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Regia di Lav Diaz. Un film Da vedere 2011 con Perry DizonAngel AquinoJoel TorreHazel OrencioRoeder CamanagSoliman CruzCast completo Titolo originale: Siglo ng pagluluwal. Genere Documentario – Filippine2011durata 355 minuti. – MYmonetro 3,50 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Tre storie parallele su tre piani narrativi diversi. Homer, un regista, è in crisi con il montaggio del suo ultimo film, una ex-suora cerca esperienze mai provate e vuole far l’amore con un ex-carcerato, mentre una setta di fanatici religiosi scaccia una ragazza stuprata (e in quanto tale non più vergine). Storie che nascondono tra loro relazioni e interconnessioni impreviste.
Quella di Lav Diaz è una missione, ben più di una semplice vocazione. Posseduto, come ormai non capita più quasi a nessun cineasta, dal demone del cinema, costretto a regalarci in immagini sensazioni contrastanti e storie angoscianti che solo Diaz sembra poter narrare. Accusato dai più pigri di essere prolisso ai limiti dell’umano (film che vanno dalle 6 ore in su) e venerato dai suoi fan, cinefili all’ultimo stadio che si cibano frugalmente pur di sopravvivere alle proiezioni del maestro, Diaz è un patrimonio da tutelare per la sincerità e la passione che infonde in ogni sua opera.

Century of Birthing (2011) on IMDb

PAESE Filippine GENERE Drammatico DURATA 110 min. FORMATO Colore REGISTA Lav Diaz

Dopo un affare finito male, un ex prete (Joel Torre) sarà costretto a fare marcia indietro e riportare la moglie e le due figlie nella loro vecchia casa. Terzo lungometraggio di Lav Diaz, Naked Under the Moon è un film che parla di povertà e di tematiche che il regista filippino affronterà ancora nella sua carriera: in primis le dinamiche familiari e il rapporto con l’ambiente circostante. Non mancano gli spunti interessanti, soprattutto all’inizio e nel finale, ma i mezzi a disposizione sono davvero pochi e la fotografia non è all’altezza. Il regista però ci crede ugualmente, non demorde e riesce quantomeno a lanciare qualche messaggio: a ben guardare, anche in un film tanto piccolo e deboluccio come questo, traspare un’idea di cinema coraggiosa, che non si accontenta della strada più facile e, anzi, tenta sempre i percorsi più impervi e originali. In questo caso, però, non basta.

Regia di Lav Diaz. Un film Da vedere 2016 con Charo Santos-ConcioJohn Lloyd CruzShamaine BuencaminoNonie BuencaminoMichael De Mesa. Titolo originale: Ang babaeng humayo. Genere Drammatico, – Filippine2016durata 226 minuti. distribuito da Microcinema. Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

1997. Trent’anni dopo la sua incarcerazione per un delitto che non ha commesso, Horacia viene rimessa in libertà. Inizia così il percorso della donna alla ricerca del suo passato: il marito, la figlia ormai adulta, il figlio scomparso e l’uomo che l’ha fatta arrestare ingiustamente. Non sarà facile per Horacia rimettere insieme la propria esistenza, frammentata come quella del suo paese, le Filippine, in un momento storico dominato dalla paura, dalla violenza e dallo smarrimento identitario.
Lav Diaz si è ispirato al racconto di Tolstoj “Dio vede la verità ma non la rivela subito” per raccontare il modo in cui la casualità dell’esistenza ci conduce in direzioni impreviste senza che alcuno possa arrogarsi il diritto di stabilire ciò che per noi è davvero positivo. Ancora una volta il regista-sceneggiatore-montatore-direttore della fotografia filippino prende possesso del tempo e dello spazio e lo dilata a seconda delle esigenze della storia che racconta, e che si dipana davanti ai nostri occhi con la calma dell’attesa: quella di Horacia, ma anche la nostra, nell’aspettare la materializzazione degli innumerevoli piccoli miracoli.