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Risultati immagini per Il Ponte delle Spie

Un film di Steven Spielberg. Con Tom HanksMark RylanceAmy RyanSebastian KochAlan Alda. Titolo originale Bridge of SpiesThrillerRatings: Kids+16, durata 140 min. – USA 2015. – 20th Century Fox uscita mercoledì 16 dicembre 2015MYMONETRO Il ponte delle spie * * * 1/2 - valutazione media: 3,76 su 115 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Brooklyn, 1957. Rudolf Abel, pittore di ritratti e di paesaggi, viene arrestato con l’accusa di essere una spia sovietica. La democrazia impone che venga processato, nonostante il regime di guerra fredda ne faccia un nemico certo e terribile. Dovrà essere una processo breve, per ribadire i principi costituzionali americani, e la scelta dell’avvocato cade su James B. Donovan, che fino a quel momento si è occupato di assicurazioni. Mentre Donovan prende sul serio la difesa di Abel, attirandosi l’incomprensione se non il disprezzo di sua moglie, del giudice e dell’opinione pubblica intera, un aereo spia americano viene abbattuto dai sovietici e il tenente Francis Gary Powers viene fatto prigioniero in Russia. Si profila la possibilità di uno scambio e la CIA incarica Donovan stesso di gestire il delicatissimo negoziato. 
L’intro hitchcockiano cede man mano il passo ad uno svolgimento sempre più letterario, dove il racconto è già leggenda e ancora incertissimo presente, come esemplifica l’immagine tombale del muro di Berlino; e dove il Donovan di Tom Hanks sembra rispondere al paradigma dell’everyman, cappotto cappello ombrello, se non fosse che, nel cinema di Spielberg più che mai, l’apparenza in qualche modo inganna.
Donovan è infatti qualcuno che incarna il mestiere che fa, lo onora come una “professione”. Non si occupa di giustizia, è un giusto. Se a lui appare incredibile che il suo assistito non si preoccupi visibilmente del suo destino, all’altro appare inizialmente inverosimile che l’avvocato non voglia sapere la verità sulla sua colpevolezza o innocenza. “Servirebbe?” No. Per lui, che ha già fatto il proprio dovere in Normandia (salvando il soldato Ryan), ogni uomo è importante, ogni vita. Donovan non vede Abel innanzitutto come una spia, un russo, un nemico: sceglie di guardarlo come una persona. Man mano che lo conosce, gli darà un colore e una profondità, fors’anche quella dell’amicizia o dell’ammirazione, ma la scelta riguardo allo sguardo da adottare l’ha fatta in partenza. Come il regista.
Lo dice bene la prima inquadratura, nella quale Abel sta dipingendo il suo autoritratto, con l’ausilio di uno specchio. L’immagine nello specchio e quella sulla tela sono immagini della stessa persona, ma non sono identiche. La prima riflette una superficiale obiettività, la seconda reca traccia del tempo e dei pensieri intercorsi nelle ore del fare, e soprattutto reca traccia del suo autore. Non conta quello che di te penseranno gli altri, dirà Donovan al soldato Powers, ma “quello che sai tu”. Consegnando all’avvocato il dono del finale, Abel gli sta dunque dicendo: “ti conosco, so chi sei”, ed è questo il riconoscimento che più può soddisfare uno come Donovan; di quello pubblico, teletrasmesso, può fare anche a meno, può dormirci su.
In un’epoca come la nostra, di sospetti quotidiani, intercettazioni isteriche, identificazioni affrettate di un uomo col suo credo, il suo abito o la sua provenienza, Il ponte delle spie è un film di bruciante attualità, profondamente consapevole della dignità della professione artistica e della sua funzione sociale

Bridge of Spies (2015) on IMDb
Locandina Venerdì 13

Venerdì 13, in originale Friday the 13th, è una serie cinematografica di film horror che ha come protagonista Jason Voorhees e ricade nella categoria dei film slasher.

Il film originale è stato concepito da Sean S. Cunningham come il primo di diversi episodi horror-giallo con in comune la data che fa da titolo[senza fonte], ma il successo del primo film ha spinto la serie a incentrarsi sulle altre imprese di Jason Voorhees. La serie è proseguita grazie ad altri registi che hanno mantenuto gli stessi meccanismi narrativi presenti nel primo film. Tutti i film appartengono al genere slasher, quindi caratterizzati da omicidi crudi, possibilmente spettacolari e granguignoleschi.

 Venerdì 13
(1980) on IMDb

Regia di Joe Wright. Un film Da vedere 2007 con Keira KnightleyJames McAvoyRomola GaraiBrenda BlethynVanessa RedgraveCast completo Titolo originale: Atonement. Genere Drammatico, – Gran Bretagna2007durata 123 minuti. Uscita cinema venerdì 21 settembre 2007 distribuito da Universal Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,24 su 26 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Inghilterra, 1935. Briony Tallis è un’adolescente appassionata di letteratura e dotata di una fervida immaginazione. La naturale vocazione alla scrittura la porta a osservare la vita che si svolge nella tenuta estiva dei Tallis. Decisa a romanzare l’esistenza annoiata e decadente della famiglia, Briony fraintende e altera consapevolmente la relazione sentimentale della sorella maggiore Cecilia con Robbie Turner, figlio della governante. L’errore commesso nell’estate del ’35 segnerà per sempre la sua vita e quella dei due amanti. Diversi anni dopo, scrittrice affermata colpita da demenza senile, consegnerà al mondo il suo atto riparatorio, il suo ultimo romanzo, espiando la colpa che deriva da un potere terribile: quello di imprimere a una storia un andamento estraneo alla verità.
Dopo il gradevole ma impersonale adattamento di Orgoglio e pregiudizio, Joe Wright interpreta sullo schermo le pagine di Ian McEwan, trattando attraverso un impianto tradizionale il tema dell’errore, che colpisce e influenza la vita di chi lo commette e di chi lo subisce. Se la trasposizione della Austen consentiva al regista di affrontare la mai risolta guerra tra i sessi, Espiazione riflette sul pensiero visionario dell’adolescenza, sull’educazione dell’artista e sul processo di purificazione dell’identità.
Fedele nella struttura al romanzo omonimo, Wright suddivide il film in tre parti, che coprono l’intera esistenza di Briony cogliendola adolescente colpevole nel ’35, infermiera tardivamente pentita negli anni della guerra, scrittrice apprezzata sul finire della vita e degli anni ’90.
Tra il movimento iniziale, in cui si svolge e compie l’azione principale, e l’epilogo “nella prima persona” riservato al talento e all’ambiguità anglosassone di Vanessa Redgrave, il regista introduce il racconto di guerra. Nel 1940 la Francia capitolava sotto l’avanzata inarrestabile dei tedeschi e più di trecentomila soldati inglesi, ripiegando verso la costa, furono ricondotti in patria dalle navi. Mentre Robbie Turner cerca di raggiungere l’Inghilterra e l’amata Cecilia, Briony, infermiera tirocinante al S.Thomas, impatta con la realtà bellica. Se l’incolpevole Robbie aveva sconvolto il suo ordine familiare e “minacciato” la sorella maggiore, la guerra con la sua brutale oggettività compromette per sempre la stagione idilliaca dell’infanzia e l’epopea dell’amore romantico.
Ancora una volta a Wright sembra mancare il coraggio di andare fino in fondo, perdendo l’occasione di riflettere e problemizzare sui vizi e le virtù dell’invenzione narrativa cinematografica. Opportunità offerta come un dono dall'”Espiazione” letteraria di McEwan che, moltiplicando i punti di vista e le storie (quella vera e quella falsa, quelle plausibili e quelle illusorie), crea un romanzo che riflette sul romanzo. 

Atonement (2007) on IMDb
L'Albero Degli Impiccati (1959)

Un film di Delmer Daves. Con Gary Cooper, Maria Shell, Karl Malden, Ben Piazza, George C. Scott Titolo originale The Hanging Tree. Western, durata 106′ min. – USA 1959. MYMONETRO L’albero degli impiccati * * * 1/2 - valutazione media: 3,63 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Ultimo dei 9 western diretti da Daves, il più eclettico, utopico, psicologico (e “femminista”) dei cinecantori del West. Scritto per la Warner da Wendell Mayes e Halsted Welles, è imperniato sul dottor Frail, uomo dal passato misterioso (ha ucciso la moglie fedifraga), medico filantropico e giocatore di poker, veloce con la pistola e poco socievole anche con chi _ come la svizzera Elisabeth _ gli dà il suo riconoscente affetto. Quando, in un villaggio del Montana, uccide uno dei cercatori d’oro che ha cercato di violentarla, soltanto un atto d’amore della sua ex paziente lo salva dal linciaggio. “Film aspro, spigoloso in cui il Bene e il Male convivono ormai in tutti i personaggi cui viene negato anche il riposo momentaneo nell’elegiaca serenità del paesaggio” (Aldo Viganò). Finale di intensa originalità.

The Hanging Tree (1959) on IMDb

Risultati immagini per Inside Man

Inside Man è un film di Spike Lee del 2006, con Denzel Washington, Clive Owen, Jodie Foster, Willem Dafoe, Christopher Plummer, Chiwetel Ejiofor, Carlos Andrés Gómez, Kim Director, James Ransone. Prodotto in USA. Durata: 129 minuti. Distribuito in Italia da UIP a partire dal 07.04.2006.
 
Quattro persone vestite da imbianchini entrano nell’affollata hall del Manhattan Trust, una succursale di un’istituzione finanziaria internazionale a Wall Street. Nel giro di pochi secondi, i rapinatori mascherati mettono la banca sotto un assedio pianificato con chirurgica precisione, e i 50 tra clienti e impiegati diventano involontari ostaggi di un furto inattaccabile. I negoziatori degli ostaggi della Polizia di NY, i Detective Keith Frazier e Bill Mitchell vengono mandati sul luogo con l’ordine di stabilire un contatto con il capo dei rapinatori, Dalton Russell, e di assicurare il rilascio degli ostaggi. Ma le cose non vanno come previsto.
 Inside Man
(2006) on IMDb

Regia di Barry Levinson. Un film con Annette BeningHarvey KeitelBen KingsleyWarren BeattyElliott GouldJoe MantegnaCast completo Genere Avventura – USA1991durata 135 minuti. – MYmonetro 3,11 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ha avuto dieci nominations per l’Oscar e ne ha vinti solo due minori (direzione artistica e costumi). Beatty e Keitel, pur non avendo l’Oscar per l’interpretazione sono i migliori sul campo. Infatti la regia di Levinson, brillante ma anche plateale, ha solo qualche vero sprazzo: come un dialogo tra Beatty e la Bening creato con le ombre cinesi. L’immagine poi di questo gangster assassino è troppo ambigua. Troppo simpatico, eppure sanguinario, troppo romantico nel suo sogno di creare Las Vegas ma al tempo stesso pronto a uccidere un grande amico con le lacrime agli occhi. E come le “prime” delle opere di Puccini, l’anteprima della Città del gioco è un fiasco per poi esplodere commercialmente una volta che il creatore è morto. Garbata la musica di Morricone, candidato all’Oscar.

Bugsy (1991) on IMDb

I subita sono stati tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.

Regia di Joseph Losey. Un film con Alexander KnoxAlexis SmithDirk Bogarde. Titolo originale: The Sleeping Tiger. Genere Drammatico – Gran Bretagna1954durata 89 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un giovane delinquente, ricercato dalla polizia, viene accolto in casa da un famoso scienziato e ricambia l’ospitalità continuando a commettere furti e insidiando la moglie del suo benefattore. Quest’ultimo, rendendosi conto che il giovane è vittima di un trauma infantile, continua ad aiutarlo e a trarlo dai guai.

The Sleeping Tiger (1954) on IMDb

Regia di Ang Lee. Un film Da vedere 1995 con Emma ThompsonHugh GrantKate WinsletAlan RickmanGreg WiseImelda StauntonCast completo Titolo originale: Sense and Sensibility. Genere Sentimentale, – Gran Bretagna1995durata 135 minuti. Uscita cinema venerdì 8 marzo 1996 distribuito da Sony Pictures Italia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,66 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal romanzo di Jane Austen. Inghilterra fine Settecento. Muore Henry Dashwood che ha due famiglie. I suoi averi vanno al maschio primogenito. L’altra famiglia si trova praticamente sul lastrico. Madre e tre figlie vivono modestissimamente ma senza perdere la dignità. Le ragazze in età hanno le loro vicende amorose. La romantica Marian spasima per un bellimbusto che la farà molto soffrire. Ripiegherà su un colonnello comprensivo e molto più grande di lei. Elinor, razionale, equilibrata, romantica trattenuta, dopo una lunga attesa, sarà a sua volta finalmente felice. È singolare come un regista di Taiwan sia riuscito a cogliere lo spirito inglese di quella stagione. Conta senz’altro la sceneggiatura scritta dalla Thompson, che le ha valso il premio Oscar. Case stupende, campagna dolce di laghi e di fiumi, la pioggia che fa incontrare gli amanti, i sonetti di Shakespeare, i balli a Londra, l’educazione, i sentimenti formali di quel tempo. Tutto comunque dipende dallo stato sociale, cosa valida soprattutto per le donne. Soltanto fatti eccezionali potranno cambiare le cose. Il testo della grande scrittrice inglese ha certamente facilitato tutto quanto. Il film ha avuto la “nomination” ed è stato battuto da Braveheart, ma il risultato avrebbe anche potuto essere ribaltato e nessuno avrebbe urlato allo scandalo.

Sense and Sensibility (1995) on IMDb
I Comanceros - Il Cineocchio

Un film di Michael Curtiz. Con John Wayne, Bruce Cabot, Lee Marvin, Stuart Whitman.Titolo originale The Comancheros. Western, durata 107′ min. – USA 1961. MYMONETRO I comanceros * * * - - valutazione media: 3,25 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Da un romanzo di Paul I. Wellman. Aiutato da un avventuriero, un ranger del Texas si finge trafficante d’armi per incastrare una banda di fuorilegge in combutta con i Comanches. Western di passo svelto, piuttosto violento per l’epoca, che alterna sagaci sequenze spettacolari con momenti opachi, con il grosso J. Wayne ben saldo in sella. Ultimo film di M. Curtiz.

The Comancheros (1961) on IMDb
Quel treno per Yuma – Movie Connection

Un film di Delmer Daves. Con Van Heflin, Glenn Ford, Henry Jones, Felicia Farr. Titolo originale 3:10 to Yuma. Western, Ratings: Kids+16, b/n durata 92′ min. – USA 1957. MYMONETRO Quel treno per Yuma * * * - - valutazione media: 3,14 su 14 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
I casi della vita obbligano un povero contadino a sostituirsi allo sceriffo per scortare un pericoloso bandito verso il forte di Yuma (Arizona, ai confini con California e Messico). Nonostante i rischi, con intelligenza e tenacia porta a termine la missione. Film a basso costo ma ad alta tensione, in forma di dramma psicologico. Uno dei migliori western degli anni ’50 anche perché implica, tra le righe, una semplice e profonda lezione morale. Scritto da Halsted Welles, da un racconto di Elmore Leonard, fotografia di Charles Lawton Jr., canzone di successo con la voce di Frankie Laine. Non sono pochi i momenti degni di memoria, quelli in cui “l’elegiaco umanesimo di D. Daves riesce a esprimersi nel modo più compiuto e originale” (A. Viganò).

3:10 to Yuma (1957) on IMDb

Un film di Steven Spielberg. Con Henry Thomas, Drew Barrymore, Robert MacNaughton, Peter Coyote, Dee Wallace Stone. Titolo originale E.T. The Extra-Terrestrial.Fantastico, Ratings: Kids, durata 115 min. – USA 1982. uscita lunedì 10 dicembre 2012. MYMONETRO E.T. – L’extra-terrestre * * * * - valutazione media: 4,07 su 41recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Abbandonata dalla sua astronave in un bosco della California, una piccola creatura galattica è aiutata da un ragazzino che la nasconde nella propria casa. Saranno ritrovati e catturati da un esercito di poliziotti e scienziati. Un’orgia di carineria, una macchina perfetta il cui combustibile è fatto di zucchero e di una miscela calcolatissima di umorismo e melodramma, pathos e invenzioni comiche, buoni sentimenti e critica ai valori costituiti, grande spettacolo tecnologico e coinvolgimento emotivo, rimandi culturali ed effetti speciali oltre a un sottotesto di mito religioso. Scritto da Melissa Mathison. Costato un milione e mezzo di dollari e frutto dell’ingegno di Carlo Rambaldi, il piccolo pupazzo elettronico è la carta vincente di questa favola per bambini di tutte le età, munita anche di un messaggio: bisogna avere gli occhi (il cuore, la fantasia) di un bambino per capire e accettare i “diversi”. Uno dei più grandi successi del cinema mondiale. 3 premi Oscar (musica, sonoro, effetti speciali). Ridistribuito nel 2002 in una nuova edizione rimasterizzata nel suono con l’aggiunta della buffa sequenza della vasca da bagno e di molte inquadrature in apertura e la cancellazione delle pistole in mano ai poliziotti inseguitori. Ritoccato anche il doppiaggio italiano con la voce roca di E.T. affidata a Germana Dominici (quella originale è di Debra Winger).

 E.T. - L'extra-terrestre
(1982) on IMDb
Locandina italiana Sul lago dorato

Un film di Mark Rydell. Con Jane Fonda, Henry Fonda, Katharine Hepburn, Dabney Coleman, Chris Rydell. Titolo originale On Golden Pond. Sentimentale, durata 109 min. – USA 1981. MYMONETRO Sul lago dorato * * * - - valutazione media: 3,25 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Due vecchi sposi si ritirano nella tranquillità della loro casa sul lago. Lui sta per compiere ottant’anni e, per festeggiarlo, arriva anche la figlia divorziata, accompagnata dal “fidanzato” e dal figlio di lui, un ragazzino apparentemente intrattabile che viene poi lasciato in compagnia dei “nonni”. I rapporti tra l’adolescente e gli anziani ospiti sono inizialmente difficili, ma l’ostilità si trasforma in una bellissima amicizia. Film delicatissimo, forse, a tratti, troppo zuccheroso che ha fruttato a Henry Fonda l’Oscar poco prima della morte.

On Golden Pond (1981) on IMDb
The Pacific - Serie TV (2010) - MYmovies.it

The Pacific è una miniserie televisiva statunitense di genere bellico prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks, insieme al network HBO e alle case di produzione Seven Network Australia e DreamWorks. The Pacific, anch’esso incentrato su fatti di cronaca realmente accaduti, si differenzia dalla miniserie Band of Brothers – Fratelli al fronte, anch’essa prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks, in quanto incentrata sugli avvenimenti della guerra del Pacifico, anziché sullo scenario europeo.
Nella versione originale la voce narrante è quella di Tom Hanks (doppiata in italiano da Roberto Chevalier), che apre ogni puntata insieme alle parole di testimonianza di alcuni sopravvissuti e ad immagini di repertorio.
Il 7 dicembre 1941 la base navale di Pearl Harbor viene attaccata dalle forze militari nipponiche, causando di conseguenza l’intervento americano nella seconda guerra mondiale. Il tenente colonnello Lewis “Chesty” Puller tiene un discorso ai Marinesdel suo battaglione e annuncia loro che combatteranno la guerra sul fronte del Pacifico, dove l’Impero giapponese sta ottenendo numerose vittorie.
La 1ª Divisione Marines, di cui fanno parte tra gli altri i marines John Basilone e Robert Leckie, viene quindi mandata sull’isola diGuadalcanal, un luogo fino a poco tempo prima sconosciuto. Negli Stati Uniti, nel frattempo, Eugene Sledge, che non aveva potuto arruolarsi prima per un soffio al cuore, inizia l’addestramento nel Corpo dei Marines.

 The Pacific
(2010) on IMDb

Regia di Stanley Kramer. Un film Da vedere 1958 con Tony CurtisSidney PoitierLon Chaney Jr.Theodore BikelCharles McGrawCara Williams. Titolo originale: The Defiant Ones. Genere Drammatico – USA1958durata 97 minuti. – MYmonetro 3,27 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Due carcerati, il bianco Johnny Jackson e il nero Noah Colleen, scappano insieme dal furgone blindato della polizia. Sono legati tra loro da una catena, ma litigano e fanno a botte in continuazione.

The Defiant Ones (1958) on IMDb

Regia di Henry Koster. Un film Da vedere 1953 con Richard BurtonJean SimmonsVictor MatureMichael RennieJay RobinsonDean JaggerCast completo Titolo originale: The Robe. Genere Storico – USA1953durata 135 minuti. – MYmonetro 4,11 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Roma: età di Tiberio imperatore. Il giovane e nobile Marcello ritrova a un’asta di schiavi la bella Diana, innamorata di lui da quando erano bambini. Marcello acquista lo schiavo Demetrio soffiandolo a Caligola, futuro imperatore. La vendetta non si fa attendere, Marcello è inviato come tribuno in Palestina, cioè nella terra più irrequieta di tutto l’impero. È proprio il momento dei fatti di Pilato e Gesù. Questi è condannato a morire sulla croce e l’incarico della crocefissione viene affidato proprio a Marcello che, bagnatosi col sangue del Cristo, non regge al rimorso e quasi impazzisce. Torna a Roma ricevuto da Tiberio, che dopo aver ascoltato il racconto del tribuno lo rimanda sul luogo a cercare la tunica di questo strano predicatore. Intanto Diana è stata promessa a Caligola, ma ama più che mai Marcello. In Palestina il romano ritrova Demetrio che custodiva la tunica. Marcello si è ormai convertito quando torna a Roma. Nel frattempo Caligola è diventato imperatore e non ha dimenticato. Marcello viene catturato e condannato a morte. Diana sceglie di morire con lui. La Fox aveva scelto questa storia di Lloyd Douglas dagli evidenti accenti mélo per un’importantissima operazione di cinema: La tunica doveva rappresentare la prima, vera, concreta risposta del cinema a quello che stava diventando lo strapotere della televisione. Così il film venne fotografato in cinemascope e il vecchio schermo quadrato venne praticamente moltiplicato per tre. È stata una delle più importanti invenzioni del cinema, la prima di una serie che arriva ai nostri giorni e che continuerà. La Fox era specializzata nella versione di grandi romanzi più o meno popolari (di autori come Hemingway e Fitzgerald, per esempio), realizzando una contaminazione efficace e tutto sommato positiva, anche se venivano privilegiati il sentimento e l’effetto. Anche La tunica, seppur scritto da un autore meno nobile di quelli citati, rientra perfettamente in questi concetti. Il risultato, sul piano squisitamente cinematografico, fu ottimo, il film fece grandi incassi ed ebbe la nomination per l’Oscar. Dunque si può affermare che il 1953 sia l’ultimo anno dell’era non televisiva, l’ultimo anno del cinema puro, senza condizionamenti. Il critico Mario Guidorizzi, forse con un pizzico di paradosso, nel saggio introduttivo del suo Hollywood afferma proprio che il cinema finisce nel 1953. Vale la pena ricordare i cinque titoli finalisti per gli Oscar di quell’anno: Da qui all’eternità (vincitore), Giulio CesareIl cavaliere della valle solitariaVacanze romane e, appunto, La tunica. Se era la fine di un’epoca, era uno splendido canto del cigno. 

The Robe (1953) on IMDb

Un film di Samuel Fuller. Con Robert Carradine, Lee Marvin, Mark Hamill, Siegfried Rauch, Marthe Villalonga. Titolo originale The Big Red One. Guerra, durata 113′ min. – USA 1980. MYMONETRO Il grande uno rosso * * * 1/2 - valutazione media: 3,75 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Grazie alla guida di un vecchio sergente, quattro fanti americani della divisione “The Big Red One” sopravvivono a quattro anni di guerra sui vari fronti, dall’Algeria alla Germania. Una lezione di cinema. E di guerra. Film autobiografico, è il testamento di Fuller, la sintesi della sua esperienza bellica. Fa il contropelo ai film bellici hollywoodiani e lo dedica ai superstiti perché (come dice Carradine, alter ego del regista) “la sopravvivenza è l’unica vera gloria in guerra”. Non sono poche le scene memorabili e ancor più rari i film che della guerra raccontano gli aspetti bizzarri e tremendi.

 Il grande uno rosso
(1980) on IMDb

Dopo più di vent’anni, ritorna Il grande uno rosso in versione completamente ricostruita, con l’aggiunta di 40 minuti e 8 sequenze assenti nella prima versione, recuperate a partire dallo script e dagli appunti originali del regista, dai tagli di pellicola e dalle piste sonore di proprietà della Warner Bros.

Regia di Henry King. Un film con Lee J. CobbVincent PriceJennifer JonesCharles BickfordGladys CooperAnne RevereCast completo Titolo originale: The Song of Bernadette. Genere Biografico – USA1943durata 156 minuti. – MYmonetro 3,34 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

A Lourdes, nella seconda metà del secolo scorso, una contadinella, Bernadette Soubirous, ha la visione della Madonna. Le autorità civili e religiose (il prete del villaggio, il dottore, il magistrato, la badessa del convento dove Bernadette è inviata perché rinsavisca) non credono al miracolo.

The Song of Bernadette (1943) on IMDb

La versione ita è 720p ma la qualità non è granchè a mio giudizio.

Ottima la versione eng subita. I subita sono stati tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.

I classici del cinema – Sfida infernale – Cisl Lombardia

Un film di John Ford. Con Henry Fonda, Linda Darnell, Victor Mature, Cathy Downs, Walter Brennan.Titolo originale My Darling Clementine. Western, Ratings: Kids+16, b/n durata 97 min. – USA1946. MYMONETRO Sfida infernale * * * * 1/2 valutazione media: 4,76 su 13 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

È il racconto classico della sfida combattuta all’OK Corral di Tombstone il 26 ottobre 1881 tra lo sceriffo Wyatt Earp, i suoi fratelli e il giocatore-beone Doc Holliday da una parte e il clan dei fratelli Clanton dall’altra. Quando John Ford dirigeva i suoi western muti Earp era ancora vivo, capitava sul set e si ubriacava giocosamente con le comparse. Ford gli offriva il caffè e si faceva raccontare la grande sfida. Anni dopo ha riprodotto a memoria quelle schegge di vita di frontiera e la manovra militare che ebbe per teatro il Corral. È un western molto bello, un classico e il più accorato di Ford. I personaggi esprimono una sorta di “gentilezza dei prodi” e vivono nell’atmosfera d’una canzone di gesta carica di nostalgia. Ford è imbevuto dello spirito reale della vita di frontiera, riproduce fedelmente lo stile con cui cowboys e fuorilegge rischiavano l’esistenza in un crogiuolo arroventato come Tombstone.
E il film è la più esatta – se non storicamente, come spirito – ricostruzione tra le molte che sono state fatte sull’episodio. Henry Fonda dipinge Wyatt Earp come un classico westerner onesto e crepuscolare: un personaggio quasi timido, il pistolero convertitosi in tutore della legge. La sua figura suggerisce i momenti più distesi del racconto: il riposo con un piede sulla seggiola inclinata e l’altro sulla balaustra della veranda, i colloqui intensi con Clementine, la memorabile scena del ballo. Ma la grande figura del film, un epico signore della frontiera degno di Francis Bret Harte, è “Doc” Holliday: un sorprendentemente bravo Victor Mature, medico con vocazione alla pistola, tubercolotico come nella miglior tradizione romantica, poeta maledetto che sa a memoria Shakespeare e che completa il monologo dell’ Amleto azzoppato dal patetico vuoto di memoria del vecchio attore. E deliziose, anche se un po’ in ombra, sono le figurine femminili: l’impetuosa, ardente Chihuahua di Linda Darnell, una sanguemisto dalla scollatura densa di profumo, e la magica Clementine, preziosa nella sua sommessa malinconia, tutta giocata su toni grigi poetici. Come quasi sempre in Ford la leggenda del West approda alla poesia e sfavilla in momenti di grande forza, anche se l’azione spesso cede alla descrizione lirico-nostalgica. Tra la storia e la leggenda Ford anche questa volta ha stampato la leggenda. Ma il vigore del sentimento dei personaggi, le figurine disegnate a tutto tondo, la ricchezza del racconto e la splendida descrizione dei paesaggi magistralmente fotografati nell’amata Monument Valley danno al film il tocco più prezioso dell’autenticità.

My Darling Clementine (1946) on IMDb
C'era una volta il West - Film (1968) - MYmovies.it

Un film di Sergio Leone. Con Charles Bronson, Henry Fonda, Claudia Cardinale, Jason Robards, Gabriele Ferzetti. Western, Ratings: Kids+13, durata 167′ min. – Italia 1968. MYMONETRO C’era una volta il West * * * * - valutazione media: 4,21 su 108 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Cinque personaggi si affrontano intorno a una sorgente: Morton (Ferzetti), magnate delle ferrovie, ha bisogno dell’acqua per le sue locomotive e fa eliminare i proprietari legittimi, i McBain, dal suo feroce sicario Frank (Fonda); Jill (Cardinale), ex prostituta, vedova di un McBain; il bandito Cheyenne (Robards), accusato della strage dei McBain; l’innominato dall’armonica (Bronson) che vuole vendicare il fratello (Wolff), assassinato da Frank e i suoi sgherri. Su un soggetto scritto dal regista con Dario Argento e Bernardo Bertolucci e sceneggiato con Sergio Donati, è una sorta di antologia del western in negativo in cui si ricorre ai suoi più scalcinati stereotipi. 3 attori americani di scuole diverse e il più famoso dei 3 (Fonda) scelto contro la parte. Il set non è più l’Andalusia, ma la Monument Valley di John Ford. In un film ricco di trasgressioni, Leone dilata madornalmente i tempi drammaturgici, contravvenendo alla dinamica del genere. Sotto il segno del titanismo si tende al teatro d’opera e alla sua liturgia. Dall’epica del treno, della prima ferrovia transcontinentale, si passa alla trenodia, al canto funebre sulla morte del West e dello spirito della Frontiera. Come in Sam Peckinpah.

Once Upon a Time in the West (1968) on IMDb
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Un film di Howard Hawks. Con John Wayne, Walter Brennan, Montgomery Clift, John Ireland. Titolo originale Red River. Western, b/n durata 125 min. – USA 1948. MYMONETRO Il fiume rosso * * * * 1/2 valutazione media: 4,67 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Un cowboy, Tom Dunson, lascia una carovana e assieme a un vecchio amico decide di diventare allevatore. Un giovane orfano, Matthew Garth, diventerà il suo figlioccio. Passano quindici anni e Dunson è diventato un ricco allevatore. Tra lui e il giovane Matthew c’è grande accordo. Ma Dunson si è trasformato. È duro e spietato con chi osa contrastarlo. Matthew lo affronta, lo disarma e lo abbandona al suo destino. Sarà il giovane a condurre una mandria di 8000 capi, ma senza l’intenzione di privare Dunson della sua proprietà. Dopo una lunga marcia Matthew giunge ad Abilene e vende la mandria a un ottimo prezzo. Nel frattempo giunge Dunson, che lo ha seguito con l’intenzione di vendicarsi. Ingaggiano un violento corpo a corpo, interrotto dall’intervento di Tess, la ragazza di Matthew. Sarà lei a far comprendere ai due uomini che l’affetto che li lega è ancora forte. Ora l’azienda di Dunson recherà anche il marchio di Matthew. Chi volesse porre Il fiume rosso in cima alle sue preferenze non sbaglierebbe. Il film, che da molti anni circola in Italia in un’edizione mutilata di circa mezz’ora, è epico senza sconfinare nella convenzione hollywoodiana.

È rivoluzionario nello svolgimento del racconto, specie quando rappresenta la spietatezza di Dunson. La stessa ferocia che Wayne sfodera in Sentieri selvaggi. Tutto il racconto è il paradigma della letteratura western, Ford compreso. Due maestri di tale grandezza sono accumunati dal tema e dal suo svolgimento. Gli attori non a caso sono gli stessi. Naturalmente lo stile Hawks si evidenzia nei tempi del racconto, che sono più larghi rispetto a Ford, più incline al sentimentalismo di stampo irlandese. Hawks è americano nel tratto epico e nella raffinatezza dei dialoghi. Le sequenze da ricordare sono numerose e hanno ispirato buona parte dei western. La partenza notturna della mandria è stata rifatta da Dick Richards in Fango, sudore e polvere da sparo, con un ostentato omaggio al maestro. Sorprendente la presenza del ventottenne Montgomery Clift, nel suo primo e unico western. Il suo modo di guardare l’interlocutore e la sua intensità erano merce rara a quei tempi. Ma la sinergia che sprigiona la coppia Wayne-Clift è frutto proprio della loro diversità e dimostra come il bistrattato John Wayne fosse un notevole attore. I critici del tempo si erano sbizzarriti nel cercare elementi di giudizio che conducessero i personaggi nei dintorni di una tragedia greca. Una presunta e malcelata omosessualità dei due protagonisti è il tema ossessivo, che come una maledizione si era abbattuto sui compilatori dei “Cahier” e sui loro malridotti epigoni. Impossibile raccontare un’amicizia virile senza dovere fare i conti con la psicanalisi, di cui hanno tanto bisogno numerosi cinefili, che ammorbano le limpide acque delle avventure en plein air.

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