Category: Peter Ustinov


Locandina Assassinio sul Nilo

Regia di John Guillermin. Un film con Peter Ustinov, Jane Birkin, Lois Chiles, Bette Davis, Mia Farrow. Titolo originale: Death on the Nile. Genere: Giallo, Drammatico, Mistero. Paese: Regno Unito, USA. Anno: 1978. Durata: 140 min. Consigliato a: da 12 anni. Valutazione IMDb: 7.3.

L’acclamato investigatore Hercule Poirot, in Egitto per una vacanza, si ritrova coinvolto in un’indagine complicata a bordo del lussuoso piroscafo Karnak, in navigazione sul Nilo. Tra i passeggeri c’è Linnet Ridgeway, un’ereditiera fresca di matrimonio, perseguitata dalla furiosa ex fidanzata del marito, Jacqueline de Bellefort. La tensione raggiunge l’apice quando Linnet viene trovata assassinata. Circondato da un eterogeneo gruppo di sospettati, tutti con potenziali moventi legati a invidia, denaro o passione, Poirot deve usare il suo acume per svelare la verità celata dietro la facciata di eleganza e mistero egiziano.

Questa trasposizione del romanzo di Agatha Christie è considerata una delle migliori, in gran parte grazie alla memorabile interpretazione di Peter Ustinov, al suo debutto nel ruolo di Hercule Poirot, che bilancia perfettamente l’eccentricità del personaggio con la sua acutezza intellettuale. Il film eccelle nell’ambientazione, sfruttando le vere location egiziane (come Abu Simbel e Karnak) che non solo forniscono uno sfondo sontuoso, ma aggiungono autenticità e grandezza all’intrigo. La regia di John Guillermin gestisce con maestria un cast corale di star internazionali, mantenendo un ritmo misurato e attento al dialogo, come si addice al giallo classico. Temi come l’avidità, il potere del denaro e la natura distruttiva della passione sono tessuti abilmente nella trama complessa. Vincitore di un Oscar per i costumi, il film è un esempio impeccabile di cinema d’epoca che ha definito lo standard per le successive produzioni basate sull’opera della Christie.

Regia di Jules Dassin. Un film con Melina Mercouri, Peter Ustinov, Maximilian Schell, Robert Morley, Jess Hahn. Titolo originale: Topkapi. Genere: Avventura, Poliziesco, Commedia, Thriller. Paese: USA. Anno: 1964. Durata: 110 min. Consigliato a: Per tutti. Valutazione IMDb: 7.0.

L’affascinante avventuriera Elizabeth Lipp e il suo socio Walter Harper, un meticoloso pianificatore di colpi, organizzano il furto di un preziosissimo pugnale tempestato di smeraldi, custodito nel museo del Palazzo Topkapi di Istanbul. Per l’esecuzione del piano, i due reclutano una banda di eccentrici specialisti, tra cui spicca l’imbranato ma innocuo truffatore Arthur Simon Simpson. Simpson viene assoldato solo per trasportare l’equipaggiamento attraverso il confine turco, ma a causa di una serie di sfortunati eventi, si ritrova suo malgrado coinvolto nell’impresa e sospettato dalla polizia turca di essere un terrorista politico, complicando irrimediabilmente l’ingegnoso piano.

“Topkapi” è un caper movie brillante e uno dei migliori esempi del genere, pur virando marcatamente verso la commedia rispetto al suo modello noir, “Rififì”, diretto dallo stesso Dassin. Il film esplora il tema della rapina “impossibile” con un tono leggero e divertente, concentrandosi sull’incompetenza e sulla goffaggine dei criminali dilettanti, in netto contrasto con la precisione richiesta dal colpo. La regia di Dassin è vivace e ritmata, culminando nella celebre e tesa sequenza del furto, priva di dialoghi, che ha fatto scuola nel cinema d’azione. Peter Ustinov, vincitore di un Oscar per il ruolo, offre un’interpretazione magistrale del suo personaggio nevrotico e vigliacco. Nonostante la trama non sia sempre serrata, la gioia, l’ironia e la suggestiva ambientazione a Istanbul rendono il film un classico del divertissement intelligente, lodato per la sua atmosfera contagiosa e la chimica del suo cast internazionale.

Locandina I commedianti [2]

Regia di Peter Glenville. Un film con Richard Burton, Elizabeth Taylor, Alec Guinness, Peter Ustinov. Titolo originale: The Comedians. Genere: Drammatico, Thriller, Politico. Paese: USA, Francia. Anno: 1967. Durata: 150 min. Consigliato a: Adulti. Valutazione IMDb: 6.3/10.

Nella caotica e brutale Haiti sotto la dittatura di “Papa Doc” Duvalier, si intrecciano le storie di un gruppo di stranieri. Tra loro, un cinico e disincantato proprietario di un hotel, un trafficante d’armi, e la moglie di un diplomatico, che tenta di portare avanti una relazione clandestina con il proprietario dell’hotel. Mentre il paese sprofonda nella violenza, ogni personaggio è costretto a confrontarsi con le proprie maschere e a decidere se restare in disparte, recitando la propria parte, o agire per la propria sopravvivenza.

Basato sull’omonimo romanzo di Graham Greene, che ne ha curato anche la sceneggiatura, questo film è un dramma politico che esplora la natura della complicità e dell’apatia di fronte alla tirannia. La regia di Peter Glenville, pur solida, non riesce a catturare completamente la complessità psicologica dei personaggi del libro. La pellicola si regge in gran parte sulle spalle di un cast stellare: Richard Burton offre una performance tesa e convincente, mentre Elizabeth Taylor è meno incisiva ma comunque affascinante. L’interpretazione di Alec Guinness nei panni del maggiore Jones, un personaggio misterioso e ambiguo, è particolarmente notevole. Nonostante le grandi promesse del materiale di partenza e del cast, il film risulta a tratti prolisso e didascalico, non riuscendo a eguagliare la profondità e l’atmosfera del romanzo. L’importanza del film risiede principalmente nell’essere un esempio di cinema impegnato, che osava affrontare tematiche politiche delicate, ma non ha lasciato un segno indelebile come altre opere del periodo.

Poster Quo vadis? [2]

Regia di Mervyn LeRoy. Un film con Robert Taylor, Deborah Kerr, Peter Ustinov, Leo Genn. Titolo originale: Quo Vadis. Genere: Storico, Drammatico, Epico, Religioso. Paese: USA. Anno: 1951. Durata: 171 min. Consigliato a: Per tutti. Valutazione IMDb: 7,2.

Ambientato a Roma, al tempo del tirannico imperatore Nerone, il film segue la storia del valoroso generale romano Marco Vinicio. Al suo ritorno dalla guerra, si innamora perdutamente della giovane e pia cristiana Ligia, ma la sua fede e il suo rifiuto di sposare un pagano creano un grande conflitto. Nel tentativo di conquistarla, Marco scopre il mondo nascosto e perseguitato dei cristiani, mentre la follia di Nerone degenera, culminando nel Grande Incendio di Roma e nella successiva persecuzione.

Tratto dal romanzo di Henryk Sienkiewicz, il film è un kolossal di Hollywood che ha segnato un’epoca per la sua grandiosità e spettacolarità. La regia di Mervyn LeRoy, pur essendo solida, è al servizio della magnificenza delle scenografie e dei costumi, che ricreano la Roma imperiale con una ricchezza di dettagli senza precedenti. Le interpretazioni di Robert Taylor e Deborah Kerr sono efficaci nei loro ruoli archetipici, ma è Peter Ustinov a rubare la scena, offrendo una performance indimenticabile e teatrale del folle e megalomane imperatore Nerone. Il film affronta temi di fede, persecuzione e il declino della civiltà pagana, mostrando scene di massa spettacolari, come l’incendio di Roma e le persecuzioni nel circo. L’opera è un classico del genere epico, che ha influenzato molte produzioni successive e rimane un’importante testimonianza del cinema hollywoodiano dei “peplum”, celebre per la sua vasta produzione e le sue ambizioni monumentali.

Regia di Michael Curtiz. Un film con Edmund Purdom, Jean Simmons, Victor Mature, Gene Tierney, Michael Wilding. Titolo originale: The Egyptian. Genere: Storico, Drammatico, Avventura. Paese: USA. Anno: 1954. Durata: 140 min. Consigliato a: Per tutti. Valutazione IMDb: 6.9/10.

Il film narra la storia di Sinuhe, un orfano ritrovato sulle rive del Nilo che, grazie al suo ingegno, diventa un brillante medico nella Tebe del XIV secolo a.C., durante il regno del faraone Akhenaton. La sua vita è segnata da amori tormentati, intrighi di corte e un esilio che lo porta a viaggiare per il mondo antico, confrontandosi con diverse culture e scoprendo la verità sulle sue origini, il tutto sullo sfondo di profondi cambiamenti religiosi e politici.

“Sinuhe l’Egiziano” è un kolossal epico che, pur non raggiungendo le vette di altri capolavori del genere, si distingue per la sua sontuosa messa in scena e le suggestive ambientazioni. La regia di Michael Curtiz, sebbene a tratti accademica, riesce a gestire un’ampia galleria di personaggi e a ricreare con dovizia di particolari l’atmosfera dell’antico Egitto. Nonostante alcune ingenuità narrative e interpretazioni altalenanti, il film rimane un’opera affascinante, nota per la sua ambiziosa portata e per aver contribuito a definire l’immaginario collettivo sull’antico Egitto nel cinema popolare. La colonna sonora di Alfred Newman e Bernard Herrmann è un punto di forza che eleva l’esperienza visiva.

The Egyptian (1954) on IMDb

Regia di Richard Fleischer. Un film con Peter UstinovWilliam HoldenMichael CaineRex HarrisonBeverly JohnsonKabir BediCast completo Genere Avventura – USA1979durata 117 minuti. – MYmonetro 3,07 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Una bellissima nera viene rapita per essere venduta come concubina a un principe arabo. Il marito organizza la ricerca aiutato da strani personaggi. Praticamente viene attraversata l’Africa.

Ashanti (1979) on IMDb

Regia di Stanley Kubrick. Un film Da vedere 1960 con Kirk DouglasLaurence OlivierJean SimmonsCharles LaughtonPeter UstinovCast completo Genere Storico – USA1960durata 169 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,82 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal romanzo (1952) di Howard Fast: nel 73 a.C. il gladiatore trace Spartaco promuove una rivolta di schiavi contro il governo di Roma, sconfigge una legione e si dirige verso il sud. È sconfitto dall’armata di Crasso che fa crocifiggere seimila schiavi sulla via Appia. Come film di S. Kubrick è un ibrido: troppe paternità (lo sceneggiatore Dalton Trumbo e soprattutto il produttore-attore K. Douglas che in un primo tempo aveva ingaggiato il regista Anthony Mann) e una certa eterogeneità stilistica. È poco kubrickiano il richiamo a una nozione di progresso di cui la vicenda del “primo rivoluzionario della storia” è simbolica portatrice. Gli appartiene per le scene di battaglia e di violenza (cui collaborò il grafico Saul Bass), la mescolanza di ragione e passione nei personaggi principali, la splendida direzione degli attori tra cui spiccano L. Olivier e C. Laughton. È, comunque, il migliore – e il più adulto – dei colossi storici di Hollywood. Ridistribuito nel 1991 in un’edizione restaurata con l’aggiunta di una quindicina di minuti. 4 Oscar: fotografia (Technirama 70) di Russell Matty, Ustinov attore non protagonista, scene e costumi.

 Spartacus
(1960) on IMDb

La versione remastered non ha subita

Lola Montès: Amazon.it: Martine Carol, Peter Ustinov, Anton Walbrook, Henri  Guisol, Lise Delamare, Oscar Werner, Paulette Dubost, Ivan Desny, Max  Ophüls, Martine Carol, Peter Ustinov: Film e TV

Regia di Max Ophüls. Un film Da vedere 1955 con Peter UstinovIvan DesnyAnton WalbrookMartine CarolOskar WernerWill Quadflieg. Genere Biografico – FranciaGermania1955durata 95 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 6 recensioni.

Dal romanzo La vie extraordinaire de Lola Montès di R. de Cecil Saint-Laurent, adattato da Jacques Natanson, Annette Wademant e Ophüls. Maria Dolorès Porriz y Montez, contessa di Lansfeld, rievoca in 7 momenti i suoi prestigiosi amori (Liszt, Luigi I di Baviera ecc.) e le sue pene. È il capolavoro (e una sorta di testamento) dello squisito, geniale M. Ophüls, l’opera dove – sullo sfondo di una sfarzosa scenografia di teatro nel teatro – sono riassunti i suoi temi al cui centro campeggia la donna-spettacolo. In un giuoco tragico e simultaneo di presente e passato, di finzione e vicende reali, di esibizionismi scandalistici e doloroso martirio, dietro il sontuoso apparato decorativo c’è la realtà di un personaggio, la sua verità interiore, come in ogni autentico spettacolo barocco. Ha una debolezza di fondo: la scelta di M. Carol. Nel dicembre 1955 a Parigi dà scandalo, spacca la critica in due fazioni, rischia di rovinare i produttori che ne riducono di 30′ la durata. Ripreso nel 1968 e accolto, quasi all’unanimità, come un trionfo. In originale girato in 3 lingue (francese, inglese, tedesco). Fotografia (Cinemascope, Eastmancolor): Christian Matras. Restaurato dalla Cinémathèque di Parigi grazie al digitale, e ridistribuito in Francia nel dicembre 2008.

Lola Montès (1955) on IMDb

Photobucket Pictures, Images and PhotosUn film di Michael Anderson. Con Peter Ustinov, Michael York, Richard Jordan, Farrah Fawcett, Jenny Agutter. Titolo originale Logan’s Run. Fantascienza, durata 120′ min. – USA 1976. MYMONETRO La fuga di Logan * * 1/2 - - valutazione media: 2,88 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal romanzo di William F. Nolan e George Clayton Johnson: in una megalopoli del XXII secolo, nel 2274, un poliziotto in crisi di coscienza chiede a una bella e occasionale compagna di metterlo in contatto con le forze della resistenza. Racconto di fantascienza che non lesina sul piano del meraviglioso, aiutato dalla suggestiva fotografia di Ernest Laszlo. Come dire che la cornice vale più del quadro. C’è, infatti, debolezza logica, confusione, mancanza di stile. Oscar speciale per gli effetti visivi. Trasposto in una miniserie TV.

 La fuga di Logan
(1976) on IMDb

Non Siamo Angeli: Amazon.it: Bogart,Ray, Bogart,Ray: Film e TVUn film di Michael Curtiz. Con Peter Ustinov, Humphrey Bogart, Basil Rathbone, Aldo Ray, Joan Bennett Titolo originale We’re No Angels. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 106′ min. – USA 1955. MYMONETRO Non siamo angeli * * 1/2 - - valutazione media: 2,88 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Tre galeotti, evasi dal penitenziario dell’Isola del Diavolo, arrivano in una famiglia francese dove tutto va a rotoli. In due giorni sistemano ogni cosa. È un congegno teatrale (da La cuisine des Anges, 1952, di Albert Husson) che non ha trovato né uno sceneggiatore né un regista adatti: tutto funziona _ gli interpreti, il dialogo, l’ambientazione _ tranne il racconto che non ha né ritmo né invenzioni. Rifatto liberamente nel 1989 da N. Jordan.

 Non siamo angeli
(1955) on IMDb
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