Cleopatra Jones, bellissima mulatta, combatte a colpi di karaté e di pistola spacciatori di droga, poliziotti disonesti e Mamie, cinico capo di una gang.
Joseph Coppola, italo-americano, riesce a mettere le mani su un grosso quantitativo di droga che gli permette di mercanteggiare con gli spacciatori più potenti. Ma Coppola è in realtà un agente del Narcotics Bureau che manovra in modo da far uscire allo scoperto i pezzi grossi del traffico internazionale
Banditi rapiscono industriale e un capitano della polizia sente puzza di bruciato (politico). Quando gli uccidono la fidanzata, si scatena. Uno dei tanti poliziotteschi italiani che raccontano il fenomeno della delinquenza, lanciando segnali ambigui e spesso reazionari. Lento, rozzo e dispersivo.
Un astuto commissario per incastrare un grosso spacciatore di droga mafioso pedina uno studente ma, proprio quando crede di aver risolto il caso, è ostacolato da alcuni potenti complici. Studente e spacciatore sono eliminati dalla mafia stessa.
Pestato a sangue da rapinatori di banca, ingegnere giura di trovare i delinquenti e vendicarsi. Poliziottesco all’italiana con velleità psicologiche e sociologiche.
Il commissario Sironi ha scoperto chi sta a capo della mafia portuale a Genova, ma non può agire come vorrebbe perché la legge gli impone regole da rispettare dalle quali invece la malavita riesce a trar profitto. Sironi decide allora di trasformarsi in giustiziere.
La figlia sedicenne di un noto chirurgo romano viene trovata cadavere nel lago di Albano. Dopo aver battuto una falsa pista, la polizia scopre un traffico di minorenni. Poliziottesco all’italiana con qualche ambizione di critica del costume sulla borghesia romana degli anni ’70. Salerno e Ferzetti danno decoro a personaggi scritti con la carta carbone.
Un agente della sezione antidroga riesce a conquistarsi la fiducia di un grosso spacciatore, ma al momento decisivo non può contare sull’aiuto dei compagni e deve battersi da solo. Un prodotto eminentemente commerciale.
Esonerato dall’incarico per i suoi metodi violenti e poco ortodossi, il commissario Betti si mette a disposizione di un avvocato, organizzatore e finanziatore di una squadra di vigilantes che si fanno giustizia privata, eliminando i delinquenti. Scritto in modi truci e trucidi da Vincenzo Mannino, è un poliziottesco all’italiana che si conclude ipocritamente con l’ammonizione a non farsi giustizia da sé, moraletta appiccicata con la saliva. Si vale di una regia stenta e stinta che scopiazza male i modelli hollywoodiani. Prodotto da Edmondo Amati, incassò più di 2 miliardi e mezzo e lanciò M. Merli come effimero divo seriale col medesimo personaggio. Musiche dei fratelli Guido e Maurizio De Angelis.
A Marsiglia il clan còrso degli Orsini cerca di annientare il gruppo di Alvarez, protetto da influente uomo politico. C’è in ballo il dominio delle aree fabbricabili. Il tema della corruzione edilizia è solo sfiorato perché a Boisset importano di più le azioni cruente nelle quali trovare brandelli di realtà. Altro titolo originale: Le saut de l’ange.
Mark Terzi, agente della Criminalpol, giunge a Genova a caccia di un pazzoide criminale che si firma “La Sfinge”. Anche qui come nel precedente Mark il poliziotto, il cattivo si chiama Benzi. Poliziottesco alla romana costruito su una serie di luoghi comuni con abuso di violenza gratuita. Seguito da Mark colpisce ancora.
Il poliziotto Mark è coinvolto in un fatto di terrorismo. Va in Germania, si finge membro di una organizzazione e risale a nomi grossissimi della politica e della finanza. Non riesce tuttavia a dipanare del tutto la matassa.
Un bandito, d’una ferocia così esagerata da apparire quasi comica, rapisce una ragazza. Un commissario, altrettanto violento, non riesce ad incriminarlo.
Un giovane commissario milanese chiamato Mark ha sentore che un noto professionista sia in realtà un grosso trafficante di droga. Non gli danno libertà d’azione, ma lui è tenace e alla fine scopre la base dello spacciatore di eroina e lo consegna alla polizia.
Il commissario Caneparo, sospeso per i suoi metodi violenti, decide di vendicare un collega ucciso perché era su una pista giusta. Si naviga nell’immenso mare della banalità. Idee poche, azione inverosimile, in bilico sul ridicolo.
Una ragazza psichicamente minorata viene trovata uccisa e sfigurata. L’investigatore Duca Lamberti, aiutato da una prostituta, trova i colpevoli ma il padre della ragazza si fa giustizia da solo. Dal romanzo I milanesi ammazzano il sabato (1969) di Giorgio Scerbanenco, un cupo giallo che vanta una Milano autunnale e nebbiosa di suggestiva atmosfera (fotografia di Lamberto Caimi) e un Wolff persuasivo nel personaggio di Lamberti, già interpretato da Bruno Crémer in Il caso “Venere privata” di Boisset.
Regolamento di conti all’interno di una banda di criminali italoamericani che agisce a Milano, imperniato su Ugo Piazza (Moschin) che, fatti tre anni di carcere, è sospettato dai suoi compari di avere intascato 300000 dollari. Dal romanzo postumo Stazione Centrale ammazzare subito di Giorgio Scerbanenco (1911-69), sceneggiato da Di Leo, è un film d’azione violenta con risvolti di critica e denuncia sociale e almeno una battuta fatidica (“Se si va avanti così, vedrai che dovranno creare l’antimafia anche a Milano”). Bella compagnia di attori tra cui spiccano Moschin e Wolff.
Un film di Franco Martinelli. Con John Saxon, Toni Ucci, Raymond Pellegrin, Maurizio Merli.Poliziesco, durata 100′ min. – Italia 1976. MYMONETRO Italia a mano armata valutazione media: 2,58 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Banda, composta da un pregiudicato e da tre balordi, sequestra, a Torino, un pulmino scolastico carico di bambini e ricatta la città. Rozzo poliziesco all’italiana diretto da Marino Girolami (alias Franco Martinelli), che non si preoccupa di essere credibile, ma butta nel calderone, con abbondanza, i più usuali ingredienti del genere. View full article »
L’ispettore Coliandro è una serie televisivaitaliana trasmessa dal 2006 da Rai 2, e dal 2017 anche da Rai Play.Diretta dai Manetti Bros.,[1] la serie vede protagonista l’ispettoreColiandro, interpretato da Giampaolo Morelli. Ideatore della serie è invece lo scrittore Carlo Lucarelli: Coliandro — un poliziotto con tratti molto diversi dai tradizionali investigatori della fiction e della narrativa italiana[1] — è una sua creazione tanto che, prima della trasposizione televisiva, il personaggio era stato il protagonista di alcuni suoi romanzigialli nei primi anni 1990.Nonostante sia una serie TV, in pratica ogni episodio de L’ispettore Coliandro è un film TV a sé stante, girato alludendo ogni volta a un diverso genere cinematografico e con molte citazioni verso alcuni modelli ispiratori,[4][5] tra cui le pellicole di genere interpretate negli anni 1970 e 1980 da Tomas Milian nel ruolo dell’ispettore Nico Giraldi, o i classici polizieschi di Clint Eastwood nei panni dell’ispettore Harry Callaghan.
Coliandro è un giovane ispettore, in servizio alla questura di Bologna, che si ritrova sempre invischiato suo malgrado in vicende più grandi di lui. Tuttavia Coliandro non si tira mai indietro, ma la sua sbadataggine e la sua incapacità investigativa finiscono inevitabilmente per cacciarlo nei guai.
Un film di Bruno Corbucci. Con Enzo Cannavale, Tomas Milian, Gianni Musy, Margherita Fumero, Asha Puthli.Poliziesco, durata 99 min. – Italia 1979. MYMONETRO Squadra antigangsters valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Un ex poliziotto, ora agente dell’Interpol, e un suo ex subalterno si trovano coinvolti in una guerra di bande mafiose. Con un po’ di fortuna, l’aiuto di due ragazze e l’opportuno intervento degli agenti i due salvano la pelle e concludono in bellezza la pericolosa avventura. View full article »