Un film di Billy Wilder. Con Shirley MacLaine, Jack Lemmon, Fred MacMurray, Ray Walston, Jack Kruschen.Titolo originale The Apartment. Commedia, b/n durata 125 min. – USA 1960. MYMONETROL’appartamento valutazione media: 4,39 su 23 recensioni di critica, pubblico e dizionari. L’impiegatuccio di una grande compagnia d’assicurazioni fa carriera prestando il suo appartamento da scapolo ai dirigenti per le loro avventure galanti. Ma un giorno s’innamora dell’amante del capintesta. Ritrova la sua fierezza, guadagnandosi l’amore della ragazza (ma perdendo l’impiego).La cosa migliore di Wilder, negli ultimi vent’anni, una commedia dolce-amara sulla vita di città, sui compromessi dell’americano medio, sulle arrampicate aziendali al di fuori della meritocrazia. Forse un po’ lungo (oltre due ore) e certamente schematico in certi conflitti, è però meravigliosamente condotto da un cineasta capace come pochi di alternare cinismo a moralismo. Splendido il duetto Lemmon-McLaine (che ricompariranno insieme, ma in minore stato di grazia).
La tigre, dicono gli ecologi, è un animale in via d’estinzione e bisogna salvarla, ma anche il protagonista di questo film è il rappresentante di una specie in via d’estinzione. Si tratta infatti di un bravo borghese americano che non capisce più il mondo in cui si trova a vivere: tutti i suoi ideali sono crollati. In una scena, rimasta famosa, recita a una ragazza hippy con cui ha avuto un’avventura i nomi di personaggi famosi ai suoi tempi e lei non ne riconosce nessuno.
Una grintosa telecronista (Fonda) e il suo cameraman (Douglas) sono testimoni di un guasto tecnico nella centrale nucleare di Harrisburg (California) che potrebbe provocare un’esplosione atomica. Le autorità vorrebbero insabbiare la notizia, ma un ingegnere (Lemmon) si sacrifica per la verità. Scritto dal regista con Mike Gray e T.A. Cook e prodotto da M. Douglas, è un efficace thriller con messaggio antinucleare incorporato, che da più parti (nordamericane) fu accusato di isteria, allarmismo, ma che si rivelò più realistico e profetico del previsto. Un premio a Cannes per Lemmon. Senza commento musicale.
Immersione in apnea nel microcosmo a porte chiuse degli agenti immobiliari, disposti a tutto pur di vendere. Da una commedia (1982) di D. Mamet, premio Pulitzer, un bell’esempio di teatro in scatola (o di cinema di parola) con un’eccellente squadra di attori e una regia funzionale anche nel dare ritmo implacabile a un testo che fa pensare a una jam-session jazzistica. Una media di 4-5 parolacce al minuto. Fu rappresentata in Italia con la regia di Luca Barbareschi.
Divorziato che vive (quasi felicemente) da solo ospita un amico, ancora dolorante per la sua recente separazione, ma la convivenza si trasforma in una specie di matrimonio di cui ha gli inconvenienti più che i vantaggi. Scritto da Neil Simon che adattò un suo grande successo (1965) di Broadway, è il raro caso di una commedia che migliora passando dal palcoscenico allo schermo. Scontati gli elogi ai 2 protagonisti e ai loro comprimari, almeno una parte del merito spetta a G. Saks.
Basato su una storia vera, vincitore a Cannes nel 1982, Missing è il primo film di Hollywood che racconta del coinvolgimento della Cia nel golpe cileno del 1973. Charles Horman (John Shea) è uno scrittore americano trasferitosi con la moglie Beth (Sissy Spacek) nel Cile democratico di Allende. Quando Pinochet sale al potere, il clima del Paese cambia e niente è più come prima. Una notte Charles viene arrestato dai soldati dell’esercito e da quel momento nessuno avrà più sue notizie. Da New York arriva il padre di Charles, Ed Horman (Jack Lemmon) per aiutare Beth nella ricerca del marito scomparso. Ed, grazie a questa ricerca disperata e frustrante, non solo scopre le atrocità e gli orrori del golpe, ma impara a conoscere attraverso gli occhi di Beth suo figlio che pensava essere molto diverso da lui e del quale non aveva mai approvato lo stile di vita. I fatti sono narrati con un ritmo che cattura l’attenzione dello spettatore e lo rende partecipe dell’angoscia dei protagonisti. Il realismo giornalistico del film è squarciato solo per un breve momento dall’improvvisa apparizione notturna di un cavallo bianco in fuga, trasposizione onirica della disperazione del Paese. Beth e Ed dovranno vedersela non solo con i militari cileni, ma anche con le menzogne degli ambasciatori americani raccontate in perfetto stile CIA . L’occhio del regista Costa Gavras osserva silenzioso, rispettoso sia della storia che della Storia. Il film infatti, oltre che narrare fatti storici, ha una sottotrama, quella del rapporto padre-figlio, della conoscenza attraverso la ricerca e la perdita. Le emozioni, la tensione e lo shock sono sottolineate dalle musiche di Vangelis leggere e delicate in forte contrapposizione con le immagini dei molti cadaveri all’interno dello Stadio nazionale o con la disperazione di Ed e Beth. I tasti del piano camminano ripetitivi come una dolcissima ninna nanna riuscendo a fermare le immagini del film nella nostra mente. Un film da non perdere, lucido, vero, forte.
Un film di Blake Edwards. Con Jack Lemmon, Charles Bickford, Lee Remick Titolo originale Days of Wine and Roses. Drammatico, b/n durata 117 min. – USA 1962. MYMONETRO I giorni del vino e delle rose valutazione media: 3,93 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Film contro l’alcolismo. Una coppia di coniugi ubriaconi lotta per guarire.
Blake Edwards ha diretto il film in famiglia (Julie Andrews e Jennifer Edwards sono moglie e figlia) per dipingere forse una vita autobiografica; Harvey Fairchild è sposato a Gillian ed è ossessionato dalla paura d’invecchiare proprio mentre sta arrivando il suo sessantesimo compleanno; eppure vive una vita felice con moglie e nipoti e nessuna vera preoccupazione. Arriva il compleanno e tra le bizze infantili di Harvey e i veri problemi di Gillian (ha tenuto nascosto al marito un esame istologico rivelatosi fortunatamente negativo), marito e moglie sono consci che il loro amore è il porto sicuro di tutta la famiglia.
Un cameraman della TV si lascia convincere dal cognato, avvocato di pochi scrupoli, a fingere un gravissimo incidente, con conseguente menomazione, per ottenere una cospicua assicurazione. Film articolato in 16 capitoletti: “16 piccole, folgoranti ‘moralità’ che percorrono un universo balzachiano del comportamento economico” (A. Cappabianca). Scritto da Wilder col fido I.A.L. Diamond, è una maligna, aguzza, amara commedia di grande interesse sul piano tematico. Lo è un po’ meno sul piano della forma per la disarmonia della struttura e l’indecisione del tono. Al suo attivo il memorabile personaggio di Willie Gingrich (Matthau, Oscar come attore non protagonista) e la partita notturna a due, nello stadio deserto, tra Harry Hinkle (Lemmon) e il giocatore nero Boom-Boom (Rich).
Rifacimento del francese Il rompiballe (1973). Matthau è un killer a pagamento che dalla sua stanza d’albergo sta per sparare su un testimone scomodo. Ma nella stanza attigua c’è un poveraccio che tenta il suicidio perché abbandonato dalla moglie. Il killer cerca di dissuaderlo (la faccenda richiamerebbe senz’altro l’attenzione della polizia sul posto). Ma così facendo, non riesce a togliersi dai piedi quel piagnisteo, che rischia di mandargli a rotoli il piano così bene organizzato.
Dopo anni di tranquilla vita in provincia, George, dirigente industriale, viene trasferito nella metropoli tentacolare. Gli capita di tutto: rapinato, perso nel traffico, privo di una casa, preferisce rinunciare alla carriera e tornare alla pace del paesello e della famiglia. Ma sull’aereo lo attende l’ultima avventura: invece che verso casa viene dirottato a Cuba.
Un film di Melvin Frank. Con Jack Lemmon, Anne Bancroft, Gene Saks, Elizabeth Wilson, Florence Stanley. Titolo originale The Prisoner of Second Avenue. Drammatico, durata 105 min. – USA 1975. MYMONETRO Prigioniero della seconda strada valutazione media: 2,98 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Su New York incombe un’estate caldissima: un uomo, a causa della crisi generale, viene licenziato dopo alcuni anni di lavoro. Alla depressione causata dalla perdita di lavoro si aggiunge quella di un furto che fa cadere il nostro in una infelicità profonda. Sua moglie torna a lavorare, ma dopo poco tempo rimane senza impiego. Si ridurrebbe come il coniuge se questi non ritrovasse la fiducia in se stesso e un bel mucchio di soldi recuperati ad un ladro. View full article »
Un film di Richard Quine. Con Jack Lemmon, Kim Novak, James Stewart, Ernie Kovacs, Hermione Gingold Titolo originale Bell, book and candle. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 103 min. – USA 1958. MYMONETRO Una strega in paradiso valutazione media: 2,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Kim Novak interpreta una bellissima streghetta che s’innamora di un simpatico editore. Ma l’uomo è fidanzato. La streghetta volendo concludere entro breve tempo si avvale dei suoi poteri per ammaliarlo e indurlo a dimenticare velocemente la sua promessa. I suoi trucchi, però, hanno successo solo in un primo tempo. Per conquistare l’amore, la ragazza dovrà rinunciare allo stato stregonesco. View full article »
Un film di Billy Wilder. Con Shirley MacLaine, Jack Lemmon, Lou Jacobi, Herschel Bernardi, Hope Holiday. Titolo originale Irma la douce. Commedia, durata 142 min. – USA 1963. MYMONETRO Irma la dolce valutazione media: 3,63 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Irma è una prostituta parigina che nutre sincero affetto per un ex poliziotto. Questi la spinge a frequentare un solo, ricco cliente, che poi sarebbe lui stesso travestito. Divenuto geloso di questa doppia personalità, l’uomo ne sopprime una ma finisce nei guai perché viene accusato di omicidio. Dimostrerà la sua innocenza riprendendo i panni dell’uomo e si dedicherà ad Irma che è in attesa di un bambino. View full article »
Un film di Richard Quine. Con Jack Lemmon, Doris Day, Ernie Kovacs, Steve Forrest Titolo originale It Happened to Jane. Commedia, durata 98′ min. – USA 1959. MYMONETRO Attenti alle vedove valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Bella vedova “produttrice” di aragoste, fa causa alle ferrovie la cui inefficienza danneggia la sua attività. Il fatto suscita un’ondata di interesse in tutti gli Stati Uniti. È merito soprattutto dei 2 interpreti principali, spigliati e sicuri, se il film scorre agilmente. Dialoghi spiritosi con intenzioni di garbata ironia. View full article »
Un film di Billy Wilder. Con Jack Lemmon, Juliet Mills, Pippo Franco, Gianfranco Barra. Titolo originale Avanti!. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 144′ min. – USA 1972. MYMONETRO Che cosa è successo tra mio padre e tua madre? valutazione media: 3,90 su 13 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Industriale americano e impiegata inglese s’incontrano a Ischia dove sono arrivati per recuperare le salme rispettivamente del padre e della madre morti insieme in un incidente. Commedia sottovalutata in Italia anche per motivi nazionalistici, e negli USA per miopia critica, questo 22° film del grande B. Wilder è degno della sua fama di regista graffiante e irriverente, che va a mescolare tenerezza e cinismo. Un po’ prolisso, ripetitivo e folcloristico. Una coppia perfetta di protagonisti e una breve apparizione di Pippo Franco. Tratta da una pièce di Samuel Taylor e sceneggiata da Wilder con I.A.L. Diamond. Contributi italiani di L. Kuveiller (fotogr.), F. Scarfiotti (scene), C. Rustichelli (musica). View full article »
Un film di Clive Donner. Con Peter Falk, Jack Lemmon, Elaine May, Nina Wayne Titolo originale Luv. Commedia, durata 95 min. – USA 1967. MYMONETRO Luv vuol dire amore? valutazione media: 2,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Harry sta per accomiatarsi dalla vita, che ritiene un fallimento, gettandosi nell’Hudson, a New York, ma viene salvato dal vecchio amico Milt che lo fa innamorare di sua moglie Ellen della quale vuole sbarazzarsi per sposare Linda. Il piano riesce, ma le nuove coppie non sono felici. View full article »
Un film di Richard Quine. Con Jack Lemmon, Terry Thomas, Virna Lisi, Claire Trevor. Titolo originale How to Murder your Wife. Commedia, durata 118′ min. – USA 1965. MYMONETRO Come uccidere vostra moglie valutazione media: 3,25 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Dopo una notte di sbornia un autore di fumetti trova nel suo letto una bella ragazza greca (italiana nell’originale) con un anello nuziale al dito. Cerca di sbarazzarsene nei modi più bizzarri. Scritta da George Axelrod, è una farsa pimpante che regge per 2 ore anche per merito di un’affiatata squadra di caratteristi. 1° film americano di V. Lisi. View full article »
Un film di Delmer Daves. Con Jack Lemmon, Glenn Ford, Anna KashfiWestern, durata 92′ min. – USA 1958. MYMONETRO Cowboy valutazione media: 3,25 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Nel 1870 Frank Harris, vicedirettore di un hotel di Chicago, diventa socio in affari di Tom Rice, capo di un gruppo di cowboy, e parte con lui per trasportare una mandria di bovini in Messico dove spera di convincere il padre dell’amata Maria a concedergli la mano della figlia, ma la trova già sposata. Il viaggio di andata e ritorno diventa per Harris un’educazione alla dura vita del West. Scritto da Edmund H. North che si è ispirato all’autobiografia On the Trail di Frank Harris (noto per i suoi ricordi mendaci), ricco di spunti realistici e di situazioni inedite, vive di frammenti e va gustato a sorsi, ma impone una moralità di estrema amarezza. Si chiude con una doppia fine di insolita allegria. View full article »
Un film di George Cukor. Con Jack Lemmon, Peter Lawford, Michael O’Shea, Judy Holliday. Titolo originale It Should Happen to You. Commedia, b/n durata 87′ min. – USA 1954. MYMONETRO La ragazza del secolo valutazione media: 3,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Una ragazza da un giorno all’altro si trova senza lavoro e ha un’idea: affittare un gigantesco spazio pubblicitario e scriverci il suo nome. Scritta da Ruth Gordon e Garson Kanin, è una commedia che con artigli vellutati graffia amabilmente usi e costumi della società americana, ma che mantiene soltanto in parte il brio satirico della 1ª mezz’ora. J. Holliday è bravissima. 1° film di J. Lemmon (1925-2001) View full article »