Category: Piscicelli Salvatore


Regia di Salvatore Piscicelli. Un film con Ennio FantastichiniRoberto HerlitzkaSabina VannucchiRaffaella PonzoGianluigi Pizzetti. Genere Erotico – Italia1999durata 105 minuti. – MYmonetro 3,17 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Mentre lavora per un amico regista (Fantastichini) a un film su Teresa d’Avila (1515-1582, mistica, scrittrice e santa spagnola), il vedovo Ernesto (Herlitzka), sceneggiatore misantropo, malato di cuore e voyeur, si prende a servizio Luana (Ponzo), disinibita cameriera per la quale nutre una folle e pur controllata passione erotica. Lei lo ricambia con tradimenti bisessuali e con un affetto sincero e disinteressato. Seguito dalla voce off del protagonista con un effetto di straniamento brechtiano, è un melodramma amoroso raffreddato e razionalizzato che evita, anche nell’imprevedibile epilogo, tutti gli stereotipi del genere. Radicale nel rigore stilistico, nell’analisi psicologica, nella struttura orizzontale della narrazione, lo è anche nelle contrapposizioni: scene di sesso spinte al limite del porno e colte disquisizioni verbali e visive (Bernini, Borromini) sull’autrice del Libro delle dimore ; perversioni erotiche e generosa onestà dei comportamenti; recitazione calibratissima di un teatrante provetto (Herlitzka) e straordinaria naturalezza di una esordiente (Ponzo) nuda in una scena su due. Uno dei rari film italiani della stagione 1998-99 vietati ai minori di 18 anni e uno dei meno capiti. Segna il ritorno alla regia dopo 7 anni del napoletano Piscicelli che l’ha scritto con Franca Apuzzo, ne ha curato il montaggio e scelto le musiche: Mozart, Brahms, Chopin, Bizet, Satie, Debussy, Carlo Gesualdo, Ravel.

 Il corpo dell'anima
(1999) on IMDb

Regia di Salvatore Piscicelli. Un film con Ida Di BenedettoMarcella MichelangeliTommaso BiancoLucio AlloccaLucia RagniCast completo Genere Drammatico – Italia1980durata 90 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 – MYmonetro 3,00 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Denunciata per corruzione di minorenne, Immacolata (Di Benedetto) conosce in carcere la lesbica Concetta (Michelangeli) e ne diviene l’amante. Tornate a Pomigliano d’Arco, continuano la loro relazione, sfidando l’ostilità maschile, le convenienze familiari, i tabù sociali. Scritto dal trentenne regista esordiente con la moglie Carla Apuzzo, girato in presa diretta in un napoletano asciutto, servito da un’ottima compagnia di interpreti professionisti e non, ha la compattezza di un cristallo e la torva sgradevolezza di un dramma passionale che non fa concessioni al manicheismo moralistico, al romanticismo folcloristico, agli alibi del pietismo meridionalistico. Ha tutte le carte in regola per spiacere ai benpensanti della conservazione e ai burocrati del progressismo. Nonostante il tema scabroso, non trovò nemmeno il pubblico: gli “amori particolari” passano sullo schermo, come in letteratura, se hanno la cornice elegante della ricchezza o il fascino dell’esotismo, non lo sfondo dell’agonizzante civiltà contadina. La Di Benedetto ha la presenza di una fiamma: illumina ogni immagine in cui compare. V.M. 18 anni. Pardo d’argento a Locarno.

 Immacolata e Concetta, l'altra gelosia
(1980) on IMDb