Una contessina, per salvare il padre in difficoltà finanziarie, acconsente a sposarsi con un uomo che non ama, un rude ingegnere minerario. Dopo qualche tempo, tra i due fiorirebbe anche l’amore, se una rivale, gelosa, non avvelenasse l’ingegnere.
Africa settentrionale, 1940. Il capitano Casati comanda una squadriglia di bombardieri. Un giorno, per un guasto, è costretto ad atterrare in una zona occupata dagli alleati. Sfugge però al nemico e riesce, con l’aiuto di alcuni coloni italiani, ad aggiustare il suo aereo e a rientrare nelle linee italiane. È con lui anche la ragazza della quale s’è innamorato. Finita la guerra, Casati si renderà ancora prezioso trasportando sul suo mezzo una bimba in pericolo di vita.
Un medico infelice per la morte della fidanzata salva dal suicidio una ragazza cui un mascalzone ha rovinato la vita. La sposa più per pietà che per amore, ma nuovi avvenimenti faranno nascere un sentimento vero tra i coniugi. Tratto dal dramma La moglie del dottore di Silvio Zambaldi, è uno dei 3 film di Matarazzo del 1955, e il meno significativo. “È un’opera di passaggio, tutto sommato modesta, verso quello che è forse il film più anomalo di Matarazzo, La risaia ” (A. Prudenzi).
Liberamente ispirato ai fatti del processo Cuocolo (qui Ruotolo) – dal nome dei coniugi assassinati nel 1905 a Napoli dalla camorra – racconta come un giudice istruttore scopra nelle indagini legami e corruzioni che investono non solo la camorra, ma tutta la città. È il miglior film di Zampa, anche per merito dell’efficiente sceneggiatura (S. Cecchi D’Amico, Ettore Giannini, Diego Fabbri, Turi Vasile) e uno dei rari drammi giudiziari riusciti del cinema italiano, ma anche una di quelle opere in cui le istanze civili e morali del neorealismo s’innestano sul robusto tronco di un melodramma popolare attento alla lezione del cinema americano d’azione. Su una colorita galleria di personaggi si staglia l’efficace interpretazione di Nazzari. Grolla d’oro per la regia alla 1ª edizione del premio a Saint Vincent.
Un film di Henri Verneuil. Con Jean Gabin, Alain Delon, Amedeo Nazzari, Lino Ventura Titolo originale Le clan des sicilians. Drammatico, durata 113′ min. – Francia 1969. MYMONETRO Il clan dei siciliani valutazione media: 3,94 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Dopo aver messo a segno un grosso colpo, vecchio patriarca del crimine uccide un complice per motivi d’onore e finisce in carcere con i figli. Gangster-film ad altissimo costo con 3 star del cinema francese in prima fila. Sono 3 film in uno che non ne fanno nessuno. La confezione è di lusso, ma la scatola è vuota. Da un romanzo di Auguste Le Breton.
Alla fine dell’Ottocento Beppe Musolino, carbonaio calabrese, ama la bella Mara, ma è inviso a suo padre che la vorrebbe sposata con Don Pietro, capo della ‘ndrangheta. Della sua uccisione è accusato Musolino e, in base a tre false testimonianze, condannato. Evade, si dà alla macchia, si vendica di due testimoni. Quando in un’imboscata Mara muore, mette a morte l’assassino e si costituisce. Versione romanzata e romantica di una storia vera per mano di 8 sceneggiatori (oltre al regista, F. Brusati, E. De Concini, I. Perilli, V. Talarico più A. Leonviola, M. Monicelli e Steno), prodotta da Ponti-De Laurentiis, è un melodramma paesano d’azione, modellato sul western americano (scene di tribunale comprese), ribattezzato southern da Ennio Flaiano. Fotografia: Aldo Tonti. A. Nazzari in gran forma brigantesca. G. Musolino (1876-1956) fu condannato a 21 anni di carcere nel 1897 e all’ergastolo nel 1901. Trasferito dopo il 1945 in un manicomio criminale, fu rilasciato in tempo per vedere il film, protestando per lo scarso rispetto alla verità della sua vicenda.
Una bella vedova torna dall’America al paese natio. Molti uomini la corteggiano, ma lei sposerà proprio l’unico che le ha sempre dimostrato indifferenza e che si è accorto, quando sta per perderla, di esserne innamorato.
Nella Firenze di Lorenzo il Magnifico due giovani, divisi da una donna e da un’acerrima rivalità, giocano a farsi le beffe più sanguinose. Giannetto, più astuto, riesce a far diffondere la notizia che Neri è impazzito. Neri, catturato e messo in catene, riesce a liberarsi e corre a casa di Giannetto per vendicarsi, ma uccide per errore suo fratello.
Due suorine se ne vanno a Roma a protestare presso i dirigenti di una linea aerea per il rumore dei loro jet quando passano sopra il convento. Dopo parecchie peripezie ottengono quanto vogliono.
Seguito di I figli di nessuno , ancora scritto da Aldo De Benedetti. Morto Bruno, il figlio avuto da Luisa, ormai diventata suor Addolorata, Guido decide di divorziare dalla moglie Elena che, fuggendo su un motoscafo, muore con la figlioletta. È attratto da Lina, una ballerina di avanspettacolo sosia di Luisa, che, incolpevole e di lui incinta, finisce in carcere dove, prima di morire per le percosse ingiustamente subite dalle compagne, lo sposa grazie all’intervento di Luisa/suor Addolorata. Uno dei più completi melodrammi di R. Matarazzo grazie alla sceneggiatura che nella struttura tradizionale del genere introduce l’espediente del doppio, tipico del fantastico: il matrimonio in carcere tra Guido e Lina è, in realtà, quello tra Guido e Luisa. È uno strappalacrime sublimato e catartico.
Guido, ricco, fa l’amore con Luisa, povera. La madre lo manda all’estero e gli intercetta le lettere. Nasce un bambino che la mancata suocera fa rapire. Luisa si fa suora. Torna il padre, il figlio muore. Tutti piangono. 2° campione d’incasso, dopo Anna di Lattuada, del 1951. Con Catene e Tormento segnò l’apice del melodramma popolare strappalacrime e della coppia divistica Nazzari-Sanson. La stessa storia era già stata filmata dalla Titanus nel 1921 e 1942. Seguito da Angelo Bianco (1955).
Don Paolo, prete sardo, torna a casa come parroco nel paese natio, dilaniato da odi e vendette. Cerca di ristabilire la pace e la fiducia nella legge e di dissuadere Agnese, innamorata di lui. Ci riesce, ma è dura. Nell’impianto figurativo e narrativo del film, nella sua vaga impronta western, favorita dall’intensa bellezza del paesaggio, il personaggio di Nazzari ha, rispetto agli altri un po’ sfocati, coerenza e vitalità. 1° film di L. Massari (1934) e 2° diretto da Monicelli solo senza Steno. Tratto dal romanzo La madre (1920) di Grazia Deledda, sceneggiato con Suso Cecchi D’Amico e Giuseppe Mangione.
Una delegazione del cinema italiano giunge a Buenos Aires per partecipare al Festival di Mar del Plata. Traffici, maneggi, intrighi. Commedia spesso sopra le righe, bruciata alla brava per offrire pretesti agli attori che ne profittano fin troppo, ma con due o tre scene azzeccate. “Soffrì molto di essere girato in un paese assai disorganizzato. Le cose non funzionavano, andavamo tutti un po’ in fretta… a rivederlo guadagna… aveva una carica di volgarità e di cattiveria umoristica genuina… Avevamo un po’ perso la misura. Ma il film non era stupido” (V. Gassman).
Luciano Serra è un padre di famiglia che per amore del volo rischia di alienarsi l’affetto dei suoi cari. La moglie infatti l’abbandona. Serra viene dato per morto in un incidente aereo. Invece è vivo e, dopo quasi vent’anni, si arruola volontario per la guerra d’Africa. Lì ritrova suo figlio e gli salva la vita a prezzo della propria.
Èla storia vera del mafioso che percorse la sua carriera all’ombra dei grandi capi dell’organizzazione. Valachi diventa grande nemico di Vito Genovese, capo supremo.
Arringa dell’avvocato-regista André Cayatte contro la pena di morte. Nella stessa cella, in una prigione francese, si trovano cinque condannati a morte: un ex partigiano, guastato dal clima di violenza instaurato durante e dopo la guerra; un giovane corso che ha ucciso per tenere fede a un giuramento familiare; un medico, accusato di aver ucciso la propria moglie; un maniaco omicida; un poveraccio incapace d’intendere e di volere. Su tutti la società si vendica. Ma è giusta la vendetta?
Il film narra le peripezie di un reduce che torna in Italia e trova la sua casa distrutta e la madre uccisa. Si è salvata solo una sorella che egli, dopo molte ricerche, ritrova in una casa equivoca. S’innamora di un’avventuriera e viene coinvolto in traffici loschi. Nel tentativo di salvare una bimba cadrà sotto il fuoco della polizia.
Un film di Mario Soldati. Con Amedeo Nazzari, Maria Mauban, Jean Chevrier, Giuseppe Porelli.Avventura, b/n durata 88 min. – Italia 1950. MYMONETRO Donne e briganti valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Mentre il regno di Napoli è occupato dall’esercito francese, un bracconiere decide di scomparire nelle campagne per guidare la guerriglia. Comincia così la leggenda di Fra Diavolo. Una notte il brigante è catturato. Benché ferito, riesce a fuggire con l’aiuto di una ragazza. Dopo la guerra, Fra Diavolo può finalmente sposare la sua innamorata che scopre, con grande sorpresa, essere la figlia naturale del re di Napoli. View full article »
Un film di Henry Koster. Con Gino Cervi, Anthony Franciosa, Amedeo Nazzari, Lea Padovani. Titolo originale The Naked Maya. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 95 min. – USA, Italia 1959. MYMONETRO La maja desnuda valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Goya si innamora della bellissima duchessa d’Alba e non esita a raggiungerla in esilio. La donna teme la vendetta di un nemico sul suo innamorato e finge di tradirlo perché si allontani. Nel frattempo Napoleone invade la Spagna e lei aiuta i rivoluzionari: fatta avvelenare lentamente per ragioni politiche, la donna esala l’ultimo respiro fra le braccia del pittore. View full article »
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