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Zombie Ass - DVD: Amazon.it: Arisa Nakamura, Mayu Sugano, Asana Mamoru,  Yûki, Danny, Kentaro Kishi, Noboru Iguchi, Arisa Nakamura, Mayu Sugano:  Film e TV

Noboru Iguchi è un nome assai caro agli amanti di quel cinema folle ed eccessivo di marchio strettamente nipponico. E’ infatti a lui che negli anni recenti dobbiamo il merito di aver realizzato due titoli di culto quali The Machine Girl e Robogeisha, veri e propri concentrati di nonsense e divertimento esagerato che hanno ottenuto imperituro alloggio nel Valhalla dei trash movie. Ma se una ragazza “meccanica” intenta a vendicarsi per la morte della propria famiglia e una geisha “robotizzata” alle prese con la sua personale e particolare ribellione, potevano apparire già come personaggi assurdi inseriti in contesti ancora più ironicamente surreali, la protagonista e l’ambientazione di Zombie Ass – Toilet of the Dead (che già dal titolo annuncia la sua più “pura essenza”…) varcano un nuovo limite del buon gusto, andando a rivoluzionare in chiave farsesca un filone sempre sulla cresta dell’onda come quello dei film di zombi.
L’inizio è sui generis per le produzioni sui morti viventi. Un gruppo di amici -tre ragazze e due ragazzi- si perdono in una foresta. Tra di loro vi è Megumi (Arisa Nakamura), studentessa di karate, che nasconde un drammatico segreto nel suo passato scolastico. All’improvviso i giovani vengono attaccati da uno zombi, e si avviano in una precipitosa fuga, soltanto per ritrovarsi accerchiati da altre orde di non morti. Quest’ultimi hanno però una differenza dai classici topoi del genere, e come arma per stordire le loro vittime hanno dei potentissimi… peti (!!), nonché dei lunghi vermi che escono dai loro orifizi pronti ad aggredire i malcapitati di turno. Megumi e i suoi compagni pensano di aver trovato un alleato in un mite professore e sua figlia, ma in realtà coloro che apparivano come salvatori si rivelano dei sadici assassini, loro stessi creatori del morbo zombificante.

Zombie Ass: Toilet of the Dead (2011) on IMDb

Regia di Shunji Iwai. Un film con Kevin ZegersKeisha Castle-HughesAmanda PlummerTrevor MorganAdelaide ClemensCast completo Genere DrammaticoHorrorThriller – USAGiappone2011durata 120 minuti.

Un giovane di nome Simon fa il professore e sembra una di quelle persone che non hanno niente da nascondere. Bravo nell’insegnamento, è generoso anche con la madre che non sta molto bene. Nasconde però un segreto: ha una fissazione per le chat online, dove ricerca giovani ragazze inclini alla depressione e al suicidio per soddisfare il suo desiderio di sangue.

Regia di Shôhei Imamura. Un film con Ken OgataSumiko SamamotoRyutaro TatsumiShoichi OzawaTaiji TonoyamaMitsuko BaishoCast completo Titolo originale: Narayama bushi-ko. Genere Drammatico – Giappone1983durata 90 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,00 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In un villaggio giapponese sperduto tra i monti, giunti a 70 anni i vecchi vengono condotti a morire sulla cima del monte Narayama per permettere ad un giovane di sfamarsi. Una vecchia, per lasciare il posto alla giovane nuora, si rompe i denti contro un pozzo per sembrare più vecchia e affrettare quindi la sua fine. 

The Ballad of Narayama (1983) on IMDb
Locandina Mobile Suit Gundam - The Origin I

Un film di Takashi Imanishi. Titolo originale Mobile Suit Gundam – The Origin IAnimazioneRatings: Kids+13, durata 65 min. – Giappone 2015. – Nexo Digital uscita martedì 23giugno 2015MYMONETRO Mobile Suit Gundam – The Origin I * * * - - valutazione media: 3,00 su 1 recensione.

0068 U.C. (Universal Century): la Repubblica Autonoma di Munzo è in subbuglio per l’attentato al suo capo, Zeon Deikun, ordito dalla famiglia rivale Zabi. Questi ultimi assumono il controllo politico e militare della nazione, offrendosi di ospitare gli eredi Deikun per potersene in realtà sbarazzare agevolmente. Il generale Ramba Ral, tuttavia, organizza un piano che permetta ai piccoli Casval e Artesia di fuggire sulla Terra e salvarsi.
Il mito di Mobile Suit Gundam, serie meglio nota in Italia come Gundam, si dimostra intramontabile a 35 anni di distanza dalla nascita dell’anime. Una ricorrenza che la Sunrise ha voluto celebrare con una tetralogia di quattro film sulle origini della saga, un gigantesco prequel che si concentra sugli avvenimenti antecedenti rispetto alla serie classica.Il primo episodio, sottotitolato Blue-Eyed Casval, è dedicato all’infanzia di Casval, destinato a diventare un giorno Char Aznable, campione di Zeon e arcirivale di Amuro Ray. Poco più di un’ora sufficiente a far emergere i tratti della personalità del biondo antagonista già noti ai fan: senso del comando, orgoglio e coraggio. Il piccolo Casval ne dà dimostrazione in un duello impari con Kicylia Zabi, membro della famiglia che ha congiurato contro suo padre, e poi guidando un Guntank in una scena che prefigura gli epici scontri tra robot che caratterizzano la serie.
Mobile Suit Gundam – Le Origini I si rivolge soprattutto ai fan e a soddisfare la loro curiosità sulla genesi di una delle serie più amate (Gundam fu culto assoluto nell’epoca d’oro dei cartoni animati della Tv italiana anni Ottanta), mettendo in scena immagini fin qui solo sognate, come la morte del padre di Char (sottolineata da uno zoom improvviso nella soggettiva di Casval). Si presta difficilmente, invece, a un interesse del neofita per l’episodio autonomo in sé, specie considerata l’agguerrita concorrenza in materia di oggi. Ma il taglio “umanista” di Gundam, con un’attenzione particolare dedicata ai risvolti psicologici dei personaggi e ai loro vizi e virtù, è conservata intatta, anche grazie alla scelta felice di affidare la sceneggiatura all’autore originario Yasuhiko Yoshikazu.

Mobile Suit Gundam: The Origin I - Blue-Eyed Casval (2015) on IMDb
I quattro cavalieri dell'Apocalisse - Film (1921)

Un film di Rex Ingram. Con Rodolfo Valentino, Alice Terry, Pomeroy Cannon, Wallace Beery Titolo originale The Four Horsemen of the Apocalypse. Drammatico, durata 132′ min. – USA 1921. MYMONETRO I quattro cavalieri dell’apocalisse [1] * * * 1/2 - valutazione media: 3,67 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dopo la morte del latifondista argentino Madariaga (Cannon), i suoi due generi portano le famiglie in Europa: i Desnoyers a Parigi, i von Hartrott a Berlino. Allo scoppio della prima guerra mondiale, Julio Desnoyers (Valentino), pur pacifista e dedito alla dolce vita, si arruola e muore da coraggioso, colpito dal cugino (Holmes) al comando di un reparto tedesco. Tratto dal romanzo Los quatro jinetes del Apocalipsis (1916) di Vicente Blasco Ibáñez, prodotto con larghi mezzi dalla Metro Pictures Corp., non ancora Metro-Goldwyn-Mayer, sceneggiato da June Mathis (1892-1927) che si può considerare la vera autrice del film: fu lei ad averne l’idea, scegliere R. Ingram per la regia, imporre Valentino (che aveva 21 film alle spalle) come protagonista, seguire con puntiglio le riprese, curare il montaggio, scrivere le didascalie. È un melodramma di amore e di guerra la cui azione si sposta dall’Argentina (con Julio in divisa da gaucho che balla il tango) a Parigi, dai campi di battaglia della Marna a Lourdes (con Julio che incontra l’amata Marguerite in divisa da crocerossina col marito cieco). Citazione obbligatoria: la visione dei quattro cavalieri dell’Apocalisse (Guerra, Carestia, Conquista, Morte) virata in blu e rosso. Fu un grande successo internazionale, contribuì a promuovere la Metro tra le majors e a fare di Valentino un divo cui “vengono concessi momenti di Kitsch sublime che andranno a fondare, tra gli altri, l’immagine dell’amante immortale” (P. Cristalli). Giustamente elogiata la fotografia di John F. Seitz. Rifatto, controvoglia, da V. Minnelli nel 1962 per la M-G-M.

 I quattro cavalieri dell'Apocalisse
(1921) on IMDb
Locandina All About Lily Chou Chou

Un film di Shunji Iwai. Con Hayato Ichihara, Shûgo Oshinari, Miwako Ichikawa, Ayumi Ito, Takao Osawa.Drammatico, durata 146 min. – Giappone 2001.

Hasumi e Hoshino sono due amici che condividono una passione per la musica della cantante Lily Chou Chou. Iniziando la scuola media, i due si allontanano: Hoshino diventa il capo dei bulli della scuola che derubano i compagni e poi maltrattano le ragazzine, costringendole a prostituirsi, mentre Hasumi è una vittima impotente che prova a reagire. L’unico posto in cui rifugiarsi è una chat-room, dedicata alla cantante, in cui i protagonisti condividono sogni e segreti con gli altri utenti sconosciuti, confondendo completamente il reale e il virtuale.

 All About Lily Chou-Chou
(2001) on IMDb
I satelliti contro la Terra (DVD) - DVD - Film di Teruo Ishii Fantastico |  IBS

Un film di Teruo Ishii. Con Ken Utsui, Takamatsu, Yamoda, Utako Mitsuya, Kan Hayashi, Teruhisa Ikeda, Hiroshi Asami, Junko Ikeuchi. Titolo originale Super Giant. Fantascienza, Ratings: Kids+13, durata 90 min. – Giappone 1961. MYMONETRO I Satelliti Contro la Terra * * - - - valutazione media: 2,00 su 1 recensione.

Una fantomatica organizzazione paramilitare fa prigioniero un eminente scienziato esperto in missilistica e per costringerlo a rivelare i suoi segreti rapisce anche la sua famiglia. Padroni delle rivoluzionarie scoperte, i criminali potrebbero ricattare il mondo intero, ma Spaceman, il difensore dell’umanità e della giustizia, è sempre all’erta e scoperto il satellite artificiale dal quale i nemici architettano il diabolico disegno, interviene appena in tempo prima che si scateni un attentato dimostrativo.

 I satelliti contro la Terra
(1957) on IMDb
Locandina Tony Takitani

Un film di Jun Ichikawa [II]. Con Ogata IsseyRie MiyazawaHidetoshi NishijimaDrammaticodurata 75 min. – Giappone 2004.

Tony Takitani ha avuto un’infanzia solitaria, principalmente per via del suo nome, poco in uso tra i bambini giapponesi. Un nome scelto da suo padre, jazzman affascinato dagli Stati Uniti. Ragazzo, Tony frequenta l’accademia di belle arti, ma dal suo tratto, benché preciso e terribilmente incisivo, non traspare alcuna sensibilità. Abituato alla propria indipendenza, Tony infatti trova che le emozioni siano illogiche, segno d’immaturità. Tuttavia, dopo aver individuato la sua vera vocazione nel disegno tecnico, il giovane incontra Eiko, una cliente affascinata dalla moda. Sposatosi con lei, compie un cambiamento radicale e, pieno di vita, trasportato dall’amore, inizia a riconoscere e a temere la solitudine. L’ossessione compulsiva di sua moglie per i vestiti firmati comincia a inquietarlo. Quando le chiede di portare indietro i suoi ultimi acquisti, lei lungo il tragitto perde tragicamente la vita in un incidente. Di nuovo solo, Tony, disperato, si tuffa negli armadi pieni di vestiti di lei per sentirne la presenza; quindi mette un annuncio per trovare una donna che abbia le misure necessarie a far rivivere il ricordo della scomparsa…

Tony Takitani (2004) on IMDb

Un film di Kon Ichikawa. Con Raizô IchikawaTatsuya NakadaiGanjiro NakamuraYoichi FunakiTamao Nakamura. continua» Titolo originale EnjoDrammaticodurata 99 min. – Giappone 1958.

Se Ichikawa in Italia è noto soprattutto per una pietra miliare del pacifismo su celluloide, e cioè L’arpa birmana da molti considerato il suo capolavoro, senza ombra di dubbio lo spettatore più sensibile a certe problematiche esistenziali resterà fortemente impressionato da Conflagrazione; un’opera in cui le sottili inquietudini e quel senso soffocato di ribellione ereditati dal testo di Mishima convergono in una forma elegante, studiatissima nella struttura narrativa a flashback, da cui derivano però momenti di tensione taglienti come rasoi.

Conflagration (1958) on IMDb

Regia di Otar Iosseliani. Un film con Nico TarielashviliLily LavinaPhilippe BasAmiran AmiranachviliOtar IosselianiCast completo Titolo originale: Adieu, plancher des vaches. Genere Commedia – FranciaItaliaSvizzera1999durata 118 minuti. – MYmonetro 3,50 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Viavai tra Parigi e un castello dei dintorni dove un nobile ubriacone (O. Iosseliani) passa il tempo a guardare trenini elettrici, mentre la moglie (L. Lavina) fa affari e il figlio Nicolas (N. Tarielashvili), travestito da povero, frequenta a Parigi ladruncoli e vagabondi, impegnato in lavoretti precari. Sotto le apparenze di affollata commedia giocosa in cadenze divertite di balletto (o di giostra?), raccontata con lo sguardo ironico da filosofo stoico e antropologo un po’ svagato, il regista georgiano continua il suo imperterrito discorso sull’assurdità, i meccanismi e i vizi (la cupidigia innanzi tutto) della vita sociale. Film da guardare e da ascoltare (più che cercarne segni, significati, morale), per cavare tutto il piacere di una sapienza combinatoria in cui sfociano varie influenze, da Buñuel a Ophüls. Per Iosseliani spirito (inteso come alcol), spiritoso e spirituale hanno la stessa radice.

 Addio terraferma
(1999) on IMDb
Locandina L'uomo del riksciò

Un film di Hiroshi Inagaki. Con Toshirô MifuneHideko Takamine Titolo originale Muhomatsu no isshoDrammaticoRatings: Kids+13, durata 93 min. – Giappone 1958.

È la storia di un uomo che vive tirando il riksciò per turisti danarosi. Forte e violento, ma di cuore gentile, si prende cura di una vedova e del suo figliolo adolescente.

The Rickshaw Man (1958) on IMDb

Regia di Shôhei Imamura. Un film con Kôji YakushoMitsuko BaishoMansaku FuwaMisa ShimizuYukiya KitamuraCast completo Titolo originale: Akai hashi noshitano nurui mizu. Genere Drammatico, – GiapponeFrancia2001durata 119 minuti. distribuito da Bim Distribuzione. – MYmonetro 3,50 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Yosuke, gentile impiegato disoccupato, viaggia da Tokyo in un villaggio della penisola di Noto alla ricerca di un tesoro che non c’è. V’incontra la bella Saeko che ha la prodigiosa qualità di traboccare d’acqua (di vita) ogni volta che ha un accoppiamento sessuale o quando trasgredisce a una legge sociale. I suoi flussi d’acqua tiepida ridanno vita alle piante e attirano frotte di pesci. Tratto da un racconto di Yo Henmi, carico di rimandi ai miti e alle credenze popolari nipponiche, denso di simboli e di metafore, legato soprattutto al tema dell’acqua e alle immagini del cibo, dello specchio e del rosso ( akai , colore legato in Giappone all’erotismo), il film coniuga la concretezza fisica, tipica di I. Shohei, col fiabesco e il surreale. Lo fa con una scrittura semplice, leggera, gentile, persino ironica. È un inno alla vita terrena e alla necessità di trasgredire regole e convenzioni per riaffermarne i diritti. Anche per ragioni anagrafiche, evoca la libera leggerezza dell’ultimo Buñuel.

Warm Water Under a Red Bridge (2001) on IMDb
Locandina Hamburger Hill

Un film di John Irvin. Con Dylan McDermott, Tim Quill, Steven Weber Guerra, durata 110′ min. – USA 1987. MYMONETRO Hamburger Hill * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

In Vietnam un gruppo di giovani reclute viene duramente addestrato per la conquista della collina 937 nella valle di Ashau. Film militarista di destra mimetizzato, “da americano” (e Irvin americano non è). Solo nel finale riesce a comunicare qualche emozione.

Hamburger Hill (1987) on IMDb
locandina VESUVIANI Martone Corsicato Servillo og Italy 1997 playbill | eBay

Regia di Mario MartonePappi CorsicatoAntonio CapuanoStefano IncertiAntonietta De Lillo. Un film con Anna BonaiutoIaia ForteRenato CarpentieriEnzo MoscatoTeresa SaponangeloCast completo Genere Episodi – Italia1997durata 125 minuti. Valutazione: 1,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Non è soltanto la cornice – periferia ed entroterra di Napoli – che lega i 5 episodi (“Sofialorèn”, “La stirpe di Iana”, “Maruzzella”, “Il diavolo nella bottiglia”, “La salita”). C’è lo sguardo dei registi, amici e collaboratori tra loro; c’è la visione alterata della realtà, deformata con scatti fantastici e invenzioni barocche; c’è lo spazio dato a una sessualità trasversale, polimorfica, trasgressiva. Nessuna delle 5 novelle è completamente risolta, ma in varia misura tutte spiazzano, incuriosiscono, divertono o magari irritano. Sono 5 film di corpi, ossia di attori. Persino “La salita” di Martone, l’episodio più austero e civilmente impegnato (con Servillo con la fascia tricolore del sindaco che, salendo sul Vesuvio, si interroga sulla crisi della sinistra), è un apologo in cadenze di favola ironica dove si recupera il pasoliniano corvo parlante di Uccellacci e uccellini .

The Vesuvians (1997) on IMDb
C'era una volta un merlo canterino (1970) | FilmTV.it

Regia di Otar Iosseliani. Un film con Gela KandelakiIrine JandieriGogi TchkheidzeGiansung KakhidzeMarina Kartsivadze. Titolo originale: Zilypev?iz droZd. Genere Drammatico – URSS1973durata 85 minuti. – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ritratto di Ghia Agladze, giovane suonatore di timpani, individualista incorreggibile, pigro, facile a promesse che non mantiene, gentile ficcanaso, compagnone e sottaniere accanito, allergico a ogni scelta che impegni l’avvenire. È, insomma, uno che gira a vuoto. Film georgiano che ha il merito di essere modellato non soltanto sul comportamento, ma sul ritmo del suo personaggio (parzialmente autobiografico), seguito dalla cinepresa nei suoi andirivieni con una disinvolta scioltezza che diventa spesso sapienza di osservazione. Edizione originale con sottotitoli.

 C'era una volta un merlo canterino
(1970) on IMDb
La caduta delle foglie (1966) | FilmTV.it

Regista: Otar Iosseliani Genere: Commedia Anno: 1966 Paese: URSS Durata: 90 min

Al tempo della vendemmia, in Georgia, due ragazzi appena usciti dall’istituto vinicolo, Otar e Nico, vanno a lavorare nella cooopertiva agricola. Lì entreranno in contatto con gli operai e avranno le prime esperienze con le donne, in particolare con Marina. Dalle vicende personali, sentimentali e professionali, scaturisce una pungente satira della burocrazia sovietica.

The Blue Max (1966) on IMDb
Pastorale (1975) - IMDb

Regia di Otar Iosseliani. Un film con Rezo CharkhalashviliLia Tokhadze-DjugueliMarina KarcevadzeTamara GuarabašviliNana IosselianiCast completo Titolo originale: Pastoral’. Genere Commedia 1976durata 95 minuti.

Cinque giovani musicisti georgiani si trasferiscono in un villaggio di campagna per mettere a punto il loro repertorio. L’incontro tra mondo cittadino e mondo contadino provoca attrazioni, attriti, litigi, pettegolezzi, amicizie e un po’ di tristezza quando i musicisti se ne vanno. Commedia rurale senza una vera trama, impregnata di una tenerezza affettuosa che va a braccetto con un umorismo aguzzo di incantevole leggerezza, paragonabile a quello di Giorno di festa di J. Tati. Con indolenza sorridente sbriciola gli stereotipi del realismo socialista. La burocrazia censoria lo tenne in magazzino perché considerato “asovietico”. Scritto dal regista con Rezo Inanišvili e Otar Mechrišvili. Musiche di Arcangelo Corelli. 4° e ultimo film in URSS di O. Iosseliani che negli anni ’80 emigrò a Parigi.

 Pastorale
(1975) on IMDb
Sapovnela (Short 1959) - IMDb

Fiore introvabile (Sapovnela) di Otar Iosseliani – URSS 1959 con Mikhail Mamulashvili

Il secondo cortometraggio di Iosseliani è un documentario sulla natura con il quale il regista georgiano sperimenta per la prima volta con il colore, il montaggio e la musica. Accompagnate da una serie di canti popolari, ci vengono mostrate le immagini di numerosi e variopinti fiori, da quelli più umili che crescono nei prati e sui pascoli in montagna, a quelli più eleganti ed elaborati che vengono coltivati nelle serre. 

 Sapovnela
(1959) on IMDb
Lunedì mattina | Film | Recensione | Ondacinema

Regia di Otar Iosseliani. Un film con Jacques BidouyArrigo MozzoAnnw Kravz Tarnavsky. Titolo originale: Lundi Matin. Genere Commedia – Francia2002durata 120 minuti. – MYmonetro 3,55 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Operaio pendolare in una fabbrica francese di prodotti chimici, acquarellista della domenica, accanito tabagista, trascurato dalla moglie e ignorato dai figli, Vincent non ne può più del tran tran quotidiano, e ha voglia di cercare lontano la felicità che sogna. Arriva fino a Venezia e in Egitto, ma poi torna: i lunedì lo aspettano. È il 7° film francese di Iosseliani, e il più georgiano forse, sicuramente quello più vicino all’umorismo di Tati. Malizioso, ironico, divertente in superficie, ma triste (il suo tema centrale è la solitudine) e agro nel fondo, risentito contro un’organizzazione del tempo e del lavoro che umilia l’individuo. Ricco di figurette eccentriche, idee visive, colpi d’occhio, sberleffi anarchici. Va un po’ in surplace nella parentesi lagunare con una Venezia non esente da stereotipi, ma riprende quota col volo sulla campagna in parapendio, ultimo omaggio all’utopia che la realtà contraddice. Coprodotto dall’italiana Mikado. Orso d’argento per la regia a Berlino.

 Lunedì mattina
(2002) on IMDb
L'arpa birmana (1956) - Film - Trama - Trovacinema

L’arpa birmana è un film di genere drammatico, guerra del 1956, diretto da Kon Ichikawa, con Rentarô Mikuni e Shoji Yasui. Durata 116 minuti.

Goffredo Fofi racconta “L’arpa birmana” (1956) di Kon Ichikawa, un film unico nella storia del cinema che esprime una filosofia non violenta nei confronti della guerra. “L’arpa birmana” narra la storia di un soldato, unico sopravvissuto del suo gruppo, che fatto prigioniero diventa poi monaco e suonatore d’arpa che si dedica a seppellire i morti.

The Burmese Harp (1956) on IMDb

Podcast da Rai Play Radio