Le inverosimiglianze della vicenda sono compensate da una regia brillante e bravi attori. Ricca ereditiera trova in casa un tale che si dice suo fratello, dato per morto.
Mr. Fogg scommette con gli amici che farà il giro del mondo in soli 80 giorni. Alla fine la scommessa sembra perduta per sole 24 ore. Sorpresa finale. Tratto dal romanzo (1873) di Jules Verne non è un film, ma un filmone, un filmissimo. 160 giorni di lavorazione e più di 40 star compaiono nel viaggio. Niven è impeccabile, la MacLaine sprecata e Cantinflas eccede. Prodotto da Michael Todd che ne è il vero autore, girato in Todd AO, incassò 23 milioni di dollari, ebbe 5 premi Oscar (miglior film, sceneggiatura, fotografia, musica, montaggio). Rifatto come miniserie TV. “È un film come qualsiasi altro, soltanto due volte più lungo… le scene di treni e piroscafi sembrano infinite” (D. Robinson).
Dal romanzo di William F. Nolan e George Clayton Johnson: in una megalopoli del XXII secolo, nel 2274, un poliziotto in crisi di coscienza chiede a una bella e occasionale compagna di metterlo in contatto con le forze della resistenza. Racconto di fantascienza che non lesina sul piano del meraviglioso, aiutato dalla suggestiva fotografia di Ernest Laszlo. Come dire che la cornice vale più del quadro. C’è, infatti, debolezza logica, confusione, mancanza di stile. Oscar speciale per gli effetti visivi. Trasposto in una miniserie TV.
Nolan, capitano irlandese, decide di catturare un’orca, impresa ritenuta difficilissima. Ma provoca la morte di una femmina orca sotto gli occhi del suo maschio. L’animale perseguita l’uomo in tutti i modi. Il redde rationem avverrà sui ghiacci del Polo Nord.