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L' ora del lupo. Restaurato in HD (DVD) - DVD - Film di Ingmar Bergman  Drammatico | IBS

Un film di Ingmar Bergman. Con Max von SydowIngrid ThulinLiv UllmannGeorg RydebergGertrud Fridh. continua» Titolo originale VargtimmenDrammaticob/n durata 90 min. – Svezia 1967

Una coppia di sposi si stabilisce su un’isola semideserta: lui, in preda ad un forte esaurimento nervoso, è assalito da incubi spaventosi; lei, dopo avere cercato di aiutarlo, ne resta influenzata. Il dramma esplode al ritorno dalla festa in un castello abitato da gente crudele che uccide l’uomo sotto gli occhi impotenti di sua moglie. La donna porterà per tutta la vita il peso della sua impotenza.

Hour of the Wolf (1968) on IMDb

Risultati immagini per Il Flauto magico bergmanUn film di Ingmar Bergman. Con Ulrik Cold, Josef Kostlinger, Brigit Nordin, Irma Urrila, Elisabeth Eriksson. Titolo originale Troll flöjten. Drammatico, durata 135′ min. – Svezia 1974. MYMONETRO Il flauto magico [1] * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

In un Egitto immaginario il principe Tamino, scortato dall’uccellatore Papageno, innamorato di Papagena, deve superare molte prove per essere felice con la bella principessa Pamina, la figlia della pericolosa regina della Notte. Bergman porta la cinepresa in teatro e trascrive il celeberrimo capolavoro (1791) di Mozart, cantato in svedese, con intelligenza, reverenza e garbo. Compagnia di interpreti “leggeri”, ma giovani cui il regista spiegò quel che voleva ottenere: “l’intimità, il tono umano, la sensualità, il calore, il contatto” (I. Bergman). Nel 1978 l’opera fu riportata sullo schermo in un film d’animazione di E. Luzzati e G. Gianini con un Papageno in carne e ossa che rende manifesta la morale della favola.

The Magic Flute (1975) on IMDb
Fanny e Alexander: Amazon.it: Pernilla Allwin, Bertil Guve, Borje Ahlstedt,  Gunnar Bjornstrand, Erland Josephson, Ingmar Bergman, Pernilla Allwin,  Bertil Guve: Film e TV

Un film di Ingmar Bergman. Con Erland Josephson, Pernilla Allwin, Gertil Guve, Ewa Froeling, Harriet Andersson. Titolo originale Fanny och Alexander. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 312′ min. – Svezia 1982. MYMONETRO Fanny e Alexander * * * * 1/2 valutazione media: 4,67 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Divisa in 5 capitoli (1. il Natale; 2. il fantasma; 3. il commiato; 4. i fatti dell’estate; 5. i demoni), un breve prologo e un lungo epilogo, è la storia della famiglia Ekdahl di Uppsala tra il Natale del 1907 e la primavera del 1909 con una sessantina di personaggi, divisi in quattro gruppi, che passa per tre case e mette a fuoco tre temi centrali: l’arte (il teatro), la religione e la magia. Congedo e testamento di Bergman, uomo di cinema, è una dichiarazione d’amore alla vita e, come la vita, ha molte facce: commedia, dramma, pochade, tragedia, alternando riti familiari (lo splendido capitolo iniziale), strazianti liti coniugali alla Strindberg, cupi conflitti ditetraggine luterana che rimandano a Dreyer, colpi di scena da romanzo d’appendice, quadretti idillici, interm ezzi di allegra sensualità, impennate fantastiche, magie, trucchi, morti che ritornano. Un film “dove tutto può accadere”. Compendio di trent’anni di cinema all’insegna di un alto magistero narrativo. Ebbe 4 Oscar (miglior film straniero, fotografia di Sven Nykvist, scenografia, costumi): un primato per un film di lingua non inglese. Girato in doppia versione, per cinema e TV.

 Fanny & Alexander
(1982) on IMDb
Il posto delle fragole - Film (1957) - MYmovies.it

Regia di Ingmar Bergman. Un film Da vedere 1957 con Bibi AnderssonMax von SydowIngrid ThulinVictor SjöströmGunnar BjörnstrandCast completo Titolo originale: Smultronstället. Genere Drammatico – Svezia1957durata 95 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 4,45 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un vecchio medico parte in auto con la nuora, carica vari autostoppisti, va a trovare la vecchissima madre, arriva all’università di Lund dove si festeggia il suo giubileo, il 50° anniversario della sua attività professionale. Alle vicende del viaggio si alternano sogni, incubi, ricordi che si fanno parabola sulla morte nascosta dietro le apparenze della vita. “Non avevo capito che V. Sjöström si era preso il mio testo, l’aveva fatto suo e vi aveva immesso le sue esperienze… Si era impadronito della mia anima nella figura di mio padre e se ne era appropriato” (I. Bergman). È, forse, il più alto risultato di Bergman negli anni ’50. Orso d’oro al Festival di Berlino 1958 e molti altri premi. Il grande regista e attore Sjöström (1879-1960) morì 3 anni dopo le riprese.

 Il posto delle fragole
(1957) on IMDb
SCENE DA UN MATRIMONIO (1973) - Spietati - Recensioni e Novità sui Film

Un film di Ingmar Bergman. Con Bibi Andersson, Erland Josephson, Liv Ullmann, Jan Malmsjö, Anita Wall. Titolo originale Scener ur ett äktenskap. Drammatico, durata 168′ min. – Svezia 1973. – MYMOVIESLIVE! uscita mercoledì 16 gennaio 2013. MYMONETRO Scene da un matrimonio * * * 1/2 - valutazione media: 3,82 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Diviso in 6 capitoli, è l’analisi di un rapporto di coppia tra Marianne e Johann su un arco di 10 anni. Nell’ultimo capitolo, ormai divorziati e risposati, si ritrovano dopo sette anni, più maturi e adulti. Curata dallo stesso regista, l’edizione cinematografica deriva da uno sceneggiato TV in 6 “scene” che dura 294 minuti: 1) “Innocenza e panico”; 2) “L’arte di nascondere lo sporco sotto il tappeto”; 3) “Paola”; 4) “Valle di lacrime”; 5) “Gli analfabeti”; 6) “Nel pieno della notte in una casa buia in qualche parte del mondo”. Tra sussurri e grida, in altalena tra tenerezza e violenza, in bilico tra il paradiso (illusorio) e l’inferno (autentico), quel che prevale in questa decennale odissea (o corrida?) coniugale è il purgatorio. Con rarissimi esterni l’azione è fondata sulla parola, sui gesti, sul comportamento, filmata quasi sempre in primo piano o con piani ravvicinati. È, sotto ogni riguardo, il film dei film di L. Ullmann, ma E. Josephson le sta a pari con un impercettibile crescendo lungo l’arco del racconto. Hanno le voci italiane di Vittoria Febbi e Corrado Pani in un doppiaggio ben curato da Franco Rossi. Girato in 16 mm gonfiato a 35.

Scenes from a Marriage (1973) on IMDb

Regia di Ingmar Bergman. Un film Da vedere 1960 con Max von SydowBirgitta PetterssonGunnel LindblomBirgitta ValbergAxel DübergCast completo Titolo originale: Jungfrukällan. Genere Drammatico – Svezia1960durata 89 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,82 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel Medioevo svedese l’adolescente Karin viene stuprata e uccisa nel bosco da tre pastori che poco dopo cercano rifugio nella fattoria di suo padre Töre. Tremenda vendetta. Sul luogo del delitto sgorga una polla d’acqua. 21° film di Bergman, il primo (il solo?) in cui l’intervento di Dio nell’azione è concreto: un miracolo. Miscuglio tra Cappuccetto Rosso e Shakespeare. Le scene dello stupro e della vendetta furono censurate. Splendido BN di Sven Nykvist. Oscar 1960 per il miglior film straniero.

The Virgin Spring (1960) on IMDb

Regia di Ingmar Bergman. Un film Da vedere 1952 con Harriet AnderssonLars EkborgJohn HarrysonDagmar EbbesenÅke FridellCast completo Titolo originale: Sommaren Med Monika. Genere Drammatico – Svezia1952durata 95 minuti. – MYmonetro 3,92 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Due proletari non ancora ventenni di Stoccolma passano un’estate nell’isoletta di Orno. Monika rimane incinta. Si sposano, ma lei lascia Harry solo con il figlioletto. L’inizio e la fine a Stoccolma sono deprimenti, all’insegna di un naturalismo tinto di nero, in linea con il romanzo di Anders Fogelström che l’ha sceneggiato con il regista. Conta la parte centrale sull’isola, fugace fase di transizione tra l’adolescenza e l’età adulta. Fece sensazione l’insolente sensualità della ventenne Andersson che nel finale tiene “il piano-sequenza più triste della storia del cinema” (J.-L. Godard). Diventerà con 9 film, ex aequo con Liv Ullman, una delle attrici preferite di Bergman, dopo Bibi Andersson (11 film). Distribuito in Italia nel ’61 e scoperto in Francia nel ’58.

Summer with Monika (1953) on IMDb

Locandina Sorrisi di una notte d'estateUn film di Ingmar Bergman. Con Eva Dahlbeck, Ulla Jacobsson, Gunnar Björnstrand, Bibi Andersson, Harriet Andersson.Titolo originale Sommarnattens leende.Commedia, b/n durata 110 min. – Svezia 1955. MYMONETRO Sorrisi di una notte d’estate * * * 1/2 - valutazione media: 3,96 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Fredrik Engeman, avvocato, ha una sposa molto giovane, Anne, ed è geloso del nipote che si chiama come lui. Va a cercare consiglio dall’attrice Desirée che è stata una sua vecchia passione e in qualche misura lo è ancora.Viene sorpreso di notte a casa della donna dal suo amante, il dragone conte Malcom la cui moglie, consapevole del tradimento, andrà a riferire tutto ad Anne.
Ancora una volta Bergman ci conferma la propria convinzione che l’universo femminile sia molti passi più avanti rispetto a quello degli uomini che sono invece convinti di avere in mano le sorti dell’universo. È infatti Desirèe (non a caso un’attrice) che conduce le danze in una vicenda a cui si possono attribuire innumerevoli paternità illustri. Perché in questa occasione il piacere della scrittura è rinvenibile nella tessitura di rimandi colti da cui far emergere un simbolismo che lo stesso Bergman non riteneva rigidamente decodificabile. Il gioco delle coppie e delle disillusioni resta però intatto anche se declinato diversamente. Desirèe, mentre è impegnata sul palcoscenico, ci ricorda che: “L’amore è come un giocoliere con tre clave: cuore, parole, sesso. È molto facile giocare con le tre clave ma è anche molto facile farne cadere una per terra.” Il tono lieve e un bianco e nero di grande effetto alleggeriscono anche l’impianto teatrale del film ma non intendono affatto nascondere il desiderio di riflettere sulla fragilità dei sentimenti amorosi e sulla solitudine che spesso ne deriva. Con la morte che continua ad essere presente, magari anche solo nell’immagine di un orologio con carillon.

 Sorrisi di una notte d'estate
(1955) on IMDb

Regia di Ingmar Bergman. Un film Da vedere 2000 con Anita BjörkElin KlingaLennart HjulströmCarl Magnus DellowHenry Nyberg. Titolo originale: Bildmakarna. Genere Drammatico – Svezia2000durata 99 minuti. Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Ultimi mesi del 1920. Il regista Viktor Sjöström riceve nel suo studio la scrittrice Selma Lagerlöf per mostrarle alcune scene del film che sta realizzando dal suo racconto “Il carretto fantasma”. Sono presenti il direttore della fotografia Julius Jaenzon e la giovane attrice Tora Teje, amante del regista. Ben presto tra le due donne si accende una vivace discussione che finisce con il contrapporle ma anche con il farle sentire molto vicine.
Ingmar Bergman porta sullo schermo televisivo il testo teatrale di Per Olov Enquist (che scrive anche la sceneggiatura) nel quale agiscono almeno tre personaggi realmente esistiti e con uno dei quali il regista ha avuto rapporti professionali determinanti. Perché Viktor Sjöström non è stato solo il maestro di Bergman ma anche recitato in uno dei suoi film più famosi (Il posto delle fragole) nel ruolo del protagonista. Va poi sottolineato che Selma Lagerlöf è stata la prima donna a ricevere il Premio Nobel per la Letteratura e che Il carretto fantasma (opera prima di Sjöström) è una delle pietre miliari della cinematografia anche per le sue qualità di sperimentazione sul piano delle tecniche di ripresa. Il film ha al proprio centro un alcolizzato, reso insensibile dal proprio vizio, e una leggenda scandinava che vuole che le anime dei defunti vengano raccolte, su mandato della Morte, da un carrettiere fantasma che viene sostituito allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre dall’anima di qualcuno che muore in peccato mortale.
Questi sintetici elementi possono consentire di leggere più approfonditamente un’opera che Bergman non ha potuto far altro che sentire doppiamente sua. Da un lato per i motivi biografico-cinefili anzidetti (con le riflessioni sul cinema degli inizi e sulla scarsa considerazione che il mondo degli artisti nutriva nei suoi confronti) e dall’altro perché affronta temi che la sua filmografia ha trattato più volte. Grazie all’intensa interpretazione di due grandi attrici di generazioni diverse come Anita Björk ed Elin Klinga si approfondiscono due argomenti fondamentali: il rapporto dello scrittore con la propria opera e con chi ne fruisce e il legame, comunque inscindibile, con la figura paterna. Tora ha amato il testo di Selma e vuole comprenderne le motivazioni più profonde che la scrittrice ritiene invece debbano restare private. Non sarà però così perché la donna finirà con il rivelarle il tormentato rapporto con il padre alcolista (anche quello di Tora lo è) e il bisogno di sublimare nella scrittura la sofferenza e il senso di colpa che ne è derivato.
Lo scontro-incontro tra le due è al centro della scena ma, ancora una volta in Bergman, la figura maschile con il suo perbenismo di facciata e il tema dell’adulterio si fanno strada quasi a imprimere un ulteriore suggello autoriale a quella che sarà la sua penultima regia.

Bildmakarna (2000) on IMDb

Regia di Ingmar Bergman. Un film Da vedere 1958 con Bibi AnderssonMax von SydowIngrid ThulinGunnar BjörnstrandBengt EkerotCast completo Titolo originale: Ansiktet. Genere Drammatico – Svezia1958durata 101 minuti. – MYmonetro 4,08 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel 1845 la compagnia dell’illusionista Vogler (von Sydow), seguace delle teorie sul magnetismo del medico e mistico austriaco Franz Anton Mesmer, è costretta a esibirsi in casa del console Egerman (Josephson) in presenza del prefetto di polizia (Pawlo) e del medico positivista Vergerus (Björnstrand). Tra Vogler e Vergerus s’ingaggia una sfida che è anche una scommessa. Straordinaria pochade metafisica, è un film enigmatico e affascinante che pone molte domande senza dare risposte sul senso della vita, l’arte, la magia, l’illusione, la fede, la ragione, con qualche disposizione verbosa verso l’allegoria. Il giuoco dei simboli e delle analogie, delle metafore e delle ellissi è così fitto che si presta alle più diverse interpretazioni. Nella sua dimensione fantastica, comunque, tenuta su un registro espressionista, rimane memorabile. Premio speciale della giuria alla Mostra di Venezia.

The Magician (1958) on IMDb

Un film di Ingmar Bergman. Con Max von Sydow, Gunnar Björnstrand, Gunnel Lindblom, Bengt Ekerot, Bibi Andersson.Titolo originale Det Sjunde Inseglet.Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 95 min. – Svezia 1957. MYMONETRO Il settimo sigillo * * * * - valutazione media: 4,42 su 61 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Il cavaliere Antonius Block sta facendo ritorno al proprio castello con il suo scudiero dopo aver partecipato alla Crociata in Terra Santa. L’incontro con un personaggio dal mantello nero determinerà il resto del viaggio. Si tratta della Morte che accetta una sfida a scacchi rinviando quindi il suo compito. La partita ha inizio ma poi il viaggio riprende. Sul percorso Block incontrerà una coppia di attori con il loro bambino, una strega e altri personaggi. La peste intanto sta mietendo vittime ovunque. “E quando l’agnello aperse il settimo sigillo, si fe’ nel cielo un profondo silenzio di mezz’ora. E vidi i sette angeli che stavano dinanzi a Dio, e furono date loro sette trombe poi un altro angelo si fermò davanti all’altare con un turibolo e gli fu data gran quantità d’incenso. E allora il primo angelo die’ fiato alla tromba, e ne venne grandine e fuoco misto a sangue e così furono gettati sopra la terra, e la terza parte della terra fu arsa, e la terza parte degli alberi fu arsa, e fu arsa l’erba verdeggiante. E quind8i il secondo angelo die’ fiato alla tromba e una specie di grande montagna di fuoco ardente fu gettata in fondo al mare, e la terza parte del mare diventò sangue… E anche il terzo angelo die’ fiato alla sua tromba. E dall’alto del cielo cadde una stella grande, ardente come fiaccola. La stella si chiamava Assenzio…” Con queste parole vengono tradotti i versetti 1-11 del capitolo 8 dell’Apocalisse di San Giovanni nella versione italiana del film.
È da qui che deriva il titolo che Bergman dà a uno dei film più noti in assoluto della sua filmografia. Perché moltissimi, prima o poi, hanno finito con il vedere la scena in cui il cavaliere Block gioca a scacchi con la morte ma anche molti non hanno mai visto il film per intero. Non hanno potuto quindi valutarne la complessità che non è riducibile a una sola, seppur emblematica, scena. Perché il regista svedese, figlio di un pastore protestante, si interroga a livello altissimo sul silenzio di Dio e su ciò che sarà dell’uomo dopo la sua dipartita da questo mondo ma lo fa attraverso una varietà di registri diversi. Mette a confronto le due letture dell’esistenza (cavaliere e scudiero) offrendo all’uno e all’altro argomentazioni ma amplia lo sguardo anche su altre tematiche.
L’artista che così bene ha saputo descrivere le tensioni della coppia contemporanea ce ne presenta una per cui vale la pena anche perdere la partita con la Morte pur di garantirle una via di fuga. Il regista teatrale riflette sul potere che la rappresentazione (anche dell’ultimo passaggio della vita) ha avuto in campo artistico. L’uomo ‘politico’ mostra la devastazione della peste ma pensa ad altre più recenti ed immani tragedie. In definitiva Il settimo sigillo si rivela, ad ogni rilettura, un testo decisamente poliedrico.

The Seventh Seal (1957) on IMDb
Locandina Come in uno specchio

Un film di Ingmar Bergman. Con Harriet Andersson, Max von Sydow, Gunnar Björnstrand, Lars Passgard Titolo originale Säsom i en spegel. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 92′ min. – Svezia 1961. MYMONETRO Come in uno specchio * * * * - valutazione media: 4,09 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Ventiquattro ore di una vacanza d’incubo su un’isoletta ventosa del Mar Baltico tra la schizofrenica Karin, il marito medico, il fratello minore e il padre scrittore. Ritmato dalla Suite n. 2 in re minore per violoncello (E.B. Bengtsson) di J.S. Bach, è un quartetto di figure che apre il cinema da camera di I. Bergman. I quattro prigionieri dell’isola sono dei “mutanti” a loro dispetto anche se nessuna mutazione potrà avere un futuro. Uno dei film più angosciosi e sconvolgenti sulla follia. Finale slegato. “È un inventario prima della svendita … la mia intenzione era di descrivere un caso di isterismo religioso” (I. Bergman). Oscar 1962 per il film straniero. Il titolo è tolto dalla Prima Lettera ai Corinti di san Paolo (XIII, 12).

Through a Glass Darkly (1961) on IMDb

Poster PersonaUn film di Ingmar Bergman. Con Bibi Andersson, Liv Ullmann, Gunnar Björnstrand, Margaretha Krook, Jorgen Lindström Drammatico, b/n durata 85 min. – Svezia 1966. MYMONETRO Persona * * * * - valutazione media: 4,14 su 21 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Considerata la pellicola più matura di Bergman, l’economia intera del film gioca sulla trasversalità dei temi portanti della filmica bergmaniana. ll risultato è l’epifania di un’opera omnia, la proiezione di una lunga seduta di auto maieutica: il regista, nello scriverlo scelse persino di ritirarsi nella solitudine riflessiva di un isola deserta, scenografia della sceneggiatura di Persona.
Onnipresente è il tema della fede. Alma, nel parlare difatti di “grida della fede e del dubbio nell’oscurità e nel silenzio” sembra rimandare a quei primissimi fotogrammi del Vangelo recitato nella chiesa scandalosamente vuota di Luci d’Inverno o al rifiuto del silenzio di Dio urlato nel segreto del macabro confessionale de Il Settimo Sigillo. L’incipit di Persona, invece, è una sequela di fotogrammi apparentemente privi di senso, percepibili dal sonno o dall’inconscio. La pellicola ha il pregio di mantenere un’intensità perpetua per l’intero girato, mentre si ravvisa una contaminazione dapprima a latere ma sempre più insistentemente morbosa che porterà l’io delle due donne a decomporsi. Il dissolversi l’una nell’altra avviene come nell’eterno risucchio tra luci ed ombre, così magistralmente reso da Bergman in questa pellicola, dove, lo scambio delle confessioni finali delle protagoniste in un rapporto intimista con la macchina da presa, diviene metafora realistica dello stesso cinema, in cui l’interlocutore della presunta dialogicità filmica, si insinua sempre fuori campo, al di qua dello schermo, agevolando l’unico continuum della propria stessa carne, così come nella fusione stessa del volto delle due donne.
La stessa inquietante dissolvenza e coincidenza di due nuclei umani sarebbe stata tratteggiata diversi decenni dopo nell’indimendicato Mulholland Drive di David Lynch (in cui, non a caso, una delle due protagoniste è un attrice). Qui la dissolvenza è scambio sin dal principio e il dipanarsi successivo della sinossi disvela la schizofrenica commistione di Anna tra l’essere e il sembrare d’essere. Elizabeth, l’attrice di Persona, sceglie il silenzio così come sceglie di non amare il proprio bambino, arrivando, nell’intento registico, ad emulare il Dio muto di Bergman. L’assenza di certezze di contorno delle due donne incarna il naufragio del credo dell’autore e la promiscuità dei valori di cui è preda l’Io contemporaneo.

Persona (1966) on IMDb

Risultati immagini per Passione bergmanUn film di Ingmar Bergman. Con Max von SydowLiv UllmannBibi AnderssonErland JosephsonErik Hell.  Titolo originale En passionDrammaticodurata 101 min. – Svezia1969MYMONETRO Passione * * * * - valutazione media: 4,34 su 5 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Come L’ora del lupo e La vergogna, girati negli stessi anni, anche questa pellicola si svolge in un’isola del Baltico dove i personaggi si torturano psicologicamente a vicenda. I protagonisti principali sono un artista di mezza età e una donna che forse è stata responsabile d’un incidente in cui hanno perso la vita il marito e il figlio. I due provano a vivere insieme, ma il tentativo finirà in un disastro.

The Passion of Anna (1969) on IMDb

Sussurri e grida (1972) scheda film - StardustUn film di Ingmar Bergman. Con Harriet Andersson, Ingrid Thulin, Erland Josephson, Liv Ullmann, Kari Sylwan.Titolo originale Viskningar och rop. Drammatico, durata 91 min. – Svezia 1973. MYMONETRO Sussurri e grida * * * * - valutazione media: 4,33 su 24 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Agnes è ormai prossima a morire. In casa, ad assisterla, ci sono le due sorelle Karin e Maria oltre alla domestica Anna. Ognuna di loro ha delle memorie che riaffiorano progressivamente e riportano in superficie dei ricordi non piacevoli. Agnes pensa alla madre morta con la quale aveva un rapporto non facile. Maria non ha ancora del tutto spenta la passione adulterina per il medico di famiglia mentre Karin ripensa alla freddezza del rapporto con il marito. Anna ogni mattino prega per la figlia morta bambina. La scomparsa di Agnes inciderà sulla vita di tutte.
Realizzato nonostante notevoli difficoltà produttive (il regista dovette impegnare quasi tutti i suoi averi e chiedere agli interpreti principali di coprodurre il film) Sussurri e grida è, senza ombra di dubbio, uno dei capolavori bergmaniani. 

Cries & Whispers (1972) on IMDb

Locandina Luci d'invernoUn film di Ingmar Bergman. Con  Max von Sydow, Ingrid Thulin, Gunnar Björnstrand, Gunnel Lindblom, Allan Edwall. Titolo originale Nattvardsgästerna. Drammatico, b/n durata 80 min. – Svezia 1961. MYMONETRO Luci d’inverno * * * * - valutazione media: 4,38 su 13 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Morta la moglie, il pastore protestante di uno sperduto villaggio della Dalecalia, all’estremo Nord della Svezia, ha perso la fede. Respinge le profferte d’amore di una donna atea, non sa consolare un parrocchiano nevrotico che s’ucciderà, né sua moglie. Un altro rigoroso, impietoso dramma da camera, chiuso tra una chiesa e poche case di un villaggio, quasi privo, tolta la scena del passaggio a livello, di momenti “fortissimi”, ma sotto la sua semplicità c’è una complessità non facile da cogliere. La critica ne fa una trilogia con Come in uno specchio (1960) e Il silenzio (1962): è il migliore dei 3. “Dà soddisfazione rivederlo dopo un quarto di secolo. Constato che nulla si è corrotto o si è rotto” (I. Bergman). Il titolo originale significa “i comunicandi”.

 Luci d'inverno
(1963) on IMDb

Regia di Ingmar Bergman. Un film con Bibi AnderssonHarriet AnderssonEva DahlbeckAllan EdwallJarl KulleAxel DübergCast completo Titolo originale: För att inte tala om alla dessa kvinnor. Genere Commedia – Svezia1964durata 80 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 3 recensioni.

Negli anni ’20 Cornelius, vanaglorioso critico musicale, fa visita a Felix, violoncellista di fama mondiale, per completare la sua biografia. Nella grande villa neoclassica, mentre Felix rimane invisibile, ne incontra la moglie e sei donne, tutte innamorate di lui. 26° film di I. Bergman, il 1° a colori (preziosa fotografia di Sven Nykvist), 4ª e ultima delle sue commedie con risvolti di farsa grottesca (l’irresistibile sequenza dei fuochi artificiali). Più che nelle altre, è evidente la contaminazione col teatro: tolti 5 minimi movimenti, la cinepresa è ferma. Nel suo libro Immagini (1990-92) I. Bergman lo sbriga in tre righe, definendolo “completamente artefatto”. Quasi tutti i critici lo maltrattarono, accusandolo persino di cattivo gusto, nonostante l’ineccepibile eleganza stilistica. È sicuramente la sua commedia più acida e sbeffeggiante, un divertito tiro al bersaglio contro i critici, ma non sono risparmiati censori, impresari, artisti. E donne. Da affissione una battuta attribuita a Goethe: “Il genio è colui che riesce a far cambiare idea a un critico”.

All These Women (1964) on IMDb

Un film di Hans Abramson, Arne Arnbom, Hans Alfredson, Tage Danielsson, Lars Görling, Ingmar Bergman, Jörn Donner, Gustaf Molander, Vilgot Sjöman. Con Harriet Andersson, Ingrid Bergman, Lars Ekborg, Hans Abramson, Hans Alfredson. Commedia, b/n durata 105′ min. – Svezia 1967. MYMONETRO Stimulantia * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Film a episodi della Svensk che reclutò 9 registi. Tema fisso: quali sono le cose più stimolanti per vincere la noia esistenziale? Chi sceglie lo sport, il sesso, l’emozione artistica. Per Bergman è il bambino, stimolo a vivere e presenza d’amore: in Daniel _ girato tra il ’63 e il ’65 _ si dedica a Daniel Sebastian, nato nel 1962 dalla pianista Käbi Laretei, 4ª moglie e sua collaboratrice per anni, anche dopo il 4° divorzio. Come gli altri registi, compare di persona sullo schermo, dicendo che, mentre gira un film, pensa al modo con cui il figlio lo vedrà e lo capirà. L’episodio (11 minuti) consiste in frammenti di filmetti familiari in Super8 da lui girati. Dà l’impressione di voler fare qualcosa di diverso dai film dei colleghi, realizzati con attori professionisti (in quello di Abramson recita Ingrid Bergman). Distribuito anche in Italia nel 1967.

Stimulantia (1967) on IMDb

In alcuni punti è in lingua originale con subita

Vanità e affanni - LongTake - La passione per il cinema ha una nuova regia

Un film di Ingmar Bergman. Con Borje AhlstedtMarie RichardsonErland JosephsonPernilla AugustLena Endre. continua» Titolo originale Larmar och gör sig tillDrammaticodurata 119 min. – Svezia 1997.

Nell’ottobre del 1925, all’interno dell’ospedale psichaitrico di Uppsala in Svezia, lo zio Carl (figura nota nella filmografia di Bergman) si propone di girare il primo film sonoro nella storia del cinema dedicato agli ultimi giorni della vita di Schubert e intitolato «La gioia della ragazza gioiosa». Carl è im manicomio perché accusato di aver tentato di uccidere la moglie. Il progetto piace al Professor Vogler, anch’egli internato, che decide di investirci. Si inizia così, tra le mura del manicomio, a girare il film. Tra un ciak e l’altro, si fa notare la presenza di un enigmatico clown vestito di bianco, una donna di nome Rigmor. Penultimo film di Bergman è come sospeso tra realtà e finzione/allucinazione con passaggi repentinei dall’una all’altra.

Sostituita versione vhsrip con versione dvdrip

Regia di Ingmar Bergman. Un film con Maj Britt NilssonStig OlinBirger MalmstenJohn EkmanMargit CarlqvistCast completo Titolo originale: Till glädje. Genere Drammatico – Svezia1950durata 98 minuti.

I protagonisti sono una coppia di violinisti, Marta (Nilsson) e Stig (Stig Olin) la cui relazione è nata nei ranghi dell’orchestra filarmonica di Helsingborg diretta da Sönderby (Victor Sjöström). Il film è essenzialmente basato sul contrasto tra la sublimità della musica apportatrice di gioia (l'”Inno alla gioia” di Beethoven ne è la colona sonora) e la pochezza delle vicenda umana apportatrice di dolore e miseria.