Category: Kurosawa Kiyoshi


Charisma (カリスマ, Karisuma) è un film del 1999 scritto e diretto da Kiyoshi Kurosawa. Kurosawa scrisse la sceneggiatura del film nei primi anni 90, ma accantonò il progetto fino al 1999.

Yabuike è un detective di polizia, esperto nella negoziazione degli ostaggi. Egli decide di abbandonare lavoro e casa dopo che, a causa di una sua incertezza, un ostaggio era stato ucciso da un terrorista durante l’ultima sua missione. Il detective lascia la città per avventurarsi in una misteriosa foresta di montagna; qui scopre che la zona è abitata da alcuni strani individui che si contendono il possesso di un albero, chiamato Charisma. Alcuni di loro lo vogliono distruggere in quanto pensano che l’albero sia velenoso e che stia uccidendo tutti la vegetazione circostante, altri lo proteggono perché sicuri che in esso risieda l’anima della foresta. Chi di loro ha ragione? Yabuike, dapprima semplice spettatore, diviene lentamente la figura centrale della vicenda, il giudice della disputa, con il potere di decidere se salvare l’albero oppure distruggerlo.

Charisma (1999) on IMDb

I subita li ho tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.

Regia di Kiyoshi Kurosawa. Un film con Tahar RahimConstance RousseauOlivier GourmetMathieu AmalricMalik Zidi. Titolo originale: Daguerrotype. Genere Horror – FranciaBelgioGiappone2016durata 131 minuti.

Dopo la scomparsa dell’amata moglie, il celebre fotografo Stéphane ha cercato di colmare il vuoto realizzando dagherrotipi a grandezza naturale che sembrano quasi avere il dono di trattenere parte del soggetto. Quando l’acerbo Jean ne diventa l’assistente, si trova coinvolto nelle ossessioni di Stéphane e si innamora, ricambiato, di sua figlia Marie, la principale modella delle fotografie. Per vivere il loro amore, però, i due ragazzi dovranno evadere da quel mondo di immagini dalla sorprendente forza vitale.

Daguerrotype (2016) on IMDb
Locandina Tokyo Sonata

Un film di Kiyoshi Kurosawa. Con Teruyuki KagawaKyôko KoizumiYû KoyanagiInowaki KaiHaruka Igawa. continua» Titolo originale Tôkyô sonataDrammaticoRatings: Kids+13, durata 119 min. – Giappone, Hong Kong, Paesi Bassi 2008.

Ryuhei Sasaki è un tranquillo padre di famiglia finché non perde il posto di lavoro; la scelta di non rivelare nulla a moglie e figli lo porterà a conoscere un sottobosco crescente di disoccupati insospettabili, ma non lo aiuterà a tenere insieme i pezzi di una famiglia che si va sfaldando.
La Crisi, così paventata, presagita, snobbata è qui tra noi. Dove “noi” non significa solo l’Occidente, ma pure il diametralmente opposto Giappone, ugualmente colpito al cuore. E non sarà un caso se sono saliti al governo i socialisti per la prima volta nella storia. Kurosawa Kiyoshi, con la sensibilità che lo contraddistingue – e che difficilmente pertiene a un regista puramente horror, come ancora qualcuno lo etichetta – parte dalla Crisi per mescolarla alle molteplici crisi che accompagnano l’uomo nel suo difficile cammino. Nel senso stretto ma pure in quello etimologico del termine, perché il mutamento radicale e sofferto, spesso spinto sino all’autolesionismo, è parte integrante di questo processo evolutivo. Che qui si abbatte sul nucleo famigliare con una violenza degna del Takashi Miike di Visitor Q, senza quel gusto pop di portare tutto all’estremo, ma senza tirarsi indietro di fronte agli esiti di una sostanziale discesa agli inferi. Ad essere messi in discussione sono i pilastri stessi della società: l’autorità – l’insegnante sbeffeggiato in classe, il pater familias a disagio per mantenere un ruolo di leadership sistematicamente messo in discussione – il vincolo nuziale, tenuto insieme solo da abitudine e necessità, ma pure la supremazia del lavoro serio rispetto all’insicurezza di professioni apparentemente più frivole, che vivono la propria rivincita grazie al talento del piccolo sognatore Kenji.
Kurosawa osserva la famiglia con amore, forse, con comprensione, magari, ma con ben poca compassione, privilegiando la camera fissa per denudarne le fragilità: a volte il tavolo da pranzo, unica occasione di (finta) riconciliazione, è addirittura inquadrato dall’esterno, mediato da un vetro e da riflessi che dicono più di mille parole su quel che avverrà di lì a breve. Straordinaria la prova attoriale di Teruyuki Kagawa, calato perfettamente nel ruolo fantozziano del protagonista, incapace di liberarsi persino nel momento di massima ira, quando, seppur armato di bastone e con intento distruttivo, non rinuncia a sistemarsi goffamente il borsello, residuo di una divisa che per lungo tempo ha significato “classe media” e un determinato inquadramento sociale. Prima che lo tsunami della crisi rimettesse tutto in discussione, giocando con i destini di piccoli uomini indifesi come lui.

Tokyo Sonata (2008) on IMDb

Regia di Kiyoshi Kurosawa. Un film Da vedere 2016 con Teruyuki KagawaHidetoshi NishijimaTakashi SasanoYuko TakeuchiRyôko FujinoCast completo Genere Thriller – Giappone2016durata 130 minuti. Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione.

L’ex detective Takakura insegna psicologia criminale all’università. Un vecchio collega gli chiede una consulenza sul caso ancora irrisolto di una famiglia scomparsa nel nulla anni prima. Takakura nota delle strane similitudini tra quel caso e il suo presente con un vicino di casa strambo e decide di indagare. Il titolo originale – letteralmente Pauroso: il falso vicino di casa – dice più di quello internazionale. Dal romanzo omonimo di Maekawa (2014), Kurosawa non costruisce un horror tradizionale, con escalation emotiva e rivelazione finale a effetto, ma punta invece tutto su uno stile registico ritrovato – quello di Cure (1997) e Kairo (2001) – su una fotografia pulita e su un’atmosfera straniante, sul lento incedere del ritmo filmico. Molto merito all’attore Teruyuki Kagawa, già visto nella serie TV Shokuzai (2012) dello stesso Kurosawa.

Creepy (2016) on IMDb
Locandina Pulse

Un film di Kiyoshi Kurosawa. Con Kumiko AsoHaruhiko KatoMasatoshi Matsuo Titolo originale KairoHorrordurata 117 min. – Giappone 2001uscita venerdì 18 agosto 2006. MYMONETRO Pulse ***-- valutazione media: 3,17 su 21 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Taguchi, un giovane informatico, viene trovato morto nel suo appartamento. I suoi colleghi cerca di scoprire cosa possa aver spinto il loro amico a compiere un gesto tanto estremo. L’unica pista sembra condurre a un misterioso floppy, trovato nel computer di Taguchi, che contiene un virus pericolosissimo per chi lo utilizza. Altre numerose morti si susseguono, mentre c’è chi, collegandosi a internet, si ritrova su un misterioso sito in cui una voce gli propone di incontrare un fantasma. Gli eventi precipitano, strane presenze si manifestano in stanze sigillate con il nastro rosso, per l’umanità l’apocalisse della solitudine è ormai prossima.
Esaurita la spinta propulsiva iniziale che ha portato sui nostri schermi una quantità industriale di film horror provenienti dall’oriente, rimarranno impressi nella nostra mente una manciata di titoli che, per forza espressiva e capacità di raccontare le paure dell’uomo comune, hanno saputo scalfire l’immaginario occidentale. I vari RingThe GrudgeDark Water, storie di fantasmi così affascinanti e misteriose ma al tempo stesso così lontane dalla nostra cultura, sono stati riadattati da un’Hollywood sempre più a corto d’idee ai gusti del pubblico occidentale, attraverso un processo di mutazione dei geni portatori del virus del terrore.
Tra i titoli citati merita un posto di assoluto rilievo questo Kairo il cui successo di critica internazionale non è figlio di un Demone minore di nome Samara, ma brilla di una luce propria garantitagli da questa spietata analisi della condizione umana che riesce a mettere in campo. Attraverso inquadrature gelide e silenzi assordanti che scavano nell’animo, mette a nudo il male dell’uomo contemporaneo: la solitudine, determinata da una presenza massiccia di tecnologie sempre più invasive che, nel film di Kurosawa diventano sì un tramite, un passaggio (il titolo originale del film significa proprio passaggio) tra il mondo dei vivi e quello dei morti, ma prima di tutto sono un mezzo per entrare in contatto con sé stessi, squarciando quel velo di Maya dietro il quale si nasconde il vuoto assoluto.

Pulse (2001) on IMDb
Locandina Cure

Un film di Kiyoshi Kurosawa. Con Kôji YakushoMasato HagiwaraTsuyoshi Ujiki Titolo originale KyuaThrillerdurata 118 min. – Giappone 1997.

Un’ondata di bizzarri omicidi affligge Tokyo. Oltre ad essere accomunati da un rituale (l’incisione di una X sul petto), l’assassino viene costantemente ritrovato sul luogo del delitto in stato confusionale. L’indagine del detective Takabe e dello psicologo Sakuma li porta in contatto con un misterioso giovane di nome Mamiya, apparentemente implicato nella vicenda.
Una visione di quelle che lascia il segno, che divide, che fa discutere. Cure non è un horror, non è un whodunit, non è niente a cui poter apporre un’etichetta di comodo e cavarsela con poco. È un viaggio nei meandri della psiche umana, alla scoperta di pulsioni e istinti ignorati, repressi, nascosti.

Cure (1997) on IMDb