Category: Stefano Accorsi


Regia di Alexis Sweet, Alessandro Angelini. Una serie con Stefano Accorsi, Giuseppe Zeno, Francesca Beggio, Francesco Di Leva, Claudia Potenza. Titolo originale: Il Clan dei Camorristi. Genere: Drammatico, Gangster, Poliziesco. Paese: Italia. Anno: 2013. Durata: 8 episodi (Stagione Unica). Consigliato a: da 14 anni. Valutazione IMDb: 6.9.

La serie, ambientata principalmente tra gli anni Ottanta e Novanta, in un’area della provincia di Caserta che echeggia le vicende del clan dei Casalesi, dipinge l’ascesa inarrestabile del boss camorrista Francesco Russo, detto O’ Malese. Parallelamente, ne segue la tenace lotta da parte del Giudice Andrea Esposito, un magistrato integerrimo e determinato a smantellare l’organizzazione criminale che, partendo dal traffico di rifiuti tossici e di droga, ha esteso la sua influenza fino a corrompere la politica e l’economia locale. La narrazione si sviluppa su questi due fronti opposti, mostrando il dilagare della violenza e il prezzo altissimo pagato da chi cerca la legalità.

Il Clan dei Camorristi è una produzione fiction italiana che si confronta con il complesso e doloroso tema della criminalità organizzata campana. La serie si concentra soprattutto sui meccanismi di potere e sulla commistione tra affari e illegalità che hanno caratterizzato il fenomeno camorristico in quel periodo. La regia, pur seguendo uno stile televisivo tradizionale, è efficace nel rendere la brutalità e la disumanità delle azioni del clan. Lo scontro tra il Giudice Esposito (interpretato da Stefano Accorsi) e O’ Malese (Giuseppe Zeno) è il motore principale della narrazione, offrendo due ottime interpretazioni che ne sostengono il dramma. Il prodotto ha avuto un forte impatto sul pubblico televisivo per la sua capacità di romanzare, ma al tempo stesso di attingere a fatti di cronaca veri, seppur con nomi fittizi. Sebbene non possegga l’innovazione stilistica di altre serie del genere, si rivela un racconto crudo e necessario sulla resistenza morale in un contesto di corruzione dilagante.

Risultati immagini per I piccoli Maestri

Regia di Daniele Luchetti. Un film con Stefano Accorsi, Giorgio Pasotti, Stefania Montanini, Marco Giallini, Luigi Petrucci. Titolo originale: I piccoli maestri. Genere: Drammatico, Storico, Guerra. Paese: Italia. Anno: 1998. Durata: 116 min. Consigliato a: da 14 anni. Valutazione IMDb: 6.8.

Ambientato tra l’estate del 1943 e il 1944, il film segue le vicende di un gruppo di giovani studenti universitari di Padova. Dopo l’armistizio, decidono di unirsi alla Resistenza partigiana sulle montagne del vicentino. Privi di una vera preparazione militare e con un’ingenuità quasi disarmante, affrontano le difficoltà della vita da clandestini e la brutalità della guerra. I giovani, inizialmente animati da ideali romantici, scoprono la dura realtà del conflitto, mettendo alla prova i loro valori e le loro amicizie, in una lotta per la libertà che li farà crescere in fretta.

Liberamente tratto dal romanzo autobiografico di Luigi Meneghello, il film di Luchetti affronta con grande sensibilità e realismo il tema della Resistenza, evitando la retorica dell’epica partigiana per concentrarsi sull’aspetto più umano e intimo della scelta di quei giovani. La regia di Luchetti è misurata ed efficace, e il cast, composto da giovani attori molto convincenti, tra cui spicca Stefano Accorsi, contribuisce a rendere la narrazione autentica e toccante. Nonostante una narrazione talvolta un po’ discontinua, il film è una testimonianza importante, capace di far riflettere su cosa significhi davvero crescere e combattere per i propri ideali in un contesto di guerra.

Le fate ignoranti (DVD) - DVD - Film di Ferzan Ozpetek Drammatico | IBS

Un film di Ferzan Ozpetek. Con Margherita Buy, Stefano Accorsi, Andrea Renzi, Gabriel Garko, Filippo Nigro. Drammatico, durata 105 min. – Italia, Francia 2001. MYMONETRO Le fate ignoranti * * * - - valutazione media: 3,44 su 66 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Antonia e Massimo sono sposati da quindici anni. Il loro è un matrimonio felice fino a quando Massimo muore in un incidente stradale. Antonia si chiude nel proprio dolore, accudita dalla madre e dalla cameriera filippina. Un giorno però, grazie a una dedica sul retro di un quadro, scopre che il marito aveva un’amante da sette anni. Questo la obbliga a uscire di casa e a iniziare una serie di ricerche. Raggiunge così lo stabile e l’interno da cui era stato inviato il regalo. L’appartamento è intestato al nominativo Mariani e per lei è ovvio cercare la signorina Mariani. Dopo diversi tentativi di depistaggio da parte della colorita comunità di gay e travestiti che affolla l’appartamento scoprirà la verità: l’amante di suo marito era un uomo, Michele. La prima reazione è di profondo disgusto ma progressivamente il contatto con il gruppo le farà scoprire una realtà diversa. Sarà un’esperienza capace di farla tornare a vivere pienamente. Ferzan Ozpetek, dopo il patinato ma piuttosto sterile Harem Suare, torna ai temi prediletti già presentati con originalità ne Il bagno turco. Eliminate le tentazioni esotiche (anche se non possono mancare due attori e la musica turchi), disegna caduta e ascesa di una donna borghese le cui sicurezze si sgretolano dinanzi alla progressiva scoperta della realtà. Margherita Buy è bravissima nel sottolineare i progressivi slittamenti del cuore del suo personaggio, così come Accorsi lo è nel costruire un Michele gay convinto che vede minare dal di dentro le sue certezze in materia sessuale.

The Ignorant Fairies (2001) on IMDb

Regia di Paolo Zucca. Un film Da vedere 2013 con Stefano AccorsiGeppi CucciariJacopo CullinAlessio Di ClementeMarco MesseriCast completo Genere Commedia, – ItaliaArgentina2013durata 90 minuti. Uscita cinema giovedì 12 settembre 2013 distribuito da Lucky Red. – MYmonetro 3,08 su 10 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Quando si gioca a calcio, si sa, gli italiani perdono la testa, anche se si tratta di un piccolo stadio paesano: comportamenti infernali in campo e sulle tribune. Vincitore del David di Donatello e Premio Speciale della Giuria a Clermont-Ferrand. Prodotto dall’Istituto Superiore Etnografico della Sardegna.

 L'arbitro
(2013) on IMDb
Locandina L'amore ritrovato

Un film di Carlo Mazzacurati. Con Stefano Accorsi, Maya Sansa, Marco Messeri, Luisanna Pandolfi, Vania Rotondi. Sentimentale, durata 108 min. – Italia, Francia 2004. uscita giovedì 16 settembre 2004. MYMONETRO L’amore ritrovato * * 1/2 - - valutazione media: 2,74 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Provincia toscana, anni ’30. Giovanni (Stefano Accorsi), impiegato di banca e padre di famiglia, ritrova Maria (Maya Sansa), suo vecchio amore: tra i due rinasce la passione. Sull’esile traccia di un triste romanzo di Carlo Cassola (Una relazione, 1969), Carlo Mazzacurati tira fuori senza troppi sforzi un film altrettanto esile e triste. Se gia’ il romanzo appariva ai suoi tempi nostalgico e datato, il film arriva sicuramente fuori tempo massimo, con una forza comunicativa prossima allo zero. In teoria, si potrebbe fare grande cinema anche narrando piccole vicende, mettendo in scena personaggi poveri, rievocando ambienti lontani nel tempo. Tuttavia Mazzacurati adegua anche la sua regia al minimalismo della storia, si affida ai bei paesaggi tirrenici, spreca il talento di due tra i nostri migliori attori, che ci fissano dallo schermo con espressioni sorprendentemente piatte e intorpidite, quasi a disagio.

L'amore ritrovato (2004) on IMDb


 

Regia di Michele Placido. Un film Da vedere 2005 con Stefano AccorsiKim Rossi StuartAnna MouglalisClaudio SantamariaPierfrancesco FavinoCast completo Titolo originale: Romanzo Criminale. Genere Drammatico – ItaliaFranciaGran Bretagna2005durata 152 minuti. Uscita cinema venerdì 30 settembre 2005Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,26 su 27 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Quindici anni (1977-92) di storia italiana che hanno al centro una banda di romani le cui azioni criminali s’intrecciano con terrorismo politico, cultura mafiosa, poteri deviati dello Stato. Dal libro (2004) di Giancarlo De Cataldo, anche cosceneggiatore con Sandro Petraglia, Stefano Rulli e M. Placido. È il miglior film italiano di genere (gangster) dei primi anni Duemila e il più riuscito di Placido regista, non a caso ex poliziotto, benché – o proprio perché – diretto su commissione. Ritmo alacre, sapiente scansione drammaturgica in 3 parti (migliore la 1ª, forse) con smagliature sentimentali e forzature didattiche; un formidabile reparto di attori (Favino sopra tutti) e 2 figure femminili in bilico sullo stereotipo per eccesso di simmetria; un’efficace e addomesticata lingua romanesca sulla scia del cinema di Pasolini e dei fratelli Citti; una fotografia caravaggesca (Luca Bigazzi) sui primi o ravvicinati piani per rimediare ai pochi mezzi di rievocazione dell’epoca. Non ha torto chi ne indica il modello in Quei bravi ragazzi di Scorsese. Si può contestarne l’infedeltà storica (la storia è ispirata a quella della banda della Magliana), ma non la volontà di dare un’interpretazione crudele e rischiosa di quest’epopea criminale.

Romanzo Criminale (2005) on IMDb

Regia di Stefano Mordini. Un film con Stefano AccorsiValentina CerviIvan FranekGiacomo PipernoMiro LandoniCast completo Genere Commedia – Italia2005durata 100 minuti. Uscita cinema venerdì 11 febbraio 2005 – MYmonetro 2,34 su 12 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In una cittadina di provincia non identificata vivono Marco e Silvia con due figli piccoli, un cane e un iguana. Lui carrellista con turni di notte, lei casalinga. Si amano molto, ma la comunità deplora il loro disordinato modo di vivere, tra l’infantile e l’animalesco. La primogenita Sonia, che va a scuola quando vuole, viene affidata alla nonna materna. La separazione li mette in crisi. Toscano cresciuto a Imola, documentarista dal 1992, S. Mordini debutta nella fiction con un film anomalo, originale, fondato sulla sottrazione e la reticenza, intelligente, ma disarmonico, troppo metaforico, non riuscito. Rivela per ora un regista che vale più dello sceneggiatore (l’ha scritto con Silvia Barbera). Se S. Accorsi ha il merito di aver accettato un personaggio per lui insolito, l’interesse del film sta soprattutto nella Silvia di V. Cervi che ne ha interpretato con passionalità viscerale la precarietà, l’alienazione, il malessere. Girato in provincia di Ravenna. In concorso a Berlino.

 Provincia meccanica
(2005) on IMDb

Regia di Enzo Monteleone. Un film con Paolo GraziosiAntonio CataniaEmilio SolfrizziStefano AccorsiFabrizia SacchiCast completo Genere Drammatico – Italia1999durata 99 minuti. – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Si rievocano le gesta del bolognese Horst Fantazzini (1939-2001), detto il “rapinatore cortese” degli anni ’60. L’azione è concentrata in 12 ore del 23-7-1973 quando, ferite tre guardie carcerarie e prese altre due in ostaggio, rischiò di morire, crivellato di pallottole, durante un’evasione dal carcere di Fossano (CN). Prodotto da GianFranco Piccioli, ispirato a un libro autobiografico di Fantazzini, scritto dal padovano Monteleone con Angelo Orlando, impregnato con discrezione di espliciti umori libertari, è un anomalo film carcerario che punta sui grotteschi rapporti tra detenuti e guardie, soprattutto quelli tra Fantazzini (Accorsi) e i due ostaggi (Esposito, Solfrizzi) durante l’estenuante attesa nel lungo giorno estivo verso la notte. Epilogo flaccido per eccesso di patetismo. Funzionale fotografia dell’emergente Arnaldo Catinari, competente montaggio di Cecilia Zanuso, che è stata premiata con David di Donatello e Nastro d’Argento. Musiche balcaniche con cori piemontesi. Grolla d’oro per Accorsi.

 Ormai è fatta!
(1999) on IMDb

Regia di Marco Ponti. Un film con Stefano AccorsiLibero de RienzoAnita CaprioliMandala TaydeDomenico D’AlessandroCast completo Genere Commedia – Italia2001durata 95 minuti. – MYmonetro 2,60 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Laureati, non lontani dai trent’anni, senza impiego, gli amici Andrea e Bart si dividono un appartamento in affitto a Torino. L’uno fa un’inutile trafila di colloqui lavorativi; l’altro, indolente, si affida a un’irriducibile chiacchiera per sopravvivere. Fanno tappezzeria la giovinotta Lucia che si fa ospitare dai due e Dolores, attrice in erba di cui Andrea s’innamora. Sulla scia dell’ Ultimo bacio e di altri, un’altra commediuccia generazionale sulla sindrome di Peter Pan con velleità di rispecchiamento sociologico che, invece, riflette soltanto lo stato delle cose del cinema italiano medio all’inizio del 2000. È la sagra del già visto e dello stereotipo. Tutto il resto è orpello: brio registico, monologhi e dialoghi spiritosi, la canzone dei Mano Negra che dà il titolo al film, le citazioni, la dedica a J.-L. Godard. L’unica nota un po’ originale è il Bart di L. De Rienzo, David di Donatello come attore non protagonista insieme a quello per M. Ponti come regista esordiente.

 Santa Maradona
(2001) on IMDb
Locandina italiana Veloce come il vento

Regia di Matteo Rovere. Un film Da vedere 2016 con Stefano AccorsiMatilda De AngelisRoberta MatteiPaolo GraziosiLorenzo GioielliCast completo Titolo originale: Italian Race. Genere Azione, – Italia2016durata 119 minuti. Uscita cinema giovedì 7 aprile 2016 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,33 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Morto il padre, suo manager e assistente, Giulia, 17enne pilota di GT da corsa, deve vincere il campionato o perderà la casa di famiglia. Ma deve anche fare i conti con il ritorno del fratello maggiore Loris, ex campione di rally, ora tossicodipendente. Il 3° LM di Rovere, ispirato a una storia vera e sceneggiato con Filippo Gravino e Francesca Manieri, è uno sport action movie combinato con una storia di caduta e rinascita esistenziali e un melodramma familiare. Benché ricalchi schemi hollywoodiani – l’allenamento di Giulia da parte di Loris – riesce a riproporli in salsa italiana con un pizzico di originalità. Riprese di corse godibili anche per i non appassionati e una lieta fine con finta sorpresa. Accorsi offre la sua migliore interpretazione proprio nel suo personaggio più difficile.

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