Jacques Blanchot ha una moglie che lo allontana da casa perché soffre di un’allergia fisica nei suoi confronti. Il figlio è scarsamente interessato a lui e il lavoro, in un negozio dove tutto è in svendita, non gli dà molte soddisfazioni. Avendo deciso di acquistare un cane si iscrive a un corso di addestramento. Finirà con l’essere addestrato.
Una materna signora immigrata in Francia da tanti anni, un uomo non più giovane, ammaccato dalla solitudine e un delizioso adolescente impertinente vivono nella stessa casa popolare. Sono in un’attesa inconsapevole di qualcosa o qualcuno che li distragga e li faccia evadere dalla loro routine. L’esistenza di queste tre anime esce dall’anonimato e viene appagata, allietata, arricchita da persone speciali che entrano nelle loro vite: un astronauta americano precipitato sul tetto del palazzo, una dolce infermiera di notte con un’innata e timida compassione, una famosa attrice degli anni ’80 in cerca di un soggetto per tornare alla ribalta. Benchetrit, in ottima forma per questo suo 5° lavoro, dirige un film tratto da un suo libro di racconti Cronache d’asfalto (perché non intitolare anche il film così?). Le storie affondano la loro intimità nelle radici sociali e si sviluppano in ironici episodi/vignetta fatti di situazioni surreali e tragicomiche ed elementi anacronistici. Personaggi eccentrici di un deserto urbano periferico interagiscono amabilmente, infantilmente, cinicamente tra di loro. La malinconia si coniuga con il sorriso. La solidarietà si concilia con il riscatto sociale. Titolo internazionale: Macadam Stories , traduzione del titolo della raccolta di racconti da cui ha origine.