rischiose, tentando rispettivamente la strada della mafia giapponese e della boxe.

 Kids Return
(1996) on IMDb
Locandina A ciascuno il suo cinema

Un film di Bille August, David Cronenberg, Claude Lelouch, Isabelle Adjani, Anouk Aimée, Josh Brolin, Jean Cocteau, David Cronenberg. Willem Dafoe, Grant Heslov, Jeanne Moreau, Nanni Moretti, Michel Piccoli, Lars von Trier
Titolo originale Chacun son cinéma. Documentario, durata 120 min. – Francia 2007. – MYMOVIESLIVE! uscita lunedì 14 maggio 2012. MYMONETRO A ciascuno il suo cinema * * * - - valutazione media: 3,00 su 1 recensione.

Ogni tanto gli anniversari non vengono per nuocere. È il caso del sessantesimo del Festival di Cannes che ha spinto il suo Presidente e mentore Gil Jacob a celebrare offrendo ai registi di cui sopra la possibilità di realizzare un film di 3 minuti avente al centro la sala cinematografica o comunque l’idea di film già realizzato. Quindi niente lavoro del set, registi e attori ecc.. ma l’opera finita e il suo rapporto con il luogo che resta ancora (almeno idealmente) al centro della sua fruizione. Ne è uscito un mosaico davvero interessante di letture e di spunti. È impossibile citarli tutti e quindi tratteremo, molto soggettivamente, di quelli che più ci hanno colpito.
Lars Von Trier ha ancora una volta ‘esagerato’ (nel senso positivo del termine) mettendosi in scena nella proiezione ufficiale di Manderlay con a fianco un produttore che comincia a parlare di quanto sia divenuto ricco grazie al cinema. Lars lo massacrerà nel senso più preciso del termine. Takeshi Kitano si è regalato il ruolo di un proiezionista in un cadente cinema di campagna che, grazie alla sua imperizia, mostra all’unico spettatore in sala solo dei frammenti di un film distribuito dal…Kitano Office. Se i Coen mettono in scena un cowboy che va a vedere un film turco che finisce col piacergli Abbas Kiarostami stupisce tutti rendendo omaggio a Franco Zeffirelli e al suo Romeo e Giulietta mostrando un cinema pieno di donne che si commuovono dinanzi al film del quale sentiamo il sonoro della sequenza finale. Polanski ci riporta alla proiezione di Emmanuelle e a una coppia borghese scandalizzata da uno spettatore che, molte file più indietro, sembra intento a masturbarsi. Sembra… Non mancano i film densi di nostalgia (ben due omaggi a Bresson e tre, se non abbiamo contato male, a Fellini). A cui si aggiunge l’autocitazione di Lelouch e del legame che si era creato tra suo padre e sua madre e Ginger Rogers e Fred Astaire. Un’ultima annotazione per la nutrita presenza (i registi non sapevano nulla dei progetti altrui) di non vedenti in un film collettivo sul cinema. Non è per nulla strana come si potrebbe pensare in un primo momento. Il cinema ha un significato anche per chi non vede ed è giusto che la cecità abbia assunto qui il ruolo di metafora forte.

To Each His Own Cinema (2007) on IMDb

Regia di Takeshi Kitano. Un film Da vedere 2008 con Takeshi KitanoKanako HiguchiYûrei YanagiKumiko Aso. Titolo originale: Akiresu to kame. Genere Commedia, – Giappone2008durata 119 minuti. distribuito da Ripley’s Film. – MYmonetro 3,07 su 10 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il signor Kuramoshi è un ricco industriale appassionato d’arte che ama circondarsi di artisti. Suo figlio Machisu ha una passione per tele e colori e sogna di fare il pittore. In seguito al fallimento e alla perdita di tutti i suoi beni, Kuramoshi si toglie la vita e il bambino viene affidato a uno zio brontolone e poco comprensivo che si sbarazza di lui mandandolo in orfanotrofio. Crescendo Machisu continua a dedicarsi alla pittura deciso ad affermarsi, ma viene di volta in volta criticato e “rimandato” da un gallerista pieno di sé.

 Achille e la tartaruga
(2008) on IMDb

Regia di Takeshi Kitano. Un film con DuncanMoeko EzawaTaka GuadalcanalHakuryûTokie Hidari. Genere Commedia – Giappone1994durata 108 minuti.

Asao è un trentacinquenne che non ha mai avuto alcuna esperienza con l’altro sesso e le prova tutte per farsi bello con le donne: vende gli organi di suo nonno per far soldi, rapina banche, fa l’attore, persino il killer. Dopo aver visto un film erotico, crede di aver trovato la soluzione. Il più surreale film di Kitano, autoironico e trasgressivo.

 Getting Any?
(1994) on IMDb
TABÙ - GOHATTO - Spietati - Recensioni e Novità sui Film

Regia di Nagisa Ôshima. Un film Da vedere 1999 con Takeshi KitanoShinji TakedaRyuhei MatsudaTadanobu AsanoKoji Matoba. Titolo originale: Gohatto. Genere Storico, – Giappone1999durata 100 minuti. distribuito da Bim Distribuzione. – MYmonetro 4,25 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

A Kyoto nel 1865, nella Shinsengumi – milizia speciale istituita dal governo dello Shogun per contrastare i samurai favorevoli a un ritorno al potere dell’imperatore – viene reclutato Sozaburo Kano, giovane ed esperto schermidore di efebica bellezza, che innesca tra compagni e superiori appetiti omosessuali, rivalità, persino delitti. Da due racconti di Shinsengumi Keppuroku di Ryotaro Shiba, Oshima – inattivo nel cinema di fiction dal 1986 – ha tratto “insieme a Eyes Wide Shut il film più mortuario, cimiteriale degli ultimi anni” (A. Termenini) che riesce a essere, al tempo stesso, rituale e anarchico, geometrico e imperscrutabile, astratto e ironico; qua e là nella 2ª parte in bilico sull’estetismo, ma con un radicale rifiuto degli schemi e degli stereotipi del cinema asiatico.

 Tabù - Gohatto
(1999) on IMDb
Sonatine (1993 film) - Wikipedia

Un film di Takeshi Kitano. Con Aya Kokumai, Tetsu Watanabe, Takeshi Kitano, Masanobu Katsumura Drammatico, durata 94 min. – Giappone 1993. MYMONETRO Sonatine * * * * - valutazione media: 4,24su 18 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Saturo del suo mestiere di yakuza, Murakawa (Kitano) è inviato dal suo capo sull’isola di Okinawa a dare una mano a una banda di amici contro i rivali. Non tarda ad accorgersi di essere stato messo in trappola. Un noir alla Melville dove scorre il sangue come in un film di Peckinpah diretto da un ideale allievo di Ozu. Scoperto in Europa con Hana-Bi (1997), l’attore, scrittore, showman televisivo e regista Kitano si è rivelato, almeno nella ristretta cerchia dei cinefili, come uno degli inventori di forme nel cinema degli anni ’90. Lavora per sottrazione, astrazione, stilizzazione, traducendo in immagini infallibili una sconsolata visione del mondo e della vita sull’orlo del nichilismo. La struttura tripartita è paragonabile a una sonata. Comincia con un andante di azioni e macchinazioni gangsteristiche e termina con un adagio sostenuto e fremente verso l’epilogo tragico. In mezzo, imprevedibile e quasi surreale, c’è un tempo di scherzo in cui Murakawa e i suoi yakuza si divertono sulla spiaggia come bambini in giochi pericolosi e burle ridanciane. 1° premio al Festival di Taormina, trasmesso in TV da “Fuori Orario” e distribuito in sala nell’estate 2000.

 Sonatine
(1993) on IMDb

Un film di Takeshi Kitano. Con Takeshi Kitano, Kayoko Kishimoto, Ren Osugi Titolo originale . Drammatico, durata 100′ min. – Giappone 1997. MYMONETRO Hana-Bi * * * * - valutazione media: 4,23 su 21 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nishi, ex detective della polizia di Tokyo, ha due rimorsi (la paralisi di un collega suo coetaneo e la morte di un collega giovane di cui si sente responsabile) e uno strazio (la moglie, malata terminale di leucemia). Per pagare i debiti e fare una vacanza con lei, fa una rapina (sequenza geniale). Epilogo tragico su una spiaggia che ricorda Visconti (Morte a Venezia) e Fellini (La dolce vita). Film polimorfico che parte come un poliziesco d’azione, continua come un noir, finisce nel melodramma esistenziale. Alterna il lirico e il tragico, scoppi di violenza e digressioni sulla pittura. Spiazza, coinvolge, intenerisce, colpisce, commuove. 7ª regia di Kitano, comico e showman TV, popolare come Beat Takeshi, poeta, romanziere, umorista, pittore (i dipinti che si vedono nel film sono suoi). Leone d’oro a Venezia 1997. Belle musiche di Joe Hisaishi.

 Hana-bi - Fiori di fuoco
(1997) on IMDb

Regia di Takeshi Kitano. Un film con Takeshi KitanoKotomi KyonoKayoko KishimotoRen ÔsugiSusumu TerajimaCast completo Genere Biografico – Giappone2005durata 108 minuti. – MYmonetro 3,00 su 8 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il regista Takeshi Kitano ha un sosia biondo che è un perdente assoluto. Perde al gioco, viene bocciato alle audizioni, svolge lavori noiosi e ripetitivi. Ma non smette mai di sognare, anche a occhi aperti, di entrare nel mondo del cinema e diventare famoso come il vero Takeshi. Ma sono solo sogni? Ed è solo un sosia?
Anche le menti artistiche più vulcaniche conoscono momenti in cui subentra un blocco creativo o la perplessità e lo scetticismo sulle effettive possibilità di rinnovare il proprio linguaggio. La differenza spesso è tra chi finge che nulla sia successo e ripropone stancamente il medesimo copione e chi non ci sta e riesce a interrogarsi su questa crisi, oltre che ad allargare il campo sul suo ruolo nella società. È il caso di Kitano Takeshi, star crossmediale nipponica, divenuto da intrattenitore televisivo e pittore a tempo perso creatore di videogiochi e soprattutto regista apprezzato in tutto il mondo. Scottato dall’insuccesso di Zatoichi e dalla difficoltà di imboccare nuove strade, lontano dalle aspettative dei fan, Kitano sceglie la via più impervia e rischiosa, inaugurando con Takeshis’ una folle trilogia sul senso dell’arte con se stesso come simbolo dell’artista e del suo travaglio. Takeshis’ è un’opera narcisista, spesso volutamente sciatta, quasi autolesionista come una cerimonia di harakiri, ma carica di una sincerità anche disarmante, quella andata scomparendo nelle opere immediatamente precedenti del regista nipponico.

 Takeshis'
(2005) on IMDb

Regia di Takeshi Kitano. Un film con Takeshi KitanoRyo KaseToshiyuki NishidaKen MitsuishiHirofumi AraiCast completo Genere Azione – Giappone2012durata 112 minuti. – MYmonetro 3,19 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In seguito alla presa di potere di Kato del clan Sanno, avvenuta eliminando il boss yakuza precedente ma mascherando il reale colpevole, il cane sciolto Otomo è rimasto ai margini, fingendosi morto per sfuggire alle ritorsioni dei Sanno. Ma le voci sulla reale versione dei fatti e il ritorno in azione di Kimura, alleato di Otomo, preparano la strada a una violenta vendetta.
Considerare Outrage Beyond come oggetto a sé stante, valutarlo in maniera decontestualizzata, sarebbe mancare di rispetto a quell’artista unico che è Kitano Takeshi. Entità ormai inscindibile dal proprio cinema, ultimo esempio di artista in simbiosi di carne, sangue e celluloide con le sue opere, grazie alla trilogia iniziata con Takeshis e terminata con Achille e la tartaruga Kitano ha reso arte la sua crisi di ispirazione, offrendosi in maniera disarmante, quasi con un seppuku virtuale, al pubblico. Dopo un simile processo autodistruttivo non restavano che il ritiro o il rientro nei ranghi sicuri dello yakuza eiga, quel sottogenere rigidamente codificato che il popolo kitaniano da lui si attende

 Outrage Beyond
(2012) on IMDb
Recensione su Violent Cop (1989) di AndreaVenuti | FilmTV.it

Un film di Takeshi Kitano. Con Takeshi Kitano, Maiko Kawakami, Makoto Ashikawa, Shirô Sano, Sei Hiraizumi. Titolo originale Sono otoko, kyobo ni tsuki. Poliziesco, durata 103′ min. – Giappone 1989. MYMONETRO Violent Cop * * * - - valutazione media: 3,20 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Il poliziotto Azuma (Kitano) della Squadra Omicidi è un duro: indisciplinato verso i superiori, rude con le reclute che scozzona senza seguire il regolamento, poco rispettoso delle forme nel praticare il mestiere.Quando scopre che un superiore ha le mani in pasta nel traffico di droga, dà fuori di testa. Dalla sceneggiatura di un poliziesco come tanti, Kitano, al suo esordio di regista, cava un film anomalo, stilisticamente eccitante sino alla provocazione, imperniato su una figura di “perdente”, che viola una delle regole principali del codice hollywoodiano del cinema d’azione. Non aveva tutti i torti Variety a definirlo: “Il tempo lento e l’aspetto arty lo rendono adatto agli appuntamenti con i festival”.

 Violent Cop
(1989) on IMDb

Locandina OutrageUn film di Takeshi Kitano. Con Takeshi Kitano, Ryo Kase, Kippei Shiina, Tomokazu Miura, Jun Kunimura. Titolo originale Autoreiji. Drammatico, durata 120 min. – Giappone 2010. – da definire – VM 14 – MYMONETRO Outrage * * - - - valutazione media: 2,17 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Otomo è il braccio armato della famiglia Ikemoto, con la sua gang fa il lavoro sporco per conto del clan, il quale come tutti gli altri, gestisce i propri affari e i propri accordi sempre facendo capo a Mr. Chairman, boss di tutte le yakuza.
Un’alleanza tra famiglie poco gradita a Mr. Chairman sarà l’occasione per un rimescolare nel sangue tutte le carte e i ruoli. In un mondo in cui, come amano ripetere i suoi protagonisti, “la carriera conta più dei soldi” ognuno tenterà la scalata, in primis Otomo che dalla sua ha la familiarità con il lavoro sporco.
Ci ha raccontato storie efferate di poliziotti ridefinendo il modo in cui guardiamo alla violenza sullo schermo, ha realizzato film comici alle volte totalmente demenziali, ha parlato come nessuno della yakuza, utilizzando la sua organizzazione e i valori che mette in campo come espediente per fare dell’autentica poesia, ha realizzato alcuni splendidi film drammatici e un film di samurai eccezionale. Poi nelle sue ultime tre opere Takeshi Kitano ha esplicitamente affrontato la fine della sua spinta a fare film e la crisi creativa, dichiarandosi totalmente privo di idee. E ora?
Con Outrage torna al cinema di yakuza e torna come Beat Takeshi ma nulla è più lo stesso. Sebbene la violenza sia la medesima (efferata, improvvisa e spiazzante) e pure il tono compassato con cui il regista guarda al grottesco che si annida nei simboli e nelle dinamiche della yakuza, a mancare totalmente è quella poesia che accompagnava i gangster dal mondo violento metropolitano alle tranquille spiagge ventose.

 Outrage
(2010) on IMDb