Category: Fantapolitica


Boss - Serie TV (2011)

Creata da Farhad Safinia. Una serie tv con Kelsey Grammer, Connie Nielsen, Hannah Ware, Jeff Hephner. Titolo originale: Boss. Genere: Drammatico, Politico. Paese: USA. Anno: 2011-2012. Durata: 55 min. (a episodio). Consigliato a: da 14 anni. Valutazione IMDb: 8.1/10.

Tom Kane è il potente e spietato sindaco di Chicago, un uomo che da anni governa la città con pugno di ferro, manipolando alleanze e nemici. Il suo impero, costruito sul potere e sulla corruzione, inizia a crollare quando gli viene diagnosticata una grave malattia neurodegenerativa, la demenza da corpi di Lewy. Tom decide di nascondere la sua condizione a tutti, tranne alla sua dottoressa, continuando a manovrare il gioco politico mentre i primi sintomi della malattia iniziano a minare il suo controllo e a far sorgere dubbi nei suoi collaboratori.

La serie è un dramma shakespeariano calato nel contesto della politica contemporanea, caratterizzato da un’atmosfera cupa e tesa. La regia, che vede Gus Van Sant dirigere il primo episodio, è cinematografica e avvolgente, capace di rendere Chicago un personaggio a tutti gli effetti, con i suoi palazzi imponenti e i suoi angoli bui. Il punto di forza è senza dubbio l’interpretazione di Kelsey Grammer, che si cala in un ruolo drammatico di grande complessità, offrendo una performance magnetica e pluripremiata, in cui il carisma del leader si scontra con la fragilità di un uomo che perde la sua memoria e il suo potere. La sceneggiatura è densa e complessa, esplorando la corruzione, l’ambizione e la natura effimera del potere. Sebbene la serie sia stata cancellata dopo due stagioni, a causa di un calo di ascolti, “Boss” rimane un prodotto di altissimo livello, un’analisi lucida e cruda della politica americana e delle fragilità dell’animo umano.

Un film di Stanley Kubrick. Con Peter Sellers, George C. Scott, Sterling Hayden, Keenan Wynn, Slim Pickens.Titolo originale Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb. Commedia, Ratings: Kids+16, b/n durata 93 min. – Gran Bretagna 1964. MYMONETRO Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba * * * * 1/2 valutazione media: 4,50 su 54 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Psicopatico generale d’aviazione USA, deciso a salvare il mondo dal complotto comunista, è pronto ad attaccare l’Unione Sovietica con armi nucleari. Uno dei pochi capolavori di satira politica nella storia del cinema che riflette gli incubi apocalittici dei primi anni ’60. Il più forsennato e meno controllato film di Kubrick con Peter Sellers in 3 ruoli al culmine del suo istrionismo. Non vinse nemmeno uno dei 4 Oscar cui era candidato. Dal romanzo Red Alert (1958) di Peter George che lo sceneggiò con Terry Southern e il regista.

 Il dottor Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba
(1964) on IMDb

Regia di Jean‑Luc Godard, Jean‑Pierre Gorin e Gérard Martin. Un film con Gian Maria Volonté, Anne Wiazemsky, Cristiana Tullio‑Altan, Allen Midgette, Glauber Rocha. Titolo originale: Le Vent d’Est (se differente dall’italiano). Genere: Western politico sperimentale, Drammatico. Paese: Francia, Germania Ovest, Italia. Anno: 1970. Durata: 95 min. Consigliato a: Da 16 anni (contenuti politici intensi). Valutazione IMDb: circa 5.9‑7.1

Il film presenta un “western politico” radicale in cui Volonté interpreta un ufficiale nordista che guida un prigioniero pellerossa attraverso un paesaggio minimalista. Parallelamente, un montaggio sonoro polemico rompe con la linearità cinematografica convenzionale, alternando discorsi ideologici su Marx, Lenin e Mao all’azione visiva tipica del western, senza legame diretto tra suoni e immagini.

Opera sperimentale del Gruppo Dziga Vertov, Le Vent d’Est sfida radicalmente le norme del cinema narrativo classico. La presenza di Volonté, attore celebre, è volutamente marginale, usata come simbolo distaccato. Il film è un manifesto del “controcinema” di Godard, enfatizzando il linguaggio politico più che l’intrattenimento. Difficile d’avvicinamento per il pubblico generalista, ma importante per chi studia il cinema politico e l’avanguardia degli anni ’70.

I subita sono stati tradotti dai subeng con google e poi revisionati da ChatGPT. Potrebbero esserci comunque delle imprecisioni.

Regia di Elio Petri. Un film con Marcello Mastroianni, Giovanni Visentin, Giuliana De Sio, Anna Maria Gherardi. Titolo originale: Les Mains sales. Genere: Drammatico, Politico, Thriller. Paese: Italia. Anno: 1978. Durata: 234 min. Consigliato a: da 14 anni. Valutazione IMDb: 6.5.

Ambientato in un immaginario stato dell’Europa centrale verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, “Le mani sporche” racconta la storia di Hugo Barine, un giovane intellettuale che ha scontato due anni di prigione per l’omicidio di Hoederer, un carismatico leader del Partito Proletario clandestino. Appena rilasciato, Hugo viene braccato dai suoi ex compagni di partito che lo considerano un traditore. Raccontando la sua versione dei fatti a Olga, un’importante dirigente del partito, Hugo ripercorre gli eventi che lo portarono a infiltrarsi nella cerchia di Hoederer, con l’incarico di assassinarlo a causa delle sue presunte derive opportunistiche e compromessi con le altre fazioni politiche.

Questo adattamento televisivo del celebre dramma di Jean-Paul Sartre, diretto da Elio Petri, rappresenta un’opera fondamentale nella storia della televisione italiana e non solo. Petri, con la sua inconfondibile impronta autoriale, esplora con acutezza il tema del compromesso politico, l’idealismo rivoluzionario e la disillusione, mantenendo intatta la complessità filosofica del testo originale. L’interpretazione di Marcello Mastroianni nei panni di Hoederer è magistrale, conferendo profondità e ambiguità al personaggio. La miniserie si distingue per la regia ricercata, le musiche evocative di Ennio Morricone e la capacità di trasportare in un contesto televisivo il dibattito etico e politico che è il cuore del capolavoro sartriano, rendendolo accessibile a un pubblico più vasto senza sacrificarne la densità intellettuale.

Regia di Kim Seong-hun, Park In-je. Un film con Ju Ji-hoon, Bae Doona, Ryu Seung-ryong, Kim Sang-ho, Kim Sung-kyu. Titolo originale: Kingdeom. Genere: Horror, Azione, Thriller, Drammatico, Storico. Paese: Corea del Sud. Anno: 2019 (prima stagione). Durata: 36-56 min (per episodio). Consigliato a: da 14 anni. Valutazione IMDb: 8.3.

Trama: Ambientata nella dinastia Joseon (Corea medievale), la serie segue il Principe ereditario Lee Chang che, mentre indaga su una misteriosa malattia che ha colpito il re, scopre un’epidemia mortale che trasforma le persone in zombi. In un regno dilaniato dalla fame e da intrighi politici, il Principe deve combattere non solo per la sopravvivenza del suo popolo contro l’orda di non morti, ma anche per difendere il suo trono da una cospirazione che mira a spodestarlo.

Commento: “Kingdom” è un capolavoro del genere zombie, che si distingue per la sua brillante fusione di horror e dramma storico. La serie eccelle nella costruzione di un’atmosfera tesa e claustrofobica, con zombi rapidi e brutalmente efficaci che rappresentano una minaccia costante. La sceneggiatura è densa di intrighi politici e questioni sociali, elevando la trama oltre il semplice survival horror e offrendo una profonda riflessione sulla corruzione e il potere. La regia è superba, con sequenze d’azione ben coreografate e una fotografia suggestiva. Le interpretazioni del cast sono di alto livello, conferendo profondità e complessità ai personaggi in un contesto di disperazione e lotta. “Kingdom” ha ridefinito le aspettative per le produzioni televisive coreane e si è affermata come una delle migliori serie horror degli ultimi anni.

NOTA BENE: gli episodi 2-3-4-5 della prima stagione non li ho trovati a 1080p ma solo in SD. Se qualcuno ce li ha mi scriva nei commenti. E non fatevi scappare questa serie se, come me, avete già visto tutto quello che è stato prodotto sugli zombie.

Risultati immagini per Il Prigioniero

Il prigioniero è una serie televisiva britannica del 1967 di genere fantascientifico (più precisamente fantapolitico), interpretata da Patrick McGoohan, creata dallo stesso McGoohan e George Markstein. McGoohan inoltre ha scritto e diretto parecchi episodi, spesso sotto uno pseudonimo.
Il personaggio principale è un ex-agente segreto del governo britannico, che immediatamente dopo le sue dimissioni viene imprigionato in un piccolo villaggio con abitazioni e monumenti in stile mediterraneo, situato in una località sconosciuta, dove «con le buone o con le cattive» i capi del Villaggio cercheranno di carpirgli le ragioni delle sue dimissioni. Il protagonista si ritrova quindi privato dei più elementari diritti, persino del nome, visto che tutti si rivolgono a lui chiamandolo Numero 6 (spettatore compreso, dato che il vero nome del protagonista non viene mai rivelato). Per tutta la durata della serie, Numero 6 si ribella ai tentativi dei suoi rapitori di piegare la sua volontà, e tenta con tenacia sia la fuga, sia d’infrangere i segreti che lo circondano. In particolare, cercherà di scoprire l’identità del misterioso Numero 1, dal quale i capi del Villaggio (i Numero 2, che cambiano in ogni episodio) prendono ordini.

The Prisoner (1967) on IMDb

Risultati immagini per Faccia di SpiaUn film di Giuseppe Ferrara. Con Francisco Rabal, Riccardo Cucciolla, Mariangela Melato, Adalberto Maria Merli. Drammatico, durata 115′ min. – Italia 1975. MYMONETRO Faccia di spia * 1/2 - - - valutazione media: 1,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Sceneggiato con Saverio Tutino, è un pamphlet di denuncia, in bilico tra giornalismo e finzione, sull’attività della CIA (Central Intelligence Agency) nell’America Latina e in Africa e sullla parte che ebbe in Italia nella “strategia della tensione” degli anni ’60 e ’70. Insoddisfacente nella tesi di fondo, a mezza strada tra J.L. Borges e la fantapolitica, per la commistione di documenti e scene di finzione, per la carenza di consapevolezza linguistica che lo porta nella pornomacelleria delle scene di tortura. Ora teatrino dei pupi, ora museo di maschere di cera, conferma il vecchio adagio sull’inferno e le buone intenzioni.

Faccia di spia (1975) on IMDb

Regia di Christopher Menaul. Un film con John ShrapnelMichael ShannonBob MasonRupert Penry-JonesJean MarshCast completo Genere Fantascienza – USA1994durata 106 minuti.

Adolf Hitler ha vinto la seconda guerra mondiale, riuscendo a tenere nascosto al mondo cosa succedesse davvero nei campi di concentramento. Siamo nel 1960 e il fuhrer chiede di incontrare il Presidente degli Stati Uniti. Mentre si organizza lo storico incontro, un giornalista americano e un poliziotto tedesco vengono a conoscenza delle prove del genocidio nazista.

 Fatherland
(1986) on IMDb

Regia di Nanni Moretti. Un film Da vedere 2006 con Silvio OrlandoMargherita BuyJasmine TrincaNanni MorettiGiuliano MontaldoCast completo Genere Politico – ItaliaFrancia2006durata 112 minuti. Uscita cinema venerdì 24 marzo 2006 – MYmonetro 2,88 su 23 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Appassionato di film-spazzatura, il produttore Bruno Bonomo è pieno di debiti, ipoteche e in rotta con Paola, moglie amatissima che gli ha dato due figli. Quando riceve da una giovane regista una sceneggiatura su un imprenditore miliardario che fonda un partito e diventa capo del governo, lui che “de sinistra” non è, s’affanna a trovare i finanziamenti, ma tutti lo abbandonano. 11° lungometraggio in 30 anni, Il caimano – appellativo coniato da Franco Cordero – è anzitutto un film sul cinema, la storia di un film da fare. Disomogeneo fin che si vuole (scritto con Francesco Piccolo e Federica Pontremoli), ma è difficile negarne l’originalità. Dopo una mala partenza (col peggio di quella commedia all’italiana che Moretti ha sempre irriso) arriva al bersaglio con un duro finale fantapolitico di anticipazione. Lungo il triplice percorso (cinema, vita privata, politica) s’incontrano 4 Berlusconi: il caimano di De Capitani (ottimo nell’evitare la facile caricatura); quello di Placido (scontato), quello vero e quello che impersona lo stesso Moretti: tragico e non annunciato, perché troppo spazio s’è dato alla nevrosi dell’abbandono. Film su Berlusconi, ma non ancora sul berlusconismo. Un S. Orlando da premio. Improbabile, ma efficace il faccendiere polacco di J. Stuhr, portaparola dell’autore. Musiche (di fertile complessità): Franco Piersanti. Fotografia: Arnaldo Catinari. Il DVD contiene molti extra.

 Il caimano
(2006) on IMDb
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