Category: Claudia Cardinale


Regia di Antonio Pisu. Un film con Claudia Cardinale, Raffaele Pisu, Giancarlo Giannini, Ivano Marescotti, Nini Salerno. Genere: Commedia, Drammatico, Noir. Paese: Italia. Anno: 2016. Durata: 100 min. Consigliato a: da 13 anni. Valutazione IMDb: 5.7.

Ambientato sui colli bolognesi nel 1944, il film presenta il Duca Pier Donato Martellini e la Duchessa Romola Valli, coppia di nobili decaduti che risiede nella loro tenuta, Villa La Quiete, in precarie condizioni economiche. Quando tre ebrei, in fuga dalla guerra, chiedono asilo in cambio di lingotti d’oro mensili, i Duchi vedono la soluzione ai loro problemi finanziari. La ritrovata stabilità, tuttavia, viene messa a rischio quando la guerra giunge al termine e i Duchi, terrorizzati dall’idea di perdere la loro unica fonte di reddito, ordiscono un piano per nascondere la verità ai loro ospiti.

Il film affronta il tema della cupidigia e del cinismo in tempo di guerra, esplorando l’ossessione per il denaro e l’ipocrisia della nobiltà decaduta, contrapposta al dramma dei rifugiati. La regia di Antonio Pisu opta per i toni della commedia nera, cercando di bilanciare l’umorismo grottesco delle pantomime dei Duchi con il contesto storico drammatico. Le interpretazioni di Raffaele Pisu e Claudia Cardinale, vere icone del cinema italiano, spiccano per la loro affiatata e convincente rappresentazione della coppia nobiliare. Nonostante le performance notevoli del cast, l’amalgama tra le componenti da dark comedy e quelle più drammatiche risulta a tratti incerto, diluendo l’impatto di entrambi i registri. L’importanza del film risiede anche nell’essere l’ultima significativa apparizione di Raffaele Pisu.

Regia di Liliana Cavani. Un film con Marcello Mastroianni, Ken Marshall, Burt Lancaster, Alexandra King. Genere: Drammatico, Guerra. Paese: Italia, Francia. Anno: 1981. Durata: 131 min. Consigliato a: da 16 anni. Valutazione IMDb: 6.9.

Nel settembre del 1943, dopo l’armistizio, il film segue il capitano Curzio Malaparte, ufficiale di collegamento con le forze alleate a Napoli. La città è in rovina, occupata dagli americani, e vive una situazione di estrema miseria e degrado. La pellicola esplora le difficili relazioni tra i soldati americani e la popolazione locale, alle prese con la fame e la disperazione. Malaparte agisce come testimone e narratore di un’umanità ridotta alla sua “pelle”, costretta a compiere atti disumani per la mera sopravvivenza.

Liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Curzio Malaparte, il film di Liliana Cavani è un’opera coraggiosa e sconvolgente, che non risparmia allo spettatore scene di crudo realismo e di profonda amarezza. La regia della Cavani è potente e visionaria, capace di creare un affresco allucinatorio e disturbante della Napoli del dopoguerra, che si allontana dalla retorica tradizionale del cinema di guerra. Marcello Mastroianni offre una delle sue interpretazioni più intense e introverse, riuscendo a restituire tutta la complessità morale e il cinismo del personaggio di Malaparte. L’impatto del film deriva dalla sua totale assenza di sentimentalismo, dalla denuncia spietata della corruzione e della disumanizzazione che la guerra porta con sé, diventando un’analisi impietosa della natura umana e della sua degradazione. Nonostante le critiche miste dell’epoca per la sua durezza, il film è oggi riconosciuto come un’importante opera d’arte.

Regia di Mauro Bolognini. Un film con Claudia Cardinale, Adolfo Celi, Philippe Leroy, Bekim Fehmiu, Rosalba Neri. Titolo originale: Libera, amore mio!. Genere: Drammatico, Guerra. Paese: Italia. Anno: 1975. Durata: 110 min. Consigliato a: Per un pubblico maturo. Valutazione IMDb: 7.1.

Ambientato durante il ventennio fascista e nel dopoguerra, il film racconta la storia di Libera Valente, figlia di un anarchico esiliato. Dotata di un carattere impetuoso e di un profondo senso di giustizia, Libera vive con una ribellione innata e costante verso l’oppressione del regime. La sua vita familiare, segnata da un marito che vorrebbe una maggiore tranquillità e da due figli, si intreccia con una perenne attività di protesta, portandola a scontrarsi continuamente con le autorità e a vivere una condizione di precarietà e pericolo.

Diretto da Mauro Bolognini, il film presenta una visione del fascismo attraverso la lente di una singola, ma significativa, storia personale. L’opera si concentra sulla figura di Libera, interpretata magistralmente da una Claudia Cardinale in uno dei suoi ruoli più intensi e convincenti, che incarna lo spirito indomito dell’antifascismo popolare. Il film riesce a mantenere un equilibrio tra la dimensione intima e quella politica, mettendo in luce le contraddizioni e la forza di chi si opponeva al regime non per ideologia di partito, ma per una viscerale sete di libertà. Sebbene la narrazione possa risultare talvolta didascalica, l’intensità emotiva e la credibilità del personaggio principale rendono il film un’importante testimonianza storica e un valido esempio di cinema politico italiano. La regia si dimostra solida nel dipingere un affresco di vita quotidiana sotto il giogo della dittatura.

Lankenauta Vaghe stelle dell'Orsa

Regia di Luchino Visconti. Un film con Claudia Cardinale, Jean Sorel, Michael Craig, Renzo Ricci. Genere: Drammatico. Paese: Italia. Anno: 1965. Durata: 100 min. Consigliato a: Per tutti. Valutazione IMDb: 7,4.

Gianni e Sandra, due fratelli legati da un rapporto morboso e complesso, si ritrovano nella loro villa di famiglia a Volterra, un luogo intriso di memorie e traumi passati. Il ritorno di Gianni dall’estero riaccende tensioni sopite e vecchi rancori legati alla figura del padre, un intellettuale ebreo perito durante la guerra, la cui ombra incombe ancora pesantemente sulle loro vite.

Visconti dirige un dramma intimo e soffocante, intriso di atmosfere gotiche e psicanalitiche. Il film esplora con acuta sensibilità le dinamiche disturbate di una famiglia segnata da un passato ingombrante, mettendo in scena un incesto latente che permea ogni inquadratura. La recitazione di Claudia Cardinale è di un’intensità rara, capace di veicolare la fragilità e la complessità del suo personaggio. Un’opera forse minore nella filmografia del regista, ma che conferma la sua maestria nel dissezionare l’animo umano e le sue derive più oscure, pur peccando talvolta in un eccesso di compiaciuta intellettualizzazione.

Sandra (1965) on IMDb
Una Rosa per tutti - Film (1967) | il Davinotti

Un film di Franco Rossi. Con Nino Manfredi, Mario Adorf, Claudia Cardinale, Lando Buzzanca. Commedia, durata 110 min. – Italia 1965. MYMONETRO Una rosa per tutti * * - - - valutazione media: 2,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Rosa, infermiera a Rio de Janeiro, ha sette amanti ai quali è equamente legata. Quando uno di questi, il barista italiano, comincia a dimostrarsi eccessivamente geloso, lo lascia. La donna inizia poi un rapporto con un dottore, anch’esso italiano (Manfredi), che, con discorsi persuasivi, le dà un certo equilibrio. Ma le successive incertezze del dottore la risospingono gradatamente al suo precedente sistema di vita.

A Rose for Everyone (1967) on IMDb
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Locandina italiana Rocco e i suoi fratelli

Regia di Luchino Visconti. Un film con Alain Delon, Renato Salvatori, Annie Girardot, Katina Paxinou. Genere: Drammatico. Paese: Italia, Francia. Anno: 1960. Durata: 177 min. Consigliato a: da 14 anni. Valutazione IMDb: 8.3/10.

La famiglia Parondi, composta dalla vedova Rosaria e dai suoi cinque figli (Vincenzo, Simone, Rocco, Ciro e Luca), emigra dal Sud Italia a Milano in cerca di fortuna e di una vita migliore. Le aspirazioni e i destini dei fratelli si intrecciano con la dura realtà della metropoli e il mondo della boxe, mettendo alla prova i loro legami familiari e i valori tradizionali. In particolare, il film si concentra sulle vicende di Simone e Rocco, i cui percorsi divergono drasticamente tra caduta e redenzione.

“Rocco e i suoi Fratelli” è un capolavoro indiscusso del neorealismo italiano e uno dei vertici della filmografia di Luchino Visconti. Il film è un affresco epico e potente della migrazione interna in Italia e delle sue conseguenze sociali ed emotive. Visconti dirige con una maestria ineguagliabile, intrecciando dramma familiare, critica sociale e psicologica dei personaggi. Le interpretazioni sono straordinarie, con un Alain Delon commovente e un Renato Salvatori indimenticabile nella sua rappresentazione della caduta morale. La pellicola è visivamente magnifica, con una fotografia che esalta la brutalità e la bellezza della Milano operaia. È un’opera che non teme di mostrare le contraddizioni umane, la violenza e il sacrificio, lasciando un’impronta indelebile nella storia del cinema per la sua profondità tematica e la sua rara intensità emotiva.

Rocco and His Brothers (1960) on IMDb
Risultati immagini per Lunghi Addii

Un film di Kira Muratova. Con Zinaida Sharko, Oleg Vladimirsky, Tatyana Mychko, Yuri Kayurov, Svetlana Kabanova, Lidiva Dranovskaya, Lidiya Brazilskaya Titolo originale Dolgie provody. Drammatico, durata 97 min. – URSS 1971. MYMONETRO Lunghi addii * * * * - valutazione media: 4,00 su 1 recensione.

È davvero un lungo addio quello fra una madre tormentosa e opprimente, divorziata dal marito archeologo, e suo figlio Ustinov, silenzioso e solitario come uno spettro, in sua presenza. Lei vorrebbe penetrare nel complicato mondo del figlio, lui dal canto suo, vorrebbe che non invadesse anche quello, tanto da costruire un muro di parole ripetute mille volte e di mutismi assordanti che si frappone nel loro rapporto, già parecchio alienante e tortuoso. Fino a quando non riemergerà la figura del padre, portando nella mente di Ustinov il pensiero di una nuova vita, lontano da gelosie, rimproveri e consigli materni inopportuni.
Censurata fino alla Glasnost del 1987 (quell’ampia riforma politica atta a rimuovere corruzioni e privilegi dell’apparato governativo sovietico), la Muratova – una delle più celebri registe russe del XX secolo, parecchio influenzata dalla Nouvelle Vague -, dimostra tutto il suo anticonvenzionale talento nel dirigere (in una Russia che deve fare ancora i conti con le revisioni dello stalinismo) una pellicola moderna e d’avanguardia come questa, ben attenta a non compiere giri di boa, attorno a randagismi sentimentali banali, che potrebbero far cadere la trama (peraltro perfetta) nei più ovvi cliché. Ottima la sceneggiatura che scava alla ricerca dello straordinario nell’ordinario di tutti i giorni; tanto appassionante che è impossibile non riuscire a comprendere le inadeguatezze, i masochismi, le depressioni e le monotonie dei personaggi, veri motivi dei comuni lunghi addii.
Un particolare plauso va all’attrice teatrale e cinematografica Zinaida Sharko (una sorta di Claudia Cardinale russa), perfettamente calata nel ruolo di una madre che alterna la civetteria con gli altri uomini alla debole gelosia per le ragazze che il figlio bacia, ma che fondamentalmente cerca, con una notevole punta di disperazione, di non farsi abbandonare per la seconda volta. Bravo anche Oleg Vladimirsky nel ruolo dello sfuggevole Ustinov, che oggi è un affermato fotografo artistico.

The Long Farewell (1971) on IMDb
La ragazza di Bube - Trentino Cultura

Regia di Luigi Comencini. Un film con Claudia CardinaleMarc MichelGeorge ChakirisCarla CalòBruno ScipioniMonique Vita. Genere Drammatico – Italia1963durata 111 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,84 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Storia di Mara, ragazza toscana che diventa donna sacrificando alcuni anni della sua vita a un ex partigiano condannato per omicidio. Del romanzo (1960, premio Strega) di Carlo Cassola il film è una riduzione fedele. Intorno a Mara, “la prima apparizione umana positiva di grande statura della nuova narrativa italiana” (I. Calvino), già in Cassola i rappresentanti dell’estremismo (il padre di Mara, i compagni di Bube) sono tenuti in ombra. Nel film sono quasi al buio, così com’è sfocato lo sfondo storico. Pur non parlando né camminando (Mario Soldati dixit ) da toscana, C. Cardinale, finalmente non doppiata, è credibile, docile, tenera. Bellissimo bianconero di Gianni di Venanzo (1920-66).

Bebo's Girl (1964) on IMDb

Regia di Marco Ferreri. Un film Da vedere 1971 con Claudia CardinaleVittorio GassmanUgo TognazziMichel PiccoliAlain CunyEnzo JannacciCast completo Genere Commedia – Italia1971durata 112 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,10 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Amedeo (Jannacci), mite ufficiale in congedo, va da una città del Nord a Roma per parlare col Papa, a quattr’occhi, “anche nel suo interesse”. Ci prova inutilmente per mesi… Kafka ( Il castello ) c’è, ma è lontano. Tutto è realistico e diretto, legato a una precisa realtà, nulla è metaforico in questo film, scritto da Ferreri con Rafael Azcona e Dante Matelli, che pure è una sola grande metafora, leggibile a 3 livelli: 1) politico: sul potere; 2) religioso: lo “scandalo” è raddoppiato perché, per un credente, il Papa non è il rappresentante del Cristo in Terra; 3) psicanalitico: un’affannosa e tormentata ricerca del padre. Tenero e atroce, allegramente beffardo nei toni e amaro nel fondo, tutt’altro che pessimista, ha la traiettoria di una sassata. Non mancano le scorie e i momenti incerti, ma poco intaccano la sostanza di un film importante e sottovalutato.

L'udienza (1972) on IMDb

Regia di Luchino Visconti. Un film Da vedere 1963 con Burt LancasterAlain DelonClaudia CardinalePaolo StoppaRina MorelliRomolo ValliCast completo Genere Drammatico, – Italia1963durata 205 minuti. Uscita cinema lunedì 28 ottobre 2013 distribuito da Cineteca di Bologna. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 4,30 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal romanzo postumo (1958) di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, sceneggiato da Visconti, Suso Cecchi D’Amico, P. Festa Campanile, Enrico Medioli, Massimo Franciosa. Mentre nel 1860 Garibaldi e le sue camicie rosse avanzano in Sicilia, il principe Fabrizio di Salina si rassegna all’annessione dell’isola e del suo feudo di Donnafugata allo Stato Sabaudo. Favorisce il fidanzamento del nipote Tancredi, che, prima garibaldino e poi ufficiale sabaudo, comincia la scalata sociale, con la bella Angelica Sedàra, figlia di un nuovo ricco. Infine, rientrato da Donnafugata, partecipa a un ballo nel palazzo Ponteleone dove l’aristocrazia e la nuova borghesia festeggiano la scongiurata rivoluzione, e si prepara a morire. Splendida e fastosa illustrazione del passaggio della Sicilia dai Borboni ai sabaudi e della conciliazione tra due mondi affinché “tutto cambi perché nulla cambi”, è un film sostenuto dalla pietà per un passato irripetibile che ha il suo culmine nel ballo, lunga sequenza che richiese 36 giorni di riprese. Capolavoro o falso capolavoro? Affresco o mosaico? Straordinario o decorativo? Critica discorde. Visconti volle nella colonna sonora di Nino Rota un valzer inedito di G. Verdi. Lancaster con la voce di Corrado Gaipa. Palma d’oro a Cannes e tre Nastri d’argento (fotografia di Giuseppe Rotunno, scene di Mario Garbuglia, costumi di Piero Tosi). Restaurato nel 1991 dalla Cineteca Nazionale di Roma con la direzione tecnica di Rotunno.

The Leopard (1963) on IMDb
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