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Ivan il terribile - LongTake - La passione per il cinema ha una nuova regia

Un film di Sergej M. Ejzenstejn. Con Nicolaj Cerkasov, Lyudmila Tselikovskaya, Serafina Birman, Andrei Abrikosov.Titolo originale Ivan Groznyi. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 96′ min. – URSS 1944. MYMONETRO Ivan il terribile * * * * 1/2 valutazione media: 4,77 su 14 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Incoronato zar nel 1547, Ivan (1530-84) promette di unire tutta la Russia, entra in conflitto con i boiardi di cui vuole limitare il potere e con la zia che avvelena la zarina. Ivan si ritira in convento. Presentato alla fine del 1944, è la prima parte di Ivan Groznyi la cui seconda parte, nota col titolo La congiura dei boiardi, fu terminata nel febbraio 1946 e condannata nello stesso anno dal Comitato centrale del Partito Comunista dell’URSS e distribuita in pubblico solo nel settembre 1958. Tornato a Mosca, Ivan entra in conflitto con l’amico Fëdor Kolitchev, diventato pope metropolita col nome di Filippo e schierato con i boiardi. Euphrosinia, zia di Ivan e madre dell’inetto Vladimir, che i boiardi vorrebbero come zar, prepara un attentato, ma Ivan sostituisce a sé stesso il giovane che così viene ucciso da un sicario inviato da sua madre. Nella 2ª parte, inseparabile dalla 1ª, Ejzenštejn inserì una lunga sequenza a colori (in Agfacolor, bottino di guerra). La 3ª parte non fu mai girata: doveva raccontare la vittoria finale di Ivan, ormai diventato il Terribile. Nella cineteca di Mosca erano conservate 2 sequenze inedite (20 minuti circa), una delle quali (L’infanzia di Ivan) doveva servire di prologo alla 1ª parte. Può essere letto a diversi livelli: storico, politico, psicologico, estetico, allegorico. Ivan è Ivan. È Stalin. È un re di Shakespeare. È un eroe di opera wagneriana. È la rievocazione _ spesso in bilico sul ridicolo perché la sua natura è sublime _ di una situazione storica che rimanda a quella del presente, elevata ad archetipo eterno. Integralmente e genialmente staliniano, terribilmente reazionario e, insieme, autenticamente rivoluzionario. Fotografia di Edvard Tissé (esterni) e Andrej Moskvin (interni). Musica di Sergej Prokof’ev.

 Ivan il terribile
(1944) on IMDb

Ottobre - I dieci giorni che sconvolsero il mondo (1927) | FilmTV.itUn film di Sergei M. Eisenstein. Con Boris Livanov, Nikandrov, N. Popov, E. Tiss Titolo originale Oktiabr’DrammaticoRatings: Kids+16, b/n durata 94 min. – URSS 1928.MYMONETRO Ottobre * * * 1/2 - valutazione media: 3,75 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tratto dal libro di John Reed, con soggetto e sceneggiatura di Ejzenstejn e di Grigori Aleksandrov, musiche di Dimitri Shostakovic, fotografia di Eduard Tissè, Ottobre è uno dei grandi capolavori della storia del cinema. Sergej Ejzenstejn, che aveva già realizzato Sciopero La corazzata Potemkin , scelse i protagonisti nelle piazze e nelle fabbriche dell’allora Leningrado: tra questi l’attore-operaio V. Nikandrov nella parte di Lenin, e N. Popov in quella di Kerenskij. Ottobre non può essere considerato come un film di semplice propaganda, è invece un potente film sperimentale, con il ‘montaggio produttivo’ sfruttato al meglio per esprimere l’ironia, la satira e il sarcasmo. Il film è ambientato a Pietroburgo nel febbraio del 1917, quando è al potere il governo oppressivo di Kerenskij. I bolscevichi, guidati da Lenin, tornato dall’esilio, preparano l’insurrezione di ottobre che li porterà a conquistare il Palazzo d’Inverno.

October (Ten Days that Shook the World) (1927) on IMDb
Locandina Va' e vedi

Un film di Elemi Klimov. Con Aleksej Kravsenko, Olga Mironova, Ljubomiras Lauviavicus Titolo originale Idi i smotri. Guerra, durata 145 min. – URSS 1985. MYMONETRO Va’ e vedi * * * - - valutazione media: 3,40 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Protagonista della dolorosa vicenda è un ragazzo di sedici anni, originario della Bielorussia, che vive la seconda guerra mondiale con lo strazio di un’adolescenza sprecata e la ferma convinzione che chi uccide deve pagare, perché nessuno ha il diritto di togliere la vita a un altro essere umano. Buon film russo girato sul nascere della Perestrojka.

Come and See (1985) on IMDb

Regia di Tengiz Abuladze. Un film Da vedere 1986 con Ketevan AbuladzeZeinab BotsvadzeIja NinidzeKakhi KavsadzeMerab NinidzeCast completo Titolo originale: Monanieba. Genere Drammatico – URSS1986durata 145 minuti. – MYmonetro 3,55 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il cadavere di Varlam Aravidze – borgomastro di una grossa città georgiana che ha appena avuto funerali solenni – è disseppellito tre volte. L’autrice del macabro misfatto è una donna la cui famiglia è stata vittima delle sue angherie. Al processo si ricostruisce la storia del despota Varlam: ha baffetti alla Hitler, i gesti e il balcone di Mussolini, gli occhialetti di Beria, l’ardore di Somoza, la cordialità minacciosa di Stalin. Per rievocare gli anni di piombo dello stalinismo T. Abuladze pratica la mescolanza dei generi con un omaggio a Chaplin e rimandi a Buñuel. È un grottesco poema satirico che osa paragonare la dittatura staliniana a quella hitleriana con un accostamento che a molta parte della sinistra occidentale ripugnava allora e oggi ripugna ancora (un po’ meno). Ideato alla fine dell’epoca di Breznev, realizzato nel 1984 sotto Andropov e Cernenko, uscì soltanto alla fine del 1986 sotto Gorbaciov: 12 milioni di spettatori nell’URSS, premio speciale della giuria di Cannes, notorietà internazionale per il georgiano Abuladze di cui fu purtroppo l’ultimo film. In quegli anni “Varlam” divenne in Russia sinonimo di tiranno. Memorabile, nel registro drammatico, la sequenza del deposito dei tronchi arrivati dalla Siberia sui quali si cercano i nomi dei deportati nei campi di lavoro. Come epigrafe gli si addice un’amara frase di S.M. Ejzenštejn: “Nella vita la giustizia trionfa sempre, ma spesso la vita è troppo corta”.

 Pentimento
(1984) on IMDb
Locandina Tre canti su Lenin

Un film di Dziga Vertov. Titolo originale Tri pesni o LenineMutob/n durata 58′ min. – URSS 1934.

Le due diverse date fornite qui sopra riflettono la storia della copia attualmente disponibile. La versione sonora di Tri pesni o Lenine (Tre canti su Lenin) venne approntata nel 1934, quella muta nel 1935. Nel 1938 fu richiesto a Vertov di rimontare entrambe le versioni: nel frattempo le purghe staliniane avevano raggiunto il culmine e i “nemici del popolo” che erano stati fisicamente eliminati entro i tardi anni Trenta dovevano essere cancellati anche dal film. Le versioni originali del 1934 e 1935 non esistono più, ma possiamo supporre che differissero notevolmente da quelle ora disponibili.La prima della versione sonora di Tri pesni o Lenine si tenne al festival di Venezia nell’estate del 1934; in quella stessa estate il film fu presentato a Mosca ai delegati del primo Congresso degli scrittori sovietici: distribuito a novembre (sei mesi dopo che era stato completato), ebbe un considerevole successo sia in patria che all’estero. Lo scrittore inglese H.G. Wells (che aveva conosciuto Lenin) raccontò che pur avendo visto il film senza traduzione aveva compreso ogni parola.

La versione muta (1935) fu preparata per le sale di provincia non attrezzate per il sonoro (in Russia si videro film muti sino alla fine degli anni Quaranta). Queste versioni mute erano in genere reputate inferiori: si sapeva che erano fatte dagli aiuto-registi e di norma non venivano recensite. Nel caso in questione tuttavia la versione muta non era soltanto la parente povera della sonora: sappiamo che Vertov e la Svilova vi avevano lavorato e che le due versioni differiscono considerevolmente: non dal punto di vista qualitativo, ma nel contenuto e nel montaggio.La versione sonora di Tri pesni o Lenine è costituita da tre parti ognuna delle quali basata su materiali folklorici. La prima parte ritrae il leader sovietico attraverso canti e racconti popolari; la seconda è un requiem commorativo di Lenin; la terza (quella ottimista) asserisce l’immortalità di Lenin attraverso l’immortalità delle sue idee. Per Vertov, Lenin era un nuovo dio e ciò riflette la nuova religiosità comunista del cineasta. Nel film, Lenin è evocato come fosse un Messia, colui che non solo ha indicato alla Russia la nuova via, ma che – anche oltre la tomba – può continuare ad aiutare il paese a progredire. È propaganda, ma non soltanto. Vertov chiamava il tipo di montaggio qui adottato “spirale” e diede una forma a spirale alle stesse didascalie. Il sogno di Vertov (annunciato nei suoi tanti manifesti) era sempre stato quello di usare il potere del cinema per costruire l’Uomo Nuovo (ovvero, il Nuovo Adamo, come lui soleva chiamarlo). In questo film Lenin è il Futuro Adamo di Vertov e il montaggio a spirale è il suo genoma, scoperto da Vertov prima dei genetisti. Vertov cercò di fare ciò che l’Internazionale prometteva a parole e ciò che i Bolscevichi non riuscirono a fare nella pratica: costruire il Nuovo Mondo sulle rovine di quello vecchio. Il film fu per Vertov un trionfo, ma un trionfo che professionalmente non gli aprì nuove strade. Coloro che erano al potere si assicurarono che Vertov non avesse più l’opportunità di fare un fim messianico come questo.La versione muta di Tri pesni o Lenine omette le interviste post-sincronizzate per cui la versione sonora era diventata famosa. Ma questa versione muta non è Tri pesni – Tre canti – senza il sonoro. Le didascalie sono le stesse, ma qui ci sono scene nuove, mentre per certe scene già note vengono usate inquadrature alternative a quelle girate per il film sonoro. Vertov si avvale anche di quanto fatto in precedenza sul tema di Lenin. Come in Leninskaia Kino-Pravda (Kino-Pravda su Lenin), la versione muta inizia con il (muto) discorso rivolto al pubblico da un lavoratore, il quale dice di essere l’uomo che nel 1918 aveva catturato Fanny Kaplan, dopo che costei aveva tentato di uccidere Lenin sparandogli con una pistola. Era questo un argomento tornato di grande attualità, visto che uno dei più importanti esponenti del governo sovietico, Sergei Kirov, era stato assassinato nel dicembre del 1934. La versione muta vanta anche delle impeccabili riprese che non troviamo nel prototipo sonoro mentre nel montaggio riconosciamo il Vertov muto migliore. Se la versione sonora era l’ispirato inno di Vertov all’Uomo Nuovo, quella muta, in sintonia con il Vertov degli anni Venti, è un inno al Nuovo Cinema.

Three Songs About Lenin (1934) on IMDb
Risultati immagini per Berlin - Jerusalem

Un film di Amos Gitai. Con Lisa KreuzerRivka Neuman, Markus Stockhausen, Ori LevyVernon DobtcheffKeren Mor. continua» Drammaticodurata 89 min. – URSS, Francia, Italia, Gran Bretagna, Germania 1989.

Siamo a Berlino, dopo la fine della prima guerra mondiale. Qui Else, una poetessa ebrea, conosce Tania, una sionista venuta dalla Russia. Tania spiega ad Else il suo proposito di andare in Palestina per partecipare alla nascita di un collettivo agricolo. Arriva il nazismo e dopo essere scappata in Svizzera Else raggiungerà l’amica a Gerusalemme ma vi troverà rovina e distruzione. Un film poetico, in alcuni momenti criptico, ma di forte suggestione. La musica è di Markus Stockhausen.

Berlin-Jerusalem (1989) on IMDb
Brevi incontri (1967) - Film - Movieplayer.it

Un film di Kira Muratova. Con Yelena BazilskayaKira MuratovaVladimir VysotskyNina Ruslanova Titolo originale Korotkije vstrechiDrammaticodurata 96 min. – URSS 1967.

Nadja è una semplice ragazza della campagna sovietica, una di quelle che quando si innamora segue il cuore ovunque esso la porti. E così accade quando un giorno, sul suo cammino, incrocia il geologo Maksim e, perduta la testa per lui, decide di seguirlo in città per stargli vicino. Assunta come domestica dalla signora Valentina Ivanovna, moglie di un funzionario, scoprirà ben presto che il suo non è l’unico cuore nel quale Maksim ha fatto breccia.
Una pellicola d’amore delicata e triste, ma soprattutto poetica, grazie al finale assolutamente romantico, commovente e, oltretutto, inaspettato per lo spettatore. La Muratova, qui anche in veste di attrice nel ruolo di Valentina, la moglie del funzionario, descrive i percorsi del cuore di una ragazza con un’eleganza e una limpidezza invidiabili. Nel cast, nel ruolo di Maksim, il cantante e attore teatrale e cinematografico Vladimir Vysotsky, mito della musica russa, che morì dissidente nel 1980.

Brief Encounters (1967) on IMDb
Risultati immagini per Lunghi Addii

Un film di Kira Muratova. Con Zinaida Sharko, Oleg Vladimirsky, Tatyana Mychko, Yuri Kayurov, Svetlana Kabanova, Lidiva Dranovskaya, Lidiya Brazilskaya Titolo originale Dolgie provody. Drammatico, durata 97 min. – URSS 1971. MYMONETRO Lunghi addii * * * * - valutazione media: 4,00 su 1 recensione.

È davvero un lungo addio quello fra una madre tormentosa e opprimente, divorziata dal marito archeologo, e suo figlio Ustinov, silenzioso e solitario come uno spettro, in sua presenza. Lei vorrebbe penetrare nel complicato mondo del figlio, lui dal canto suo, vorrebbe che non invadesse anche quello, tanto da costruire un muro di parole ripetute mille volte e di mutismi assordanti che si frappone nel loro rapporto, già parecchio alienante e tortuoso. Fino a quando non riemergerà la figura del padre, portando nella mente di Ustinov il pensiero di una nuova vita, lontano da gelosie, rimproveri e consigli materni inopportuni.
Censurata fino alla Glasnost del 1987 (quell’ampia riforma politica atta a rimuovere corruzioni e privilegi dell’apparato governativo sovietico), la Muratova – una delle più celebri registe russe del XX secolo, parecchio influenzata dalla Nouvelle Vague -, dimostra tutto il suo anticonvenzionale talento nel dirigere (in una Russia che deve fare ancora i conti con le revisioni dello stalinismo) una pellicola moderna e d’avanguardia come questa, ben attenta a non compiere giri di boa, attorno a randagismi sentimentali banali, che potrebbero far cadere la trama (peraltro perfetta) nei più ovvi cliché. Ottima la sceneggiatura che scava alla ricerca dello straordinario nell’ordinario di tutti i giorni; tanto appassionante che è impossibile non riuscire a comprendere le inadeguatezze, i masochismi, le depressioni e le monotonie dei personaggi, veri motivi dei comuni lunghi addii.
Un particolare plauso va all’attrice teatrale e cinematografica Zinaida Sharko (una sorta di Claudia Cardinale russa), perfettamente calata nel ruolo di una madre che alterna la civetteria con gli altri uomini alla debole gelosia per le ragazze che il figlio bacia, ma che fondamentalmente cerca, con una notevole punta di disperazione, di non farsi abbandonare per la seconda volta. Bravo anche Oleg Vladimirsky nel ruolo dello sfuggevole Ustinov, che oggi è un affermato fotografo artistico.

The Long Farewell (1971) on IMDb

SOLARIS" MOVIE POSTER - "SOLARIS" MOVIE POSTERUn film di Andrei Tarkovskij. Con Natalya Bondarchiuk, Donatas Banionis, Yuri Charvet, Jüri Järvet, Vladislav Dvorzhetsky. Titolo originale Soljaris. Fantascienza, durata 165′ min. – URSS 1971. MYMONETRO Solaris * * * 1/2 - valutazione media: 3,92 su 24 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Uno psicosociologo arriva sulla stazione spaziale in orbita attorno al pianeta Solaris per indagare sui misteriosi fenomeni che vi avvengono e che coinvolgono gli scienziati a bordo: su Solaris c’è un oceano che pensa. Dal romanzo (1961) del polacco Stanislaw Lem, eminente fautore della problematica del dubbio nella fantascienza, il 3° film di Tarkovskij è un’avventura della coscienza più che della conoscenza, un’opera di fantacoscienza (C. Cosulich) in cui il cosmo corrisponde al subconscio umano: su Solaris gli astronauti sono alle prese con gli “ospiti” del proprio passato, proiezioni materializzate della loro memoria e del loro inconscio. Angoscioso, ossessivo nel suo ritmo lento, enigmatico, il film ha un potere ipnotico che inchioda lo spettatore allo schermo con immagini che non si erano mai viste nel cinema, di fantascienza e non. Curata da Dacia Maraini, l’edizione italiana è mutilata di più di mezz’ora, priva di un lungo prologo a terra (inesistente nel romanzo) cui l’autore teneva molto.

Solaris (1972) on IMDb

Regia di Lev Kuleshov. Un film Da vedere 1924 con Porfiri PodobedAleksandra HohlovaBoris BarnetVsevolod Pudovkin. Titolo originale: Neobycjnye prikljucenija Mistera Vesta v strane bol’sevikov. Genere Commedia – URSS1924durata 99 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

L’americano Mr. West, presidente dell’YMCA, visita l’Unione Sovietica con il cowboy Jeddy come guardia del corpo. A Mosca viene sequestrato da una banda di ex nobili che cercano di truffarlo finché arrivano i veri bolscevichi a salvarlo. Commedia ironica in cui il cinema americano, codificato in generi (commedia, western, ecc.), è parodiato e, insieme, esaltato. Non appartiene a nessun genere, ma ne attraversa molti con una libertà di sperimentazione che ne fa uno dei primi esempi, e tra i più briosi e inventivi, di cinema sul cinema senza trascurare mai, in cadenze pungentemente satiriche, il discorso politico. Nel suo accanito rifiuto del naturalismo e dell'”illusione di realtà” è il frutto di un momento storico in cui l’avanguardia era ancora liberamente praticata.

The Extraordinary Adventures of Mr. West in the Land of the Bolsheviks (1924) on IMDb
Schiava D'Amore: Amazon.it: Rodion Nakhapetov, Elena Solovej, Nikita  Mikhalkov, Rodion Nakhapetov, Elena Solovej: Film e TV

Regia di Nikita Mikhalkov. Un film Da vedere 1975 con Elena SolovejRodion NahapetovAleksandr KalyaginOleg BasilashviliKonstantin Grigorev. Titolo originale: Raba ljubvi. Genere Drammatico – URSS1975durata 100 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,50 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

1917, in Crimea. Mentre l’Armata Bianca cerca di contrastare la rivoluzione bolscevica in marcia, una troupe di cinematografari cerca di finire le riprese di un film d’amore. È il film che rivelò il trentenne N. Michalkov, uno dei più brillanti registi dell’ultimo cinema sovietico. Famoso per la sequenza finale del tram. Attori bravi, uno squisito esercizio sul tramonto di una classe.

 Schiava d'amore
(1976) on IMDb
URGA Territorio d' Amore (1992) VHS RCS Nikita Michalkov Vladimir Gostuchin  RARA | Acquisti Online su eBay

Regia di Nikita Mikhalkov. Un film con BademiaBayaertuBademaVladimir GostyukhinLarisa KuznecovaJon BochinskiCast completo Titolo originale: Urga. Genere Commedia – FranciaURSS1991durata 118 minuti. – MYmonetro 2,97 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un camionista russo rimane in panne nella steppa e viene ospitato da un pastore mongolo. Per ricambiare la gentilezza, il camionista lo porta in città per aiutarlo ad acquistare i preservativi che gli consentano di controllare nuove nascite in famiglia. Quell’irrequieto talentaccio di Michalkov torna al cinema 4 anni dopo Oci Ciornie con un film ottimo nella 1ª ora, dominata dai grandi spazi della steppa mongola, dalla descrizione degli usi e costumi di un piccolo nucleo di pastori, dalla contrapposizione tra la ridondante vitalità slava del russo e la quieta, impenetrabile gentilezza orientale dei suoi ospiti. Ma con il viaggio in città il film s’ingorga, perde ritmo, diventa pedagogico, demagogico e moralistico. Accattivante colonna musicale di Eduard Artemiev. Leone d’oro a Venezia.

 Urga: Territorio d'amore
(1991) on IMDb

Locandina Partitura incompiuta per pianola meccanicaUn film di Nikita Michalkov. Con Elena Solovej, Aleksander Kaljagin, Eugenia Glucjenko Titolo originale Neokoncënnaja p’esa dlja mekkaniceskovo pianino. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 106′ min. – URSS 1976. MYMONETRO Partitura incompiuta per pianola meccanica * * * * - valutazione media: 4,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Libera trasposizione (scritta dal regista trentenne con Aleksandr Adabas’jan) di un dramma senza titolo del ventenne Anton Čechov (1860-1904), pubblicato postumo nel 1923. Eroe del disgusto e dell’indeterminatezza, Michail Platonov è il personaggio principale di un’azione corale che “scorre placida come un fiume russo”. N. Michalkov ne ha smorzato il dongiovannismo e sottolineato l’abulia dell’intellettuale fallito che porta il lutto di sé stesso. Anche il finale è mutilato: invece della revolverata con cui Sofia (E. Solovej) lo uccide, c’è il ridicolo e patetico tentativo di suicidio di Platonov, ultimo segno di quell’altalena tra melodramma e grottesco, dolore e beffa, sospiri e scherzi su cui Michalkov ha tenuto la sua riscrittura cechoviana. C’è una compagnia di attori di raro affiatamento tra cui lo stesso regista nella parte del medico Trileeski. Distribuito in Italia nel 1985.

Unfinished Piece for the Player Piano (1977) on IMDb
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Lo specchioUn film di Andrei Tarkovskij. Con Margarita Terekhova, Anatolij Solonitsyn, Alla Demidova, Yuri Nazarov, Nikolaj Grinko Titolo originale Zerkalo. Drammatico, durata 105 min. – URSS 1974. MYMONETRO Lo specchio * * * * - valutazione media: 4,00 su 12 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dice il regista: “Il protagonista è un uomo sui quarant’anni che si sforza di fare un bilancio della vita precedente… Sullo schermo vanno avanti di pari passo tre storie: la prima è costituita dai ricordi dell’infanzia; la seconda è composta delle cronache di avvenimenti storici vissuti e compresi sotto un’angolazione prettamente individuale; la terza è formata da ragionamenti psicologici che sono un po’ la sintesi di tutto il discorso”. Un film affascinante, anche se di non facile lettura.

Mirror (1975) on IMDb
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Risultati immagini per AerogradUn film di Aleksandr Dovzhenko. Con Semyon Shagaida, Sergei Stolyarov, Stepan Shkurat, Yevgeniya Melnikova Fantascienzab/n durata 82 min. – URSS 1935MYMONETROAerograd * * * * - valutazione media: 4,00 su 1 recensione.

Nella Taiga siberiana le guardie di frontiera sono impegnate a difendere la costruzione di un aereoporto dalle spie giapponesi. Incombe sulla storia la presenza selvaggia della foresta paludosa, dove avverrà la fucilazione di un traditore da parte di un anziano cacciatore, suo caro amico.
Dovgenko portò a termine il film, girato a Mosca e in Siberia, con grande entusiasmo, e, in effetti, Aerograd ha al suo attivo scene dense di lirismo, come quella straordinaria della fucilazione del traditore Khudjakov, e l’altra bellissima del figlio neonato dell’aviatore.Il film, in cui affiorano concetti non facili, fu accolto dalla critica con reazioni contraddittorie, anche se spesso i giudizi negativi erano destinati a mutare. Lo stile immaginoso caratteristico di Dovgenko, stile che certe volte era apparso fine a se stesso, acquistava qui un significato strettamente legato al significato stesso del film: collegando i riti semibarbari dei vecchi credenti con il formalismo egualmente barbarico del Samurai, Dovgenko sottolineava in modo indubbiamente cinematografico le cause dell’alleanza politica fra i nemici dei Soviet, all’interno e al di fuori del paese. Contro tali immagini di un mondo primitivo e retrogrado, si stagliava l’efficacissimo ritratto del giovane comunista, portavoce di una nuova e diversa generazione: ritratto più lirico forse che funzionale, ma arricchito dalla poesia e dal calore che il regista è maestro nel raggiungere. (Richard Griffith).

Frontier (1935) on IMDb
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Dersu Uzala. Il piccolo uomo delle grandi pianure / Dersu Uzala ( Deruzu  uzâra ) [ Origine Spagnolo, Nessuna Lingua Italiana ]: Amazon.it: Film e TV

Un film di Akira Kurosawa. Con Juri Solomin, Maksim Munzuk, Yuri Solomin, Svetlana Danilchenko, Dmitri Korshikov. Titolo originale Dersu Uzala. Avventura, Ratings: Kids+16, durata 140′ min. – URSS, Giappone 1975. MYMONETRO Dersu Uzala, il piccolo uomo delle grandi pianure * * * * - valutazione media: 4,38 su 15 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Da due libri di viaggio (1923) di Vladimir K. Arseniev: nel 1902 in una zona selvaggia lungo il fiume Ussuri ai confini con la Manciuria, Dersu Uzala, solitario cacciatore mongolo senza età né fissa dimora, incontra la piccola spedizione cartografica del capitano russo Arseniev con cui si lega di profonda amicizia e al quale salva la vita. 1° premio al Festival di Mosca e Oscar 1976 per il miglior film straniero, è un’opera che ricorda Flaherty e Dovženko per l’intensa, lirica,panteistica rappresentazione del rapporto tra uomo e natura. Dersu Uzala _ impersonato con eccezionale mimetismo da un attore non professionista mongolo che nella vita fa il musicologo _ vive in armoniosa e religiosa simbiosi con la natura, parla col fuoco e gli animali, ma ha poco da spartire con il mito del “buon selvaggio”.

 Dersu Uzala, il piccolo uomo delle grandi pianure
(1975) on IMDb

Locandina Aleksandr NevskijUn film di Sergej M. Ejzenstejn. Con Nicolaj Cerkasov, Nicolaj Ochlopkov, Andrej Abrikosov Titolo originale . Storico, Ratings: Kids+16, b/n durata 110 min. – URSS 1938.MYMONETRO Aleksandr Nevskij * * * * - valutazione media: 4,08 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

È la ricostruzione storica dell’invasione della Russia da parte dei cavalieri teutonici che, dopo la presa di Pskov, furono travolti dall’esercito russo guidato dal principe Nevskij e spinti nel lago gelato Peipus. È una grande “cine-opera” (così fu definita all’epoca) realizzata da uno dei più grandi registi del mondo. La musica di Prokof’ev non si dissocia mai dalle sequenze del film che vuole essere un inno al patriottismo.

 Alessandro Nevsky
(1938) on IMDb

Alcuni giorni della vita di Oblomov - Film (1979)Un film di Nikita Mikhalkov. Con Oleg Tabakov, Elena Solovej, Andrei Popov, Yuri Bogatryev, Avangard Leontyev. Titolo originale Neskol’ko dnej iz Zizni I.I. Oblomova. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 143′ min. – URSS 1979. MYMONETRO Oblomov * * * * - valutazione media: 4,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Ritratto di un timido, apatico, torpido, dominato da una volontà di inazione, incapace di afferrare la realtà, anche quella angelicata che riveste i panni di Olga. A modo suo, è un asceta della memoria. Michalkov non fa soltanto un intelligente e raffinato adattamento del romanzo (1859) di Ivan Gončarov, ma riabilita questo personaggio di neghittoso (da cui il termine “oblomovismo”), sottolineandone la non adattabilità a un modello di vita che non gli appartiene.

A Few Days from the Life of I.I. Oblomov (1980) on IMDb

Regia di Larisa Shepitko. Un film con Boris PlotnikovVladimir GostyukhinSergey YakovlevLyudmila PolyakovaViktoriya GoldentulCast completo Titolo originale: Voskhozhdeniye. Genere Drammatico – URSS1976durata 111 minuti.

Dal romanzo Sotnikov di Vasilij Bykov. Fra i film realizzati da donne è uno dei più inquietanti (la regista è morta purtroppo in un incidente lasciando solo tre film). Parabola cristiana sulla redenzione vissuta da due partigiani sovietici nella prima guerra mondiale: uno si mette al servizio dei tedeschi, nel momento in cui il suo compagno, più fragile e debole, viene da loro impiccato. Il bianco e nero dei paesi innevati dell’Ucraina, l’umidità che trasuda nelle cantine delle prigioni sono utilizzate al massimo di intensità drammatica, calando il film in un clima dostoevskiano di insostenibile violenza. La Šepit’ko ha dichiarato: “Bisogna ricordare che in ciascuno di noi vivono entrambi i personaggi: tutta la nostra vita è il miscuglio di queste due essenze, il bene e il male, e con questo siamo tornati a Dostoevskij”.

The Ascent (1977) on IMDb

Un film di Andrei Tarkovskij. Con Anatoli Solonitsyn, Nikolaj Grinko, Aleksander Kajdanovski, Alisa Frejndlikh, Natasha Abramova. Fantascienza, durata 161′ min. – URSS, Russia, Germania 1979. MYMONETRO Stalker * * * * - valutazione media: 4,28 su 29 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Al centro di una incolta regione industriale c’è una misteriosa Zona, di accesso proibito dalle autorità, dove molti anni prima precipitò un meteorite – o un’astronave? – sprigionandovi una potenza magica capace di esaudire i desideri di chi riesce ad arrivarvi. Guidati da uno “stalker” (“to stalk” = inseguire furtivamente), uno scrittore e uno scienziato penetrano nella zona, ma giunti alla meta rinunciano a entrare nella Stanza dei Desideri. Liberamente ispirato al racconto lungo Picnic sul ciglio della strada (1971) dei fratelli Arkadij N. e Boris N. Strugackij, scrittori di fantascienza che l’hanno sceneggiato, il 5° film di Tarkovskij, e l’ultimo che girò nell’URSS, è, nella sua enigmatica compattezza, un’opera affascinante. Non è difficile riconoscere nello “stalker” e nei suoi congiunti le figure dei “poveri di spirito” dostoevskiani, degli umili evangelici che hanno bisogno della fede per mantenere accesa una scintilla di speranza e che si contrappongono agli intellettuali perché ormai, abbandonato ogni illusorio tentativo di intervento nella Storia, dei politici Tarkovskij più non si cura. Sotto il segno dell’acqua, non sembra sibillino il tema della contrapposizione tra la rigidità-forza e la flessibilità-debolezza che corrisponde alla vita. Come accade con i poeti – e Tarkovskij fa un cinema di poesia – la filosofia di Stalker passa attraverso l’emozione delle sue immagini.

Stalker (1979) on IMDb