Category: Corbijn Anton


Regia di Anton Corbijn. Un film Da vedere 2007 con Sam RileySamantha MortonAlexandra Maria LaraJoe AndersonJames Anthony PearsonCast completo Genere Biografico – USA2007durata 122 minuti. Uscita cinema venerdì 24 ottobre 2008 distribuito da Metacinema. – MYmoro 3,50 su 49 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Scritto con Matt Greenhag da Deborah, vedova del cantante Ian Curtis, leader dei Joy Division che si suicidò a 23 anni nel 1980 al culmine del successo, è l’esordio nel cinema di Corbijn, autore di alcuni tra i più innovativi viedoclip nella storia del rock. Al neoregista interessa il vissuto quotidiano del personaggio, non il suo mito. Filmato in un bianconero che sembra impregnato della grigia fuliggine di Manchester, patria di Curtis, ha come modello stilistico le atmosfere del free cinema britannico (Karel Reisz, il primo Ken Loach): inquadrature lunghe e composte, montaggio invisibile, esecuzioni musicali della band viste frontalmente, efficace scelta e direzione degli interpreti, tra cui S. Riley che sa tenere in equilibrio la vulnerabilità e la volubilità di Curtis, ma sono ammirevoli anche S. Morton (la moglie) e A.M. Lara (l’amante). Nella colonna musicale anche David Bowie, Kraftwerk e Iggy Pop. Presentato alla Quinzaine di Cannes 2007.


Regia di Anton Corbijn. Un film Da vedere 2014 con Philip Seymour HoffmanRobin WrightRachel McAdamsWillem DafoeDaniel BrühlCast completo Titolo originale: A Most Wanted Man. Genere Thriller – GermaniaGran BretagnaUSA2014durata 122 minuti. Uscita cinema giovedì 30 ottobre 2014 distribuito da Notorious Pictures. – MYmoro 3,59 su 38 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dopo l’11 settembre, un giovane islamico, figlio di una cecena stuprata da un colonnello russo, arriva clandestinamente ad Amburgo e, con l’aiuto dell’avvocatessa di un’associazione umanitaria, contatta il padrone di una banca privata per ritirare i miliardi sporchi lasciatigli dal padre. Perseguitato o terrorista? La gestione del caso è contesa tra i servizi di sicurezza tedeschi, la CIA e una squadra speciale di intelligence , sempre tedesca ma ufficialmente inesistente, guidata da Bachmann, veterano dello spionaggio che affoga i sensi di colpa nel whisky. È lui che elabora il piano più efficace, ma anche più morale, per assestare un colpo mortale ad Al Qaeda, infiltrandosi nel suo vertice. È uno spy-thriller in cui l’azione è rallentata per essere posta al servizio di una riflessione che scava strati sempre più profondi: logico-strategico, psicologico, etico, per arrivare a quello filosofico-religioso, che, facendo di Bachmann un novello Giobbe, giunge fino alla teodicea: perché, nella dimensione terrena, Dio punisce i giusti e premia gli ingiusti? Basandosi sul romanzo omonimo di Le Carré, efficacemente sceneggiato da Andrew Bovell, Corbijn ha confezionato un film che affascina per la sua originale e problematica trama, ma anche per la cornice ambientale di Amburgo e le notevoli interpretazioni degli attori, tra le quali spicca quella di Hoffman, l’ultima prima della morte (2/2/14) per overdose di eroina a 46 anni. D’altronde Bachmann è un alter-ego di Hoffman e forse la tutt’altro che lieta fine del film è anche una possibile spiegazione della sua fine. Premiato al Sundance Festival.

3.59/5