Category: Jeremy Irons


Regia di Roland Joffé. Un film Da vedere 1986 con Robert De NiroJeremy IronsRonald PickupLiam NeesonAidan QuinnCast completo Genere Drammatico – Gran Bretagna1986durata 125 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,35 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel 1750 il capitano Mendoza, mercenario e mercante di schiavi, dopo aver ucciso il fratello in duello si fa gesuita, va in una missione del Sudamerica, riprende la spada per difenderla da una spedizione militare. Cinema spettacolare ad alto livello che ha tutte le carte per piacere a pubblico e critica: nobili temi e forti conflitti drammatici, una star (De Niro), un ottimo attore (Irons), bravi caratteristi, musiche di Ennio Morricone. Scritto da Robert Bolt, prodotto dall’italiano Fernando Ghia, costato 22 milioni di dollari. Qua e là irritante per il suo tragicismo programmatico. Oscar alla fotografia di Chris Menges. Palma d’oro a Cannes.

 Mission
(1986) on IMDb

Regia di Matt Brown. Un film con Dev PatelJeremy IronsDevika BhiseToby JonesStephen FryJeremy NorthamCast completo Titolo originale: The Man Who Knew Infinity. Genere Drammatico, – USA2015durata 108 minuti. Uscita cinema giovedì 9 giugno 2016 distribuito da Eagle Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,88 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

India Coloniale, 1912, il giovane matematico autodidatta Ramanujan (Dev Patel) decide di inviare a un illustre professore inglese, G.H. Hardy, le sue recenti scoperte. Fermo e ostinato nel suo lavoro, dopo l’invito di Hardy (un Jeremy Irons che riconferma il suo perenne stato di grazia) al rinomato Trinity College di Cambridge, Ramanujan parte per l’Inghilterra contro il volere della madre, lasciando la sua terra e il suo amore, la moglie Janaki.
L’uomo che vide l’infinito non è soltanto la storia di una mente geniale che supera le barriere della rigidità accademica, la sua fu una piccola e incisiva rivoluzione. Privo di metodo, il suo approccio alla matematica si distingueva dai canoni dell’ambiente del Trinity College e veniva considerato poco convenzionale. Ramanujan è istintivo, puro, privo di sovrastrutture accademiche, il suo criterio di indagine sembra avere più a che fare con il trascendente e con la spiritualità tipica del suo paese di origine, che con l’austerità del college inglese. Grazie alla guida del mentore e amico Hardy, un personaggio eccentrico e fuori dagli schemi, da un lato impara una certa metodologia che gli servirà per portare avanti il suo lavoro – le più volte citate “dimostrazioni”- dall’altro verrà accettato da un ambiente inizialmente molto ostile.
Il film di Michael Brown crea due linee narrative ponendo l’accento sulle due relazioni: quella tra Ramanujan e Hardy e quella tra Ramanujan e l’Inghilterra. La figura del suo maestro rappresenta proprio quell’anello di congiunzione tra i due mondi. Hardy è infatti un personaggio non conforme alla società del tempo, è un pacifista e un uomo moderno, antiaccademico e, non a caso, molto amico di Bertrand Russel. Sarà lui infatti a proporre come fellow Ramanujan, cercando non solo di far apprezzare da tutti l’importanza del suo lavoro ma anche iniziare un processo che esorti il paese colonizzatore a guardare il colonizzato come un suo pari.
Se con Hardy è facile costruire un rapporto egualitario che si trasformerà poi in una profonda amicizia, con il paese che lo sta ospitando Ramanujan deve faticare molto di più e servirsi di un tramite (un inglese) per farsi accettare. Il processo raccontato in questo film cela un sottotesto che rimanda al discorso coloniale ma lo accenna solo in parte e lo fa nel momento in cui si sofferma sugli sguardi e gli atteggiamenti avversi che gli inglesi rivolgono verso lo straniero. Ramanujan viene deriso per i propri abiti, chiamato straccione, picchiato da soldati dell’esercito, diventando il “diverso” su cui sfogarsi, nella cornice di un Paese distrutto e messo in ginocchio dalla guerra.
Il regista preferisce calcare la mano sui momenti più toccanti dando spazio a un’estetica artificiosa e manierata (un esempio può essere la scena di Janaki in penombra all’interno del tempio) e utilizzando anche musiche eccessivamente enfatiche, cercando così di porre l’attenzione sull’elemento melodrammatico. Le scoperte di Ramanujan contribuirono a creare la base per gli studi sulla teoria delle stringhe e dei buchi neri, la sua fu un’impresa verso l’infinito.

The Man Who Knew Infinity (2015) on IMDb

Regia di Karel Reisz. Un film Da vedere 1981 con Jeremy IronsMeryl StreepLeo McKernLynsey BaxterPeter VaughanDavid WarnerCast completo Titolo originale: The French Lieutenant’s Woman. Genere Drammatico – USA1981durata 123 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 4,34 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nell’Inghilterra della regina Vittoria (1867), una donna troppo libera sconvolge la vita di un ricco gentleman. Più di 100 anni dopo 2 attori, entrambi sposati, hanno una passionale relazione sul set di un film ispirato alla stessa vicenda. “L’amore è soltanto follia” (Shakespeare). Da un romanzo (1969) di John Fowles, sceneggiato da Harold Pinter su un doppio binario temporale. Accolto con molte riserve dai critici che lo giudicarono un film sbagliato con qualche passaggio di magica suggestione, pur apprezzandone la recitazione, il Technicolor (Freddie Francis) e le scene (Assheton Gorton). Suggestiva musica notturna (Carl Davis) di un quartetto per due voci. Da rivalutare. La Streep è più che brava. Candidatura all’Oscar per lei (la sua prima) e anche per la sceneggiatura e il montaggio (John Bloom).

The French Lieutenant's Woman (1981) on IMDb

Locandina italiana Treno di notte per LisbonaUn film di Bille August. Con Jeremy Irons, Mélanie Laurent, Jack Huston, Martina Gedeck, Tom Courtenay. Titolo originale Night Train To Lisbon. Drammatico, durata 111 min. – Svizzera, Portogallo, Germania 2013. – Archibald Enterprise Film uscita giovedì 18 aprile 2013. MYMONETRO Treno di notte per Lisbona * * 1/2 - - valutazione media: 2,78 su 24 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Ogni mattina, il professor Raimund Gregorius si reca nella scuola di Berna dove insegna. Ma una mattina riscrive per sempre il suo percorso: una ragazza disperata è in procinto di buttarsi da un ponte ed è proprio Raimund a fermarla prima che sia troppo tardi. La ragazza scappa, ma lascia dietro di sé un libro e un biglietto ferroviario per Lisbona. Raimund, spinto dal bisogno di cambiamento e da un’improvvisa sete di avventura, sale sul treno e, una volta in Portogallo, si mette sulle tracce dell’autore del libro, Amadeu de Prado, medico e membro della resistenza che si oppose al regime di Salazar. Nasce e si svolge all’insegna del travestimento, e dunque del falso, questo film di Bille August, che traduce sullo schermo un romanzo best-seller nei paesi di lingua tedesca firmato da Pascal Mercier, nom de plume di Peter Bieri. Quando la cartolina di Berna lascia il posto a quella di Lisbona, le glorie attoriali, vecchie e nuove, di Germania, Francia e Inghilterra si spacciano per nativi portoghesi, in un film girato interamente in inglese, che decreta pertanto immediatamente la sua appartenenza ad un regime di finzione tout court, anche piuttosto anacronistica.Un’aderenza rincarata e protratta dalla trama, degna di un feuilleton o di un romanzo parastorico di Dan Brown, con triangoli amorosi, torture politiche, colpi di scena e strascichi del passato che giungono opportunamente fino al presente. Se si aggiunge la pretesa del regista di fare un thriller filosofico -che si translittera nelle considerazioni esistenzialiste di Amadeu affidate alla voice over di Jeremy Irons- il quadro è completo e l’avvertimento lanciato.
Mélanie Laurent e Jack Huston, nei panni dei due giovani amanti rivoluzionari, fanno ciò che è in loro potere per strappare il film alla calligrafia e consegnargli a tratti dei momenti di maggior credibilità, ma lo spazio è poco e il contesto ingrato.
Con Night train to Lisbon Bille August manca la sovrapposizione auspicabile tra contenuto ed espressione: desideroso di parlare di un episodio di rinnovata vitalità nell’esistenza di un uomo ormai maturo, realizza invece un film colpevolmente vecchio, nel quale pesano le metafore spiegate ad alta voce (di fronte al treno in partenza o nello studio oculistico) e il ruolo passivo del protagonista. Per passare dalla carta al cinema occorreva davvero il coraggio di prendere un altro treno.

Night Train to Lisbon (2013) on IMDb

Locandina italiana InseparabiliUn film di David Cronenberg. Con Geneviève Bujold, Jeremy Irons, Jill Hennessy, Heidi von Palleske, Barbara Gordon. Titolo originale Dead Ringers. Drammatico, durata 115 min. – USA, Canada 1988. – VM 14 – MYMONETRO Inseparabili * * * 1/2 - valutazione media: 3,51 su 18 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

I fratelli Mantle sono gemelli identici (ambedue interpretati da Jeremy Irons), brillanti ginecologi. Claire Niveau (Geneviève Bujold) è un’attrice che vorrebbe un figlio. Il responso alla clinica dei Mantle è però negativo: a causa di un problema congenito, non potrà averne. Elliott Mantle è interessato a Claire e va a letto con lei. Poi invita il gemello Beverly a fare altrettanto, senza informarla dello scambio: è una cosa che i Mantle fanno spesso. Beverly però stavolta si innamora. Claire scopre il giochetto e si arrabbia. Beverly ne è amareggiato e si dà all’alcol e alla droga. Tempo dopo Beverly reincontra Claire e i due si mettono insieme, ma ormai la droga sta prendendo il sopravvento e la salute mentale di Beverly peggiora: ossessionato dall’idea delle donne mutanti, commissiona la realizzazione di bizzarri strumenti ostetrici. Rigoroso melodramma che si colora di tinte orrorifiche e ossessive man mano che procede verso una conclusione ineluttabile, è uno dei migliori film di Cronenberg, che qui apparentemente trascura la fissazione per la mutazione genetica caratteristica dei film precedenti per concentrarsi sul ritratto psicologico di due persone che rappresentano aspetti complementari di un solo individuo, destinati a essere drammaticamente sbilanciati, una volta che un catalizzatore – Claire – rompe il loro fragile equilibrio. Jeremy Irons è ottimo nel tracciare due profili umani così simili e diversi, mentre, se il film ha un punto debole – oltre a una certa lentezza –, questo è l’interpretazione di Geneviève Bujold, che non ha qui la presenza e l’intensità per giustificare la reazione che provoca. Figurativamente, è un film esemplare nella sua algida bellezza, mentre una menzione particolare meritano gli incredibili strumenti medici – davvero inquietanti – fatti creare da Beverly Mantle. Il titolo originale americano doveva essere Twins, ma venne ceduto per un milione di dollari ai produttori di quello che sarebbe poi diventato il film – Twins appunto – con Schwarzenegger e Danny De Vito nel ruolo di due improbabilissimi gemelli

Dead Ringers (1988) on IMDb
Locandina M. Butterfly

Un film di David Cronenberg. Con Jeremy IronsJohn LoneBarbara SukowaIan RichardsonShizuko Hoshi. continua» Drammaticodurata 100 min. – USA 1993MYMONETRO M. Butterfly ***-- valutazione media: 3,37 su 15 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un diplomatico francese in Cina si innamora di una cantante d’opera. È convinto di aver trovato la propria Butterfly ma non si rende conto che si tratta di un uomo che, oltre a tutto, comunica quanto lui rivela al proprio governo. Cronenberg si conferma indagatore di corpi e anime e dell’ambiguità della loro interazione anche se, quando pretende di fare cronaca (un caso analogo è realmente accaduto), rischia delle incongruenze. Come nella scena rivelatrice sul furgone cellulare in cui i due detenuti possono stare insieme senza neppure una guardia che li controlli.

M. Butterfly (1993) on IMDb

Locandina Il mercante di VeneziaUn film di Michael Radford. Con Al Pacino, Jeremy Irons, Joseph Fiennes, Mackenzie Crook, Julian Nest.Titolo originale The Merchant of Venice. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 124 min. – Gran Bretagna, Italia 2004. uscita venerdì 11 febbraio 2005. MYMONETRO Il mercante di Venezia * * * - - valutazione media: 3,06 su 35 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

The Merchant of Venice (1596-97) di Shakespeare conta 15 trasposizioni sullo schermo nel muto. Il 1° fu un Méliès (1901): 150 secondi. Col sonoro c’è il silenzio, se si toglie il mediocre film italo-francese di P. Billon. Almeno dopo il 1945 la presenza di un antagonista come Shylock lascia spazio al sospetto, se non alle accuse, di antiebraismo. Perciò l’inglese Radford, anche sceneggiatore, prende le sue precauzioni. Come tutti, anche a teatro, lavora di sottrazione sul testo originale, ma aggiunge una sequenza iniziale (senza dialoghi) ambientata nel ghetto. Shylock è un malvagio o un custode della legge, vittima del ruolo (l’usura) in cui la borghesia mercantile lo ha incastrato? Shylock ricambia con un odio che nasce dall’orgoglio ferito il disprezzo che Antonio, il protagonista del titolo, gli dimostra: l’ostilità tra i due non nasconde una forma di affinità? Non sono entrambi – l’uno ebreo, l’altro omosessuale (come qui Irons suggerisce con dolente malinconia) – “diversi” e in qualche misura capri espiatori di un sistema sociale? Radford non risponde o lo fa con reticenza. Confeziona un film in costume filologicamente corretto e lascia recitare a briglia sciolta un appassionato Pacino (doppiato da Giancarlo Giannini) che ha il suo momento di gloria (matt)attoriale nella famosa tirata del 3° atto. Esterni: Venezia e due ville venete; interni in Lussemburgo.

 Il mercante di Venezia
(2004) on IMDb

Regia di Ridley Scott. Un film con Lady GaGaAdam DriverJared LetoJeremy IronsAl PacinoCamille CottinCast completo Genere Drammatico, – USA2021durata 158 minuti. Uscita cinema giovedì 16 dicembre 2021 distribuito da Eagle Pictures. Oggi tra i film al cinema in 2 sale cinematografiche Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,67 su 29 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Anni ’70. Patrizia Reggiani conosce a una festa Maurizio Gucci, rampollo della dinastia Gucci, una tra le piu` celebri nel mondo della moda. Nasce una storia d’amore, dapprima osteggiata dal patriarca della famiglia, Rodolfo Gucci, ma poi arriva il matrimonio e la prole. La sfrenata ambizione della donna, che vorrebbe indirizzare le politiche aziendali del marchio Gucci, la porterà a tessere spericolate strategie, come quelle con lo zio del marito, Aldo Gucci, che incrineranno i rapporti familiari, innescando una spirale incontrollata di tradimenti, decadenza, vendette.

 House of Gucci
(2021) on IMDb