Category: Serie Tv Anni ’60


Risultati immagini per Le Inchieste del Commissario MaigretLe inchieste del commissario Maigret è una serie di sedici sceneggiati divisi in quattro stagioni, per un totale di trentasei puntate, andata in onda sulla RAI dal 1964 al 1972 per la regia di Mario Landi, con Gino Cervi nel ruolo di Maigret.Fotografati in bianco e nero, gli sceneggiati ebbero molto successo: l’ultima serie riuscì ad incollare davanti alla televisione diciotto milioni e mezzo di telespettatori[1].
Per le prime due serie, andate in onda fra il 1964 e il 1966, gran parte delle sequenze, persino per alcune ambientazioni da esterno, erano girate in interni, nei teatri di posa e studi televisivi della RAI. Solo poche sequenze, fra le quali quelle delle sigle iniziali, venivano filmate a Parigi in esterno, per assicurare qualche momento di maggiore autenticità alla ambientazione. Negli anni successivi, per la terza e quarta serie, andate in onda fra il 1968 e il 1972, potendo contare su una tecnologia televisiva più evoluta, poté essere inserito un maggior numero di sequenze girate in esterni[2]
Dello stesso regista e sempre con Gino Cervi nel ruolo di Maigret, il film italofrancese del 1967 Maigret a Pigalle: le atmosfere e le ambientazioni sono le stesse della serie televisiva, ma il film è a colori e cambia parte del cast.
Per una singolare coincidenza, nello stesso anno 1972 in cui viene mandato in onda l’ultimo episodio della serie tv, che è proprio quello nel quale Maigret va in pensione, si assiste anche al ritiro dalle scene di Gino Cervi come attore e di Georges Simenon come autore del celebre commissario, dato che in quello stesso anno pubblica il suo ultimo romanzo con Maigret protagonista (Maigret e il signor Charles).

Le inchieste del commissario Maigret (1964) on IMDb
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Jekyll è una miniserie televisiva italiana in quattro puntate del 1969 scritta, diretta e interpretata da Giorgio Albertazzi.

La sceneggiatura è liberamente tratta da Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson.

Jekyll (1969) on IMDb
L'Odissea in tv e al cinema – MASSIMO EMANUELLI

Odissea, sottotitolato Le avventure di Ulisse, è uno sceneggiato televisivo a puntate coprodotto e trasmesso dalla RAI nel 1968, basato sull’omonimo poema di Omero.

Fu diretto da Franco Rossi, insieme con Piero Schivazappa e a Mario Bava. È stato uno degli sceneggiati RAI di maggior successo, per il livello di spettacolarità superiore a quello delle precedenti produzioni televisive. Di rilievo il cast, tra cui spiccano Bekim Fehmiu nel ruolo di Ulisse e Irene Papas nel ruolo di Penelope.

Traduzione dal greco dell’Odissea di Omero a cura di Rosa Calzecchi Onesti. Musiche di Carlo Rustichelli, le scenografie sono di Luciano Ricceri, i costumi su disegni di Dario Cecchi sono realizzati da Mario Carlini. Effetti speciali a cura di Mario Bava e Carlo Rambaldi. Mario Bava diresse l’episodio di Polifemo; al suo fianco, come aiuto regista, il figlio Lamberto Bava (non accreditato).

Location principale furono gli studi cinematografici di Dino De Laurentiis, a Roma, mentre le riprese in esterna si svolsero prevalentemente in Jugoslavia[1][2].

Odissea (1968) on IMDb

Edizioni in DVD
Nel 2002 la Elleu Multimedia lanciò in DVD due cofanetti contenenti ciascuno quattro puntate restaurate e rimasterizzate con biografie e filmografie negli extra. All’inizio di ciascun DVD vi è un prologo che narra le ragioni della guerra di Troia e nel secondo disco il viaggio e l’aspetto multiforme di Ulisse.

Thunderbirds (Serie TV 1965 - 1966): trama, cast, foto, news -  Movieplayer.it

Thunderbirds è una serie televisiva britannica di fantascienza ideata nel 1964 da Gerry Anderson e dalla (allora) moglie Sylvia, prodotta nel biennio 196465 dalla loro casa di produzione AP Films e trasmessa dal network britannico Independent Television (ITV) a partire dal 1965.Si tratta della quarta serie per ragazzi prodotta da Gerry Anderson e interpretata da marionette, frutto di una tecnologia chiamata “Supermarionation”.La serie, composta di due stagioni con un totale di 32 episodi di 50 minuti ciascuna, è stata trasmessa originalmente nel Regno Unitotra il 1964 e il 1965. Viene tuttora[Quando?] programmata e ha ispirato diverse altre serie televisive e film. Da essa è tratto il film live action Thunderbirds del 2004.
L’azione si svolge nel 2026: International Rescue è un’organizzazione creata dall’ex astronauta Jeff Tracy per dare soccorso a chi si trova in grave pericolo. Utilizza mezzi tecnologicamente avanzati, appunto i Thunderbirds, pilotati dai suoi cinque figli: Scott (Thunderbird 1), Virgil (Thunderbird 2), Alan (Thunderbird 3), Gordon (Thunderbird 4) e John (Thunderbird 5). I nomi Scott, Virgil, Alan, Gordon e John sono un omaggio agli astronauti Scott CarpenterVirgil Grissom[1]Alan ShepardGordon Cooper e John Glenn. L’organizzazione, nata dopo che Tracy perse la moglie Lucille in un tragico incidente, ha sede in un’imprecisata isola del Pacifico del sud: ad aiutare l’ex astronauta ad approntare i mezzi di soccorso il genio dell’elettronica Brains.
Benché International Rescue presti soccorso alle vittime di disastri naturali, spesso l’organizzazione si trova a che fare con incidenti causati da sabotaggio. Un nemico dell’organizzazione, innominato nella serie ma noto come The Hood, di tanto in tanto provoca incidenti allo scopo di far venire allo scoperto i Thunderbirds e spiarli o, addirittura, rubarli.
A dar la caccia a The Hood e ad altri nemici dell’organizzazione, c’è l’agente di International Rescue a Londra, lady Penelope Creighton-Ward, regina del jet-set internazionale (la cui voce originale è di Sylvia Anderson), e il suo autista maggiordomo Aloysius “Nosey” (“ficcanaso”) Parker: essi vanno in giro su una Rolls Royce rosa shocking chiamata FAB 1, equipaggiata con gadget in stile James Bond (la Rolls-Royce diede effettivamente l’autorizzazione a riprodurre la griglia del radiatore nei primi piani dell’automobile) e, nei casi in cui ci si sposti via mare, su uno yacht chiamato FAB 2.

Thunderbirds (1965) on IMDb

MELISSA di D.D'Anza - Sceneggiati RAI - Rai Trade: Amazon.it: Film e TVMelissa è uno sceneggiato televisivo italiano del 1966 suddiviso in sei puntate su sceneggiatura e regia televisiva di Daniele D’Anza.È stato trasmesso sul Secondo Programma (l’odierna Rai 2) dal 23 novembre al 28 dicembre 1966

L’Ispettore Cameron di Scotland Yard assume le indagini dell’omicidio di Melissa Forster, il cui cadavere viene rivenuto a Regent’s Park con indosso gioielli e pelliccia. Guy Forster, scrittore e marito della vittima, diventa subito il primo sospettato: si trova a pochi passi da dove è avvenuto il delitto, afferma di essere lì per riportare, su richiesta della moglie, la borsetta dimenticata a casa ma che viene ritrovata accanto a Melissa, non sa come la moglie abbia acquistato gioielli così preziosi, non ha alcun alibi essendo rimasto a casa mentre la moglie si recava a una festa. Ad appesantire la sua posizione le dichiarazioni degli amici: il festeggiato Don Page, famoso campione automobilistico, e i signori Hepburn che stavano accompagnando Melissa alla festa prima di farla scendere affinché lei potesse tornare a casa a recuperare la borsetta, dichiarano tutti di aver telefonato a casa Forster senza aver ricevuto risposte ben prima di quando Guy dichiara di essere uscito. 

Colombo (Columbo) è una serie televisiva statunitense di genere giallopoliziesco, prodotta dal 1968 al 2003.

La serie ha per protagonista il personaggio del tenente Colombo, interpretato da Peter Falk, che fu anche regista di alcuni episodi. Premiata quattro volte con l’Emmy Award, fecero partecipazioni straordinarie attori famosi come Leslie NielsenLeonard NimoyDonald Pleasence e il cantautore Johnny Cash, mentre alcuni episodi furono diretti da noti registi come Patrick McGoohanSteven SpielbergBen GazzaraJonathan Demme e John Cassavetes, che interpretò anche il ruolo dell’antagonista.

Gli episodi, tranne poche eccezioni, sono strutturati nel medesimo modo: all’inizio si assiste all’omicidio e alla strategia che l’assassino elabora per simulare la propria innocenza (per esempio, alterando l’ora presunta della morte o gettando la colpa su un innocente). Dopo di che entra in gioco Colombo, che comincia a indagare, in genere con domande insistenti e apparentemente sconclusionate poste ai sospettati. In un’intervista, Peter Falk ha confidato che per sapere il momento in cui Colombo capisce chi possa essere l’assassino basta osservare quando il tenente fa il primo riferimento a sua moglie. Intuito chi sia l’assassino, avvia con lui un lungo confronto, approfondendone la conoscenza per capire il contesto in cui è maturato l’omicidio e, di conseguenza, il movente. L’assassino, ingannato dall’aspetto trasandato e goffo dell’investigatore, tende in genere a sottovalutarne l’abilità, assumendo inizialmente nei suoi confronti un atteggiamento di condiscendenza e falsa cortesia.

 Una ghigliottina per il tenente Colombo
(1989) on IMDb

La terra dei giganti (Land of the Giants) è una serie televisiva di fine anni ’60, trasmessa in Italia negli anni ’80.

Nel 1983 un volo di linea suborbitale dagli Stati Uniti a Londra incontra una strana perturbazione atmosferica che causa un’avaria e costringe la navicella a un atterraggio di emergenza in piena notte. Passeggeri ed equipaggio sono incolumi, ma l’aeroporto di destinazione non risponde alla radio, e un gigantesco ragazzino solleva la navicella a mezz’aria, costringendola a una nuova ripartenza, solo per precipitare poco più in là, tra piante giganti e un minaccioso, gigantesco gatto. Sarà l’inizio di un’avventura mozzafiato su un pianeta del tutto simile alla Terra, ma dove tutto è di dimensioni di 12 volte superiori, retto da un apparente regime dittatoriale e con una tecnologia arretrata, rispetto alla Terra, collocabile intorno agli anni ’50 del ventesimo secolo.

Land of the Giants (1968) on IMDb

I racconti del faro è una miniserie televisiva per ragazzi in quattro episodi, trasmessa in Italia nel 1967, prodotta dalla Rai presso il Centro di Produzione di Napoli, con la regia di Angelo D’Alessandro che ne curò anche il soggetto e la sceneggiatura. Andava in onda il martedì pomeriggio sul Programma Nazionale.

Gli episodi della serie TV hanno come protagonisti Libero (Fosco Giachetti) e suo nipote Giulio (Roberto Chevalier). Il burbero e solitario Libero è il guardiano di un faro sito su di un’isola deserta, con la sua ricetrasmittente, unico legame costante con la terraferma a meno delle visite che riceveva per approvvigionamenti. Il giovane Giulio torna a trascorrere le sue vacanze estive con lo zio Libero e, dall’interno di un faro di un’isola deserta, in un’atmosfera da thriller o giallo-mistero, partecipano insieme ad avventure umane e marine, alle prese con cataclismi naturali, naufraghi, tesori nascosti e criminali in fuga.

Palese ma intrigante è il contrasto fra i due protagonisti, che si vogliono bene ma che appartengono a generazioni diverse e qualche volta entrano in conflitto: lo zio è un personaggio chiuso in sé stesso, perfettamente rispondente al rigido ruolo del solitario guardiano di faro, mentre il giovane nipote è un tipo curioso, desideroso di conoscere e di sperimentare.

I racconti del faro (1967) on IMDb
DDLNews.comPaese: Italia Anno: 1967 Genere: Sceneggiato TV – Storico Durata: 185 min. Regia: Daniele D’Anza
 
L’America è colpita al cuore. La sera del 14 aprile 1865 viene assassinato, nel palco di un teatro, uno dei più grandi presidenti: Abramo Lincoln. Il bellissimo sceneggiato di Daniele D’Anza racconta le ultime 24 ore dell’uomo che dal 1860 aveva guidato gli Stati Uniti durante il conflitto fraticida tra nordisti e sudisti schiavisti. Solo di fronte a un grande paese smarrito, che deve riappacificare, ricostruire ed accettare le ragioni di una civiltà, si trova accerchiato ai facinorosi tavoli post bellici, dove introduce il tredicesimo emendamento sull’emancipazione della schiavitù, mettendo fine ai quattro anni di guerra civile. Sospetti, denuncie, inchieste, articoli ma nulla di fatto e come sempre la verità resta nascosta nelle pieghe del tempo.
Abramo Lincoln - Cronaca di un delitto (1967) on IMDb
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Agente speciale (The Avengers nell’originale inglese) è una serie televisiva britannica prodotta negli anni sessanta. Tratta di agenti segreti in un’ambientazione di fantasia. Il programma, prodotto dalla compagnia televisiva Associated British Corporation e ideato da Sydney Newman, è uno dei primi esempi del genere fanta-spionistico (SpyFi in inglese) che combina trame di spionaggio con elementi fantascientifici.
La serie si compone di 6 stagioni, nelle quali il protagonista John Steed, un agente speciale, è affiancato da un partner nella risoluzione delle indagini, spesso ai confini della realtà. In queste 6 stagioni, John Steed è sempre impersonato da Patrick Macnee. Tutte le stagioni sono state realizzate in Inghilterra, dal gennaio 1961 al settembre 1969, le prime 4 in b/n e le ultime 2 a colori per un totale di 161 episodi. La sigla di coda della serie è il brano Avengers (di G. Ferrio, P. Cassia e F. Monti Arduini), cantato da Nancy Cuomo. Fu un notevole successo, anche radiofonico.


La prima stagione non ha molto successo con la figura del medico David Keel (Ian Hendry) che si muove in uno scontato spionaggio classico.
Il successo della serie arriva dalla seconda stagione, quando al fianco di Patrick Macnee, recita Honor Blackman (durante 43 episodi ma durante la seconda stagione, Steed ha due altri accoliti: Dr. King (Jon Rollason, 3 episodi) e Venus Smith (Julie Stevens, 6 episodi)).
Nella quarta stagione, con l’arrivo di Diana Rigg, la serie arriva all’apice del successo, con storie dominate dalla spumeggiante ironia dei protagonisti in un ambiente surreale con chiaro richiamo anglosassone.
L’avvento del colore arriva con la quinta serie e la consacrazione definitiva del serial, anche negli USA, ne fa uno dei telefilm di maggior successo.
Nel 1969, Diana Rigg, impegnata nelle riprese del film Agente 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà, dovette abbandonare la serie, sostituita dall’ultima partner di Steed, Linda Thorson. Al termine della stagione, la serie chiuse a causa degli alti costi di produzione

The Avengers (1961) on IMDb

Risultati immagini per Mr. MagooMr. Magoo è un personaggio dei cartoni animati creato nel 1949 da John Hubley per la United Productions of America (UPA), uno studio di animazione nato da ex disegnatori della Disney in rotta con la famosa casa di produzione. In totale sono stati realizzati 53 cortometraggi tra il 1949 e il 1959

Quincy Magoo è un ricco pensionato, basso, calvo e molto miope. A causa della sua debole vista si trova continuamente nei guai, in genere senza rendersi assolutamente conto dei pericoli che corre e delle disavventure che gli capitano. Ha un nipote di nome Waldo e un cane di nome McBarker, Ciccio nel doppiaggio italiano.
Mr. Magoo rappresenta una satira dell’epoca della “Caccia alle streghe” americana, il periodo in cui il timore del comunismo negli USA portò ad eccessi repressivi. Egli simboleggia l’uomo miope che non vede oltre il proprio naso.
Caratterialmente è un personaggio divertente, abbastanza ingenuo e, per colpa della sua miopia, un inconsapevole combinaguai che (ovviamente aiutato dalla fortuna) esce puntualmente incolume dalle situazioni più terribili.

Mister Magoo (1960) on IMDb

L’Uomo Ragno (Spider-Man), noto anche come Classic Spider-Man, è una serie televisiva di cartoni animati basata sull’omonimo personaggio della Marvel Comics. La prima serie, del 1967, viene realizzata dallo studio Grantray-Lawrence Animation, distribuita dalla Krantz Films e trasmessa dal canale ABC.

È stata la prima serie animata dedicata al personaggio; l’anno precedente la Grantray aveva realizzato The Marvel Superheroes, un programma contenitore, ma con altri personaggi, realizzati in semi-animazione. Nel 1979 verrà prodotto anche uno spin-offSpider-Woman.

Sceneggiatore delle serie prodotte dalla Krantz Films fu Ralph Bakshi, regista e creativo che ha curato la realizzazione di Il Signore degli Anelli, il primo adattamento in versione animata del romanzo. Queste serie, costrette dal basso budget disponibile, sono connotate dalla quasi assenza di avversari tratti dai fumetti[2] e da un robusto riutilizzo di cel animate. In particolare, in due episodi, molte sequenze furono tratte direttamente da Rocket Robin Hood, un altro cartone animato prodotto sotto la regia di Bakshi.[3]

Particolarmente celebre è diventata anche la sigla del cartone animato, composta da Paul Francis Webster e Bob Harris, al punto di diventare nel corso degli anni un vero e proprio fenomeno musicale, interpretato da numerosi artisti come Michael Bublé, gli Aerosmith e i Ramones nonché nella trilogia cinematografica dedicata all’eroe[4].

Fu pubblicato un fumetto dedicato alla serie sul Corriere dei Piccoli, nel corso del 1981, con le immagini tratte dalla TV

Spider-Man (1978) on IMDb

Manca qualche episodio e sarebbero da controllare su wikipedia se sono corretti, io non ho tempo di farlo

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Batman è una serie televisiva basata sull’omonimo personaggio dei fumetti trasmessa dal 1966 al 1968.Adam West nel ruolo di Batman e Burt Ward in quello del suo giovane aiutante Robin lottano contro il crimine difendendo Gotham City da un vasto assortimento di stravaganti supercattivi dai costumi sgargianti.[1][2] La serie – rinunciando alle atmosfere cupe e tenebrose tipiche del personaggio dell’uomo pipistrello – è ricordata per il suo stile umoristico e Camp, il caratteristico tema musicale composto da Neal Hefti e le scazzottate a tempo di musica, nelle quali i colpi vengono enfatizzati con scritte onomatopeiche che avvicinano il telefilm a un fumetto animato; per la caratteristica Batmobile e per la sua morale volutamente ironica e semplicistica (rivolta a una vasta platea di bambini e adolescenti): è ad esempio rimarcata l’importanza di allacciare le cinture di sicurezza, fare i compiti, mangiare verdure e bere latte[3] (è stata descritta dal produttore esecutivo William Dozier come l’unica situation comedy trasmessa senza risate di sottofondo)

Batman (1966) on IMDb

Ai confini della realtà (1959) - Streaming, Trailer, Trama, Cast, CitazioniAi confini della realtà (The Twilight Zone) è una serie televisiva di genere fantascientifico trasmessa in tre diversi periodi dalla televisione americana. La serie classica, creata da Rod Serling e che vide tra gli sceneggiatori Richard Matheson, Charles Beaumont e Ray Bradbury, andò in onda dal 1959 al 1964, la seconda serie fu trasmessa dal 1985 al 1989, e la terza è andata in onda tra il 2002 e il 2003.
Seppure considerata fantascientifica, la serie in realtà esplorò raramente i temi classici della fantascienza, focalizzandosi invece su storie incentrate sulle vite di normali persone che venivano radicalmente cambiate dall’incontro con l'”ignoto”, con uno squarcio nella realtà che faceva diventare credibile anche l’impossibile.
Spesso, se non sempre con una morale finale, la serie contribuì a diffondere la fantascienza. Famosi i suoi switching endings, in cui la visuale dello spettatore veniva ribaltata con un colpo di scena finale che capovolgeva la prospettiva. Ogni episodio della serie è presentato da Serling, che introduceva lo spettatore nella vita di una persona che stava per cambiare per il suo ingresso nella zona “ai confini della realtà”.

 Ai confini della realtà
(1959) on IMDb

The Monkey - Le Grandi avventure di Goku (Serie TV 1967 - 1967): trama,  cast, foto, news - Movieplayer.itThe Monkey (悟空の大冒険 Gokū no Daibōken?), letteralmente “Le grandi avventure di Gokū”, è un anime giapponese di 39 episodi, scritto e prodotto nel 1967 da Osamu Tezuka con la sua casa di produzione indipendente, la Mushi Production. Fu distribuito in Italia negli anni ottanta.

La trama riprende in chiave parodistica e comica il famoso romanzo cinese Il viaggio in Occidente (Saiyuki), tema già affrontato dall’autore nel 1952 con il manga Boku no Son Gokū (ぼくの孫悟空 “Il mio Son Gokū”?), e animato poi dalla Tōei Dōga in un film intitolato Saiyuki, in Italia rinominato Le tredici fatiche di Ercolino (1960). Da questa stessa leggenda sarà tratto anche il celebre Dragon Ball.
In Giappone, dove il romanzo è studiato nelle scuole come uno dei testi classici fondamentali, i bambini spesso si lamentano che il personaggio di Son Gokū (Gokò), inizialmente forte e arrogante, diventa in seguito uno studente bravo e volenteroso; Tezuka per primo cercò di superare il problema, dando al personaggio i tratti di un ragazzino moderno, maleducato e dispettoso. Sebbene il cartone animato fosse destinato a un pubblico di bambini, il linguaggio fu giudicato troppo volgare dalle associazioni di genitori e insegnanti, infatti viene rappresentato il nome di satana e fu conseguentemente ritirato dopo qualche anno dalle emittenti TV [1]; questo ne ha probabilmente anche limitato l’esportazione, già difficile a causa del fatto che il romanzo all’epoca era pressoché sconosciuto al grande pubblico in Occidente.

Goku no daiboken (1967) on IMDb

I mostri – Episodio 26 (Serial tv)I mostri (The Munsters) è una situation comedy brillante con elementi horror prodotta negli Stati Uniti e andata in onda per la prima volta dal 24 settembre 1964 sul network statunitense CBS

I protagonisti della serie televisiva sono una famiglia di mostri che vive in un sinistro maniero come una qualsiasi famiglia americana. I membri di questa bizzarra famiglia sono il padre Herman, una sorta di mostro di Frankenstein che fa sentire la sua forza così come impone l’ordine nella casa; la madre Lily, una specie di vampira ricalcata sul modello della famosa Bride of Frankenstein; il nonno, un vampiro vestito nella “classica” tenuta resa famosa da Bela Lugosi; il figlio Eddie Wolfgang, lupo mannaro, e la nipote Marilyn, l’unica ragazza “normale” della famiglia in tutti i sensi.

The Monsters (1963) on IMDb

La famiglia Addams è un telefilm comico statunitense andato in onda fra il 1964 e il 1966 sul network statunitense ABC.La serie creata, da David Levy, è ispirata all’omonima striscia a fumetti creata da Charles Addams (19121988), e pubblicata sul New Yorker.
La famiglia in questione è composta da Gomez Addams (John Astin), ricchissimo e distinto gentiluomo amante dei sigari e con l’hobby di far saltare trenini elettrici, da sua moglie Morticia (Carolyn Jones), fascinosa dark lady sempre pallidissima e vestita di nero, e dai loro due figli, la piccola e sadica Mercoledì e il pingue Pugsley. Vivono in una enorme e fatiscente villa di stile vittoriano, decisamente sinistra, che ospita anche lo strampalato zio Fester (l’ex bambino prodigio Jackie Coogan), una non meglio specificata ma altrettanto bislacca nonnina ed un cugino, chiamato Itt, che parla un grammelot incomprensibile e di cui niente si vede a parte un enorme ammasso di capelli che ne copre interamente la figura. La famiglia ha come maggiordomo un gigantesco surrogato del (cinematografico) mostro di Frankenstein, chiamato Lurch (Ted Cassidy), mentre da vari anfratti della casa talvolta esce una Mano (mozza), a cui la famiglia si rivolge col medesimo nome. L’enorme e smisurata ricchezza della famiglia consente ai protagonisti di non lavorare mai e di coltivare le proprie stranezze.

 La famiglia Addams
(1964) on IMDb

L’Uomo Tigre (タイガー・マスク Taigā Masuku?, Tiger Mask) è un manga scritto da Ikki Kajiwara e illustrato da Naoki Tsuji. Venne pubblicato in Giappone dal 1968 al 1971 dalla casa editrice Kōdansha.[1] Dal manga sono state poi tratte tre serie televisive anime[1], prodotte da Toei Animation e destinate a un pubblico adulto: la prima del 1969, la seconda del 1981 e la terza del 2016. Entrambe le versioni dell’opera, manga e anime, hanno riscosso un grande successo.

Naoto Date è un orfano cresciuto dopo la fine della seconda guerra mondiale. Un giorno, facendo visita a uno zoo insieme ai compagni di orfanotrofio, alla vista della gabbia con i grandi felini capisce di voler diventare forte come una tigre per combattere le ingiustizie nei confronti degli orfani come lui.

Allora scappa, lasciando i compagni attoniti, e incontra l’emissario della Tana delle Tigri, un’associazione a scopo di lucro che addestra lottatori di wrestling, provenienti da ogni parte del mondo. Si reca così sulle Alpi, dove ha sede la Tana delle Tigri, e lì trascorre i successivi dieci anni, sottoponendosi ad allenamenti durissimi.

 L'uomo tigre
(1969) on IMDb

Mimì e la nazionale di pallavolo (アタックNo.1 Atakku Nanbā Wan?) è uno spokonanime giapponese, prodotto nel 1969 dalla Tokyo Movie Shinsha, con la regia di Eiji Okabe e Fumio Kurokawa. La serie si compone di 104 episodi, tratta dal manga in 12 volumi[2] di Chikako Urano pubblicato in Italia da J-Pop nel 2011 e da cui è stato tratto un seguito Shin Attack no. 1 del 1976[3]. L’autrice è considerata una delle fondatrici del genere shōjo, e questo è stato uno dei primi manga sportivi divenuto popolare tra le ragazze, diventando poi il primo anime dedicato ad uno sport di genere shōjo, cioè destinato espressamente ad un pubblico femminile.

I fatti narrati avvengono all’inizio degli anni settanta[N 1]. Kozue Ayuhara (Mimì Ayuhara nell’adattamento italiano) è una studentessa del ginnasio appassionata di pallavolo, sport che l’ha aiutata a guarire dalla tubercolosi, quando era bambina. A causa dell’aggravamento improvviso delle sue condizioni di salute, si trasferisce da Tokyo in una cittadina di mare dall’aria salubre, per cercare di ristabilirsi completamente.

In un primo momento, vive con lo zio e la moglie, sino a che suo padre viene trasferito per motivi di lavoro. Superata l’ostilità iniziale da parte di alcune compagne, il suo notevole talento impressiona l’allenatore. Mimì scoprirà presto che la strada verso il successo è irta di ostacoli, incompatibilità personali ed altri dilemmi. Mimì dovrà percorrere un difficoltoso cammino ed allenamenti durissimi, ma riuscirà comunque a farcela, per merito soprattutto della sua positiva ambizione, anche quando a volte le complicazioni causate dalle varie situazioni sembrano davvero essere senza speranza. Spesso affonda addirittura nell’autocommiserazione, ma nonostante tutto non si arrende mai.

 Mimì e la nazionale di pallavolo
(1969) on IMDb

Le fantastiche avventure dell’astronave Orion (Raumpatrouille – Die phantastischen Abenteuer des Raumschiffs Orion)[N 1] è una serie televisiva di fantascienza del 1966, la prima prodotta in Germania Ovest, dove divenne molto popolare[1] ed è considerata un cult. Per l’edizione italiana RAI[1] e in DVD è stato usato il titolo abbreviato Le avventure dell’astronave Orion.

La serie, occasionalmente con accenti ironici, è incentrata sulle avventure intorno all’anno 3000 del Comandante McLane che è a capo del veloce incrociatore Orion nel corso di un conflitto con extraterrestri dal corpo umanoide traslucido chiamati FROG, e che spesso arriva ai ferri corti con il governo della Terra.

 Le fantastiche avventure dell'astronave Orion
(1966) on IMDb