Category: Burt Lancaster


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Regia di Giuliano Montaldo. Una miniserie con Kenneth Marshall, Denholm Elliott, Tony Vogel, Burt Lancaster, Ruocheng Ying. Titolo originale: Marco Polo. Genere: Storico, Avventura, Drammatico, Azione. Paese: Italia, Stati Uniti, Cina. Anno: 1982. Durata: 8 puntate da circa 60 min (versione originale) o 4 puntate lunghe. Consigliato a: Per tutti. Valutazione IMDb: 7.6.

La miniserie ripercorre la celebre e lunga odissea del giovane veneziano Marco Polo, partendo dalla sua adolescenza e dal primo incontro con il padre Niccolò e lo zio Matteo, di ritorno dal loro primo viaggio in Oriente. La narrazione prende il via dalla decisione di Marco di seguire i parenti lungo la Via della Seta verso il lontano Catai, in un’epoca di grandi traversate terrestri e tensioni politiche fra Occidente e Oriente. La serie segue l’evoluzione del protagonista attraverso l’Asia, fino al suo arrivo alla corte del potente imperatore mongolo Kublai Khan.

La produzione RAI, ambiziosa per l’epoca e realizzata in co-produzione internazionale, offre uno sguardo imponente e dettagliato sui temi del viaggio, dello scontro e dell’incontro tra culture e della scoperta. La regia di Giuliano Montaldo si distingue per l’epicità delle riprese, sfruttando ampi e magnifici paesaggi (la miniserie è stata la prima grande co-produzione a girare in Cina), che conferiscono al racconto un respiro cinematografico. Le interpretazioni di un cast globale, con Ken Marshall nel ruolo del protagonista e celebri nomi come Burt Lancaster e Leonard Nimoy in ruoli di contorno, sono solide e contribuiscono a rendere credibile l’affresco storico. L’impatto culturale fu notevole, in quanto segnò un passo importante nella collaborazione audiovisiva tra l’Occidente e la Cina e per la sua capacità di far rivivere in televisione un’epopea storica in modo sfarzoso e didattico. Da notare l’ottima colonna sonora, opera del maestro Ennio Morricone. La serie è un prodotto di alto valore storico-televisivo, lodabile per l’accuratezza della ricostruzione e per il coraggio produttivo.

Regia di Liliana Cavani. Un film con Marcello Mastroianni, Ken Marshall, Burt Lancaster, Alexandra King. Genere: Drammatico, Guerra. Paese: Italia, Francia. Anno: 1981. Durata: 131 min. Consigliato a: da 16 anni. Valutazione IMDb: 6.9.

Nel settembre del 1943, dopo l’armistizio, il film segue il capitano Curzio Malaparte, ufficiale di collegamento con le forze alleate a Napoli. La città è in rovina, occupata dagli americani, e vive una situazione di estrema miseria e degrado. La pellicola esplora le difficili relazioni tra i soldati americani e la popolazione locale, alle prese con la fame e la disperazione. Malaparte agisce come testimone e narratore di un’umanità ridotta alla sua “pelle”, costretta a compiere atti disumani per la mera sopravvivenza.

Liberamente tratto dall’omonimo romanzo di Curzio Malaparte, il film di Liliana Cavani è un’opera coraggiosa e sconvolgente, che non risparmia allo spettatore scene di crudo realismo e di profonda amarezza. La regia della Cavani è potente e visionaria, capace di creare un affresco allucinatorio e disturbante della Napoli del dopoguerra, che si allontana dalla retorica tradizionale del cinema di guerra. Marcello Mastroianni offre una delle sue interpretazioni più intense e introverse, riuscendo a restituire tutta la complessità morale e il cinismo del personaggio di Malaparte. L’impatto del film deriva dalla sua totale assenza di sentimentalismo, dalla denuncia spietata della corruzione e della disumanizzazione che la guerra porta con sé, diventando un’analisi impietosa della natura umana e della sua degradazione. Nonostante le critiche miste dell’epoca per la sua durezza, il film è oggi riconosciuto come un’importante opera d’arte.

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Regia di Delbert Mann. Un film con Burt Lancaster, Rita Hayworth, David Niven, Deborah Kerr, Wendy Hiller. Titolo originale: Separate Tables. Genere: Drammatico. Paese: USA. Anno: 1958. Durata: 98 min. Consigliato a: Per tutti. Valutazione IMDb: 7.5.

In una tranquilla pensione di Bournemouth, in Inghilterra, le vite di un eterogeneo gruppo di ospiti si intrecciano tra solitudini, segreti e pregiudizi. Tra loro ci sono un timido e impacciato maggiore in pensione, una giovane donna inibita dalla madre tirannica, un giornalista e la sua ex moglie, una star del cinema alcolizzata e in crisi. Le loro esistenze, apparentemente isolate e divise come le “tavole separate” della sala da pranzo, sono in realtà profondamente connesse da una serie di eventi che porteranno alla luce verità scomode e alla nascita di inaspettate relazioni umane.

“Tavole separate” è un piccolo gioiello di cinema d’altri tempi, tratto dall’omonima pièce teatrale di Terence Rattigan. Il film eccelle nella sua capacità di esplorare con grande sensibilità e intelligenza psicologica le fragilità umane e il tema dell’incomunicabilità. La regia di Delbert Mann è elegante e attenta, creando un’atmosfera intima e claustrofobica che esalta le straordinarie performance del cast. Tutti gli attori, in particolare David Niven e Wendy Hiller, vincitori del Premio Oscar, offrono interpretazioni memorabili, dando vita a personaggi complessi e profondamente toccanti. È un film che, pur nella sua semplicità di ambientazione, riesce a raccontare con profondità le sfumature dell’animo umano.

Regia di Robert Aldrich. Un film Da vedere 1977 con Joseph CottenRichard WidmarkBurt LancasterCharles DurningWilliam MarshallCast completo Titolo originale: Twilight’s Last Gleaming. Genere Drammatico – USA1977durata 120 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

16-11-1981. Guidati da un ex generale degradato dell’aviazione militare USA, quattro uomini fuggono da un carcere del Montana, occupano una base missilistica e si preparano a lanciare nove missili atomici Titan sull’URSS se il neopresidente USA – oltre a pagare 110 milioni di dollari e garantire loro l’immunità – non renderà noto in tv un documento segreto, redatto dal predecessore Richard Nixon e dai suoi consiglieri, che dimostra il carattere strumentale dell’intervento nel Vietnam. Nonostante l’opposizione del suo staff, il presidente vola alla base occupata per offrirsi in ostaggio ai terroristi e diventa il capro espiatorio della situazione. Dal romanzo Viper Three di Walter Wager, sceneggiato da Ronald M. Cohen e Edward Huebsch, il quartultimo film di Aldrich è un thriller fantapolitico all’insegna della catastrofe atomica, ossessione ricorrente nel suo cinema, affidato alla suspense del “conto alla rovescia”. Poco convincente nella sua rigidità ideologica che si riflette sulla resa degli attori, è permeato da un esplicito e coraggioso pessimismo, confermato dal finale: i presidenti passano o si tolgono di mezzo a fucilate, ma la cricca politico-militare che comanda a Washington rimane al suo posto. Lo riscatta solo in parte il nitido professionismo della regia, particolarmente efficace nell’uso dello split-screen . Il titolo è una citazione dell’inno nazionale statunitense. Massacrato dai tagli nell’edizione italiana.

 Ultimi bagliori di un crepuscolo
(1977) on IMDb

Un film di Alexander MacKendrick. Con Tony Curtis, Burt Lancaster, Martin Milner, Susan Harrison.Titolo originale Sweet Smell of Success. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 96 min. – USA 1957. MYMONETRO Piombo rovente * * * 1/2 - valutazione media: 3,75 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un giornalista celebre e potente non approva i sentimenti che la sorella nutre per un giovane artista. Deciso a rovinarlo, si serve di un collaboratore per far infilare nelle tasche dell’uomo alcune sigarette drogate. Un poliziotto compiacente lo arresta; la ragazza, disperata per la sua debolezza e la scoperta del raggiro, tenta di uccidersi ma viene fermata in tempo. Il fratello scarica qualsiasi responsabilità sul tirapiedi e non riesce a convincere la sorella a restargli a fianco.

Sweet Smell of Success (1957) on IMDb

Regia di Sam Peckinpah. Un film con Burt LancasterJohn HurtRutger HauerCraig T. NelsonDennis HopperChris SarandonCast completo Titolo originale: The Osterman Weekend. Genere Giallo – USA1983durata 102 minuti. – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Da un romanzo di Robert Ludlum, sceneggiato da Alan Sharp e Ian Masters: per vendicarsi di un superiore che ha autorizzato l’assassinio di sua moglie, un agente della CIA fa passare per spie al soldo del KGB sovietico tre amici di un affermato giornalista televisivo che li ospita con le mogli nella sua villa in campagna. Costruito col sistema delle scatole cinesi e reso ancor più complicato da tagli imposti dalla produzione, l’ultimo film di Peckinpah è un pamphlet contro la CIA e il suo potere incontrollabile, un apologo contro l’invadenza perversa della televisione, una parabola sull’ossessione voyeuristica della civiltà elettronica dello spettacolo in cui diventa sempre più difficile distinguere chi guarda da chi è guardato, la realtà dalla sua riproduzione, la verità dalla menzogna. Come macchina spionistica ha qualche ingorgo, ma anche pagine di forza lampeggiante e una parte finale in crescendo, da incubo allucinato.

 Osterman Weekend
(1983) on IMDb
Nessuna pietà per Ulzana (1972) | FilmTV.it

Un film di Robert Aldrich. Con Bruce Davison, Burt Lancaster, Jorge Luke, Richard Jaeckel, Joaquín Martínez. Titolo originale Ulzana’s Raid. Western, durata 103′ min. – USA 1972. – Universal Pictures MYMONETRO Nessuna pietà per Ulzana * * * - - valutazione media: 3,32 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un piccolo gruppo di Apaches, guidati dal feroce e indomito Ulzana, fugge da una riserva dell’Arizona e semina cadaveri. Scortato dall’anziano e saggio scout McIntosh e da una guida indiana, un drappello di cavalleggeri, comandati da un giovane tenente, li insegue per giorni. In un periodo di vacche magre per il western, è un toro fiero quello di Aldrich che si ricollega a L’ultimo Apache (1954) in toni più disperati e cruenti, non senza rimandi allusivi al Vietnam nella sceneggiatura di Alan Sharp. Ritmo lento, tra sprazzi di violenza, il senso dei larghi orizzonti tra montagne aride, deserti, sassi e polvere. “Se l’inferno e l’Arizona fossero suoi, (Ulzana) vivrebbe all’inferno e si affitterebbe l’Arizona”. Aldrich si tiene a distanza dalla materia narrativa, equiparando le crudeli “ombre rosse” (i Vietcong?) alla natura selvaggia ed enigmatica e condividendo il punto di vista di McIntosh: “Odiare gli indiani sarebbe come odiare il deserto perché non c’è acqua.” Grande Lancaster.

 Nessuna pietà per Ulzana
(1972) on IMDb

Regia di Daniel Mann. Un film con Anna MagnaniBurt LancasterMarisa PavanBen CooperVirginia GreyJo Van FleetCast completo Titolo originale: The Rose Tattoo. Genere Drammatico – USA1955durata 109 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,97 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Serafina è talmente legata al suo consorte che, quando questi muore, ne custodisce i resti nella propria abitazione, facendo dell’urna che li contiene un oggetto di morbosa venerazione. Venuta poi a conoscenza di un adulterio del marito, Serafina si libera dell’urna e si concede ad Alvaro, strano individuo che le ricorda comunque il marito.
Per questa interpretazione l’attrice Anna Magnani ha vinto l’Oscar come miglior attrice: è stata la prima italiana a ricevere l’ambita statuetta.

The Rose Tattoo (1955) on IMDb
Locandina L'uomo di Alcatraz

Un film di John Frankenheimer. Con Thelma Ritter, Telly Savalas, Burt Lancaster, Karl Malden. Titolo originale Birdman of Alcatraz. Drammatico, b/n durata 148′ min. – USA 1962. MYMONETRO L’uomo di Alcatraz * * * 1/2 - valutazione media: 3,85 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Vera storia di Robert Stroud, condannato nel 1909 all’ergastolo per omicidio, che in carcere, per molti anni chiuso in isolamento, divenne un esperto di fama mondiale sulla vita degli uccelli. Ottenne il permesso di sposare la sua assistente. Tratto da un libro di Thomas E. Gaddis (qui interpretato da O’Brien) e sceneggiato da Guy Trosper, è un solido efficiente, monocorde film con il piombo nelle ali. Vola basso, senza cadute ma nemmeno impennate, trattenuto da un rigido moralismo che esalta la dignità dell’uomo e denuncia, con massiccia oratoria, il sistema carcerario americano. Memorabile interpretazione, un vero tour de force, di Lancaster, anche produttore, che all’inizio delle riprese aveva protestato il regista inglese C. Crichton.

Birdman of Alcatraz (1962) on IMDb

Regia di Luchino Visconti. Un film Da vedere 1963 con Burt LancasterAlain DelonClaudia CardinalePaolo StoppaRina MorelliRomolo ValliCast completo Genere Drammatico, – Italia1963durata 205 minuti. Uscita cinema lunedì 28 ottobre 2013 distribuito da Cineteca di Bologna. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 4,30 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal romanzo postumo (1958) di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, sceneggiato da Visconti, Suso Cecchi D’Amico, P. Festa Campanile, Enrico Medioli, Massimo Franciosa. Mentre nel 1860 Garibaldi e le sue camicie rosse avanzano in Sicilia, il principe Fabrizio di Salina si rassegna all’annessione dell’isola e del suo feudo di Donnafugata allo Stato Sabaudo. Favorisce il fidanzamento del nipote Tancredi, che, prima garibaldino e poi ufficiale sabaudo, comincia la scalata sociale, con la bella Angelica Sedàra, figlia di un nuovo ricco. Infine, rientrato da Donnafugata, partecipa a un ballo nel palazzo Ponteleone dove l’aristocrazia e la nuova borghesia festeggiano la scongiurata rivoluzione, e si prepara a morire. Splendida e fastosa illustrazione del passaggio della Sicilia dai Borboni ai sabaudi e della conciliazione tra due mondi affinché “tutto cambi perché nulla cambi”, è un film sostenuto dalla pietà per un passato irripetibile che ha il suo culmine nel ballo, lunga sequenza che richiese 36 giorni di riprese. Capolavoro o falso capolavoro? Affresco o mosaico? Straordinario o decorativo? Critica discorde. Visconti volle nella colonna sonora di Nino Rota un valzer inedito di G. Verdi. Lancaster con la voce di Corrado Gaipa. Palma d’oro a Cannes e tre Nastri d’argento (fotografia di Giuseppe Rotunno, scene di Mario Garbuglia, costumi di Piero Tosi). Restaurato nel 1991 dalla Cineteca Nazionale di Roma con la direzione tecnica di Rotunno.

The Leopard (1963) on IMDb
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