Category: 3.00/3.24


Regia di Joe Wright. Un film Da vedere 2007 con Keira KnightleyJames McAvoyRomola GaraiBrenda BlethynVanessa RedgraveCast completo Titolo originale: Atonement. Genere Drammatico, – Gran Bretagna2007durata 123 minuti. Uscita cinema venerdì 21 settembre 2007 distribuito da Universal Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,24 su 26 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Inghilterra, 1935. Briony Tallis è un’adolescente appassionata di letteratura e dotata di una fervida immaginazione. La naturale vocazione alla scrittura la porta a osservare la vita che si svolge nella tenuta estiva dei Tallis. Decisa a romanzare l’esistenza annoiata e decadente della famiglia, Briony fraintende e altera consapevolmente la relazione sentimentale della sorella maggiore Cecilia con Robbie Turner, figlio della governante. L’errore commesso nell’estate del ’35 segnerà per sempre la sua vita e quella dei due amanti. Diversi anni dopo, scrittrice affermata colpita da demenza senile, consegnerà al mondo il suo atto riparatorio, il suo ultimo romanzo, espiando la colpa che deriva da un potere terribile: quello di imprimere a una storia un andamento estraneo alla verità.
Dopo il gradevole ma impersonale adattamento di Orgoglio e pregiudizio, Joe Wright interpreta sullo schermo le pagine di Ian McEwan, trattando attraverso un impianto tradizionale il tema dell’errore, che colpisce e influenza la vita di chi lo commette e di chi lo subisce. Se la trasposizione della Austen consentiva al regista di affrontare la mai risolta guerra tra i sessi, Espiazione riflette sul pensiero visionario dell’adolescenza, sull’educazione dell’artista e sul processo di purificazione dell’identità.
Fedele nella struttura al romanzo omonimo, Wright suddivide il film in tre parti, che coprono l’intera esistenza di Briony cogliendola adolescente colpevole nel ’35, infermiera tardivamente pentita negli anni della guerra, scrittrice apprezzata sul finire della vita e degli anni ’90.
Tra il movimento iniziale, in cui si svolge e compie l’azione principale, e l’epilogo “nella prima persona” riservato al talento e all’ambiguità anglosassone di Vanessa Redgrave, il regista introduce il racconto di guerra. Nel 1940 la Francia capitolava sotto l’avanzata inarrestabile dei tedeschi e più di trecentomila soldati inglesi, ripiegando verso la costa, furono ricondotti in patria dalle navi. Mentre Robbie Turner cerca di raggiungere l’Inghilterra e l’amata Cecilia, Briony, infermiera tirocinante al S.Thomas, impatta con la realtà bellica. Se l’incolpevole Robbie aveva sconvolto il suo ordine familiare e “minacciato” la sorella maggiore, la guerra con la sua brutale oggettività compromette per sempre la stagione idilliaca dell’infanzia e l’epopea dell’amore romantico.
Ancora una volta a Wright sembra mancare il coraggio di andare fino in fondo, perdendo l’occasione di riflettere e problemizzare sui vizi e le virtù dell’invenzione narrativa cinematografica. Opportunità offerta come un dono dall'”Espiazione” letteraria di McEwan che, moltiplicando i punti di vista e le storie (quella vera e quella falsa, quelle plausibili e quelle illusorie), crea un romanzo che riflette sul romanzo. 

Atonement (2007) on IMDb
Vittime di guerra

Regia di Brian De Palma. Un film con Sean PennMichael J. FoxDon HarveyJohn C. ReillySam RobardsJohn LeguizamoCast completo Titolo originale: Casualties of War. Genere Guerra – USA1989durata 120 minuti. – MYmonetro 3,17 su 24 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

La guerra del Vietnam giustifica le barbarie e gli omicidi? Questo si domanda il giovane soldato che decide di denunciare un sergente e altri accoliti per violenza e assassinio di una ragazza vietnamita. Dopo un inizio tecnicamente memorabile il film perde quota e, anche se è godibile e non precipita mai, purtroppo non vola lontano. De Palma rimane un grande tecnico, mentre tra gli attori il migliore è Penn, facilitato però da un ruolo sopra le righe.

Casualties of War (1989) on IMDb
El Dorado (1966) John Wayne Robert Mitchum poster del film western di culto  ristampa 18x12 pollici circa.

Un film di Howard Hawks. Con Robert Mitchum, John Wayne, Paul Fix, James Caan, Arthur Hunnicutt. Titolo originale . Western, durata 126′ min. – USA 1967. MYMONETRO El dorado * * * - - valutazione media: 3,03 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal romanzo The Stars in Their Courses di Harry Brown. Uno sceriffo che s’è dato al bere per una pena d’amore deve far fronte a un allevatore tanto ricco quanto prepotente. Si fa dare una mano da un suo vecchio aiutante, da uno sbarbatello e da un arzillo vecchietto. Il penultimo film di Hawks _ prima di Rio Lobo (1970) _ è una variazione sui temi e i personaggi di Un dollaro d’onore (1959), basata su una sceneggiatura scritta da Leigh Brackett, sua collaboratrice fin dai tempi di Il grande sonno (1946). Non è né una ripetizione né una parodia, ma semmai un’elegia sui vecchi tempi, sorvegliata dall’angelo custode dell’ironia. Per Hawks anche gli eroi invecchiano, ma lo sanno e non nascondono le proprie infermità dell’anima e del corpo

El Dorado (1966) on IMDb

Regia di Barry Levinson. Un film con Annette BeningHarvey KeitelBen KingsleyWarren BeattyElliott GouldJoe MantegnaCast completo Genere Avventura – USA1991durata 135 minuti. – MYmonetro 3,11 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ha avuto dieci nominations per l’Oscar e ne ha vinti solo due minori (direzione artistica e costumi). Beatty e Keitel, pur non avendo l’Oscar per l’interpretazione sono i migliori sul campo. Infatti la regia di Levinson, brillante ma anche plateale, ha solo qualche vero sprazzo: come un dialogo tra Beatty e la Bening creato con le ombre cinesi. L’immagine poi di questo gangster assassino è troppo ambigua. Troppo simpatico, eppure sanguinario, troppo romantico nel suo sogno di creare Las Vegas ma al tempo stesso pronto a uccidere un grande amico con le lacrime agli occhi. E come le “prime” delle opere di Puccini, l’anteprima della Città del gioco è un fiasco per poi esplodere commercialmente una volta che il creatore è morto. Garbata la musica di Morricone, candidato all’Oscar.

Bugsy (1991) on IMDb

I subita sono stati tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.

I Comanceros - Il Cineocchio

Un film di Michael Curtiz. Con John Wayne, Bruce Cabot, Lee Marvin, Stuart Whitman.Titolo originale The Comancheros. Western, durata 107′ min. – USA 1961. MYMONETRO I comanceros * * * - - valutazione media: 3,25 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Da un romanzo di Paul I. Wellman. Aiutato da un avventuriero, un ranger del Texas si finge trafficante d’armi per incastrare una banda di fuorilegge in combutta con i Comanches. Western di passo svelto, piuttosto violento per l’epoca, che alterna sagaci sequenze spettacolari con momenti opachi, con il grosso J. Wayne ben saldo in sella. Ultimo film di M. Curtiz.

The Comancheros (1961) on IMDb
Un dollaro bucato - Il Cineocchio

Un film di Giorgio Ferroni. Con Evelyn Stewart, Montgomery Wood, Peter Cross, John MacDouglas. Western, Ratings: Kids+13, durata 91 min. – Italia 1955. MYMONETRO Un dollaro bucato * * * - - valutazione media: 3,00 su 1 recensione.

Due fratelli si dividono dopo aver vissuto insieme per tanti anni. Gary diventa pistolero e riceve l’ordine di uccidere il fratello Phil per conto di MacCory. Trovatosi di fronte il fratello, non ha il coraggio di farlo fuori. Interviene perciò MacCory. Phil viene ucciso, ma Gary si salva per puro caso. La sua vendetta è spietata e completa. Montgomery Wood è lo pseudonimo di Giuliano Gemma.

Blood for a Silver Dollar (1965) on IMDb
Quel treno per Yuma – Movie Connection

Un film di Delmer Daves. Con Van Heflin, Glenn Ford, Henry Jones, Felicia Farr. Titolo originale 3:10 to Yuma. Western, Ratings: Kids+16, b/n durata 92′ min. – USA 1957. MYMONETRO Quel treno per Yuma * * * - - valutazione media: 3,14 su 14 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
I casi della vita obbligano un povero contadino a sostituirsi allo sceriffo per scortare un pericoloso bandito verso il forte di Yuma (Arizona, ai confini con California e Messico). Nonostante i rischi, con intelligenza e tenacia porta a termine la missione. Film a basso costo ma ad alta tensione, in forma di dramma psicologico. Uno dei migliori western degli anni ’50 anche perché implica, tra le righe, una semplice e profonda lezione morale. Scritto da Halsted Welles, da un racconto di Elmore Leonard, fotografia di Charles Lawton Jr., canzone di successo con la voce di Frankie Laine. Non sono pochi i momenti degni di memoria, quelli in cui “l’elegiaco umanesimo di D. Daves riesce a esprimersi nel modo più compiuto e originale” (A. Viganò).

3:10 to Yuma (1957) on IMDb

Regia di Oliver Stone. Un film Da vedere 1989 con Tom CruiseWillem DafoeKyra SedgwickRaymond J. BarryTom BerengerStephen BaldwinCast completo Titolo originale: Born on the fourth of July. Genere Drammatico – USA1989durata 144 minuti. – MYmonetro 3,24 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ron Kovic, nato il 4 luglio 1946, si arruola nei Marines e torna dal Vietnam, nel 1968, paralizzato nella parte inferiore del corpo e impotente. Attraverso varie esperienze arriva a una presa di coscienza pacifista e porta la sua testimonianza alla Convenzione Democratica del 1976. Tratto dal libro autobiografico di Kovic, è un esercizio di alta retorica antimilitarista contro l’intervento USA in Vietnam, il fanatismo nazionalista, la mistica patriottica, il culto del successo. Ne esce un diseguale film epico con ambizioni di tragedia storica, sequenze corali di forte suggestione spettacolare e pagine di irritante enfasi o didascalica pesantezza. Fino a quel momento idolo delle ragazzine americane, Cruise esce dal suo status di sex symbol, calandosi nel personaggio con ammirevole impegno. Oscar per la regia e il montaggio.

 Nato il quattro luglio
(1989) on IMDb
Due vite una svolta (1977) - Film - Movieplayer.it

Regia di Herbert Ross. Un film Da vedere 1977 con Shirley MacLaineAnne BancroftAnthony ZerbeTom SkerrittLeslie BrowneMikhail Baryshnikov. Titolo originale: The Turning Point. Genere Commedia – USA1977durata 119 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Ballerina ritrova ex collega e amica, diventata una tranquilla casalinga: ognuna delle due rimpiange quello che non ha. Ammirevole duetto (e duello) tra due primedonne, sullo sfondo dell’American Ballet. Il film ebbe 11 candidature all’Oscar senza vincerne nemmeno uno. Un record.

The Turning Point (1977) on IMDb
C'era una volta un merlo canterino (1970) | FilmTV.it

Regia di Otar Iosseliani. Un film con Gela KandelakiIrine JandieriGogi TchkheidzeGiansung KakhidzeMarina Kartsivadze. Titolo originale: Zilypev?iz droZd. Genere Drammatico – URSS1973durata 85 minuti. – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ritratto di Ghia Agladze, giovane suonatore di timpani, individualista incorreggibile, pigro, facile a promesse che non mantiene, gentile ficcanaso, compagnone e sottaniere accanito, allergico a ogni scelta che impegni l’avvenire. È, insomma, uno che gira a vuoto. Film georgiano che ha il merito di essere modellato non soltanto sul comportamento, ma sul ritmo del suo personaggio (parzialmente autobiografico), seguito dalla cinepresa nei suoi andirivieni con una disinvolta scioltezza che diventa spesso sapienza di osservazione. Edizione originale con sottotitoli.

 C'era una volta un merlo canterino
(1970) on IMDb
Pastorale (1975) - IMDb

Regia di Otar Iosseliani. Un film con Rezo CharkhalashviliLia Tokhadze-DjugueliMarina KarcevadzeTamara GuarabašviliNana IosselianiCast completo Titolo originale: Pastoral’. Genere Commedia 1976durata 95 minuti.

Cinque giovani musicisti georgiani si trasferiscono in un villaggio di campagna per mettere a punto il loro repertorio. L’incontro tra mondo cittadino e mondo contadino provoca attrazioni, attriti, litigi, pettegolezzi, amicizie e un po’ di tristezza quando i musicisti se ne vanno. Commedia rurale senza una vera trama, impregnata di una tenerezza affettuosa che va a braccetto con un umorismo aguzzo di incantevole leggerezza, paragonabile a quello di Giorno di festa di J. Tati. Con indolenza sorridente sbriciola gli stereotipi del realismo socialista. La burocrazia censoria lo tenne in magazzino perché considerato “asovietico”. Scritto dal regista con Rezo Inanišvili e Otar Mechrišvili. Musiche di Arcangelo Corelli. 4° e ultimo film in URSS di O. Iosseliani che negli anni ’80 emigrò a Parigi.

 Pastorale
(1975) on IMDb

Un film di Giorgos Lanthimos. Con Aggeliki Papoulia, Ariane Labed, Aris Servetalis, Johnny Vekris Titolo originale Alpis. Drammatico, durata 93 min. – Grecia 2011. MYMONETRO Alps * * * - - valutazione media: 3,00 su 1 recensione.

Ad Atene, una squadra formata da un paramedico, un’infermiera, una ginnasta e il suo allenatore sostituisce sotto compenso persone appena defunte per aiutare amici e parenti a lenire il dolore dell’elaborazione del lutto. Si fanno chiamare Alpeis (Alpi), perché, come quelle montagne, possono rappresentare qualunque altro monte nel mondo ma non possono essere scambiate per altri. Ognuno di loro porta il nome di una delle vette della catena montuosa. 

Alps (2011) on IMDb

Regia di Robert Parrish. Un film con Robert MitchumPedro ArmendáizJulie LondonGary Merrill. Titolo originale: The Wonderful Country. Genere Western – USA1959durata 96 minuti. – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un pistolero americano che ha venduto la sua pistola a un signorotto messicano varca il confine, preso dalla nostalgia degli Stati Uniti. Ma lì si innamora di una donna sposata e uccide un uomo che l’ha insultata. Deve tornare in Messico, dove si mette in urto con i suoi antichi padroni. Ma avrà il modo di salvare il marito della sua amante e di stabilirsi con lei, questa volta definitivamente, negli Stati Uniti. 

The Wonderful Country (1959) on IMDb
Locandina Dio perdona... io no!

Un film di Giuseppe Colizzi. Con Frank Wolff, Bud Spencer, Terence Hill, Gina Rovere, Paco Sanz. Western, Ratings: Kids+13, durata 109′ min. – Italia 1967. MYMONETRO Dio perdona… io no! * * * - - valutazione media: 3,11 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il forzuto agente assicurativo Earp (Spencer) si associa allo svelto pistolero Doc (Hill) per dare la caccia all’astuto e feroce bandito Bill Sant’Antonio (Wolff) che ha rapinato un treno. G. Colizzi esordisce nella regia, anche come produttore (Crono) e sceneggiatore, mettendo insieme 2 attori _ veri nomi: Mario Girotti e Carlo Pedersoli _ in una coppia che cambierà il volto dello “spaghetti-western”. Il successo di pubblico è tale (2 miliardi d’incasso) che li riunisce in altri due western: I quattro dell’Ave Maria e La collina degli stivali, migliori del primo anche se meno redditizi. Ricco di flashback e di scene violente (torture comprese), e già incline a introdurre elementi estranei al genere. Il titolo originale era Il cane, il gatto, la volpe, rispettivamente interpretati da Spencer, Hill e Wolff che è anche un po’ serpente.

God Forgives... I Don't! (1967) on IMDb
Johnny Belinda (1948): Amazon.it: Wyman,Ayres,Bickford,  Wyman,Ayres,Bickford: Film e TV

Un film di Jean Negulesco. Con Agnes Moorehead, Lew Ayres, Charles Bickford, Jane Wyman Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 103 min. – USA 1948. MYMONETRO Johnny Belinda * * * - -valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Una ragazza sordomuta viene violentata da un marinaio. La paternità del bimbo che le nasce viene attribuita al giovane medico che aveva dimostrato interesse per la giovane aiutandola a trovare un modo di esprimersi e comunicare con gli altri. Ma il vero colpevole si scopre quando tenta di sottrarre il bambino alla madre, che disperata lo uccide. Grazie ad una testimonianza, il tribunale le riconosce la legittima difesa e la sordomuta sposa finalmente il medico.

Johnny Belinda (1948) on IMDb
Risultati immagini per Adios Gringo

Un film di Giorgio Stegani. Con Pierre CressoyGiuliano GemmaEvelyn StewartRoberto CamardielNello Pazzafini.  Westerndurata 97 min. – Italia,Spagna 1965.MYMONETRO Adios Gringo * * * - - valutazione media: 3,08 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Brent Landers, ricercato per un delitto non commesso, batte il Nuovo Messico alla ricerca dell’uomo che può dimostrare la sua innocenza. Lo trova ma è costretto a ucciderlo. E con lui molti altri per salvare una ragazza di cui è innamorato. Uno dei classici del western all’italiana. Anche se la fattura è ancora rozza, e gli autori si muovono con notevole goffaggine. Ma ad un anno dal “boom” di Per un pugno di dollari il genere era in piena voga. Bastava Gemma a decretare il successo di una pellicola.

Adiós gringo (1965) on IMDb

Regia di Gianfranco Rosi. Un film Da vedere 2013 Genere Documentario, – Italia2013durata 93 minuti. Uscita cinema giovedì 19 settembre 2013 distribuito da Officine Ubu. – MYmonetro 2,95 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Intorno al Grande raccordo anulare di Roma (GRA) si svolgono diverse esistenze. Un nobile piemontese decaduto che vive con la figlia in un appartamento in periferia (accanto ad un dj indiano), un pescatore d’anguille, un esperto botanico che combatte per la sopravvivenza delle palme, un paramedico con una madre affetta da demenza senile, delle prostitute transessuali, un nobile che vive in un castello affittato come set per fotoromanzi, alcuni fedeli che osservano un’esclisse al Divino Amore attribuendola alla Madonna e delle ragazze immagine di un bar.
Nonostante sia raccontato in maniera non lineare, incrociando le diverse storie che il regista ha scelto di seguire, Sacro GRA appare come un road movie che non attraversa nulla, come se il regista avesse solcato un territorio fermandosi in diversi punti per documentarne l’eterogeneità. Invece è un cerchio il percorso battuto in due anni di lavorazione, tragitto che per antonomasia non conduce a nulla ma collega tutto.
Intorno alla mastodontica struttura che racchiude Roma Rosi ha studiato l’elemento umano, come sempre avviene nei suoi documentari che partono da un paesaggio per indagare i suoi abitanti. In questo caso il paesaggio umano che si muove nel paesaggio urbano a pochi metri dal raccordo, visto attraverso il montaggio che il regista fa delle decine di ore di materiale girato, diventa un paesaggio cinematografico.
Se il cinema di finzione ha la capacità di fondare la mitologia dei luoghi realmente esistenti in cui sceglie di ambientare le sue storie, Sacro GRA scarta subito la soluzione più semplice solitamente lasciata ai documentari e riprende pochissimo il raccordo in sè. Sono gli uomini a definire il luogo e non viceversa, un’umanità assurda, paradossale e imprevedibile. Persone e caratteri che la realtà sembra ereditare dal cinema (tanto che ci si chiede cosa si sia ispirato a cosa).
Si fa infatti fatica ad accettare la realtà documentaristica delle storie di Sacro GRA tanto il loro svolgersi pare in linea con i dettami e gli stilemi dei generi del cinema. Alcuni segmenti ricordano le commedie italiane anni ’50, altri hanno personaggi che parlano di “antipasti della vendetta” e di attacchi come in un film di guerra, altri sono apertamente grotteschi e caricaturali, altri ancora non disdegnano il dramma intimista della vecchiaia o il kammerspiel, con una finestra a fare da frame nel frame.
In ogni caso è la capacità fuori dal normale di Gianfranco Rosi di posizionare la videocamera (quindi scegliere il suo punto di vista sugli eventi) a provocare la trasfigurazione del reale in mitologia del cinema. Come se fosse andato ai confini del mondo (e invece, lo si ripete, ha solo girato in tondo) Rosi riesce a distruggere ogni convenzione documentarista per trovare il cinema nella realtà attraverso lo sguardo e raccontare così il paesaggio umano più vicino a noi (dopo i narcos di El sicario e i messicani di Below sea level). Nato ad Asmara, con nazionalità italiana e americana, nell’85 si trasferisce a New York dove studia alla New York University Film School. Il suo primo mediometraggio, Boatman, risale al 1993 e viene presentato in vari festival internazionali. In seguito presenta alla Mostra del Cinema di Venezia Afterwords, nel 2001, e Below Sea Level, nel 2008, che si aggiudica i premi Orizzonti e Doc/It. Il film vince anche il premio come miglior documentario al Bellaria Film Festival, i Grand Prix e il Prix des Jeunes al Cinéma du Réel del 2009, il premio per il miglior film al One World Film Festival di Praga, il Premio Vittorio De Seta al Bif&st 2009 per il miglior documentario ed è nominato come miglior documentario all’European Film Awards 2009.
Del 2010 è invece il lungometraggio El sicario – Room 164, film-intervista su un sicario messicano che vince diversi premi. Dirige inoltre varie pubblicità progresso, ma il successo vero e proprio arriva nel 2013, quando il suo documentario Sacro GRA, che racconta vite difficili intorno al Grande Raccordo Anulare di Roma, vince il il Leone d’oro al miglior film alla 70ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Sacro GRA (2013) on IMDb

Regia di Audrey Diwan. Un film Da vedere 2021 con Anamaria VartolomeiKacey Mottet KleinLuàna BajramiLouise Orry-DiquéroCast completo Titolo originale: L’evènement. Genere Drammatico, – Francia2021durata 100 minuti. Uscita cinema giovedì 4 novembre 2021 distribuito da Europictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,11 su 27 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Francia, 1963. Anne ama la letteratura e ha deciso di farne un mestiere, fuggendo un destino proletario. Sui banchi è brillante, sulla pista da ballo altrettanto. Tra una birra e un twist, dribbla gli uomini che la desiderano come in un romanzo rosa. Ma Anne preferisce la letteratura alta e affonda gli occhi blu tra le pagine di Sartre e di Camus. In un ambiente e in un Paese che condanna il suo desiderio e guarda con diffidenza alla sua differenza, Anne scopre un giorno di essere incinta e privata della libertà di decidere del proprio corpo e del proprio futuro. Intanto conta le settimane e cerca disperatamente di trovare una soluzione.

L’événement non è un film da cui si esce indenni. Adattamento del romanzo omonimo di Annie Ernaux, è la storia cruda di una ragazza al debutto della vita per cui è inimmaginabile avere un bambino e rinunciare ai suoi sogni.

Prima della legalizzazione dell’aborto e l’arrivo della pillola contraccettiva, l’interruzione della gravidanza per una donna era un campo di battaglia, il teatro di un vero dramma. L’evento del titolo accade quindici anni prima la Loi Veil, che segna un pre e un dopo. Nella Francia degli anni Sessanta, medici e pazienti rischiavano la prigione in caso di aborto. Prima che una legge consentisse a una donna il diritto all’interruzione volontaria, le donne non avevano scelta e non potevano scegliere di non avere un figlio. Rischiavano la propria salute abortendo clandestinamente e giocandosi a dadi il destino.

Emancipato con cognizione dalle questioni di coscienza, L’événement è soprattutto un’esperienza fisica, un viaggio corporale così freddo e preciso, così netto e frontale da sentire il gemito delle spettatrici in sala quando una sonda abortiva penetra il sesso della protagonista. Audrey Diwan gira in 4:3 e camera in spalla negandoci la via di fuga. Non abbiamo scelta, sentiremo da vicino tutte le emozioni di Anne. Come per la protagonista il mondo fuori non esiste. Non c’è fuori campo per noi e non c’è nessuno per lei, nessuno pronto ad aiutarla, a sostenerla, a consigliarla, a dirle anche solo che andrà tutto bene.

Non esistono personaggi empatici nel film di Audrey Diwan, secco come uno schiaffo ma riparatore come una carezza perché a prevalere alla fine è il corpo finalmente ‘liberato’ di una donna. Delle donne. Come in ogni libro di Annie Ernaux, il peccato è originale e la vergogna finisce per travolgere. Tutto il mondo si beffa delle sue protagoniste, che smettono di mangiare o di studiare come Anne, che perde la concentrazione e rischia l’avvenire letterario.

Happening (2021) on IMDb

Regia di Roger Michell. Un film con Anne ReidDaniel CraigPeter VaughanAnna Wilson Jones, Danira Govich. Genere Drammatico – Gran Bretagna2003durata 112 minuti. – MYmonetro 3,13 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Rimasta vedova e impreparata alla vecchiaia, la provinciale sessantenne May è accolta nella bella casa londinese del figlio Bobby e poi in quella più povera di sua figlia Paula e inizia di nascosto una relazione con l’amante di lei, il falegname anticonformista Darren, scoprendo finalmente i piaceri del sesso. Nonostante le apparenze, il linguaggio registico del poliedrico Michell conta più della sceneggiatura di H. Kureishi, tratta da un racconto in Il corpo (2002), che pure ha il merito di trasgredire il tabù dell’inconoscibile e misconosciuta sessualità dell’alta età femminile. Dopo una 1ª parte apprezzabile per finezza psicologica e descrizione ambientale, Kureishi impregna l’invettiva di Gide (“Vi odio, famiglie!”) di una misantropia nichilista, venata di misoginia. Inquinano, nel loro crudo naturalismo, l’ultima mezz’ora e persino l’unico personaggio positivo, la protagonista May che la teatrante Reid impersona con un’intensità dolce, non priva di durezza ribelle. Girato in esterni a Shepherds Bush Green, quartiere di Londra, con un’incursione nella nuova Tate Gallery.

 The Mother
(2003) on IMDb

Regia di André Øvredal. Un film Da vedere 2023 con Corey HawkinsAisling FranciosiLiam CunninghamDavid DastmalchianChris WalleyCast completo Titolo originale: The Last Voyage of Demeter. Genere Horror, – USA2023durata 118 minuti. Uscita cinema giovedì 10 agosto 2023 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,10 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Whitby, Inghilterra, agosto 1897. La nave mercantile russa Demeter si è incagliata sugli scogli e dell’equipaggio non c’è traccia. Viene ritrovato soltanto il diario di bordo del capitano Eliot. Porto di Varna, Bulgaria, 4 settimane prima. Demeter sta per partire ed è a corto di uomini. Al gruppo si unisce anche Clemens, un medico inglese che ha appena salvato la vita a Toby, il nipote del capitano. Durante la traversata però iniziano a verificarsi dei fenomeni premonitori. Viene trovata una giovane donna, Anna, nella stiva, in pessime condizioni di salute e inizialmente è considerata come una clandestina. Poi viene sterminato tutto il bestiame. All’inizio si pensa a un’epidemia. La verità invece è molto più tragica.

The Last Voyage of the Demeter (2023) on IMDb