Category: Rivette Jacques


Regia di Jacques Rivette. Un film con Giani EspositoBetty SchneiderFrançoise PrévostFrançois MaistreJean-Claude BrialyCast completo Titolo originale: Paris nous appartient. Genere Drammatico – Francia1958durata 141 minuti.

Scritto dal regista con Jean Gruault, prodotto da F. Truffaut e C. Chabrol a basso costo. Mentre il regista Gérard sta provando a Parigi la messinscena di Pericle, principe di Tiro (1608-9) di W. Shakespeare, un suo amico chitarrista è trovato ucciso in circostanze misteriose. Ex critico dei Cahiers du Cinéma il 30enne J. Rivette esordisce con un film ermetico, stilisticamente influenzato da Fritz Lang, dove più che alla progressione della vicenda, “la suspense è affidata al confronto dei personaggi, alla creazione di un’atmosfera, all’innesto di elementi onirici o quasi, insomma a un’osmosi morale” (B. Tavernier). Già si trovano i futuri temi di Rivette: il complotto, il passaggio da un livello di realtà a un altro, la dimensione del teatro.

Paris Belongs to Us (1961) on IMDb
Locandina Chi lo sa?

Un film di Jacques Rivette. Con Sergio CastellittoJeanne BalibarMarianne BaslerHélène De FougerollesJacques Bonnaffé Titolo originale Va savoirCommediaRatings: Kids+13, durata 154 min. – Francia, Italia, Germania 2001.

Inizia come certi film di Rivette, un po’ noiosetto e troppo precisino, nel racconto. Ma dura solo mezz’ora: poi il film si discosta – poeticamente – dalle vicende raccontate, trova altri punti di vista. Intelligenti, leggeri (nel senso più alto del termine), divertenti. Insomma, nelle due ore successive il film decolla con una progressione centellinata ma inesorabile. Senza rinunciare (anzi) a raccontare le difficoltà dello stare insieme, fra i sessi. Con il regista che si “appropria” della capacità rohmeriana di voler bene ai propri personaggi, e dell’ironia di Resnais … È attraverso queste modalità che l’ex critico cinematografico Jacques Rivette racconta la storia dell’attrice Camille. Che sta insieme al regista teatrale Ugo, recita con lui in Come tu mi vuoi di Pirandello a Parigi, il suo compagno di vita tre anni prima. Anche Ugo è del resto “insidiato” da una bella laureanda che lo sta aiutando a trovare un’opera di Goldoni mai rappresentata … La storia si conclude come una specie di vaudeville, sul palcoscenico del teatro: ci sono tutti i personaggi della storia, ogni cosa trova una sua (convincente, perchè “recitata”) conclusione, con la canzone italiana Senza fine che sparge affetto e ironia a piene mani su storia e spettatori, a rimarcare questo gioco (di coppia, di vita) appunto senza fine …

Who Knows? (2001) on IMDb
Locandina Storia di Marie et Julien

Un film di Jacques Rivette. Con Emmanuelle BéartJerzy RadziwilowiczAnne BrochetBettina KeeOlivier Cruveiller. continua» Titolo originale Histoire de Marie et JulienDrammaticodurata 150 min. – Francia, Italia 2003uscita venerdì 27 agosto 2004. MYMONETRO Storia di Marie et Julien ***1/2- valutazione media: 3,84 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Igrandi vecchi del cinema sembrano sempre essere quelli con maggiori vitalità e idee. E se Manoel De Oliveira ogni anno ci regala un piccolo gioiello, anche Jacques Rivette, regista della Nouvelle Vague, con le sue settantasei primavere, torna dietro la cinepresa per il suo ultimo film, Storia di Marie e Julien. Un racconto d’amore, inutile dirlo. Un amore impossibile e intimamente oscuro, di quelli che si vorrebbero vivere almeno una volta nella vita.
Julien è un orologiaio solitario, che vive nella sua casa come se fosse l’unico mondo a interessargli. La sua anima non è pura, al punto di ricattare una donna, Madame X, per consegnarle dei documenti erroneamente capitatigli fra le mani. Nel frattempo, incontra Marie, una bella donna di cui non si era dimenticato dopo un fugace incontro l’anno prima. Fra i due rinasce l’attrazione e Julien non esita a chiederle di andare a vivere da lui. Marie sembra concedersi, ma non totalmente: nasconde un segreto e reconditi desideri di autodistruzione.
Lunghissimo (quasi due ore e mezza), ambientato nella cupa casa del protagonista, e scandito dai tic-tac degli immensi orologi che arredano la sua abitazione, il film di Rivette è un thriller atipico che nasce da un ricatto di un uomo senza più interessi e muore nell’amore malato e folle, immerso nei perché, senza risposte, della vita. La scena è solo per i due attori, che conducono con semplici movimenti l’occhio di chi guarda, in un lento e inesorabile piacere masochistico da noir esistenziale. Affascinante e inquietante.

The Story of Marie and Julien (2003) on IMDb
Locandina La bella scontrosa

Un film di Jacques Rivette. Con Michel PiccoliJane BirkinEmmanuelle BéartMarianne Denicourt, David Bursztein, Gilles Arbona. continua» Titolo originale La Belle NoiseuseCommediadurata 130 min. – Francia 1991

La versione distribuita in Italia è quella presentata a Venezia e ha un’ora e cinquanta minuti in meno rispetto a quella presentata al Festival di Cannes. Jacques Rivette è tra i migliori registi francesi, con alle spalle una lunga carriera. Qui in Italia il pubblico lo conosce poco e quindi ben venga questo primo film distribuito. Una ragazza viene trascinata dal suo compagno al cospetto di un grande pittore schivo ed egoista. Un amico collezionista di questi suggerisce che la ragazza potrebbe essere la modella adatta per permettere al pittore di completare La bella scontrosa, un quadro incompiuto. Con un ritmo necessariamente lento e pieno di dialoghi il film può dare grandi emozioni a chi è in grado di saperle cogliere. Superlativo Michel Piccoli, brava Jane Birkin e bella la Béart. Ha vinto il Gran Premio Speciale della Giuria al Festival di Cannes.

La Belle Noiseuse (1991) on IMDb
Poster Susanna Simonin, la religiosa  n. 0

Regia di Jacques Rivette. Un film Da vedere 1966 con Francisco RabalAnna KarinaMicheline PresleLiselotte PulverFrancine BergéCast completo Titolo originale: La religieuse (Suzanne Simonin, la religieuse de Diderot). Genere Drammatico – Francia1966durata 135 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Drammatiche esperienze di una ragazza del Settecento costretta dai genitori a entrare in convento a Longchamp. Prima sospettata di essere indemoniata, poi presa di mira dalle attenzioni equivoche di una badessa, passa da un convento all’altro. Fugge e viene accolta in una casa equivoca dove si uccide. Liberamente tratto da La monaca (scritto nel 1758 e pubblicato postumo nel 1796) di Denis Diderot, il 2° film di Rivette, ex redattore dei Cahiers du Cinéma , fu in un primo tempo proibito in Francia, ma esposto a Cannes ottenne l’anno dopo il visto di circolazione e fu il solo grande successo di pubblico del regista. Al di là delle polemiche contingenti, peraltro ridicole soprattutto in un paese come la Francia che ha tra i suoi principi costituzionali la laicità dello Stato, il film dimostra, nel suo rigore formale e nell’austerità quasi giansenista del suo stile, che Rivette tutto aveva cercato, ma non lo scandalo. In linea con l’illuminista Diderot si propone soltanto di proclamare la libertà di coscienza e di denunciarne ogni forma di oppressione. Non attacca la fede religiosa, ma le sue deformazioni e le indegnità che si commettono sotto la sua maschera.