Category: Bilal Enki


Immortal ad vitam (2004) - Film - Movieplayer.itUn film di Enki Bilal. Con Linda Hardy, Thomas Kretschmann, Charlotte Rampling, Frédéric Pierrot, Thomas M. Pollard. Titolo originale Immortel (ad vitam). Fantascienza, durata 102 min. – Francia, Italia, Gran Bretagna 2004. uscita venerdì 19 novembre 2004. MYMONETRO Immortal (Ad Vitam) * * * 1/2 - valutazione media: 3,65 su 34 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

A New York nel 2095 una misteriosa piramide appare nel cielo di Manhattan. La città è abitata da una comunità multiforme in cui convivono umani, mutanti e divinità extraterrestri. Horus, divinità egizia dalla testa di falco, sta perdendo l’immortalità e ha solo sette giorni per trovare e sedurre una splendida donna predestinata e continuare la sua stirpe divina. Per fare tutto ciò deve incarnarsi nel corpo di un uomo. Sarà Nicopol, un prigioniero politico fuggito dal carcere dopo trent’anni di ibernazione, a ospitare Horus.

 Immortal Ad Vitam
(2004) on IMDb
Locandina Bunker Palace Hotel

Un film di Enki Bilal. Con Jean-Louis TrintignantMaria SchneiderRoger DumasYann CollettePhilippe Morier-Genoud. continua» Fantascienzadurata 95 min. – Francia 1989.

In un prossimo futuro post-nucleare, masse di sopravvissuti sopravvivono in una condizione di estrema miseria, mentre la classe dirigente, uno sparuto gruppo di aristocratici e industriali, ha trovato sicuro rifugio all’interno del Bunker Palace Hotel, inespugnabile fortezza sotterranea. I privilegiati, del tutto indifferenti alle sorti di chi sta all’esterno, trascorrono i giorni tra gli agi che ancora possono procurarsi, assistiti da servizievoli robot. La donna di un gruppo di rivoltosi riesce ad introdursi nel fastoso rifugio con l’incarico di uccidere Holm, capo del governo.Enki Bilal trasferisce sullo schermo le situazioni surreali dei suoi fumetti per dar corpo ad una vicenda che denuncia la violenza del potere. Insistendo sull’atmosfera irreale e decadente che circonda gli abitanti del bunker ed assimilando i governanti ad esseri impersonali, Bilal imprigiona in un’isola di tempo e di spazio fatiscenti i fantasmi di tutti i regimi, grottescamente immortalati in rituali e gesti privi di significato. Come i cadaveri conservati in sacchi di cellophane all’interno della fortezza, i potenti sono i simulacri di un’epoca che è sopravvissuta a se stessa.