Category: Chan-wook Park


Regia di Park Chan-wookTakashi MiikeFruit Chan. Un film con Byung-Hun LeeKyoko HasegawaAtsuro WatabeMiriam Chin Wah YeungBai Ling. Genere Drammatico – Corea del sudCorea del sudGiapponeCina2004durata 125 minuti. – MYmonetro 3,07 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dall’oriente un terzetto di mediometraggi va a comporre un film solo per duri di stomaco.
Cina: per combattere le rughe, la facoltosa signora Qing pranza spesso da zia Mei, specie di fattucchiera i cui ravioli sono un elisir di lunga vita. Il segreto è nel ripieno: carne di feti abortiti.
Corea: un regista e sua moglie vengono rapiti da una comparsa psicopatica che li tortura. Il motivo è che l’uomo non riesce ad accettare che il regista oltre che bravo, bello e ricco, sia anche buono.
Giappone: una giovane scrittrice è tormentata dal ricordo di un delitto commesso da bambina.
Gli estremorientali sembrano essersi resi conto di essere le genti più allucinate del pianeta, al momento, e decidono di unire le forze e mettere insieme questa sorta di campionario dell’efferatezza. Scegliete dal catalogo l’episodio che più vi aggrada e tuffatevi nel maelstrom della follia pura.

Three... Extremes (2004) on IMDb

Regia di Park Chan-wook. Un film Da vedere 2002 con Song Kang-hoDoona BaeLim Ji EunBo-bae HanKim SedongLee Dae-yeonCast completo Titolo originale: Bokseuneum naeul geos. Genere DrammaticoThriller – Corea del sud2002durata 129 minuti. – MYmonetro 3,66 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Operaio sordomuto e licenziato vende al mercato nero un rene da trapiantare a sua sorella, gravemente malata, ma rimane fregato. Una sua amica anarchica e rivoluzionaria gli propone un piano: rapire la figlia del suo ex datore di lavoro e ottenere col riscatto la somma necessaria al trapianto. Il piano va a ramengo, innescando aggressioni, torture e omicidi in serie. Premiato al Noir in Festival 2003 di Courmayeur, rivelò in Europa il talento e il nichilismo estremo del coreano Park. È di una violenza fisica e psicologica così radicale che in Italia è passato direttamente nell’home video. È una violenza speculare e radicata in un mondo senza pietà. Il che spiega, senza giustificarli, i soprattoni di denuncia politica e una certa confusione narrativa nel ricorso al flashback. Apre la trilogia della vendetta che continua con Oldboy (2004) e Lady Vendetta (2005).

 Mr. Vendetta
(2002) on IMDb

Regia di Park Chan-wook. Un film Da vedere 2022 con Hae-il ParkWei TangGo Kyung-pyoYong-woo ParkLee Jung-hyunCast completo Titolo originale: Haeojil Gyeolsim. Genere Drammatico, – Corea del sud2022durata 138 minuti. Uscita cinema giovedì 2 febbraio 2023 distribuito da Lucky Red. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,90 su 34 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Hae-joon è un detective infallibile e un marito insoddisfatto: quando si trova alle prese con un caso di suicidio, ritiene che si tratti in realtà di omicidio. Per questo indaga sulla moglie cinese della vittima, Seo-rae, ma se ne innamora all’istante. Attraverso una sottile rete di seduzione, Seo-rae sembra soggiogare Hae-joon, che però ha un’intuizione che potrebbe ribaltare il corso dell’indagine.

Decision to Leave (2022) on IMDb

Locandina OldboyUn film di Chan-wook Park. Con Choi Min-sik, Ji-tae Yu, Hye-jeong Kang, Dae-han Ji, Dal-su Oh. Drammatico, durata 119 min. – Corea del sud 2003. uscita venerdì 6 maggio 2005. MYMONETRO Oldboy * * * * - valutazione media: 4,06 su 64 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un uomo di mezza età, ubriaco, è sequestrato in un monolocale blindato dove passa quindici anni ignorando chi l’ha fatto rapire e perché. Dal televisore, unico contatto con l’esterno, apprende che sua moglie è stata uccisa e che lo cercano come uxoricida. Ancorato alla fame di vendetta, si allena per tenersi in forma. Misteriosamente come era entrato, esce, ossessionato da due quesiti: chi e perché? Non si domanda, però, perché l’abbiano liberato dopo tanto tempo. Ispirato a un manga del giapponese Tsushiya Garon disegnato da Minegishi Nobuaki, è un film iperrealistico e fantasmatico che ha nella violenza la sua energia creatrice, affidata a un meccanismo narrativo dove i momenti forti si alternano alle pause di attesa. A Cannes 2004 vinse il Gran Premio della giuria. All’origine c’è l’equivalenza fra parole e fatti: la parola uccide più della spada. La maestria di Chan-wook, regista di punta del cinema sudcoreano, sta nel fare dell’ambiguità l’evidente sottotraccia del racconto. Possiede qualcosa della sensibilità camp per la quale esiste un buon gusto del cattivo gusto.

 Oldboy
(2003) on IMDb

Locandina italiana StokerUn film di Chan-wook Park. Con Mia Wasikowska, Matthew Goode, Nicole Kidman, Jacki Weaver, Alden Ehrenreich. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 100 min. – USA, Gran Bretagna 2013. – 20th Century Fox uscita giovedì 20 giugno 2013. MYMONETRO Stoker * * * - - valutazione media: 3,48 su 23 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

India Stoker è una ragazza sensibile e introversa, che vive con la famiglia in una bella villa isolata nella campagna americana. Il giorno del suo diciottesimo compleanno, l’amato padre muore in un incidente e, a casa Stoker, si presenta lo zio Charlie, fratello più giovane del padre, della cui esistenza India è sempre stata tenuta misteriosamente all’oscuro.
Il sudcoreano Park Chan Wook debutta in lingua inglese con un cast e un copione che sembrano di sua diretta emanazione, tanto rispondono alle caratteristiche di eleganza, claustrofobia sociale e confidenza con l’inquietudine che fanno da sempre il suo cinema.
Come già in Thirst non c’è scandalo alcuno nel vampirismo secondo Park. Il morso è quello del desiderio, al quale i personaggi del film non possono resistere, anche se ognuno di loro imparerà a suo modo a gestirlo. E non c’è sangue, in scena: l’arma rappresentata dalla cintura ha, anzi, la funzione del laccio emostatico, che trattiene, rigonfia, prepara. Sostituiscono il liquido rosso: il vino, di cui lo zio Charles è intenditore, e l’inchiostro nero delle lettere da lui vergate, che si porta appresso la reminiscenza del romanzo epistolare che rese (Bram) Stoker immortale (e in questo capitolo, leggerissimo, appena accennato, possiamo annoverare anche il ragno che si arrampica sulle gambe di India, possibile trasformazione zoomorfa del nuovo inquilino).
La prima metà del film contiene le soluzioni visive più interessanti e la sensazione che tutto possa accadere; probabilmente la sensazione più importante, e oggi più rara, che lo spettacolo cinematografico possa riservare. La rivelazione della natura eccezionale della protagonista apre il film, ma impiegherà poco meno della sua intera durata per esplicitarsi. Siamo, infatti, anagraficamente e metaforicamente – come sempre in questi casi- sulla soglia della maturazione, della fuoriuscita dalla bambagia dell’infanzia e della scoperta di sé, innescata dal primo turbamento sessuale. Ma Park, appunto, non racconta la deflagrazione, preferendo concentrarsi sul momento preparatorio, sull’accumulo della tensione e della domanda. In questo senso, il triangolo domestico tra il pericoloso zio Charlie, la silenziosa ragazzina sul punto della ribellione e la patetica vedova di plastica incarnata da Nicole Kidman è carico di efficaci echi hitchcockiani e nabokoviani e dà luogo ai momenti più espressionisti e riusciti del film.
Parabola della liberazione dalla morsa ereditaria, attraverso il suo superamento e parziale inglobamento, Stoker , giunto a maturazione, anziché chiudersi su se stesso si apre alla vita, in un finale diurno, splendidamente fotografato.

Stoker (2013) on IMDb

Regia di Park Chan-wook. Un film con Lim Su-jeongRainHie-jin ChoiByeong-ok KimYong-nyeo LeeOh Dal-sooCast completo Titolo originale: Sai bo gu ji man gwen chan a. Genere Commedia – Corea del sud2006durata 105 minuti. – MYmonetro 2,52 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Young Goon è un cyborg, Il-Soon un ladruncolo che fa proprie le caratteristiche dei volti altrui. O almeno, così credono. Entrambi vivono in un ospedale psichiatrico dalle pareti verdi (e imbottite), trascorrendo le giornate insieme ad altri particolarissimi pazienti: una donna decisamente sovrappeso che divora tutto il cibo che le capiti a tiro, un ragazzo che ritrova la sua dimensione camminando all’indietro, “malati” che – ciascuno a suo modo – creano a loro immagine e somiglianza, qualcosa di congeniale per passare il tempo.
L’universo di Park Chan Wook, dopo la consacrazione a icona mondiale del cinema (grazie alla trilogia della vendetta e all’apprezzatissimo Old Boy) torna, per sua stessa ammissione, “ad assomigliare a un giardino di infanzia, dove le ossessioni dei bambini possono, talvolta, non coincidere con la visione del mondo pretesa dagli adulti”. Proprio in questa metafora si gioca la boutade di I’m a Cyborg, But That’s Ok, nel tentativo di ritrovare un gioco spassoso con cui catturare lo spettatore, lasciando il sospetto, però, di non riuscire appieno nell’intento.

 Sono un cyborg, ma va bene
(2006) on IMDb
The Handmaiden [Edizione: Regno Unito]: Amazon.it: Min-hee Kim, Tae-ri Kim,  Jung-woo Ha, Park Chan-wook, Min-hee Kim, Tae-ri Kim: Film e TV

Regia di Chan-wook Park. Un film Da vedere 2016 con Min-hee KimTae-ri KimHa Jung-wooJin-woong ChoHae-sook KimSo-Ri MoonCast completo Titolo originale: Ah-ga-ssi. Titolo internazionale: THE HANDMAIDEN. Genere DrammaticoSentimentale, – Corea del sud2016durata 144 minuti. Uscita cinema giovedì 29 agosto 2019 distribuito da Altre Storie. – MYmonetro 3,09 su 19 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Corea, 1930. Sotto la dominazione giapponese della Corea, Sookee viene coinvolta nel complotto ordito dal (falso) conte Fujiwara, che mira al patrimonio di una ricca ereditiera nippo-coreana, Hideko. Sookee diviene la domestica privata di Hideko, .


Un film di Chan-wook Park. Con Song Kang-ho, Lee Bzung Heon, Lee Yeong-ae Titolo originale Gong Dong Kyung Bi Gu Yuk Jsa. Storico, durata 110 min. – Corea del sud 2000. MYMONETRO Joint Security Area * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 2 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Il Nord e il Sud della Corea si incontrano lungo una striscia di terra che è denominata Joint Security Area. Un confine che, a dispetto del nome beffardo, non è affatto un simbolo di unione, ma un baratro a due sponde, su ognuna delle quali una Corea contempla e aspetta di veder sprofondare l’altra. C’è una riga di cemento a dividere gli avamposti dei due schieramenti dove le guardie trascorrono anni a fissarsi, senza mai interagire in alcun modo se non premendo il grilletto quando cede la tensione.
È proprio uno di questi episodi che deve indagare il maggiore donna Sophie E. Jean: un soldato del Sud si è introdotto in una baracca della zona Nord e ha ucciso un ufficiale e un soldato nemici. Un folle commando “a solo”, sembrerebbe, ma la realtà nasconde un segreto insospettabile.
JSA segna alla sua uscita (2000) il record di spesa per un film coreano, ma ripaga rapidamente tale sforzo divenendo il campione d’incassi di sempre del paese asiatico, e imponendosi come il film della svolta nell’industria cinematografica della Corea del Sud. Il segreto di questo successo è frutto della convergenza virtuosa di diversi fattori: un cast di stelle tutte in stato di grazia; una cura inedita per le ambientazioni e la scenografia; una regia consapevole e finalmente capace di osare.
Ma soprattutto è la vicenda narrata a conferire a JSA la statura di un vero e proprio classico. Park Chan-wook, autore e regista, scandaglia la tensione tra Nord e Sud nel profondo, oltre la politica, oltre la storia, oltre il macroscopico conflitto, fino al punto in cui l’odio preconfezionato tra due parti di uno stesso popolo è ancora a portata di sputo, e di sorriso. Un solco divide gli uomini sia l’uno dall’altro che all’interno di ognuno di essi, dove il nazionalismo esasperato stride, con violenza, contro un riconoscimento reciproco fatto di usanze in comune, di una stessa lingua, di una fratellanza negata.
Con JSA Park Chan-wook rappresenta il clichè della guerra insensata e rapidamente lo scardina, scattando una fotografia che ha l’aria di un souvenir da gita militare ma che a guardarla meglio nasconde vicende di drammatica umanità. View full article »