Daydream è un film del 1964 scritto e diretto da Tetsuji Takechi. Tratto da un racconto breve del 1926 di Jun’ichirō Tanizaki, è considerato il primo film del genere erotico pinku eiga.

Chieko Hamuro, recatasi presso uno studio dentistico, viene anestetizzata per potersi sottoporre ad un intervento. Dopo essersi addormentata, la donna inizia a vivere un realistico e disturbante sogno in cui viene inseguita e posseduta da un uomo, il dentista che la stava visitando, che la sottoporrà a torture e umiliazioni di ogni tipo. Il film, il primo nella storia del cinema giapponese a lasciar intravedere i peli pubici femminili, venne distribuito in concomitanza con le Olimpiadi di Tokyo ed ottenne un vasto successo. La pubblicazione del film scandalizzò il governo nipponico, accusandolo di aver fatto una pessima pubblicità al Giappone, in quel momento sotto gli occhi di tutto il mondo per via delle Olimpiadi.[1] La pellicola venne aspramente criticata dalla Japan Dental Association, a causa dei connotati estremamente negativi del personaggio del dentista. Lo stesso Jun’ichirō Tanizaki (autore del soggetto), affermò che con Daydream, il regista aveva dato inizio al declino del cinema giapponese.[2]

 Daydream
(1964) on IMDb