Category: Serbia


Regia di Maja Miloš. Un film con Isidora Simijonovic, Vukasin Jasnic, Sanja Mikitisin, Jovo Maksic. Titolo originale: Klip. Genere: Drammatico. Paese: Serbia. Anno: 2012. Durata: 102 min. Consigliato a: da 18 anni. Valutazione IMDb: 6.2.

Il film segue Jasna, un’adolescente che vive nella periferia di Belgrado. Con una famiglia disfunzionale e un padre gravemente malato, la ragazza cerca un’evasione dalla sua quotidianità opprimente rifugiandosi in feste, sballo e relazioni superficiali. Attraverso l’uso del suo smartphone, Jasna documenta la sua vita e quella dei suoi amici, creando un diario video che ritrae un mondo di disillusione e ricerca di identità. La sua vita prende una piega ancora più turbolenta quando si invaghisce di un ragazzo carismatico, ma manipolatore.

“Klip” è un’opera di un realismo brutale e intransigente, che scuote lo spettatore con la sua rappresentazione nuda e cruda della gioventù serba post-bellica. La regista Maja Miloš utilizza uno stile visivo provocatorio, quasi documentaristico, basato su riprese amatoriali da cellulare, che immerge lo spettatore nel caos e nella disperazione dei protagonisti. Il film esplora temi di alienazione, sessualità esplicita, abuso di sostanze e l’impatto della tecnologia e dei social media sulle relazioni umane e sulla percezione di sé. L’interpretazione di Isidora Simijonovic, al suo debutto, è impressionante per la sua autenticità e coraggio nel dare vita a un personaggio così complesso e autodistruttivo. L’opera è un commento sociale potente e disturbante, che pur non offrendo risposte, solleva domande cruciali sulla perdita dei valori e sulla solitudine di una generazione.

Regia di Danis Tanović. Un film con Miki Manojlović, Boris Ler, Mira Furlan, Jelena Stupljanin. Titolo originale: Cirkus Columbia. Genere: Drammatico. Paese: Bosnia-Erzegovina, Francia, Regno Unito, Germania, Slovenia, Belgio, Serbia. Anno: 2010. Durata: 113 min. Consigliato a: da 13 anni. Valutazione IMDb: 7.2.

Divko Buntić, un uomo che ha fatto fortuna in Germania, fa ritorno nel suo villaggio in Erzegovina, portando con sé la giovane compagna Azra, una Mercedes rossa e un gatto nero. Con il favore del nuovo regime politico, sfratta l’ex moglie Lucija e il figlio adolescente Martin, riprendendosi la casa che aveva abbandonato vent’anni prima. La sua ostentazione e il suo tentativo di ristabilire una famiglia forzata si scontrano con la resistenza dei vecchi legami e con la crescente tensione che prelude allo scoppio della guerra dei Balcani.

Il film, tratto da un romanzo, mescola con sapiente equilibrio il dramma familiare con le vicende storiche che faranno precipitare la ex Jugoslavia nel conflitto. Danis Tanović, già Premio Oscar per No Man’s Land, dimostra ancora una volta la sua abilità nel narrare un periodo cruciale con un tocco agrodolce, alternando momenti di leggerezza e umorismo tipici del cinema balcanico a un senso crescente di inquietudine. Le performance del cast sono convincenti, in particolare quella di Miki Manojlović, che incarna con carisma e ambiguità il personaggio di Divko. Il film riesce a rendere palpabile l’atmosfera di un’epoca in cui le questioni personali si riflettono inesorabilmente sul contesto politico, offrendo uno sguardo lucido e toccante sulle radici di un conflitto che ha segnato un’intera generazione.

Regia di Dalibor Matanic. Un film Da vedere 2015 con Tihana LazovicGoran MarkovicNives IvankovicMira BanjacSlavko SobinCast completo Titolo originale: Zvizdan. Genere Drammatico, – CroaziaSerbiaSlovenia2015durata 123 minuti. Uscita cinema giovedì 28 aprile 2016 distribuito da Tucker Film. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,63 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

3 diverse storie d’amore tra 3 giovani croati e 3 giovani serbe di una stessa area rurale: 1) nel 1991, alla vigilia della guerra, Ivan e Jelena stanno per fuggire a Zagabria, ma il fratello di lei si oppone; 2) nel 2001, dopo la fine della guerra, Nataša, tornata nella sua casa diroccata, e Ante, il muratore che la sta restaurando, si attraggono ma sono divisi dal passato; 3) nel 2011, mentre tutti vogliono dimenticare e divertirsi, Luka si pente di aver abbandonato Marija anni prima per motivi etnici. Al suo 9° LM, l’autore croato Matanic denuncia la guerra attraverso una lucida analisi della sua violenza distruttiva. Ma non di quella militare, bensì di quella, ben più sottile, pervasiva e duratura che affligge le relazioni personali. I 3 episodi sono unificati non solo dal luogo e dagli stessi 2 attori protagonisti – la Lazovic e Markovic, di eccezionale bravura – ma soprattutto perché scandiscono l’evolversi della rovina bellica dell’amore: la sua distruzione, il tentativo fallito di ricostruirlo, il pentimento che apre la porta alla sua possibile rinascita. Scrittura personale e incisiva, fotografia scintillante (Marko Brdar), musiche originali (Alen e Nenad Sinkauz) che spaziano dal folclore tradizionale al rock elettronico dei nuovi gruppi giovanili balcanici. Premio della Giuria a Cannes per la sezione Un Certain Regard e una candidatura al premio Lux del Parlamento europeo.

The High Sun (2015) on IMDb

Regia di Emir Kusturica. Un film Da vedere 2016 con Monica BellucciEmir KusturicaPredrag ‘Miki’ ManojlovicSloboda MicalovicSergej TrifunovicCast completo Titolo originale: On the Milky Road. Genere Drammatico, – SerbiaMessicoUSAGran Bretagna2016durata 125 minuti. Uscita cinema giovedì 11 maggio 2017 distribuito da Europictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,01 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Sul finire della guerra, il lattaio Kosta si lascia vivere e attraversa ogni giorno i campi di battaglia per fare le sue consegne, sfuggendo al tiro incrociato dei due fronti. Lo accompagnano il suo asino intelligente, un falco che ascolta la musica e “balla” e altri animali. C’è anche una ragazza che lo vorrebbe sposare. Lo scuote dal suo torpore la passione per una misteriosa e bella italiana, promessa sposa di un eroe nazionale. Musica, balli, mix riuscito di realismo e visionarismo, stramberie di ogni tipo per una storia d’amore vivace e soprattutto viva, sullo sfondo della guerra, combattuta per inerzia e per un nazionalismo xenofobo e rabbioso. Un Kusturica (anche protagonista) quasi doc.

On the Milky Road (2016) on IMDb

Regia di Cristi Puiu. Un film Da vedere 2020 con Agathe BoschUgo BroussotMarina PaliiDiana SakalauskaitéIstván Teglas. Genere Drammatico – RomaniaSerbiaSvizzeraSveziaBosnia-HerzegovinaMacedonia2020durata 200 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 4,06 su 10 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In una grande casa padronale di campagna Nikolai, proprietario terriero, si intrattiene con alcuni ospiti su temi filosofici e morali. Si passa dall’Anticristo alla presenza della morte nel mondo, dal senso della guerra al progresso civile e morale.

Cristi Puiu affronta i “Tre dialoghi” di Vladimir Sergeevic Solovyev, un testo che attrasse l’attenzione e l’ammirazione di Dostoevskij e di Tolstoj e che ha continuato ad influenzare la cultura cristiana tanto che Giovanni Paolo II nell’enciclica “Fide et Ratio” lo cita come uno dei pensatori che hanno condotto una coraggiosa ricerca sul rapporto tra filosofia e parola di Dio.

Puiu ne rilegge l’opera compiendo una scelta radicale sul piano cinematografico ben consapevole del rischio che corre proponendo un film di così lunga durata affidato fondamentalmente alla parola e al contendere filosofico raffinato. Ha, a precederlo, il cinema di un Maestro del cinema: Eric Rohmer il quale, oltre ad aver calato nella quotidianità dei nostri tempi riflessioni altrettanto complesse nei cicli dei “Racconti morali”, delle “Commedie e Proverbi ” e delle “Quattro stagioni” si era confrontato con la classicità in Las marchesa von…Perceval le gallois e La nobildonna e il duca.

Puiu divide la narrazione in capitoli ognuno dei quali ha il nome di un personaggio e in cui si permette di variare le modalità di ripresa. Si passa dai piani sequenza ad inquadrature fisse in campo medio o lungo per poi conversare a tavola con campi e controcampi. Al centro ci sono personalità che finiscono con l’incarnare differenti posizioni in rapporto sia alla fede che alla politica. C’è chi detesta il fatto che i militari vengano considerati non più quelle figure gloriose che erano nel passato e chi inneggia a una pace universale o ritiene inevitabile un’unione tra i popoli d’Europa che ponga fine alle rivalità e a cui la Russia non potrà far mancare la sua presenza. Su tutto però domina il rapporto con la Parola evangelica e con le sue diverse (quando non opposte) letture.

Manor House (2020) on IMDb

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