Category: Leonardo DiCaprio


Regia di Paul Thomas Anderson. Un film con Leonardo DiCaprio, Sean Penn, Benicio Del Toro, Regina Hall, Teyana Taylor. Titolo originale: One Battle After Another. Genere: Drammatico, Thriller, Azione, Poliziesco. Paese: Stati Uniti. Anno: 2025. Durata: 162 min. Consigliato a: Da 16 anni. Valutazione IMDb: 8.5 (Voto presunto, basato su recensioni recenti).

Il film segue le vicende di Pat Calhoun, un ex membro di un gruppo di attivisti radicali noto come “French 75”, ispirato ai gruppi di estrema sinistra degli anni Settanta. Pat, ora con una figlia e un’esistenza segnata da dipendenze, cerca di sfuggire al suo passato rivoluzionario. La sua fuga si scontra con la caccia spietata del colonnello Steven J. Lockjaw, una figura militare e conservatrice che incarna l’autorità e l’ordine reazionario. Tra ideali traditi e responsabilità familiari, Pat è costretto a confrontarsi con i fantasmi della rivoluzione e con il suo desiderio di proteggere la figlia, in un dramma epico che fonde la tensione del thriller con la riflessione politica.

L’ultima monumentale opera di Paul Thomas Anderson è un adattamento libero e contemporaneo del romanzo Vineland di Thomas Pynchon. Il film affronta i temi complessi delle rivoluzioni fallite, dell’eredità familiare e della persistente lotta tra utopia e repressione. La regia è maestosa e virtuosistica, con Anderson che cura anche la fotografia, caratterizzata da una messa in scena potente, movimenti di macchina fluidi e inquadrature dense di significato. Le interpretazioni sono universalmente lodate: Leonardo DiCaprio offre una performance stratificata e tormentata, ben supportato da un Sean Penn viscerale. L’opera è un trionfo stilistico e tematico, capace di unire satira politica, dramma familiare e azione mozzafiato. Nonostante la durata considerevole, il film si impone per il suo impatto culturale e la sua capacità di catturare il caos e le contraddizioni del presente, confermando Anderson come uno dei massimi autori contemporanei.

Regia di Danny Boyle. Un film con Leonardo DiCaprio, Virginie Ledoyen, Guillaume Canet, Tilda Swinton. Titolo originale: The Beach. Genere: Avventura, Drammatico, Thriller. Paese: USA, Regno Unito. Anno: 2000. Durata: 119 min. Consigliato a: da 14 anni. Valutazione IMDb: 6.7.

Un giovane e disilluso backpacker americano di nome Richard si trova a Bangkok, in cerca di un’esperienza autentica e non turistica. Incontra un eccentrico e paranoico viaggiatore che gli affida una mappa che, secondo lui, conduce a un’isola segreta e incontaminata, un vero paradiso terrestre. Insieme a una coppia di turisti francesi, Richard decide di intraprendere un rischioso viaggio per trovare questo luogo mitico, ma una volta arrivati scoprono che l’utopia nasconde segreti e tensioni pericolose.

Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Alex Garland, si presenta come una satira acida e disincantata sul sogno della fuga dalla società moderna e sulla corruzione dell’utopia. La regia di Danny Boyle è energica e visivamente potente, sfruttando al massimo le suggestive location thailandesi. Nonostante alcune ingenuità nella sceneggiatura e un finale meno incisivo rispetto al resto della pellicola, The Beach resta un’opera visivamente impattante che esplora in modo critico temi come l’individualismo, la comunità e la natura umana. L’interpretazione di Leonardo DiCaprio, reduce dal successo di Titanic, dimostra la sua volontà di misurarsi con ruoli più complessi, anticipando la sua maturazione artistica.

Poster 1 - Titanic

Regia di James Cameron. Un film Da vedere 1997 con Leonardo DiCaprioKate WinsletBilly ZaneKathy BatesFrances FisherGloria StuartCast completo Genere Drammatico, – USA1997durata 194 minuti. Uscita cinema lunedì 8 ottobre 2018 distribuito da QMI. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 4,08 su 14 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il Titanic impiegò 2 ore e 40 minuti per colare a picco dopo la collisione con un iceberg nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912. Il canadese Cameron ha rievocato la tragedia in 3 ore e 14 minuti di cui poco più di un’ora riguarda l’affondamento. Il resto racconta il prima e il poi, con un prologo nel regno dei morti, a 4000 metri di profondità oceanica nel 1996 e un epilogo zuccheroso in paradiso, entrambi di carattere onirico, ma in modo diverso. È una storia d’amore tra il proletario Jack e l’aristocratica Rose sotto il segno della morte, un fiammeggiante melodramma romantico che si spegne nelle acque gelide dell’Atlantico. Cineasta dai codici filmici forti, Cameron vi fonde il melodramma, il catastrofico e l’epico nel contesto della rigorosa cronaca di una tragedia colposa, indicando gli errori tecnici, le responsabilità umane, le smanie da prima pagina, le viltà, la divisione in classi. Si presta così a molti percorsi interpretativi: il politico, il sociale, lo storico, il simbolico, il filmico, il metacinematografico, il tecnologico. Come e più che nei film precedenti del regista, gli effetti speciali sono al servizio della storia e dei personaggi: un mezzo e non un fine. È il film dei primati: per i 200 milioni di dollari di costo (ma meno di Cleopatra , 1963); per il sovraccosto (60-70 milioni più del preventivo); per gli incassi (i più alti in senso assoluto, ma al 22° posto in termini relativi, cioè in numero di spettatori); per gli 11 Oscar (eguagliando Ben Hur): film, regia, fotografia (Russell Carpenter), scene (Peter Lamont, Michael Ford), costumi (Deborah Lynn Scott), montaggio, musiche (James Horner), suono, effetti sonori, effetti speciali visivi, canzone (“My Heart Will Go on”, cantata da Céline Dion). K. Winslet doppiata da Chiara Colizzi, L. DiCaprio da Francesco Pezzulli. Al film lavorarono più persone di quante ne furono imbarcate nel 1912 sulla nave.

Titanic (1997) on IMDb

Regia di Martin Scorsese. Un film con Leonardo DiCaprio, Cate Blanchett, Kate Beckinsale, John C. Reilly. Titolo originale: The Aviator. Genere: Biografico, Drammatico, Storico. Paese: USA, Germania. Anno: 2004. Durata: 170 min. Consigliato a: da 14 anni. Valutazione IMDb: 7.5.

Il film ripercorre la vita di Howard Hughes, eccentrico e visionario magnate dell’aviazione e del cinema, focalizzandosi sul periodo tra gli anni ’20 e ’40. La narrazione esplora la sua ascesa al successo, i suoi ambiziosi progetti, le tormentate relazioni sentimentali con icone hollywoodiane come Katharine Hepburn e Ava Gardner, e la progressiva manifestazione di disturbi ossessivo-compulsivi che ne condizioneranno l’esistenza e la carriera.

Martin Scorsese dirige con maestria questo biopic sontuoso e visivamente mozzafiato, immergendo lo spettatore nell’opulenza e nelle paranoie di Howard Hughes. La performance di Leonardo DiCaprio è a dir poco eccezionale, riuscendo a catturare la genialità, l’ambizione smodata e il tormento interiore del personaggio, rendendolo al contempo affascinante e profondamente umano nella sua caduta. Sebbene la narrazione possa risultare a tratti troppo didascalica e la durata notevole, il film è un’opera di grande impatto, che non solo racconta una storia affascinante ma offre anche uno sguardo penetrante sulla psiche di un uomo straordinario, lasciando un’impronta indelebile nella filmografia del regista e nell’immaginario collettivo.

Regia di Randall Wallace. Un film con Leonardo DiCaprio, Jeremy Irons, John Malkovich, Gérard Depardieu, Gabriel Byrne. Titolo originale: The Man in the Iron Mask. Genere: Azione, Avventura, Dramma, Romanzo. Paese: Stati Uniti. Anno: 1998. Durata: 132 min. Consigliato a: da 14 anni. Valutazione IMDb: 6.1.

Ambientato nella Francia del XVII secolo, il film segue il regno sfarzoso e tirannico del giovane Re Luigi XIV. Mentre il popolo soffre la fame e la ribellione è nell’aria, gli anziani moschettieri Athos, Porthos e Aramis, ormai ritirati, si trovano a dover agire. Aramis, divenuto sacerdote, scopre un segreto sconvolgente: Luigi ha un fratello gemello, Philippe, tenuto prigioniero e costretto a indossare una maschera di ferro per nascondere la sua identità. I tre moschettieri, con l’aiuto di un riluttante D’Artagnan, ordiscono un piano audace per scambiare il tiranno con il suo fratello più compassionevole, nella speranza di salvare la Francia.

“La Maschera di Ferro” del 1998 è un esempio lampante di come un cast stellare non sempre garantisca un’opera memorabile. Nonostante la presenza carismatica di attori del calibro di Leonardo DiCaprio (in un doppio ruolo, peraltro), Jeremy Irons e Gérard Depardieu, il film fatica a trovare una sua identità stilistica coerente, oscillando tra momenti di dramma e sequenze d’azione a tratti superficiali. La pellicola, pur attingendo al classico di Dumas, sacrifica la profondità romantica e l’acutezza psicologica del testo originale in favore di uno spettacolo visivo che, purtroppo, risulta spesso piatto e prevedibile. La regia di Randall Wallace non riesce a infondere la necessaria tensione e pathos, lasciando il film ancorato a una rappresentazione convenzionale degli eventi storici e dei personaggi. Nonostante le buone intenzioni, il risultato è un’opera che, seppur godibile per un pubblico non esigente, non lascia un’impronta significativa nella storia del cinema.

Regia di Martin Scorsese. Un film Da vedere 2010 con Leonardo DiCaprioMark RuffaloBen KingsleyMichelle WilliamsPatricia ClarksonCast completo Genere Drammatico, – USA2010durata 138 minuti. Uscita cinema venerdì 5 marzo 2010 distribuito da Medusa. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,21 su 22 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

26° lungometraggio di Scorsese, scritto da Laeta Kalogridis dal romanzo L’isola della paura di Dennis Lehane, ambientato al largo del Massachusetts sulla piccola e selvaggia isola Shutter. Nel 1954 vi sbarcano Teddy Daniels e Chuck Aule, agenti dell’FBI, per indagare sulla scomparsa di Rachel Solando, madre omicida misteriosamente fuggita da una cella blindata dell’Ashecliffe Hospital, manicomio/prigione diviso in 3 sezioni (uomini, donne e psicopatici più pericolosi). L’azione procede su un doppio binario: realtà/fantasia, presente/passato, legati dall’alterazione di una mente confusa. Subito si sa che Teddy soffre di forti emicranie e allucinazioni, frutto dei ricordi bellici di quando entrò in divisa nel lager di Dachau e partecipò alla rabbiosa uccisione collettiva degli aguzzini tedeschi. A queste immagini si alternano quelle della moglie, morta due anni prima in un incendio, appiccato da un piromane che potrebbe essere nel manicomio. Alle sue tempeste intime corrisponde un uragano che travolge l’isola. In Teddy, sempre più angosciato, nasce il sospetto, aggravato dalla presenza di uno psichiatra tedesco, che a Shutter (siamo alla fine del maccartismo) stiano ripetendo gli esperimenti dei medici nazisti sul cervello dei pazienti e che egli sia vittima di un oscuro complotto. Si può discutere una certa prolissità verbosa, gli eccessivi rimandi cinefili al cinema noir del passato, il colpo di scena verso la fine, ma non negare il suggestivo coinvolgimento emotivo di molte sequenze, l’alto livello recitativo degli attori (specialmente DiCaprio alle prese col profondo buio di Teddy), l’ammirevole lavoro scenografico di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo. Dal romanzo di Lehane fu tratta una graphic novel italiana di Stefano Ascari e Andrea Riccadonna. V.M. 14.

Shutter Island (2010) on IMDb
Risultati immagini per Poster Pronti a morire

Un film di Sam Raimi. Con Gene HackmanSharon StoneGary SiniseRussell CroweLeonardo DiCaprio.  Titolo originale The Quick and the DeadWesterndurata 105 min. – USA 1995MYMONETRO Pronti a morire * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Raimi costruisce un film ipercitazionista (Sergio Leone è il più saccheggiato) con il pretesto della presenza di Sharon Stone. L’idea del torneo tra pistoleri a eliminazione diretta non sarebbe malvagia se non ci fosse il problema che, dopo un po’, il finale diventa prevedibile e l’interesse si perde. Gene Hackman se la cava, come sempre, da par suo.

The Quick and the Dead (1995) on IMDb
Locandina italiana The Wolf of Wall Street

Un film di Martin Scorsese. Con Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey, Kyle Chandler. Biografico, Ratings: Kids+16, durata 180 min. – USA 2013. – 01 Distribution uscita giovedì 23 gennaio 2014. – VM 14 – MYMONETRO The Wolf of Wall Street * * * 1/2 - valutazione media: 3,94 su 255 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Film di 3 ore con 8 personaggi principali (DiCaprio, strepitoso protagonista assoluto), che nasce dal libro omonimo e autobiografico di Jordan Belfort, sceneggiato da Terence Winter: è la storia vera di un Robin Hood che ruba ai ricchi per dare a sé stesso, un uomo che vola su un elicottero personale, possiede 8 auto di lusso, veleggia su uno yacht di 50 m, colleziona conti da 700 000 dollari per alberghi e prostitute, inghiotte ogni giorno una quantità di pastiglie fra sedativi e farmaci vari, mescolati con morfina e cocaina. Poi arriva la débacle ma, alla fine, non paga nemmeno un prezzo troppo alto: restituisce una parte di soldi, scrive un libro e diventa protagonista di un film. La Giustizia non esiste. Scorsese racconta il tutto con alto livello di follia, intensità e umorismo: “… ha il dono di prendere qualcosa di scritto in una pagina e di renderlo un capolavoro di narrazione visiva. Ha creato uno tsunami di follia” (T. Winter). È un film, insieme, onesto e divertente.

 The Wolf of Wall Street
(2013) on IMDb

Regia di Martin Scorsese. Un film Da vedere 2023 con Leonardo DiCaprioLily GladstoneJesse PlemonsRobert De NiroBrendan FraserCast completo Genere Drammatico, – USA2023durata 206 minuti. Uscita cinema giovedì 19 ottobre 2023 distribuito da 01 Distribution. Oggi tra i film al cinema in 1 sala cinematografica Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,84 su 42 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Oklahoma, primi anni Venti. Ernest Burkhart ha combattuto in guerra e torna nella nativa Fairfax in cerca di fortuna. Suo zio William Hale gli ha promesso un lavoro all’interno della Nazione Indiana degli Osage, che sono diventati improvvisamente ricchi perché sul terreno “risarcito” loro dagli yankee – perché sembrava infruttuoso – è comparso il petrolio in grandi quantità. Su consiglio dello zio, Ernest sposa una donna nativo-americana, Molly, in parte perché spera di appropriarsi delle sue ricchezze, in parte perché ne è davvero innamorato.

Nella Nazione Indiana gli Osage si stanno ammalando e muoiono uno dietro l’altro di una strana “consunzione”, o di quella malinconia che i conquistatori sono ben contenti di far loro affogare nell’alcool. Quelle morti sono strategiche e stanno avvenendo anche nella famiglia di Molly. E la cittadina di Fairfax è piena di disperati pronti a commettere omicidi, furti e rapine, sapendo che la legge chiuderà un occhio su chi prende di mira i “pellerossa”.

Killers of the Flower Moon, ispirato al romanzo omonimo di David Grann, stana il peccato originale degli Stati Uniti: quella avidità e prepotenza di cui i pionieri si autoassolvono raccontandosi un mare di bugie.

In questo senso va alle radici profonde dell’ethos (o della mancanza di etica) dell’epopea di conquista, generatrice di quel comportamento criminale che avrebbe in seguito preso varie forme, dal gangsterismo alla mafia ai crimini dell’alta finanza. Ciò accomuna il film di Martin Scorsese, che ne è regista e sceneggiatore insieme ad Eric Roth, ad altre “origin story” come Il petroliere che espongono senza mezzi termini il cinismo opportunista dell’America, ma lo apparenta anche a Casinò, che raccontava il gioco d’azzardo come istituzionalizzazione dell’avidità. Ma per restare nel mondo di Scorsese Killers of the Flower Moon rimanda oltretutto al recente Silence, che raccontava un altro annientamento di una “civiltà” conquistatrice su una indigena.

Rispetto al best seller cui è ispirato, Killers of the Flower Moon cambia il protagonista: non più un agente di quel Bureau of Investigation che va ad indagare sulle morti in Oklahoma e che sarebbe diventato il nucleo fondante dell’FBI, ma Ernest Burkhart, che “ama i soldi quanto sua moglie” e che viene manipolato dallo zio per venalità e ignoranza, mantenendo una perversa misura di sincerità contenuta nel suo stesso nome (“Earnest” significa “onesto” o “autentico”). Se Burkhart è la faccia parzialmente inconsapevole del Male, William Hale è il Male che giustifica se stesso sulla base di quel senso di innata superiorità che gli fa considerare inevitabile l’eliminazione di una comunità diversa dalla propria. La sua cattiva coscienza è più evidente, e agghiacciante, nei momenti in cui dichiara di amare il popolo Osage e di volersi scusare per “i tanti problemi che vi abbiamo causato”, così come è agghiacciante la spietatezza prosaica con cui dichiara che per gli indiani d’America “il tempo è passato”, rendendoli di fatto dispensabili.

Killers of the Flower Moon è un grande affresco che, prendendo le mosse da una serie di delitti, si libera della detection per illuminare le dinamiche dietro i comportamenti criminali, e il lato oscuro dell’animo umano che li razionalizza come “affari”. Ma il senso di impunità e di autolegittimazione non è solo quello dei protagonisti di questa storia: è quello che ha consentito ad ogni sistema di potere di fare il bello e il cattivo tempo ritenendosi dalla parte giusta della Storia, e nel caso specifico è una critica sostanziale del sistema nordamericano.

Killers of the Flower Moon (2023) on IMDb

Poster InceptionUn film di Christopher Nolan. Con Leonardo DiCaprio, Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, Ellen Page Azione, Ratings: Kids+13, durata 142 min. – USA, Gran Bretagna 2010. – Warner Bros Italia uscita venerdì 24 settembre 2010. MYMONETRO Inception * * * 1/2 - valutazione media: 3,72 su 476 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dom Cobb possiede una qualifica speciale: è in grado di inserirsi nei sogni altrui per prelevare i segreti nascosti nel più profondo del subconscio. Viene contattato da Saito, un potentissimo industriale di origine giapponese, il quale gli chiede di tentare l’operazione opposta. Non deve prelevare pensieri celati ma inserire un’idea che si radichi nella mente di una persona. Costui è Robert Fischer Jr. il quale, alla morte dell’anziano e dittatoriale genitore, dovrà convincersi che l’unica cosa che può fare è distruggere l’impero ereditato. Saito avrà allora campo libero. In cambio offrirà a Cobb la possibilità di rientrare negli Stati Uniti dove è ricercato per omicidio. Cobb accetta e si fa affiancare da un team di cui entra a far parte la giovane Ariane, architetto abilissimo nella costruzione di spazi virtuali.
In principio era Calderon de la Barca con il suo “La vita è un sogno”. Ma in principio era anche Memento che, visto alla luce diInception può essere riletto come un banco di prova per quell’illusionista ad alto livello (vi dice niente The Prestige?) che risponde al nome di Christopher Nolan. Se, come molti dei film scritti e riscritti per troppo tempo, anche questo rischia a tratti il cerebralismo autoreferenziale, è però indubbio che il triplice salto mortale (tre sono i livelli da esplorare nell’inconscio onirico di Fischer) è perfettamente riuscito.
Nolan affronta le dinamiche della psiche nello stato di sonno con la competenza di un esploratore dotato di mappe sconosciute ai più ma anche con la consapevolezza di chi è altrettanto a conoscenza delle alchimie più segrete della macchina-cinema i cui elementi sa distillare con sapienza, cercando anche di evitare il più possibile il ricorso agli effetti speciali. Perché Inception è al contempo una detection, una riflessione sul funzionamento della psiche, un melodramma, un film d’azione. Il tutto inserito nell’ambigua cornice di quella incapacità di distinguere tra apparenza e realtà che è propria di ogni essere umano quando, nel sonno, crea mondi tanto inesistenti quanto assolutamente ‘reali’. Nolan si concede anche ammiccamenti mitologici (Arianna) e cinefili (ad esempio scegliere “Je ne regrette rien” come canzone in un film che vede presente Marion Cotillard non dev’essere stato propriamente casuale) ma lo fa senza esagerare.
Ci permettiamo di dare qualche consiglio: 1) Non fatevi raccontare (e non raccontate dopo la visione) nulla dello sviluppo delle vicende. Non capireste e/o non riuscireste a spiegare togliendo comunque il gusto della sorpresa. Un sogno raccontato in anticipo si trasforma in un incubo. 2) Diffidate dalle imitazioni che, quasi inevitabilmente, seguiranno. 3) Se amate le trame lineari andate a sognare altrove.

Inception (2010) on IMDb
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