Category: Austria


Risultato immagini per animal zglinski

Regia di Greg Zglinski. Un film con Birgit MinichmayrPhilipp HochmairMona PetriMehid NebbouMichael Ostrowski. Titolo originale: Tiere. Genere Drammatico – SvizzeraAustriaPolonia2017durata 100 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13

Investire una pecora con la loro auto è per Anna e Nick il punto di partenza per una serie di eventi strani e sinistri che si concluderanno con uno spaesamento allucinatorio per entrambi: nessuno dei due riuscirà più a distinguere il luogo in cui si trovano. Vivono la realtà, o sono tutte fantasie e situazioni immaginarie?

Tiere (2017) on IMDb

Regia di Wolfgang Fischer. Un film Da vedere 2018 con Susanne WolffGedion Wekesa OduorAlexander BeyerInga Birkenfeld. Titolo originale: Styx. Genere Drammatico, – GermaniaAustria2018durata 94 minuti. Uscita cinema giovedì 15 novembre 2018 distribuito da Cineclub Internazionale. – MYmonetro 3,42 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Una dottoressa decide di prendersi una pausa dal lavoro e di salpare in solitaria sulla sua barca a vela da Gibilterra ad un’isola incontaminata nell’Oceano Pacifico. Il suo viaggio sembra scorrere serenamente finché, dopo una brutta tempesta, si imbatte in un peschereccio arenato pieno di profughi africani in grave difficoltà. Alcuni di loro provano a raggiungerla, ma solo un giovane ragazzo ce la fa. Insieme cercano di chiamare i soccorsi che tardano ad arrivare, mentre la situazione si fa sempre più drammatica. La donna si troverà quindi ad un bivio: provare ad aiutare gli uomini e le donne bloccati sull’imbarcazione oppure farsi da parte ed aspettare aiuti adeguati.

Styx (2018) on IMDb

Regia di Ulrich Seidl. Un film Da vedere 2013 con Melanie LenzVerena LehbauerJoseph LorenzMichael Thomas (II)Viviane BartschCast completo Titolo originale: Paradies: Hoffnung. Genere Drammatico – AustriaFranciaGermania2013durata 100 minuti. – MYmonetro 3,50 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In un campo estivo per preadolescenti sovrappeso un gruppo di ragazze è vittima dei blandi tentativi di farle dimagrire mentre attraverso confessioni, spiate e primi approcci una di loro prova a scoprire la propria sessualità con il dottore del campo.
La terza componente della famiglia che già aveva visto un membro andare in Africa a “comprare” amore (in Paradise: Love) e un altro andare in Austria a distribuire fede (in Paradise: Faith), viaggia verso una colonia estiva con la speranza di aprirsi all’amore che hanno tutte le ragazze di 13 anni, in cerca d’amore nella maniera più canonica e innocente possibile.

 Paradies: Glaube
(2012) on IMDb

Regia di Ulrich Seidl. Un film con Margarete TieselPeter KazunguInge MauxDunja SowinetzHelen BrugatCast completo Titolo originale: Paradies: Liebe. Genere Drammatico, – GermaniaFranciaAustria2011durata 130 minuti. distribuito da Archibald Enterprise Film. – MYmonetro 2,79 su 9 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Teresa è una cinquantenne austriaca in vacanza in Kenya. Ha lasciato la figlia adolescente alla sorella e in Africa cerca l’amore che le è stato promesso da una serie di coetanee entusiaste, clienti fisse del luogo. Passando da un ragazzo all’altro, dispensando denaro e accumulando delusioni, Teresa sfrutta per farsi sfruttare, nella logica di un commercio disperato e bestiale.
Prima parte di una trilogia sulla vacanza “in paradiso”, che comprenderà i capitoli della fede (in una missione cattolica) e della speranza (in un campo estivo per adolescente soprappeso), questo Paradies: Liebe , imposta già un percorso che va chiaramente nel segno della negazione: dell’amore non c’è traccia, l’amore è un prodotto che si vende, e la ricerca della felicità è destinata a doversi piegare a compromessi orrendi.

 Paradies: Liebe
(2012) on IMDb

Regia di Ulrich Seidl. Un film con Ekateryna Rak, Paul Hofmann, Michael Thomas (II)Maria HofstätterGeorg FriedrichNatalya Baranova, Natalja Epureanu, Erich Finsches, Herbert FritschCast completo Genere Drammatico – Austria2007durata 136 minuti. – MYmonetro 2,50 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ucraina e Austria. Due Nazioni apparentemente lontane ma sempre più vicine in questo nostro mondo globalizzato. È inverno. Da ognuno di questi due luoghi hanno inizio due storie destinate a trasferirsi nell’altro. La prima è quella di Olga, nurse e madre. Vuole lasciare l’Ucraina per trovare una migliore collocazione sociale. Raggiunge l’Austria dove trova un lavoro che poi perderà. Inizia come colf e finisce con il fare la donna delle pulizie in un ospedale geriatrico. Il percorso opposto viene seguito da Paul, un giovane austriaco che, non avendo speranze di occupazione in patria, decide di seguire il patrigno in Ucraina per installare videogames. L’una cerca di superare la soglia della povertà, l’altro di compensare la perdita di autostima che la disoccupazione comporta.
Ulrich Seidl è uno di quei registi che fanno della provocazione visiva la loro cifra stilistica. Il Premio conseguito a Venezia con Canicola lo deve aver confermato in questa convinzione. Tutto ciò rischia però in qualche modo di inficiare un cinema come il suo, impegnato a denunciare le storture di una società che si sta livellando ovunque al basso.

 Import-eksport
(2005) on IMDb

Regia di Ulrich Seidl. Un film con Alfred MrvaGeorg FriedrichMaria Hofstätter. Titolo originale: Hundstage. Genere Drammatico – Austria2001durata 120 minuti. – MYmonetro 3,00 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Alla periferia di Vienna, in un quartiere borghese di villette a schiera, in un torrido caldo d’agosto sfilano 5 storie di ordinaria mostruosità. Esordio nella fiction di U. Seidl, autore di documentari superpremiati (e ammirati da W. Herzog), che ha girato in Super16 mm e in 3 estati con attori in gran parte non professionisti. Seidl compone, con l’occhio gelido di un entomologo, una galleria di culi, pance, organi sessuali appartenenti a personaggi di tre generazioni, in vario modo sgradevoli, accomunati da una latente violenza e da una cattiveria meschina. Come nello scrittore Thomas Bernhardt, l’iperbolico nichilismo di Seidl coincide con una radicale misantropia, qua e là alleggerita da una vena di sarcastico umorismo. Scritto dal regista con Veronika Franz. Premio della giuria a Venezia 2001.

 Canicola
(2001) on IMDb

Regia di Tsai Ming-liang. Un film Da vedere 2006 con Chen Shiang-ChyiLee Kang-ShengAtun NormanPearlly Chua. Titolo originale: Hei yanquan. Genere Drammatico, – TaiwanFranciaAustriaMalesiaCina2006durata 115 minuti. distribuito da MYMOVIESLIVE!. – MYmonetro 3,02 su 10 recensioni tra criticapubblico e dizionari


Cantore della solitudine urbana, con I don’t want to sleep alone, Tsai Ming-Liang costruisce un’opera densa e inquietante.
Girato a Kuala Lumpur, in Malesia, paese d’origine del regista, il film segue le traiettorie dei suoi personaggi: un senza tetto cinese pestato a sangue, ospitato da un lavoratore del Bangladesh, e una cameriera di un coffee shop. Privati di qualsiasi caratterizzazione psicologica, i protagonisti si muovono in uno spazio urbano indefinito e sospeso, lasciandosi trascinare in un’esistenza anonima e incolore, ribelli donchisciotteschi di una società postmoderna, malsana e contaminata: il loro grido è muto e disperato, almeno quanto lo sono gli spazi nei quali si muovono.

 Hei yan quan
(2006) on IMDb

Regia di Michael Haneke. Un film Da vedere 1997 con Susanne LotharArno FrischFrank GieringUlrich Mühe. Genere Thriller – Austria1997durata 103 minuti. – MYmonetro 3,11 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Con un pretesto Peter (Giering) e Paul (Frisch), due giovani dall’aria distinta e dal comportamento gentile penetrano nella casa di vacanze sul lago di una famiglia (padre, madre, figlioletto e cane) della borghesia medio-alta. La prendono in ostaggio e, così per gioco, li picchiano, li torturano, li mettono a morte. Film crudelissimo nella sua aria di ordinaria follia, anche se le violenze avvengono fuori campo, il 3° film dell’austriaco Haneke appartiene alla categoria del “prendere o lasciare”, ma anche per chi lo prende si presta a una serie di letture diverse e contrastanti. Chi insiste sulle sue valenze metafisiche (“la sensazione è che … abbia a che fare con Auschwitz più che con il cinema di genere” R. Menarini). Chi ne sottolinea la dimensione ludica (“Peter e Paul sono una versione agghiacciante di Laurel e Hardy” A. Di Luzio) e chi (G. Manzoli) ne vede le analogie con i kammerspiel , indicandone la natura di autoanalisi borghese con aspirazioni alla Buñuel e accostandolo al pasoliniano Teorema . Film spiazzante nella sua stranezza (e strano è uno dei tanti significati dell’inglese “funny”) e nella sua ambiguità: si propone di mettere a disagio lo spettatore abituato alla violenza televisiva e hollywoodiana. Ma senza catarsi né vie di fuga.

 Funny Games
(1997) on IMDb

Regia di Michael Haneke. Un film Da vedere 2007 con Naomi WattsTim RothMichael PittDevon GearhartBrady CorbetBoyd GainesCast completo Genere Thriller, – Gran BretagnaUSAFranciaAustriaGermaniaItalia2007durata 111 minuti. Uscita cinema venerdì 11 luglio 2008 distribuito da Lucky Red. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,41 su 19 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel 1998 Van Sant fece il clone di Psycho (1960) di Hitchcock con qualche variante. L’operazione di Haneke è diversa, meno gratuita. Ha accettato la proposta del produttore britannico Chris Coen di rifare il preciso remake di Funny Games in lingua inglese (“La lingua franca della violenza”) e in ambienti USA. Come un autore/regista teatrale, rimette in scena un suo testo con una nuova compagnia di attori e con mezzi meno artigianali. Inquadratura per inquadratura, dicono: dovremmo rivedere oggi il 1° film (in DVD si può) per stabilire quanto sia vero. Alcune differenze si sono già notate, ma conta poco. Importa che siano già passati 10 anni. Il suo è uno psicodramma da camera, adeguato al suo titolo (giochi ma perfidi), fondato su contrasti estremi. Decostruisce e dissacra la violenza audiovisiva, spiazza e mette sotto accusa gli spettatori assuefatti ai canoni di quella hollywoodiana e televisiva. In questi 10 anni la sua dose è molto aumentata, obbligando le censure a spostare in avanti i paletti del filmabile. Perciò questo rifacimento è probabilmente più riuscito del primo e, comunque, più significativo, efficace ed emozionante. Al risultato hanno contribuito gli interpreti anglosassoni, prima fra tutti la Watts. In Italia coproduce e distribuisce Lucky Red. V.M. 16 anni.

 Funny Games
(2007) on IMDb

Regia di Stefan Ruzowitzky. Un film Da vedere 2007 con Karl MarkovicsAugust DiehlDevid StriesowMartin BrambachAugust ZirnerCast completo Titolo originale: Die Fälscher. Genere Drammatico, – AustriaGermania2007durata 98 minuti. Uscita cinema venerdì 1 febbraio 2008 distribuito da Lady Film. – MYmonetro 3,12 su 15 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ispirato al libro The Devil’s Workshop (2006) di Adolf Burger e sceneggiato dal regista. Storia vera di Salomon Smolianoff (nel film Sorowitsch), ebreo di origine russa e rinomato falsario nella Berlino degli anni ’30, e di altri 140 ebrei (stampatori, tipografi, grafici). Trasferiti nel 1942 nel lager di Sachsenhausen, bene alloggiati e ben nutriti, produssero fino al 1945 134 milioni di sterline false, oltre a documenti e passaporti, anch’essi falsi, per i servizi segreti tedeschi. Un’analoga operazione in dollari riuscì meno bene: lo scopo era quello di indebolire le economie dei Paesi nemici. È la storia di una lotta per la sopravvivenza che pone più di un problema di ordine etico: per scampare alla morte, le vittime dovevano fare un lavoro – e farlo bene – al servizio dei loro carnefici e soffocare la vergogna di essere ancora vivi. È anche il caso interessante di un film che si cimenta, aggirandola, con la irrappresentabilità audiovisiva dei campi nazisti di sterminio. La rossa D. Chaplin è figlia di Michael e nipote di Charlie S. Chaplin.

 Il falsario - Operazione Bernhard
(2007) on IMDb

Risultati immagini per Whore's' GloryUn film di Michael Glawogger. Documentario, durata 110 min. – Germania, Austria 2011.

Il documentario Whores’ Glory è un trittico cinematografico sul tema della prostituzione: tre paesi, tre lingue, tre religioni. In Thailandia le donne aspettano i clienti dietro pannelli di vetro, fissando la propria immagine riflessa. In Bangladesh gli uomini frequentano i ghetti dell’amore per saziare i propri desideri insoddisfatti con ragazze a pagamento. In Messico, infine, le donne invocano una morte al femminile per sfuggire alla propria realtà quotidiana.

 Whores' Glory
(2011) on IMDb
Workingman's Death - Wikipedia

Regia di Michael Glawogger. Un film Da vedere 2005 Genere Documentario – AustriaGermania2005durata 122 minuti. Uscita cinema venerdì 7 luglio 2006 – MYmonetro 3,50 su 8 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Documentario sulla classe operaia nel mondo (è quasi scomparsa o è solo invisibile?) in 5 episodi e 1 epilogo: 1) “Eroi” (Ucraina): uomini e donne al lavoro abusivo in miniere di carbone dismesse; 2) “Fantasmi” (Indonesia): lavoratori nelle miniere di zolfo a cielo aperto; 3) “Leoni” (Nigeria): in un mattatoio si lavora con i piedi nel sangue tra teste e budella animali; 4) “Fratelli” (Pakistan): operai addetti al disarmo di una petroliera con la fiamma ossidrica; 5) “Futuro” (Cina): in Anshan gli operai forgiano il metallo con il fuoco, ma non sanno se i loro figli saranno disposti a fare lo stesso lavoro. L’epilogo è a Duisburg (Germania) in una fonderia trasformata in attrazione turistica. Ispirato dai classici sovietici (i lavoratori come icona) Glawogger, attivo dal 1984, riscopre nel rapporto tra uomo e natura “il senso perduto, la dignità, l’eroismo del lavoro manuale, traducendo in immagini magnifiche, in composizioni quasi astratte che catturano, i corpi dei lavoratori, i loro gesti rituali” (M.S. Bazzoli). Con i suoi bagliori il fuoco fa da Leitmotiv di un documentario che, nonostante tutto, titolo compreso, apre uno spiraglio alla speranza. Domanda l’autore: “E allora, incominciate a vederci chiaro?”. Esposto a Venezia.

Regia di Michael Haneke. Un film Da vedere 2005 con Juliette BinocheDaniel AuteuilAnnie GirardotMaurice BénichouBernard Le CoqCast completo Titolo originale: Caché. Genere Drammatico, – FranciaGermaniaAustriaItalia2005durata 117 minuti. Uscita cinema venerdì 14 ottobre 2005 distribuito da Bim Distribuzione. – MYmonetro 3,57 su 19 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Haneke ricorre a un dispositivo narrativo, qui più raffinato, sugli effetti di una misteriosa minaccia esterna che devasta un nucleo familiare, quello di Georges, critico letterario che conduce un programma TV. Riceve una serie di videocassette anonime, corredate di inquietanti disegni infantili, che riproducono immagini quotidiane della sua vita privata, spostandosi dalla casa di Parigi a una fattoria dove trascorse l’infanzia e a un monolocale della periferia. L’arrivo delle cassette mette in crisi il rapporto di Georges con la moglie e il figlio adolescente, lo costringe a fare i conti con se stesso e il suo passato rimosso di bambino viziato, bugiardo, meschino e rivela la sua vera natura: non è cambiato. In sottotraccia una dimensione storica (la cancellazione della guerra d’Algeria e delle sue conseguenze). La suspense psicologica del rimosso è condotta con maestria da una scrittura distillata nella dilatazione delle immagini immobili. Rivela, però, l’artificiosità del dispositivo nel rifiuto di rispondere alla domanda: chi ha filmato le cassette e come? (Vedi la terribile scena del suicidio.) È inverosimile che nessuno nel film si ponga il problema, nemmeno Georges che pure lavora in televisione. Nel togliergli la maschera il sadico Haneke rivela che è persino stupido.

Regia di Michael Haneke. Un film con Arno FrischAngela WinklerUlrich MüheIngrid StassnerStephanie BrehmeCast completo Genere Drammatico – AustriaSvizzera1992durata 105 minuti.

La storia di Benny, un ragazzo appassionato di film violenti. Quando Benny si trova a guardare il video dell’uccisione di un maiale perde la testa, uccide una ragazza e filma il tutto con la sua videocamera. I genitori tentano di coprirlo e di occultare il cadavere, ma Benny non sembra essere più la stessa persona che era un tempo.

Regia di Markus Imhoof. Un film Titolo originale: More Than Honey. Genere Documentario, – SvizzeraGermaniaAustria2012durata 90 minuti. distribuito da Officine Ubu. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

“Se le api sparissero dalla Terra, all’umanità resterebbero solo 4 anni di vita”, così disse Albert Einstein, considerando che oltre un terzo della nostra alimentazione deriva dall’impollinazione delle api. Imhoof risale all’attività originaria della sua famiglia, che produceva miele, per raccontare un mistero: negli ultimi 15 anni enormi quantità di api sono morte, ovunque nel mondo. E non se ne conosce la causa, solo il nome: Colony Collapse Disorder . Con immagini prepotenti catturate nei diversi continenti e svelando retroscena ignoti al pubblico, Imhoof realizza un documentario inquietante e fondamentale per comprendere i danni mostruosi che stiamo continuando a compiere sul pianeta. Distribuito da Officine Ubu.

Regia di Maren Ade. Un film Da vedere 2016 con Peter SimonischekSandra HüllerMichael WittenbornThomas LoiblTrystan PütterCast completo Titolo originale: Toni Erdmann. Genere CommediaDrammatico, – GermaniaAustria2016durata 162 minuti. Uscita cinema giovedì 2 marzo 2017 distribuito da Cinema. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,57 su 13 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Winfried Conradi è un uomo âgée col vizio dello scherzo. Le sue buffonate colpiscono democraticamente familiari e fattorini che bussano alla porta e provano allibiti a consegnargli l’ennesimo pacco. Insegnante di musica in pensione, la sua vita si muove tra le visite alla vecchia madre e le carezze al suo vecchio cane, ormai cieco e stanco. A casa della ex moglie una sera a sorpresa ritrova sua figlia. Ines ha quasi quarant’anni e una carriera che impegna ogni ora della sua giornata. Occupata in un’azienda tedesca che l’ha traslocata a Bucarest, vive appesa al telefono e a una vita incolore, dedicata completamente alla professione e con poco tempo da spendere in famiglia. Senza preavviso, Winfried decide di farle visita e di passare qualche giorno con lei .

Regia di Mahamat-Saleh Haroun. Un film Da vedere 2006 con Ali BarkaiYoussouf DjoroAziza HisseineDjibril IbrahimFatimé HadjeCast completo Genere Drammatico – CiadFranciaBelgioAustria2006durata 96 minuti. Uscita cinema venerdì 25 maggio 2007 – MYmonetro 3,45 su 14 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dopo una decennale guerra civile, il governo del Ciad (Africa centrale) concede un’amnistia a 200 criminali di guerra. È la tela di fondo della storia del giovane Atim (sta per orfano), educato, armato e mandato dal nonno cieco a vendicare la morte del padre. Quando in città incontra Nassara, l’uccisore, Atim scopre che fa il fornaio, regala il pane ai bambini poveri, è un musulmano devoto e, diventato muto in un agguato, è cambiato. Dopo Bye Bye Africa (1999), premiato a Venezia, che fu il 1° film prodotto nel Ciad, e Abouna (2002), presentato a Cannes, è la 3° regia di Haroun che l’ha scritto con Laora Dardos. L’ossessione della morte è il vero fuoricampo di un film in cui i dialoghi sono ridotti all’essenziale (tradotti nei sottotitoli nell’edizione della Lucky Red che ha allungato il titolo con retorica discutibile) e i personaggi principali si esprimono con gli sguardi e i gesti più che con le parole. Intorno a loro ruota un mondo confuso, incoerente, minaccioso. Su questo doppio registro, realistico e simbolico, Haroun lavora con una lineare intensità e un’ammirevole, depurata concezione dello spazio. Premio speciale della giuria a Venezia 2006. Titolo internazionale: Dry Season , stagione secca.

Poster Magnolia

Un film di Paul Thomas Anderson. Con Jason Robards, Julianne Moore, Tom Cruise, Philip Baker Hall, John C. Reilly. Drammatico, durata 160 min. – Austria 2000. MYMONETRO Magnolia * * * 1/2 - valutazione media: 3,70 su 56 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Due uomini anziani si preparano a lasciare questo mondo. Il primo in diretta, perché la tv è la sua casa e il pubblico la sua famiglia, il secondo in un enorme talamo, vigilato da una moglie giovane (Julianne Moore) coni nervi a pezzi e in vana attesa di un figlio (Tom Cruise) che l’ha rinnegato e si è riciclato come guru del machismo. Ma non è tutto. In giro per Los Angeles c’è anche un poliziotto alle prese con una ragazza cocainomane, un ex bambino prodigio dei quiz rovinato per sempre nell’animo e un altro ragazzino che sta per fare la stessa fine.
Sono i petali, separati ma uniti alla base, di questo fiore cinematografico chiamato Magnolia, che in realtà deve il suo nome ad un viale della San Fernando Valley. L’autore, Paul Thomas Anderson, è una delle promesse del cinema del nuovo millennio e vi si affaccia con coraggio e grandissima energia, ma anche con la consapevolezza di un passato importante, che non è facile da superare (America Oggi, di Altman, è il modello riconoscibilissimo che sta sotto quest’opera). Così è anche per i suoi personaggi, in fuga dalla realtà e dalla propria origine (in particolare dalla famiglia), attraverso il mondo parallelo della televisione o quello della droga (antidepressivi compresi), ma in verità più presenti, vivi e umani che mai.
Anderson dispiega un affresco molto vasto, spingendo al massimo il termometro emozionale di ogni linea narrativa, ma dimostra di saper governare benissimo il suo teatro, tanto da riuscire ad avvicinare ogni burattino come se fosse di carne ed ossa, contrastando il cinismo del Caso (esemplificato nel prologo) con l’arma della compassione.
Storie di solitudine e insieme di imprevedibile groviglio, narrate senza barriere di protezione, con la carica di un grido di dolore e la (dis)misura della dichiarazione d’amore. Con occhio antropologico, Il cinema si cala nei meandri della realtà più quotidiana e disintegrata e non può negarne la tristezza e la disperazione, ma non può nemmeno smettere di pensare che tutto può ancora accadere: persino un biblico, catartico, impensabile diluvio di rane.

Regia di Jessica Hausner. Un film Da vedere 2009 con Sylvie TestudLéa SeydouxBruno TodeschiniElina LöwensohnIrma WagnerCast completo Genere Drammatico, – AustriaFranciaGermania2009durata 99 minuti. Uscita cinema giovedì 11 febbraio 2010 distribuito da Cinecittà Luce. – MYmonetro 3,60 su 16 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

È il 1° film narrativo che affronta interamente e frontalmente il santuario dei Pirenei dove da più di 150 anni si “mette in scena la commedia umana dell’estrema speranza… e si documenta, si racconta l’incapacità umana di non credere ai miracoli” (G. Imperatore). Da molti anni costretta su una sedia a rotelle, Christine va a Lourdes con altre disabili e un gruppo di infermiere dell’Ordine di Malta. Un mattino si sveglia, apparentemente guarita, attirando l’attenzione del capogruppo, l’ammirazione e l’invidia di tanti altri. Al suo 3° lungometraggio, la regista viennese si pone nell’atteggiamento critico ma oggettivo di chi non vuole suggerire risposte, ma semplicemente osservare, descrivere, constatare, documentare. E fare domande. La sua messinscena è di un rigore asciutto e, se ci si passa l’ossimoro, di un’ammirevole freddezza emotiva, qua e là permeata di una sottile ironia che può sembrare feroce. Lo ammette la stessa Hausner che ne parla come di “un racconto crudele: una fantasticheria o un incubo”. Basta leggerlo come una riflessione sul corpo femminile, imprigionato dalla divisa (cameriera, infermiera, paralitica). In fondo, è anche un discorso sulla felicità, sulle illusioni, gli strazi e le false speranze che provoca il suo desiderio.

Regia di Jasmila Zbanic. Un film Da vedere 2010 con Zrinka CvitesicLeon LucevErmin BravoMirjana KaranovicMarija KohnCast completo Titolo originale: Na putu. Genere Drammatico, – Bosnia-HerzegovinaAustriaGermaniaCroazia2010durata 100 minuti. Uscita cinema venerdì 27 gennaio 2012 distribuito da Fandango. – MYmonetro 3,25 su 8 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Da due anni innamorati e amanti, Luna e Amar vivono a Sarajevo, capitale della Bosnia-Erzegovina. Uscita da una famiglia laica di ex comunisti, Luna è una donna istintiva, energica e appassionata che, dopo diversi vani tentativi, si rassegna a una fecondazione assistita. Il croato Amar, ex soldato alcolista, perde il lavoro per un grave errore, ma è assunto come docente d’informatica in una comune sul lago di Jablanica, fondata da una setta di musulmani ortodossi salafiti. Quando Luna gli fa visita, lo trova profondamente cambiato: ha smesso di bere, ha risolto i problemi psichici di ex combattente, ma è diventato un fanatico dogmatico. Coprodotto, scritto e diretto dalla 81 bani&3 , è il suo 2° film dopo Il segreto di Esma (Orso d’oro 2006). Pur toccando molti temi etici e religiosi, politici e storici, ha il merito di incanalarli nei personaggi. Il cast degli interpreti è formato da bosniaci, croati, serbi e sloveni. Quasi tutti, compreso l’ottimo Lu&9 ev/Amar, lavorano anche in teatro e in TV, ma è la bella Cviteši&3 /Luna che dà al film l’anima e la luce. Na putu (in inglese On the Path ) vuol dire in bosniaco “essere in cammino verso una meta”, ma indica anche una donna incinta: il figlio è in cammino verso la nascita. Distribuito da Domenico Procacci (Fandango). Dovrebbe circolare nelle scuole medie superiori per far capire la natura e la complessità dell’Islam. Girato in digitale.