Category: Burt Lancaster


Locandina italiana Atlantic City U.S.A.Un film di Louis Malle. Con Michel Piccoli, Burt Lancaster, Susan Sarandon, Kate Reid, Robert Joy.  Titolo originale Atlantic City. Drammatico, durata 104′ min. – Canada, Francia 1980. MYMONETRO Atlantic City U.S.A. * * * - - valutazione media: 3,25 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Lou, un grigio balordo che si fa mantenere da una tardona, ha un’avventura con la giovane Sally di cui assume la protezione uccidendo due gangster che la perseguitano. Sapientemente ambientato nella cornice della famosa città termale decaduta, è un dramma gangster dove contano i personaggi più che l’azione. Dominato da un ottimo Lancaster, diretto con intelligenza da Malle in scene d’amore e violenza. Leone d’oro a Venezia ex aequo con Gloria di J. Cassavetes.

Atlantic City (1980) on IMDb

Regia: Alberto Negrin Titolo originale: Voyage of Terror: The Achille Lauro Affair Anno: 1990 Genere: drammatico (colore) Cast: Burt LancasterEva Marie SaintRobert CulpAlessandra CasellaRenzo MontagnaniJoseph NasserDominique SandaRebecca Schaeffer

È la rievocazione del dirottamento dell’Achille Lauro, che avvenne nel 1985 nel porto di Alessandria d’Egitto ad opera di un commando palestinese e con la conseguente crisi di Sigonella.

Voyage of Terror: The Achille Lauro Affair (1990) on IMDb

Locandina italiana Airport
Un film di George Seaton. Con Dean Martin, Jacqueline Bisset, Maureen Stapleton, Helen Hayes. Drammatico, durata 137′ min. – USA 1970. MYMONETRO Airport * * * - - valutazione media: 3,21 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal romanzo di Arthur Hailey: in una notte nevosa in un aeroporto internazionale decolla un aereo a bordo del quale c’è un terrorista pazzo. Melodrammone di alto mestiere con 4 o 5 filoni narrativi che s’intrecciano e una suspense ben calibrata. H. Hayes vinse un Oscar come attrice non protagonista.

 Airport
(1970) on IMDb

Nessuna pietà per Ulzana (1972) | FilmTV.itUn film di Robert Aldrich. Con Bruce Davison, Burt Lancaster, Jorge Luke, Richard Jaeckel, Joaquín Martínez. Titolo originale Ulzana’s Raid. Western, durata 103′ min. – USA 1972. – Universal Pictures MYMONETRO Nessuna pietà per Ulzana * * * - - valutazione media: 3,32 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un piccolo gruppo di Apaches, guidati dal feroce e indomito Ulzana, fugge da una riserva dell’Arizona e semina cadaveri. Scortato dall’anziano e saggio scout McIntosh e da una guida indiana, un drappello di cavalleggeri, comandati da un giovane tenente, li insegue per giorni. Epilogo sanguinoso. In un periodo di vacche magre per il western, è un toro fiero quello di Aldrich che si ricollega a L’ultimo Apache (1954) in toni più disperati e cruenti, non senza rimandi allusivi al Vietnam nella sceneggiatura di Alan Sharp. Ritmo lento, tra sprazzi di violenza, il senso dei larghi orizzonti tra montagne aride, deserti, sassi e polvere. “Se l’inferno e l’Arizona fossero suoi, (Ulzana) vivrebbe all’inferno e si affitterebbe l’Arizona”. Aldrich si tiene a distanza dalla materia narrativa, equiparando le crudeli “ombre rosse” (i Vietcong?) alla natura selvaggia ed enigmatica e condividendo il punto di vista di McIntosh: “Odiare gli indiani sarebbe come odiare il deserto perché non c’è acqua.” Grande Lancaster.

 Nessuna pietà per Ulzana
(1972) on IMDb

Io Sono Valdez (Restaurato In Hd): Amazon.it: Clark,Lancaster,Silvera,  Clark,Lancaster,Silvera: Film e TVUn film di Edwin Sherin. Con Susan Clark, Burt Lancaster, Frank Silvera Titolo originale Valdez is Coming. Western, Ratings: Kids+13, durata 90′ min. – USA 1971. MYMONETRO Io sono Valdez * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Storia di uno sceriffo messicano che, per riscuotere 100 dollari, ammazza dodici uomini. I 100 dollari sono, ovviamente, un simbolo: l’eroe ammazza per legittima difesa e gli tocca in premio persino la ragazza. Tratto da un romanzo di Elmore Leonard, girato in Spagna e diretto da un noto regista di Broadway al suo esordio nel cinema, è apprezzabile per l’uso dello spazio e dei paesaggi montagnosi (fotografia di Gabor Pogany), l’attenzione ai particolari tattici, insolite soluzioni narrative, qualità che non riscattano del tutto la convenzionalità di fondo.

 Io sono Valdez
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I gangsters - Film (1946) - MYmovies.itUn film di Robert Siodmak. Con Edmond O’Brien, Burt Lancaster, Ava Gardner Titolo originale The Killers. Poliziesco, b/n durata 105′ min. – USA 1946. MYMONETRO I gangsters * * * 1/2 - valutazione media: 3,75 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nello sporco alberghetto di una cittadina di provincia un giovane gangster che ha fatto uno sgarro attende che due sicari vengano ad ammazzarlo. Ci si racconta il come e il perché. Un racconto (The Killers) di Ernest Hemingway dà lo spunto a una splendida sequenza di apertura. Il resto vale meno, ma è di ottimo mestiere con personaggi ben disegnati e una suggestiva colonna musicale di M. Rozsa. Alla sceneggiatura di Anthony Veiller collaborò, non accreditato, John Huston. Rifatto nel 1964 da Don Siegel. 1° film di Lancaster.

 I gangsters
(1946) on IMDb

Regia di Sam Peckinpah. Un film con Burt LancasterJohn HurtRutger HauerCraig T. NelsonDennis HopperChris SarandonCast completo Titolo originale: The Osterman Weekend. Genere Giallo – USA1983durata 102 minuti. – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Da un romanzo di Robert Ludlum, sceneggiato da Alan Sharp e Ian Masters: per vendicarsi di un superiore che ha autorizzato l’assassinio di sua moglie, un agente della CIA fa passare per spie al soldo del KGB sovietico tre amici di un affermato giornalista televisivo che li ospita con le mogli nella sua villa in campagna. Costruito col sistema delle scatole cinesi e reso ancor più complicato da tagli imposti dalla produzione, l’ultimo film di Peckinpah è un pamphlet contro la CIA e il suo potere incontrollabile, un apologo contro l’invadenza perversa della televisione, una parabola sull’ossessione voyeuristica della civiltà elettronica dello spettacolo in cui diventa sempre più difficile distinguere chi guarda da chi è guardato, la realtà dalla sua riproduzione, la verità dalla menzogna. Come macchina spionistica ha qualche ingorgo, ma anche pagine di forza lampeggiante e una parte finale in crescendo, da incubo allucinato.

 Osterman Weekend
(1983) on IMDb

Regia di Robert Aldrich. Un film Da vedere 1977 con Joseph CottenRichard WidmarkBurt LancasterCharles DurningWilliam MarshallCast completo Titolo originale: Twilight’s Last Gleaming. Genere Drammatico – USA1977durata 120 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

16-11-1981. Guidati da un ex generale degradato dell’aviazione militare USA, quattro uomini fuggono da un carcere del Montana, occupano una base missilistica e si preparano a lanciare nove missili atomici Titan sull’URSS se il neopresidente USA – oltre a pagare 110 milioni di dollari e garantire loro l’immunità – non renderà noto in tv un documento segreto, redatto dal predecessore Richard Nixon e dai suoi consiglieri, che dimostra il carattere strumentale dell’intervento nel Vietnam. Nonostante l’opposizione del suo staff, il presidente vola alla base occupata per offrirsi in ostaggio ai terroristi e diventa il capro espiatorio della situazione. Dal romanzo Viper Three di Walter Wager, sceneggiato da Ronald M. Cohen e Edward Huebsch, il quartultimo film di Aldrich è un thriller fantapolitico all’insegna della catastrofe atomica, ossessione ricorrente nel suo cinema, affidato alla suspense del “conto alla rovescia”. Poco convincente nella sua rigidità ideologica che si riflette sulla resa degli attori, è permeato da un esplicito e coraggioso pessimismo, confermato dal finale: i presidenti passano o si tolgono di mezzo a fucilate, ma la cricca politico-militare che comanda a Washington rimane al suo posto. Lo riscatta solo in parte il nitido professionismo della regia, particolarmente efficace nell’uso dello split-screen . Il titolo è una citazione dell’inno nazionale statunitense. Massacrato dai tagli nell’edizione italiana.

 Ultimi bagliori di un crepuscolo
(1977) on IMDb

Regia di Phil Alden Robinson. Un film Da vedere 1989 con Burt LancasterJames Earl JonesKevin CostnerAmy MadiganRay LiottaFrank WhaleyCast completo Titolo originale: Field of Dreams. Genere Fantastico – USA1989durata 106 minuti. – MYmonetro 3,26 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Agricoltore dell’Iowa sente “una voce” che gli consiglia di costruire un campo di baseball nelle sue terre coltivate a mais ed esegue. Conseguenze stupefacenti. Dal romanzo Shoeless Joe di W.P. Kinsella, una storia fantastica di redenzione e di fede in cui umanesimo, misticismo e tifo per il baseball si mescolano con effetti ora suggestivi ora artificiosi. Americano a 18 carati.

 L'uomo dei sogni
(1989) on IMDb

Risultati immagini per Marco Polo - 1982Marco Polo è un film di Giuliano Montaldo del 1982, con Ken Marshall, Denholm Elliott, Tony Vogel, F. Murray Abraham, Anne Bancroft, Riccardo Cucciolla, John Gielgud, John Houseman, Burt Lancaster, Tony Lo Bianco. Prodotto in Italia. Durata: 450 minuti.

 
Il primo grosso teleromanzo Rai a partecipazione internazionale. La storia è naturalmente quella dell’esploratore veneziano raccontata in flash-back a un compagno di prigionia. La vita di Marco è raccontata dalla prima giovinezza alla maturità, dal primo viaggio in Oriente assieme al padre ai fasti della corte di Kublai Khan. Passerà certamente alla storia come il primo teleromanzo occidentale girato in Cina.
 Marco Polo
(1982) on IMDb

Gli inesorabili (film) - WikiMafiaUn film di John Huston. Con Audie Murphy, Burt Lancaster, Audrey Hepburn, Lillian Gish, John Saxon. Titolo originale The Unforgiven. Western, durata 124′ min. – USA 1960. MYMONETRO Gli inesorabili [2] * * * 1/2 - valutazione media: 3,60 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

L’unica figlia di una famiglia di rancheri bianchi è in realtà un’orfanella pellerossa, ma i suoi tre fratelli lo ignorano. Quando la tribù dei Kiowa la reclama, esplode il dramma. Uno dei due western di Huston che lavorò nelle migliori condizioni possibili: alto costo, due star, uno sceneggiatore d’ingegno (Ben Maddow con cui aveva lavorato in Giungla d’asfalto, 1950), un operatore tedesco di merito (F. Planer), un musicista di successo (D. Tiomkin). In questa vicenda che capovolge quella di Sentieri selvaggi (1956) di John Ford, anch’esso ispirato a un romanzo di Alan Le May, il tema del razzismo è affrontato in modo indiretto, ma efficace: non contano tanto il sangue e il colore della pelle quanto le affinità con una civiltà. La cultura pesa più della natura. Il passar del tempo ha lavorato per il film invece di logorarlo: sono più evidenti le sue ambizioni di tragedia corneilliana (conflitti tra passioni e doveri); la simbiosi tra uomo e natura, specialmente nella 1ª parte; le magnifiche folate di invenzione cinematografica. Parzialmente riuscito e meno vitale di L’uomo dai sette capestri (1972).

 Gli inesorabili
(1960) on IMDb

Gli esclusi: Amazon.it: Judy Garland, Burt Lancaster, Gena Rowlands, Steven  Hill, Paul Stewart, Lawrence Tierney, John Marley, Elizabeth Wilson, John  Cassavetes, Judy Garland, Burt Lancaster: Film e TVUn film di John Cassavetes. Con Burt Lancaster, Judy Garland, Gena Rowlands, Steven Hill, Paul Stewart. Titolo originale A Child is Waiting. Drammatico, b/n durata 102′ min. – USA 1963. MYMONETRO Gli esclusi * * * - - valutazione media: 3,25 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
In un ospedale per bambini handicappati c’è chi vorrebbe curarli con l’amore e chi invece con il metodo energico. La contaminazione tra l’apostolato sociale e lo spettacolo, con un occhio al messaggio e l’altro alla cassetta, dà risultati stridenti e contraddittori. È uno dei 2 tentativi che, dopo Ombre (1959), Cassavetes fece per mettersi in riga con Hollywood. Col successivo Volti (1968) riprese la sua libertà creativa.

 Gli esclusi
(1963) on IMDb
 
Un film di Daniel Mann. Con Anna Magnani, Burt Lancaster, Marisa Pavan, Ben Cooper, Virginia Grey. Titolo originale The Rose Tattoo. Drammatico, Ratings: Kids+13, b/n durata 109 min. – USA 1955. MYMONETRO La rosa tatuata **1/2-- valutazione media: 2,95 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Serafina è talmente legata al suo consorte che, quando questi muore, ne custodisce i resti nella propria abitazione, facendo dell’urna che li contiene un oggetto di morbosa venerazione. Venuta poi a conoscenza di un adulterio del marito, Serafina si libera dell’urna e si concede ad Alvaro, strano individuo che le ricorda comunque il marito.

Il Gattopardo, attori, regista e riassunto del film

Regia di Luchino Visconti. Un film Da vedere 1963 con Burt LancasterAlain DelonClaudia CardinalePaolo StoppaRina MorelliRomolo ValliCast completo Genere Drammatico, – Italia1963durata 205 minuti. Uscita cinema lunedì 28 ottobre 2013 distribuito da Cineteca di Bologna. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 4,30 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal romanzo postumo (1958) di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, sceneggiato da Visconti, Suso Cecchi D’Amico, P. Festa Campanile, Enrico Medioli, Massimo Franciosa. Mentre nel 1860 Garibaldi e le sue camicie rosse avanzano in Sicilia, il principe Fabrizio di Salina si rassegna all’annessione dell’isola e del suo feudo di Donnafugata allo Stato Sabaudo. Favorisce il fidanzamento del nipote Tancredi, che, prima garibaldino e poi ufficiale sabaudo, comincia la scalata sociale, con la bella Angelica Sedàra, figlia di un nuovo ricco. Infine, rientrato da Donnafugata, partecipa a un ballo nel palazzo Ponteleone dove l’aristocrazia e la nuova borghesia festeggiano la scongiurata rivoluzione, e si prepara a morire. Splendida e fastosa illustrazione del passaggio della Sicilia dai Borboni ai sabaudi e della conciliazione tra due mondi affinché “tutto cambi perché nulla cambi”, è un film sostenuto dalla pietà per un passato irripetibile che ha il suo culmine nel ballo, lunga sequenza che richiese 36 giorni di riprese. Capolavoro o falso capolavoro? Affresco o mosaico? Straordinario o decorativo? Critica discorde. Visconti volle nella colonna sonora di Nino Rota un valzer inedito di G. Verdi. Lancaster con la voce di Corrado Gaipa. Palma d’oro a Cannes e tre Nastri d’argento (fotografia di Giuseppe Rotunno, scene di Mario Garbuglia, costumi di Piero Tosi). Restaurato nel 1991 dalla Cineteca Nazionale di Roma con la direzione tecnica di Rotunno.

Locandina Forza bruta [1]

Un film di Jules Dassin. Con Yvonne De CarloBurt LancasterCharles BickfordElla RainesHume Cronyn Titolo originale Brute ForceDrammaticoRatings: Kids+13, b/n durata 98 min. – USA 1947.

In un carcere oppresso dai metodi brutali di un poliziotto avvengono incidenti sempre più gravi e sanguinosi. Alcuni detenuti studiano un piano di fuga, ma un gruppo di compagni, torturati senza pietà, li fa scoprire. Il poliziotto e alcuni carcerati muoiono; l’ordine e la legge tornano a regnare sovrani.

Locandina Il giardino della violenza

Un film di John Frankenheimer. Con Shelley WintersBurt LancasterDina MerrillEdward Andrews Titolo originale The Young, SavagesDrammaticob/n durata 110 min. – USA 1961.

Un avvocato inglese indaga sull’uccisione di un giovane portoricano, scavando nell’ambiente in cui è maturato il dramma.

Locandina italiana Cassandra Crossing

Un film di George Pan Cosmatos. Con Richard Harris, Sophia Loren, Ingrid Thulin, Burt Lancaster, Martin Sheen.Titolo originale The Cassandra Crossing. Drammatico, durata 137 min. – Gran Bretagna, Germania, Italia 1976. MYMONETRO Cassandra Crossing * * * - - valutazione media: 3,34 su 17 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Mentre cercano di far esplodere una bomba al palazzo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di Ginevra, tre terroristi svedesi contraggono un terribile e sconosciuto virus: due di loro muoiono, mentre uno fugge, nascondendosi su un treno diretto a Stoccolma. Appurata la presenza dell’attentatore infetto sul convoglio, i servizi segreti americani ordinano di deviare la corsa verso una zona della Polonia dove si erge un ponte che in pochi sanno essere pericolante, il Cassandra Crossing. Tra i mille passeggeri, il dottor Jonathan Chamberlain e un altro gruppo di risoluti uomini cercheranno di salvare il maggior numero di persone.
Ispirato a un romanzo del giornalista investigativo Robert Katz, che firma la sceneggiatura con il regista e Tom Mankiewicz,Cassandra Crossing imbocca il binario del classico catastrofico anni Settanta con tanto di cast stellare e confezione di innegabile pregio targata Carlo Ponti (quasi tutto italiano il reparto tecnico, a partire dall’ottima fotografia di Ennio Guarnieri). Come nel suo per niente occulto modello di riferimento, Airport di George Seaton, diverse linee narrative si sviluppano singolarmente per poi confluire nel terzo atto in cui ogni personaggio fa del suo meglio per salvare il salvabile. Quasi obbligati i movimenti di ogni personaggio-tipo: primo credit nei titoli, Sophia Loren è una scrittrice, ex moglie del medico Richard Harris, col quale ingaggia subito dialoghi da commedia brillante; O. J. Simpson, sotto copertura, cerca di mettere le mani su Martin Sheen, di professione spacciatore e amante dell’attempata e bellissima Ava Gardner; Lee Strasberg, forse il migliore della compagnia, interpreta un ex-deportato che non vuole tornare verso l’orrore del suo passato; Burt Lancaster è il colonnello che dà l’infame ordine, per niente condiviso dalla più umana dottoressa di Ingrid Thulin; fanno colore il capotreno di Lionel Stander, l’anziana di Alida Valli e l’hippy di Ray Lovelock.
Più a suo agio nella gestione delle sequenze d’azione che nella direzione dell’eterogeneo parco attori, George Pan Cosmatos puntella la pellicola di decorose trovate e momenti di reale tensione, nonostante alcuni gravi scivoloni nel patetico: insopportabile, in questo senso, l’abbraccio finale tra la ricostituita coppia Harris-Loren e la bambina rimasta sola. Dietro all’aspetto catastrofico-fantapolitico, il regista e lo sceneggiatore – già insieme per il precedente Rappresaglia – vorrebbero abbozzare un discorso sui meccanismi corrotti del potere e della sicurezza globale, ma Cassandra Crossing assomiglia più ad un divertente fumetto che ad un affidabile saggio. Musica di Jerry Goldsmith.

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Un film di Frank Perry. Con Janice Rule, Burt Lancaster, Kim Hunter, Cornelia Otis Skinner Titolo originale The Swimmer. Drammatico, durata 94′ min. – USA 1968. MYMONETRO Un uomo a nudo * * * - - valutazione media: 3,08 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un uomo decide di tornare a casa bagnandosi in tutte le piscine della zona residenziale in cui vive. Ogni piscina è un ricordo del passato. Tratto da racconti brevi di John Cheever e sceneggiato da Eleanor Perry, moglie del regista, è una singolare parabola metaforica sulla caduta del “sogno americano”, in una cornice esteticamente fin troppo ricercata (esterni nel Connecticut), con un ottimo Lancaster. Girato nel 1966, fu tenuto fermo per 2 anni perché ritenuto troppo arty, troppo poco commerciale.

Un film di Alexander MacKendrick. Con Tony Curtis, Burt Lancaster, Martin Milner, Susan Harrison.Titolo originale Sweet Smell of Success. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 96 min. – USA 1957. MYMONETRO Piombo rovente * * * 1/2 - valutazione media: 3,75 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un giornalista celebre e potente non approva i sentimenti che la sorella nutre per un giovane artista. Deciso a rovinarlo, si serve di un collaboratore per far infilare nelle tasche dell’uomo alcune sigarette drogate. Un poliziotto compiacente lo arresta; la ragazza, disperata per la sua debolezza e la scoperta del raggiro, tenta di uccidersi ma viene fermata in tempo. Il fratello scarica qualsiasi responsabilità sul tirapiedi e non riesce a convincere la sorella a restargli a fianco.

3.75/5

Locandina italiana Buffalo Bill e gli indianiUn film di Robert Altman. Con Geraldine Chaplin, Harvey Keitel, Paul Newman, Burt Lancaster, Joel Grey. Titolo originale Buffalo Bill and the Indians, or Sitting Bull’s History Lesson. Western, durata 120 min. – USA 1976. MYMONETRO Buffalo Bill e gli indiani * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
William F. Cody ovvero Buffalo Bill, sul finire del XIX secolo dirige una spettacolo circense che rievoca le sue imprese. Tra i tendoni si aggira, non gradito, Ned Buntline, colui che ha trasformato un cacciatore di bisonti in un mito inventandone in buona parte le imprese. Per attrarre un maggior numero di spettatori Cody ingaggia il vero Toro Seduto il quale parla con lui solo attraverso un portavoce. Il rapporto tra i due non è dei migliori ma il capo indiano vuole fondamentalmente conservare la propria dignità.
Robert Altman, dopo aver dedicato il suo capolavoro Nashville all’America in cui vive torna a celebrare a suo modo il Bicentenario andando a scavare alle radici del mito fondante cioè quello del ‘selvaggio West’. Lo fa con una star (Paul Newman) nel ruolo di una star di una leggenda che vive più di finzione che di realtà ripartendo da quel circo con cui aveva chiuso Anche gli uccelli uccidono. Gli spettacoli del West Wild Show di Buffalo Bill sono stati reali (sono giunti anche in Italia per ben due volte) così come originali sono le marcette che vengono eseguite nel film ma quello che più conta in questo film non è la traduzione cinematografica di un altro celebre film: L’uomo che uccise Liberty Valance di John Ford con la sua celebre frase su leggenda e realtà. Altman vuole sì entrare polemicamente a dire la sua sul rapporto tra cowboys e pellerossa e, in senso ancora più lato, tra l’istituzione e ciò che è diverso (vedi il Presidente in visita allo Show) ma soprattutto sta elaborando un saggio teorico sul rapporto tra realtà e rappresentazione. Non è un caso che sia Buntline (interpretato da una star come Burt Lancaster) a offrirci una precisa cifra di lettura del film: è lui che ha ‘creato’ Buffalo Bill, è lui che ne viene tenuto a distanza ora che il mito si è consolidato ed è sempre lui ad abbandonarlo ai soliloqui allucinati che possono solo tradursi in un’ennesima finzione con se stesso e con gli altri. La scena in cui Toro Seduto (che nel gioco continuo tra essere e apparire risulta troppo poco imponente in relazione alle imprese che gli vengono attribuite, entra di notte nell’appartamento di Cody è rivelatrice. Sorpreso nel sonno la prima cosa di cui il nostro ‘eroe’ si preoccupa è di essere stato sorpreso senza il suo toupet tutto boccoli ricadenti sulle spalle. La finzione è stata rivelata e a nulla varrà il tentativo di Buffalo di screditare il capo indiano nel momento in cui entrerà per la prima volta in pista. Per i due il modo di rapportarsi con la rappresentazione è estremamente diverso e in questo sta anche il lor modo di affrontare la realtà. View full article »