


Regia di Alberto Sordi. Un film con Valeria Marini, Alberto Sordi, Franca Faldini, Gisella Sofio, Franco Fantasia, Valentino Macchi. Cast completo Genere Commedia – Italia, 1998, durata 102 minuti. – MYmonetro 2,17 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Grazie all’allegra esuberanza di infermiera gerontofila, vecchio ingegnere in pensione, riscopre la gioia dell’innamoramento e il piacere del tango e sfiora quella del sesso, finché il ritorno dall’Africa, dove ha fatto la crocerossina, della moglie lo riporta alla pace dei sensi. Alla sua 18ª regia e al suo 151° film, A. Sordi – autore del copione con il fido R. Sonego – fa un film sincero ma senza vere emozioni sulla vecchiaia e le sue indegnità, dimostrando di non avere ancora imparato il mestiere del regista: sonoro fuori sinc, autodoppiaggio dissestato, mediocre direzione degli attori tra cui soltanto F. Faldini e G. Sofio si salvano, non un briciolo di inventiva. E V. Marini? Al di là del bene e del male. ” Trash -endente” (Monica Repetto).
Un film di Mario Camerini. Con Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Franca Valeri, Silvana Mangano. continua» Commedia, Ratings: Kids+16, b/n durata 124 min. – Italia, Francia 1961. MYMONETRO Crimen valutazione media: 3,17 su 6 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Tre uomini e due donne fanno conoscenza su un treno per Nizza. Una volta a destinazione, vengono coinvolti in un delitto che non hanno commesso. Il caso e la dabbenaggine fanno sì che venga messo insieme un vero castello di prove che li inchioderebbe, se non fosse per l’intelligenza dell’ispettore che riesce piano piano a venire a capo di tutto. Ma non è finita: al ritorno a Roma i cinque si mettono ancora nei guai.
Un film di Jean-Marie Poiré. Con Christian Clavier, Jean Reno, Valérie Lemercier, Marie-Anne Chazel, Christian Bujeau. continua» Titolo originale Les visiteurs. Commedia, durata 100 min. – Francia 1993. – Filmauro uscita giovedì 10 novembre 1994. MYMONETRO I visitatori [2] valutazione media: 2,81 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Francia, anno di grazia 1123. Goffredo, nobile cavaliere, uccide incosapevolmente il padre della donna che ama. Avrà la possibilità di rimediare all’errore ingerendo una pozione magica che lo porterà indietro nel tempo quel tanto che gli consenta di rimediare al tragico errore. Per l’eccessiva dose ingoiata il cavaliere si ritrova invece, con il suo scudiero, 900 anni dopo. Di fatto ai nostri giorni. A contatto con la civiltà moderna e le sue storture, il cavaliere avrà più di una sorpresa, ma riuscirà a tornare infine ai suoi bei dì e a salvare in tempo il padre dell’amata. Una trama non originalissima, mutuata da Wells e da un racconto di Mark Twain, che in Francia ha battuto ogni record d’incassi. E per quanto il doppiaggio sottragga al divertimento originale, il successo risulta incomprensibile. Un film baciato dalla sorte, ma che presso il nostro pubblico non ha sortito alcun effetto. La regia non ha ritmo sufficiente e i personaggi sono francamente poco simpatici.
Un film di Ettore Scola. Con Valerio Mastandrea, Sabrina Impacciatore, Arnoldo Foà, Antonello Fassari, Stefania Sandrelli. continua» Commedia, durata 89 min. – Italia 2003. MYMONETRO Gente di Roma valutazione media: 2,50 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari
Una giornata qualunque nella città eterna. Tanti piccoli frammenti di vita si susseguono in una carrellata di personaggi attraverso le storie dei quali, dalla tragedia alla commedia, Scola ci racconta la sua amata Roma. Il filo conduttore dei tanti episodi slegati tra loro è un autobus che percorre le strade della città, dall’alba al tramonto. Per scrivere storie interessanti bisognerebbe tornare a prendere il tram (o,nel caso presente, l’autobus) come suggeriva Zavattini? Forse sì, ma di certo bisognerebbe avere interesse a narrare: interesse che Scola non sembra avere più. I bozzetti rimangono tali, qualcuno più riuscito (vedi lo sketch iniziale di Mastandrea), altri francamente inutili quando non imbarazzanti. Il racconto ne soffre fino a smarrirsi, tra paurose ovvietà, personaggi per lo più vignettistici e una regia sciatta ben oltre i limiti del televisivo. Sicuramente onesto, talmente disarmato e disarmante da non poterne parlare davvero male: ma di sicuro non se ne può parlare bene.
Un film di Mario Monicelli. Con Alberto Sordi, Franca Valeri, Giovanna Ralli, Tina Pica, Carlo Mazzarella.Commedia, Ratings: Kids+13, b/n durata 90 min. – Italia 1955. MYMONETRO Un eroe dei nostri tempi
valutazione media: 3,00 su 5 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Alberto Menichetti ha paura di tutto. Vive con due zie anziane, è impiegato in un cappellificio e annota qualsiasi cosa gli accada nel corso della giornata perché qualora gli venisse richiesto un alibi deve esser trovato pronto. Accetta di indossare una lobbia vecchio stile solo per compiacere il padrone così come, pur di non partecipare a uno sciopero, si finge malato ritrovandosi così ospedalizzato.
Un film di Carmelo Bene. Drammatico, durata 90 min. – Italia 1974
In merito al primo Amleto del 1961, al Teatro Laboratorio, Giuliana racconta dei critici inglesi, che venuti a vederlo, giudicarono questa interpretazione di Bene migliore di quella di Laurence Olivier e di John Gielgud, aggiungendo inoltre che Carmelo Bene aveva una cura maniacale anche nelle traduzioni eseguite dai testi originali, ognuna diversa a seconda dei personaggi. Da una recensione positiva fatta da Giordano Falzoni, iniziarono ad affluire al Teatro Laboratorio nomi di intellettuali di una certa rinomanza tra cui Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Ennio Flaiano, Angelo Maria Ripellino, Cesare Zavattini, Gianni Rodari, attori come Paola Borboni, Franca Valeri, e una volta anche il regista Federico Fellini. Per quanto riguarda la critica italiana, eccetto Ennio Flaiano, Sandro De Feo, Giordano Falzoni e pochi altri, era unanimemente ostile, sarcastica e addirittura offensiva nei confronti di Carmelo Bene[1]
Regia di Sergio Rubini. Un film con Sergio Rubini, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio, Fabrizio Gifuni, Guido Giaquinto, Anna Falchi. Cast completo Genere Drammatico, – Italia, 2009, durata 116 minuti. Uscita cinema venerdì 4 dicembre 2009 distribuito da 01 Distribution. – MYmonetro 2,90 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Gabriele torna a Manduria (TA) per l’estremo saluto al padre. Flashback lungo nel 1967 quando era il figlio birichino di Ernesto, capostazione, e di Franca, insegnante, che in Pinuccio ha un fratello più giovane, vitellone malizioso, zio adorato. Ernesto ha l’hobby della pittura e una passione per Cézanne di cui copia, anzi rifà, l’autoritratto. Gli dedica una mostra che un critico locale sbriga come frutto di un dilettante velleitario. Colpo di scena finale. Scritto con D. Starnone e C. Cavalluzzi, è il 2° film consecutivo di Rubini con Scamarcio con cui, affrontando i rapporti conflittuali tra arte figurativa e critica, si regolano obliquamente i conti con i cinerecensori. Meno esagerato e più squilibrato, ma come sempre ridondante, affidato ai chiassosi stereotipi della commedia mediterranea, ai soprassalti fantastici del ragazzino e a un’accentuata dimensione di inverosimiglianza narrativa. I suoi veri protagonisti sono Rubini e il piccolo Gabriele. Fotografia di Fabio Cianchetti che filma i treni a vapore e i paesaggi pugliesi come se appartenessero a un western di Ford. Musiche: Nicola Piovani.
Regia di Vittorio Caprioli. Un film con Vittorio Caprioli, Franca Valeri, Fiorenzo Fiorentini. Genere Commedia – Italia, 1962, durata 100 minuti. – MYmonetro 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Una ex prostituta non più giovane si reca a Parigi per raggiungere il fratello. Dopo alcune disavventure che la amareggiano, incontra un pizzaiolo italiano: si accordano per rientrare in patria.
Regia di Vittorio Caprioli. Un film con Philippe Leroy, Vittorio Caprioli, Franca Valeri, Philippe Leroy, Anna Campori. Cast completo Genere Commedia – Italia, 1961, durata 105 minuti. – MYmonetro 2,72 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Una sequela di episodi sui “leoni”, i dongiovanni che approfittano delle vacanze estive per allacciare fulminee relazioni sentimentali.
Regia di Camillo Mastrocinque. Un film con Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Walter Chiari, Franca Valeri, Alberto Bonucci, Dolores Palumbo. Cast completo Genere Comico – Italia, 1962, durata 90 minuti. – MYmonetro 2,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Un discreto film comico a episodi basato sui moderni mezzi di trasporto e sui loro guidatori.
Regia di Sergio Corbucci. Un film con Peppino De Filippo, Walter Chiari, Gino Cervi, Totò, Franca Valeri, Agostino Salvietti. Cast completo Genere Commedia – Italia, 1963, durata 106 minuti. – MYmonetro 3,24 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Sono in cinque – una donna per la DC, quattro uomini per il PCI, PLI, MSI e monarchici – a presentarsi candidati alle elezioni. Ciascuno ha i suoi trucchi, fa le sue promesse, ma tutti falliscono. Film a episodi camuffato. La satira è di grana qualunquista, ma certe stoccate arrivano al bersaglio. Totò si candida per il Partito della Restaurazione (monarchica).
Regia di Luciano Emmer. Un film con Marisa Merlini, Memmo Carotenuto, Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Franca Valeri. Cast completo Genere Commedia – Italia, 1955, durata 110 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.
Disavventure di un piazzista, sposino novello, nel quale una mitomane riconosce il proprio consorte fuggiasco. Nonostante le firme di S. Amidei (soggetto), V. Talarico e F. Rosi, inclina alla farsa più che alla commedia. Mastroianni sprecato, Valeri infallibile, De Sica strepitoso come smemorato principe del foro.
Un film di Mia Hansen-Løve. Con Lola Creton, Sebastian Urzendowsky, Magne Håvard Brekke, Valérie Bonneton, Serge Renko. Titolo originale Un amour de jeunesse. Drammatico, durata 111 min. – Francia, Germania 2011. – Teodora Film uscita venerdì 22 giugno 2012. MYMONETRO Un amore di gioventù
valutazione media: 3,05 su 22 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Camille ha quindici anni e un amore grande. Sullivan ne ha diciannove ed è l’oggetto di quell’amore immaturo e totale. Innamorato perdutamente di Camille, il ragazzo è comunque deciso a partire per il Sudamerica in cerca di se stesso e lontano dall’abbraccio soffocante di lei, che non concede margini, respiro, alternativa. La partenza di Sullivan sconvolge la vita di Camille, che tenta il suicidio e poi prova a vivere la sua vita tra le braccia di un maturo architetto norvegese di cui diventa assistente e compagna. Diversi anni dopo, lungo le strade di Parigi, ritroverà Sullivan e con lui un sentimento mai sopito. Ossessionata da quell’amore, Camille si tufferà di nuovo nel suo amplesso e nelle sue promesse disattese.
Attrice ieri per Assayas (che poi la sposa), regista oggi, Mia Hansen-Løve gira il suo terzo film e alla maniera di Truffaut ricrea e reinventa sul set momenti e situazioni vissute nella vita. Come il ‘primo amore’, quello che non si scorda mai, quello esagerato, quello né con te, né senza di te, quello idealizzato che produce l’imprinting soprattutto se consumato in condizioni di ‘affetto’. Quello che Camille nutre per Sullivan e che non la fa respirare. Pedinando due adolescenti in amore, la giovanissima regista francese, classe 1981 e un passato tra le pagine dei Cahiers, racconta la quotidianità di un sentimento ossessivo, di una tempesta emozionale che prende la vita e la rivolta come un guanto.
Aderendo con grazia alla tradizione cinematografica francese, la Hansen-Løve esibisce un’idea di cinema che si nutre dei casi della vita, delle pagine dei libri letti e dei film visti (quelli di Rohmer, quelli di Bresson), restituendo all’amore l’immediatezza dei corpi. Libera dalle gabbie narrative imposte molto (e troppo) spesso dalle produzioni, l’autrice si prende tutto il tempo e i silenzi del mondo mettendo a punto una relazione dove a dire è il linguaggio fisico e materico del corpo e degli sguardi. Eppure qualcosa non va. Dentro un film che pratica con indubbio stile i topoi dell’amore in guerra e prende luce dalla freschezza e dal talento imbronciato di Lola Créton, non c’è nessuna sensibilità da incendiare, nessuna immagine da visualizzare. Il bello stile diventa maniera e la regista manca l’appuntamento con quell’età della vita che presenta in sé una natura drammatica.
Il tempo dell’adolescenza di Camille non diventa simbolo di una ‘condizione umana’ generale, di una dimensione che è insieme anagrafica ed esistenziale. Incapace di autodeterminarsi e di affrancarsi da un primo amore fallimentare, l’irritante e cocciuta protagonista della Créton governa il film fino a esasperarlo, fino a non riuscire a parlare d’altro, fino a non dire niente altro. Mai inserita in un quadro più ampio di osservazione del paesaggio umano che la circonda, delle figure che incontra e delle loro relazioni, Camille insegue testarda un ‘cappello’ e una deriva abilitata a promuovere esclusivamente la sconfitta e la negazione della maturità. View full article »