
Regia di Bruno Dumont. Un film con Adélaïde Leroux, Samuel Boidin, Henri Cretel, Jean-Marie Boutry, Patrice Venant. Titolo originale: Flandres. Genere: Drammatico, Guerra. Paese: Francia. Anno: 2006. Durata: 91 min. Consigliato a: da 16 anni. Valutazione IMDb: 6.8.
Demester è un giovane contadino taciturno che vive una vita semplice e isolata nelle desolate e ventose campagne delle Fiandre, nel nord della Francia. Il suo rapporto con Barbe, una ragazza del posto che lo ama, è freddo e quasi disinteressato. La tranquilla routine viene interrotta quando Demester e i suoi amici vengono arruolati e inviati a combattere in una guerra straniera in un paese mediorientale non specificato. L’esperienza del conflitto è brutale e disumanizzante, esponendo i giovani soldati a una violenza estrema che li segna profondamente. Quando Demester torna finalmente a casa, deve confrontarsi con le ferite invisibili e tangibili della guerra, e con la difficoltà di riallacciare il legame emotivo con Barbe, un rapporto ora complicato dal trauma e dalla distanza emotiva.
Vincitore del Grand Prix al Festival di Cannes, questo film è una riflessione nichilista e profondamente disturbante sulla guerra e sulle sue conseguenze psicologiche, in linea con l’approccio austero di Bruno Dumont. L’analisi si concentra sulla giustapposizione brutale tra la placida, quasi primordiale, vita rurale delle Fiandre e l’orrore caotico del conflitto. Dumont utilizza la guerra non tanto per ragioni politiche, ma come catalizzatore per esplorare la natura umana nella sua forma più elementare, dove violenza e desiderio sessuale si mescolano in modo torbido. La regia è implacabile e priva di compiacimenti, con una fotografia livida che esalta il grigiore morale dei personaggi. Il cast di attori non professionisti contribuisce a un realismo crudo e anti-spettacolare. Nonostante la sua severità e la difficoltà dei temi trattati, l’opera è di notevole importanza per il modo in cui destruttura il cinema di guerra, concentrandosi sul trauma post-bellico e sull’impossibilità di tornare alla normalità.














