L’impianto è quello de La Finestra sul cortile di Hitchcock. Washington sostituisce Stewart, guardone alla finestra, e la Jolie è nel ruolo (più o meno) di Grace Kelly. C’è il solito serial killer di New York. Registicamente c’è un altro riferimento, nelle atmosfere inquietanti e violente: sarebbe l’ormai irrinunciabile Seven. Appunto, sono più citazioni che sostanza.
Los Angeles, 1928. Christine Collins, madre nubile di Walter, 9 anni, ne denuncia la scomparsa. 5 mesi dopo il Police Department di L.A. le consegna un bambino che dice di essere suo figlio. Lei non lo riconosce. Accusata di essere una madre snaturata, poi di paranoia, è internata illegalmente in manicomio dove si praticano elettrochoc e altre sevizie. Resiste. Grazie a un ministro presbiteriano e ad altri che da tempo denunciano corruzione, violenze, illegalità del LAPD e il dispotismo marcio del sindaco che lo copre, è liberata e i responsabili denunciati. Si trova e si arresta intanto uno psicopatico pedofilo e pluriassassino di bambini. I due processi, che si svolgono in parallelo, appassionano l’opinione pubblica. È il film più cupo e spietato del vecchio Eastwood e, nella sua gelida emotività, il più anomalo. L’ha scritto J. Michael Straczwinski che, passando mesi negli archivi comunali, ha scoperto il caso parallelo del depravato assassino. La sequenza che ne descrive l’impiccagione è di impassibile realismo. Nella realtà fu condannato all’ergastolo. Una storia vera di 70 anni fa, qua e là corretta, diventa una delle più impietose radiografie del mondo USA mai uscite da Hollywood (Universal). Fotografia: Tom Stern. Superba interpretazione della Jolie. ( Changeling = bambino che si pensa sia stato lasciato al posto di un altro, rapito dalle fate).
Cambogia, 1975, la città di Phnom Penh brilla di vita e colori e viene immortalata da un fotografo, ma tutto è destinato cambiare lontano da occhi occidentali. Infatti il fotografo se ne va come gli americani e nel Paese viene instaurato il regime degli Khmer Rossi, che attua un programma genocida di purificazione della Cambogia. Luon Ung è una bambina di cinque anni che assiste alle numerose e sadiche ingiustizie praticate dai soldati sulla sua famiglia, mentre cerca di sopravvivere tra gli stenti e la fame in una sorta di campo di concentramento rurale, dove i detenuti coltivano il cibo per i militari. Finirà per diventare anche una bambina soldato quando sarà trasferita in un ulteriore campo di addestramento.
Il terzo film da regista di Angelina Jolie affronta un tema a lei molto caro, persino famigliare, visto che uno dei suoi figli adottivi, Maddox Jolie-Pitt, è di origini cambogiane e partecipa al film in veste di produttore. In questo ruolo è stato coinvolto anche il grande regista di documentari Rithy Panh, ossia la più importante figura del cinema cambogiano.