Category: Gianni Cavina


Regia di Pupi Avati. Un film Da vedere 1986 con Gianni CavinaCarlo Delle PianeDiego AbatantuonoAlessandro HaberGeorge Eastman (II)Cast completo Genere Drammatico – Italia1986durata 101 minuti. – MYmonetro 3,47 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nella notte di Natale quattro amici e un industrialotto, il pollo da spennare, si trovano per una partita di poker che sarà, in molti sensi, un regolamento di conti. Come si addice a una partita di poker, che è il fulcro del film, c’è suspense, ma vien fuori bene anche la conoscenza che il bolognese Avati ha della vita in provincia e del suo continuo peggioramento. Sua è l’orchestrazione sapiente di un quintetto di attori eterogenei che hanno le facce giuste. C. Delle Piane premiato come attore protagonista a Venezia 1986; Nastro d’argento a D. Abatantuono non protagonista; David di Donatello a R. De Luca (suono), Riz Ortolani (musica).

 Regalo di Natale
(1986) on IMDb

Edit 13/1/2024: sostituita versione dvdrip con una migliore

Balsamus l'uomo di Satana – Pupi Avati | Ultima VisioneUn film di Pupi Avati. Con Gianni Cavina, Bob Tonelli, Greta Vaillant, Giulio Pizzirani. Fantastico, durata 99′ min. – Italia 1968. MYMONETRO

In una grande casa dove tutti indossano costumi del Settecento vive un nano, famoso per le sue magie che, in realtà, sono provocate dagli avidi parenti. 1° film di Avati: ricco d’estri e di fantasia, ma basso di peso specifico, contiene in nuce molte componenti del suo cinema.

Balsamus l'uomo di Satana (1970) on IMDb

Purtroppo la qualità è piuttosto bassa

Regia di Pupi Avati. Un film Da vedere 2004 con Diego AbatantuonoCarlo Delle PianeAlessandro HaberGianni CavinaGeorge Eastman (II). Genere Drammatico – Italia2004durata 99 minuti. – MYmonetro 3,60 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

È il seguito di Regalo di Natale (1986), uno dei film più riusciti di P. Avati, insolito perché, nella finzione come nella realtà, avviene 18 anni dopo. È anche uno dei suoi pochi film ambientati nell’Italia contemporanea, l’unico situato nel presente della natia Bologna. Il che spiega il più alto tasso di amarezza civile, di squallore arrogante e, forse, di misantropia che impregna il racconto. Anche qui la partita a poker serve a togliere le maschere ai personaggi e a rivelarne l’indole nascosta o la vulnerabilità, ma non c’è soltanto un traditore come nell’altro film. Lo stesso Franco (Abatantuono), vecchia vittima, è predisposto a barare. L’Italia odierna è più abominevole e corrotta che nel 1986. Alla riuscita del film, scritto da Avati (con la consulenza pokeristica, non sempre ascoltata, di Giovanni Bruzzi, come in Regalo di Natale ), contribuiscono i 5 attori, perfetti anche nel mostrare gli effetti che l’orologio biologico ha avuto su di loro.

 La rivincita di Natale
(2004) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film con Cesare CremoniniMicaela RamazzottiGianni CavinaAndrea RoncatoErika BlancCast completo Genere Drammatico, – Italia2011durata 85 minuti. Uscita cinema venerdì 11 novembre 2011 distribuito da Medusa. – MYmonetro 2,58 su 9 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Primi anni ’30, in una Bologna ancora a stretto contatto con la campagna e l’Appennino. Avati dice di aver raccontato la storia dei suoi nonni. 2 famiglie a confronto: i contadini Vigetti con 3 figli (il piccolo Edo, Sultana e Carlino) e gli Osti, proprietari terrieri con 3 figlie, le attempate e bruttine Maria e Amabile, la giovane e bella Francesca. Il duro capofamiglia Osti accetta a malincuore che Carlino, bel ragazzo un po’ gaglioffo, frequenti le 2 figlie maggiori per sposarne una, ma l’arrivo di Francesca gli guasta il progetto. Tutto è pronto il giorno delle nozze tra Carlino e Francesca, ma manca il parroco. Vogliono farla passare per una commedia crepuscolare sui temi della memoria e della nostalgia con una vena divertente perché ironica e un po’ cattiva. C’è chi la trova misogina e chi antimaschilista, come suggerisce il titolo ambivalente. Ma il vecchio Avati non ha soltanto due anime. Due bravi protagonisti: la Ramazzotti dà il suo meglio nel romanesco che le è abituale, ma il cantautore Cremonini, ossessionato dal sesso, fa emergere il grottesco (dimensione nascosta del film, forse più crudele e senza illusioni del suo regista/autore). Musiche: Lucio Dalla.

 Il cuore grande delle ragazze
(2011) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film Da vedere 2009 con Diego AbatantuonoLaura ChiattiLuigi Lo CascioFabio De LuigiGianni CavinaCast completo Genere Commedia, – Italia2009durata 90 minuti. Uscita cinema venerdì 3 aprile 2009 distribuito da 01 Distribution. – MYmonetro 2,97 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

34° film di Avati in 40 anni, il 9° ambientato a Bologna e il più autobiografico: il suo alter ego è il 16enne Taddeo che fa da perno e narratore in questa commedia di personaggi, senza un vero intreccio, in cui, secondo lui, ha raccontato la sottocultura di un ambiente – il bar di via Saragozza nella Bologna del 1954, da lui mitizzato – con tenerezza e crudeltà. Dice il vero, non tutto: la crudeltà prevarica sulla tenerezza nel suo film più estremo, misantropo, sgradevole. Nel suo cinico e ladro Taddeo si è calunniato a ritroso. Perché ha spinto, o permesso, che Lo Cascio rida o sghignazzi senza pause? Perché Marcorè portatore di inadeguatezza, è un imbranato così radicale? E il nonno di Cavina che non smette mai di tossire e gioca a biliardo come se non avesse mai maneggiato una stecca? Quasi tutto il film è sopra le righe e, a furia di caratterizzare, scivola nel macchiettismo. Solo l’Al del sobrio Abatantuono è raccontato con simpatia e ammirazione. Fotografia (il fido P. Rachini) e musica (Lucio Dalla) intonate come le scene (G. Pannuti) e i costumi (S. Tonelli). È un’altra tappa dell’ascesa postdivistica della bella e brava Chiatti. A 70 anni Avati ha scoperto il valore dell’ingenuità, ma esagera.

 Gli amici del bar Margherita
(2009) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film con Ugo TognazziPaolo VillaggioGianni CavinaDelia BoccardoAlberto PlebaniLucio DallaCast completo Genere Commedia – Italia1975durata 110 minuti. – MYmonetro 2,51 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Tornato al paese romagnolo nativo con fama di eretico burlone, il barone Anteo Pellicani, detto Gambina Maledetta, zoppo per la caduta da un fico miracoloso, s’impegna a combattere contro il mondo della sua infanzia. Pur con scompensi di costruzione è, in bilico tra il grottesco e il fantastico, un film bizzarro, insolito, originale. Una bella galleria di maschere ripugnanti.

 La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone
(1975) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film con Gianni CavinaCarlo Delle PianeValentina CerviEliana MiglioLibero de RienzoCast completo Genere Commedia – Italia1999durata 122 minuti. – MYmonetro 2,78 su 9 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

26° film di Avati, scritto con il fratello Antonio, attinto ai racconti ascoltati da parenti e vecchi amici e ispirato alle vicende della madre (morta nel 1999) cui è dedicato. Un’estate tra gli anni ’20 e i ’30 a Bologna e nei dintorni, tra Sasso Marconi, San Leo e il fiume Reno. Delle 4 storie, parallele ma con punti di contatto, 2 contano: Ines (Cervi), dattilografa di città, s’innamora non ricambiata del figlio del suo datore di lavoro; il “fratello di Loris” fa il suo giro sull’Appennino a raccogliere giovani contadini scapoli per il ballo che nella balera di Loris è occasione di incontri con figlie matrimoniabili. Avati coltiva ancora con amabile sagacia l’elegiaca vena del passato con storie pittoresche e personaggi bizzarri, non senza agganci precisi con l’attualità sociale. Pur non evitando sempre il bozzettismo e il sapore del già visto, offre personaggi azzeccati (la Cervi, Cavina, diversi caratteri di contorno, un po’ troppo letterario il medico di Delle Piane) e pagine ariose.

 La via degli angeli
(1999) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film Da vedere 1978 con Gianni CavinaLino CapolicchioAdolfo BellettiGiulio PizziraniRoberta PaladiniCast completo Genere Fantastico – Italia1978durata 92 minuti. – MYmonetro 3,07 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel ‘700 in una casa isolata delle valli di Comacchio, abitata da Giove e i suoi 4 figli, arriva la bella Olimpia che vi porta l’amore, e la morte. Film a basso costo e di piccolo incanto come quello del melodico, struggente motivo sul violino (inventato dal clarinettista Avati) che fa da conduttore di una favola per adulti, genere raro nel cinema italiano che rischia il poeticismo. Film di molti pregi: la luce dei paesaggi (fotografia di Franco Delli Colli, cugino di Tonino); l’arcaico e raffinato estro delle incursioni nel fantastico popolare; l’affiatata direzione degli attori e soprattutto la modulazione della voce di Avati in una favola sospesa senza morale definita, ma dotata di senso. 1° premio al Festival di Valladolid 1970.

 Le strelle nel fosso
(1979) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film Da vedere 1984 con Ida Di BenedettoCarlo Delle PianeLino CapolicchioGianni CavinaGiulio PizziraniCast completo Genere Commedia – Italia1984durata 88 minuti. – MYmonetro 3,25 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel 1770, durante il primo dei suoi tre viaggi in Italia, il quattordicenne Amadè (com’era familiarmente chiamato Wolfgang A. Mozart) arriva col padre Leopold (Capolicchio) in una villa fuori Porta San Vitale, nei pressi di Bologna dove ha da sostenere un esame di contrappunto all’Accademia dei Filarmonici. Fa amicizia col figlio del suo ospite, il conte Pallavicini (Delle Piane), e amoreggia con una fanciulla. Avati racconta Mozart adolescente nel suo sentirsi e sapersi diverso, ma anche nello strenuo sforzo di essere – o rimanere? – eguale agli altri coetanei. In una cornice di ricercata eleganza figurativa (fotografia di Pasquale Richini) si prende molte libertà con la storia, ma lo dichiara con bella semplicità. “Avati inventa una memoria favolista … è il cineasta del non accaduto, del possibile suggerito” (J.A. Gili). Premio speciale per i valori tecnici a Venezia.

 Noi tre
(1984) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film con Edmund PurdomAnita SandersGiulio PizziraniGianni CavinaBob TonelliLola BonoraCast completo Genere Grottesco – Italia1969durata 98 minuti.

Una compagnia teatrale di giro prova un dramma, scritto dal capocomico/attore, con cui la prima attrice ha un figlio immaginario. Durante una seduta spiritica il bimbo si materializza. Cercano di farselo amico, ma presto oscuri e minacciosi eventi incombono. 2° film di Avati, scritto con il fratello Antonio, Enzo Leonardo e Giorgio Celli. A distanza di anni Pupi lo ritiene un errore, Antonio lo definisce “surreale, sessantottino”. È il meno riuscito del suo vivido filone gotico-padano. A Locarno 1970 il nano Bob Tonelli si beccò un premio come non protagonista. Da ricordare la battuta del suo personaggio nella lezione di sessuologia: “Dopo di me non si dirà più sadismo, ma bobismo”. In pratica non fu mai distribuito sul mercato fino agli anni ’90 e provocò una lunga pausa (quasi 5 anni) nel fertile itinerario del regista.

 Thomas e gli indemoniati
(1970) on IMDb

Regia di Renzo Martinelli. Un film con Gabriele FerzettiGianni CavinaMassimo BonettiGastone MoschinGiuseppe CedernaCast completo Genere Drammatico, – Italia1997durata 110 minuti. Uscita cinema venerdì 12 settembre 1997 distribuito da Buena Vista International Italia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 2,97 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel febbraio 1945 alle malghe di Porzùs, nel comune di Attimis, un centinaio di “garibaldini” e di gappisti comunisti accerchiarono una ventina di partigiani cattolici della Brigata Osoppo e li uccisero a gruppi di tre o quattro per volta in undici giorni. 1° film italiano sul versante in ombra della Resistenza. Mediocre, ma non orrendo né indegno. La sceneggiatura di Martinelli e di Furio Scarpelli fa una ricostruzione sostanzialmente corretta ed esauriente dell’eccidio e delle sue cause. Appesantito da interventi retorici e dimostrativi, sostenuto dal duetto/duello Moschin-Ferzetti, un po’ trombone nello stile, è un film gonfio, non forte.

 Porzûs
(1997) on IMDb

Un film di Pupi Avati. Con Gianni Cavina, Lino Capolicchio, Giulio Pizzirani, Francesca Marciano, Bob Tonelli. Giallo, durata 110′ min. – Italia 1976. MYMONETRO La casa dalle finestre che ridono * * * - - valutazione media: 3,26 su 64 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Agli inizi degli anni ’60, in un paese della Bassa Ferrarese arriva un giovane restauratore per ripristinare un affresco sulla morte di San Sebastiano, dipinto da un artista locale naïf e un po’ folle, morto suicida trent’anni prima. Si trova coinvolto in una bieca atmosfera e, dopo morti violente e colpi di scena, scopre a sue spese una orribile verità. 5° film del bolognese P. Avati e il 1° prodotto da lui con l’A.m.A. (in società con il fratello Antonio e Gianni Minervini), scritto con Gianni Cavina, Maurizio Costanzo e il fratello, è un noir padano che sconfina nell’horror con qualche facile effettaccio. Narrativamente sconnesso, conta per il senso del paesaggio, il gusto della dismisura, l’inclinazione al grottesco, la direzione degli attori, la cura dei particolari. Premio della Critica al festival du Film Fantastique di Parigi 1979.

The House with Laughing Windows (1976) on IMDb

Un film di Pupi Avati. Con Gianni Cavina, Carlo Delle Piane, Francesca Marciano, Valentino Macchi, Bob Tonelli. Giallo, durata 105′ min. – Italia 1977. MYMONETRO Tutti defunti… tranne i morti * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Emilia, 1950. Nel palazzo dei marchesi Zanetti arriva un antico volume che contiene una profezia: colui che ucciderà 9 membri di una nobile famiglia troverà un tesoro. La girandola delle morti misteriose comincia. Fino a 9. O sono soltanto 8? Parodia del genere gotico sullo sfondo di una Padania cupa e nebbiosa con una galleria di personaggi caricaturali. Sbrigativo, persino frettoloso, non riesce a trovare l’intonazione giusta al suo gusto dell’eccesso e della deformazione.

Tutti defunti... tranne i morti (1977) on IMDb

L'ISPETTORE SARTI 2Un film di Maurizio Rotundi. Con Gianni Lavina, Tino Schirinzi, Arnoldo Foà, Gianni Cavina, Tiziano Schirinzi, Cristiana Borghi.Formato Serie TV, , numero episodi: 19. – Italia 1991.

Dai romanzi di Loriano Machiavelli. Antonio Sarti è un poliziotto bolognese venuto dalla gavetta, che risolve una serie di casi basandosi soprattutto sull’intuito e la conoscenza degli uomini. Gli è compagno é riluttante alleato nelle sue imprese un pregiudicato privo di un braccio.

 L'ispettore Sarti - Un poliziotto, una città
(1991) on IMDb