Category: Serie Tv Anni ’70


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Tekkaman (宇宙の騎士テッカマン Uchu no Kishi Tekkaman?) è un anime (sottogenere mechagiapponese degli anni settanta. In origine la serie avrebbe dovuto comporsi di 52 episodi ma a causa degli scarsi ascolti, fu interrotta alla 26ª puntata: pertanto essa è priva di un vero e proprio finale. Prodotto nel 1975, è frutto di un periodo in cui la casa di produzione Tatsunoko prendeva spunto dai supereroi americani, realizzando anime come Hurricane PolimarKyashan e Gatchaman: rivisitati e adattati alla cultura nipponica, i prodotti così nati si dimostrarono di grande successo, giungendo in Italia tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta.


La serie di Tekkaman è ambientata alla fine del XXI secolo, quando l’atmosfera terrestre è diventata talmente inquinata che il decadimento dell’aria respirabile è ormai irreversibile, e all’umanità restano soltanto 3 anni di vita.
L’unica speranza di salvezza per il genere umano è quella di trovare un altro pianeta abitabile e trasferirsi in massa su di esso. Allo scopo viene fondato il Programma di Sviluppo Spaziale, diretto dal dottor Shukura Amachi, il più grande genio scientifico terrestre, che può contare su mezzi e risorse praticamente illimitati per portare a termine l’immane compito.
Un’altra imprevista minaccia grava però sulla Terra: gli alieni di Waldaster, capitanati dal perfido generale Rambos, e agli ordini dell’imperatore Dobrai, vogliono conquistare l’intero pianeta.

Tekkaman, the Space Knight (1975) on IMDb
The Jeffersons Sanford Hemsley Evans 1974.jpg


I Jefferson (The Jeffersons) è una sit-com, prodotta negli USA dal 1975 al 1985. Fu il secondo dei 4 spin-off della serie tv Arcibaldo (All in the Family), dopo Maude e prima di Archie Bunker’s Place (che in Italia continuò a chiamarsi Arcibaldo) e 704 Hauser. La serie ebbe a sua volta uno spin-off (chiuso dopo solo 4 puntate), Checking In, incentrato sulla figura della domestica Florence che lascia casa Jefferson per gestire il St. Frederick Hotel a Manhattan.
La serie venne ideata dal prolifico autore e produttore televisivo Norman Lear. A differenza di altri suoi show, il telefilm aveva connotati politici più smorzati nei toni, evolvendo presto in una più tradizionale sitcom a sfondo comico. Tuttavia, alcuni episodi della serie contengono riferimenti a tematiche e problematiche importanti come il razzismo, il suicidio, l’analfabetismo e la diffusione incontrollata delle armi. Inoltre, spesso viene usata la parola “negro” (“nigger”), specialmente durante le prime stagio
George e Louise Jefferson sono una coppia nera, lui imprenditore (ha una catena di lavanderie), lei casalinga. Apparsi inizialmente nella serie televisiva Arcibaldo, dove vivevano in un piccolo appartamento nel Queens (a fianco dei Bunker, protagonisti della sitcom), iniziarono ad arricchirsi nel settore delle lavanderie, arrivando ad aprirne ben sette, come asserisce George in un dialogo nell’episodio 18 dell’undicesima serie. Salutati gli odiati vicini (perlomeno da George), i Jefferson si dirigono verso Manhattan.
Stabilitisi in un elegante appartamento dell’Upper East Side di Manhattan, questa famiglia nera rappresenta, con situazioni più o meno esilaranti, il punto d’incontro tra due differenti stili di vita e due mondi culturali: quello povero di Harlem, dal quale proviene e da cui è riuscita a tirarsi fuori, e quello attuale. Il filo conduttore della serie è quindi il tema dell’inserimento di una famiglia di colore nel tessuto sociale dell’alta borghesia, composta per la stragrande maggioranza da bianchi, lasciando allo spettatore, dietro le risate, le analisi sulle differenze dei valori che si contrappongono.
La serie verte anche delle relazioni con la domestica scansafatiche Florence, i vicini Willis (anche questi odiati da George per il loro matrimonio interraziale), il bizzarro vicino Henry Bentley, il pidocchioso portiere Ralph ed in generale con i vari clienti e compagni d’affari di George. La serie, benché sia a sfondo comico, tratta spesso di tematiche quali il razzismo, il suicidio, l’analfabetismo e la diffusione incontrollata delle armi.

The Jeffersons (1975) on IMDb
Mazinga Z (Anime) | AnimeClick.it

Mazinga Z (マジンガーZ Majingā Z?) è il primo anime giapponese, in ordine cronologico, basato sulla storia di un grande robot pilotato da un essere umano e costituisce il primo capitolo della saga dedicata a Mazinga nonché il capostipite del genere Super Robot. Fu creato da Gō Nagai nel 1972 come filiazione dell’omonimo manga.
Una seconda versione del manga, meglio curata e diretta a un pubblico più maturo, fu realizzata da Gosaku Ota. In Italia venne trasmesso per la prima volta dal 21 gennaio 1980 da Rai 1 (all’epoca Rete 1) con soli 51 dei 92 episodi. I restanti vanno in onda da settembre 2015 sulla rete a pagamento Man-ga.
La storia narra di un enorme robot costruito dall’anziano scienziato Juzo Kabuto e lasciato in eredità, alla sua morte, al nipote Koji Kabuto (in Italia Ryo in questa serie, poi Koji nel Grande Mazinga e poi Alcor in Goldrake). Compito dell’automa è quello di sventare i piani del malvagio Dottor Inferno (in Italia Dottor Inferno in Mazinga Z e poi Dr Hell nel Grande Mazinga e Mazinkaiser), uno scienziato tedesco che nel 1962 aveva partecipato con Kabuto e altri colleghi a una spedizione archeologica nell’isola greca di Bardos (Rodi nell’adattamento italiano), alla scoperta dei resti della civiltà micenea. Ritrovato l’esercito di mostri meccanici costruiti dai Micenei (Mikenes in originale), il dottor Hell svelava le sue reali intenzioni uccidendo tutti i presenti (tranne Kabuto, che riuscì a fuggire) e impossessandosi dell’antica tecnologia, con lo scopo di far tornare sulla terra i discendenti dell’antico popolo greco (costretti per secoli a rifugiarsi nelle viscere della Terra) e insieme ad essi dominare il mondo.
Il Professor Kabuto, tornato in patria, dirige il centro ricerche per l’Energia Fotoatomica, per lasciarlo al professor Yumi appena scoperta una lega metallica resistentissima, la lega Z, e andare a costruire Mazinga Z. Nell’Istituto viene creata Afrodite A, un robot meno potente, dalle fattezze femminili, costruito dal Professor Yumi e pilotato da Sayaka Yumi, figlia del direttore dell’istituto. Più avanti si unisce a questi il Boss Robot (che Koji nell’originale giapponese prende in giro, chiamandolo col gioco di parole Borot, sinonimo di ferraglia), guidato da Boss, Nuke e Mucha, compagni di scuola di Koji, le cui imprese costituiscono il lato comico della serie.

The Yellow Sea (2010) on IMDb
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George e Mildred è una serie televisiva di produzione britannica del 1976, fortunato spin-off di un’altra popolare sit-com: Un uomo in casa. Ne furono prodotti 38 episodi in 5 stagioni. Nel 1977 andò in scena un adattamento teatrale della serie; da questo nacque anche una versione americana, I Roper (a sua volta spin-off di Tre cuori in affitto, versione statunitense di Un uomo in casa). Nel 1980 venne prodotto il film per la TV George e Mildred, trasmesso in Italia il 1º gennaio 1983. Pochi mesi dopo l’uscita del film, nell’agosto 1980, la protagonista Yootha Joyce morì a causa di una grave forma di epatite, contratta in seguito all’abuso di alcol. La serie si interruppe mentre erano in corso i preparativi per una sesta stagione.
La Rai acquistò i diritti e trasmise gli episodi alla fine degli anni settanta, per riproporli anche negli anni ottanta. Dopo alcune repliche mandate in onda in orario notturno da Canale 5, sono soltanto il canale satellitare Jimmy e la rete TSI a mandare in onda le avventure della coppia britannica.
Da segnalare il doppiaggio italiano di George e Mildred, con le voci di Gianfranco Bellini e Anna Miserocchi, quest’ultima abile nel rappresentare il frequente intercalare “Oh, George!” con il quale Mildred era solita riprendere suo marito alla prima occasione di disappunto.

George & Mildred (1976) on IMDb
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Conan il ragazzo del futuro (未来少年コナン Mirai shōnen Konan?) è un anime televisivo di 26 episodi, diretto da Hayao Miyazaki(con la collaborazione di Keiji Hayakawa e Isao Takahata), libero adattamento del romanzo di Alexander KeyThe Incredible Tide

La storia si svolge negli anni 2028-2030, in un contesto post-apocalittico. Nei decenni precedenti l’inizio della storia l’avanzamento della scienza e della tecnologia avevano portato a scoperte sorprendenti per l’umanità. Tra queste una potente forma di antigravità, la possibilità di sfruttare in modo efficiente l’energia solare e di trasmetterla tramite microonde e un modo estremamente distruttivo di utilizzare l’energia elettromagnetica. Grazie a queste conquiste tecnologiche vennero esplorati altri pianeti, fu costruita una grande stazione orbitante per la raccolta dell’energia solare, furono varate vaste flotte di enormi aerei da guerra e fu costruita Indastria, un complesso scientifico e industriale che rappresentava la summa del progresso e della tecnica dell’epoca. La più grande speranza era riposta nell’energia solare, che prometteva una prosperità senza limiti per tutta l’umanità.

Purtroppo, nel luglio del 2008, l’ostilità tra due potenti nazioni rivali provocò la Terza Guerra Mondiale. Nel corso del conflitto le esplosioni di bombe elettromagnetiche – molto più potenti di qualsiasi arma atomica conosciuta – distrussero in poche ore oltre la metà della superficie della Terra. La stessa crosta terrestre ne risentì e l’asse di rotazione del pianeta fu spostato. La conseguenza di questi sconvolgimenti fu la frattura dei continenti che in gran parte si inabissarono sotto gli oceani. Solo pochi sopravvissuti riuscirono per caso a salvarsi dalle ondate di marea, rimanendo isolati nei pochi territori emersi. Tutti dovettero abbandonare le abitudini urbane del passato e ricominciare da zero a sopravvivere di quello che la natura poteva offrire; i più organizzati fondarono, dopo un duro inizio, villaggi agricoli. I gruppi umani che non riuscirono a organizzarsi regredirono invece a una vita primitiva e miserevole.

Future Boy Conan (1978) on IMDb

Nel 1977 venne realizzata la miniserie televisiva Orzowei, il figlio della savana, co-produzione italo-tedesca (per l’Italia Oniro Film di Gioacchino Sofia), che venne trasmessa sulla prima rete Rai, alle 19:20, in 13 puntate da 25 minuti a partire dal 28 aprile 1977. Protagonista nel ruolo di Orzowei era Peter Marshall. Il telefilm è ricordato anche per la sigla omonima degli Oliver Onions.

Isa, un bambino bianco abbandonato nella foresta del Sud Africa, viene trovato ed allevato come un figlio da un vecchio grande guerriero e da una vecchia nutrice, ambedue appartenenti ad una tribù di Bantu di etnia Swazi. A causa della sua pelle chiara, Isa non riesce a farsi accettare del tutto dai membri del villaggio, che per schernirlo lo chiamano Orzowei, il “trovato”. Particolarmente ostile è Mesei, il figlio del capo del villaggio. A causa del pregiudizio razziale, Isa non viene accolto fra gli adulti guerrieri della tribù pur avendo superato la drammatica prova dell’iniziazione. 

Orzowei, il figlio della savana (1976) on IMDb
Il segno del comando (TV Series 1971-1971) — The Movie Database (TMDB)

Il segno del comando è uno sceneggiato televisivo di genere fantastico/giallo diretto da Daniele D’Anza, prodotto dalla RAI nel 1971in cinque puntate.

Lancelot Edward Forster è un professore di letteratura inglese presso l’università di Cambridge. Ha scoperto per caso un inedito diario di Lord Byron, scritto durante il soggiorno romano del 1817, ed è alle prese con la sua traduzione, di cui ha pubblicato la prima parte su una prestigiosa rivista letteraria inglese. In un passo del diario, Byron ha annotato: «21 aprile 1817, notte, ore 11. Esperienza indimenticabile, luogo meraviglioso, piazza con rudere di tempio romano, chiesa rinascimentale, fontana con delfini, messaggero di pietra, musica celestiale, tenebrose presenze».
La pubblicazione del diario attira l’attenzione di George Powell, addetto culturale dell’ambasciata inglese a Roma, che invita Forster a tenere una conferenza presso il British Council in occasione della settimana byroniana. Il professore riceve anche un secondo invito a recarsi nella Città Eterna, da un misterioso pittore, un certo Marco Tagliaferri, che gli invia una fotografia della piazza citata da Byron, che Forster ritiene invece un luogo inventato, sfidandolo a trovarla. Incuriosito dalla coincidenza, Forster si precipita nella capitale italiana.

Il segno del comando (1971) on IMDb
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Kojak, anche nota come Il tenente Kojak, è una serie televisiva statunitense in 118 episodi trasmessi per la prima volta nel corso di 5 stagioni dal 1973 al 1978. La serie fu preceduta da un film TV, trasmesso l’8 marzo 1973Tenente Kojak il caso Nelson è suo (The Marcus Nelson Murders), inserito poi come episodio pilota nella prima stagione.


È una serie giallo-poliziesca incentrata sui casi affrontati dal tenente Theo Kojak, investigatore di polizia del tredicesimo distretto di Manhattan.[1]Nel 1999 TV Guide classificò Theo Kojak al 18º posto nella classifica dei 50 più grandi personaggi televisivi di tutti i tempi.
Theodore Kojak, detto Theo, è un duro, incorruttibile, calvo ed elegante tenente greco-americano della polizia dell’undicesimo distretto di Manhattan con la passione per i lecca-lecca. Kojak è ostinato e tenace nelle indagini, mostrando sovente un forte spirito cinico, assieme alla tendenza ad andare oltre le regole, se ciò può portare un criminale di fronte alla giustizia. Savalas descrisse il suo personaggio come un uomo dal “carattere fondamentalmente onesto, duro ma con i sentimenti, il tipo di ragazzo che avrebbe preso a calci una prostituta se avesse dovuto, ma entrambi si sarebbero compresi a vicenda perché magari erano cresciuti nello stesso quartiere[3]. Il suo atteggiamento sprezzante e spregiudicato, soprattutto nei confronti dei criminali da perseguire, era però visto dal pubblico televisivo dell’epoca con poca “simpatia”, al punto che il celebre mensile satirico Mad Magazine gli dedicò un articolo intitolato Kojerk

Kojak (1973) on IMDb

Nota: mancano gli episodi 5×06 e 5×08, li sto cercando.

Il Grande Mazinga (Anime) | AnimeClick.it

Il Grande Mazinger (グレートマジンガー Gurēto Majingā?) è una serie televisiva anime mecha creata dall’autore giapponese Gō Nagai. La serie, composta di 56 episodi, si inserisce nello stesso universo narrativo al quale appartengono anche UFO Robot Goldrake e Mazinga Z.
La serie ha praticamente inizio da dove terminava quella di Mazinga Z che si concludeva con una puntata dove il Grande Mazinger veniva in aiuto di quest’ultimo. Esiste inoltre un lungometraggio che fa da ponte tra le due serie (Mazinga Z contro il Generale Nero).
La Terra è sotto la minaccia dei Mikenes, ovvero l’antico popolo greco dei Micenei, che un cataclisma aveva costretto a rifugiarsi per millenni nelle viscere del pianeta, affidando la loro sopravvivenza a un sole artificiale. Per questo motivo i loro corpi diventano deboli e malati ed essi devono trasformarsi in cyborg per sopravvivere. In età recente, un gruppo di ufficiali guidati dal perfido Generale Nero, che hanno convertito i propri corpi in quelli di giganteschi automi, si impadronisce con la forza del regno e ne trasforma la popolazione, parte in soldati robot (tra questi anche il loro monarca, principe Kerubinus, che viene imprigionato) e parte in mostri da combattimento, con l’evidente scopo di iniziare una guerra di conquista.

 Il grande Mazinger
(1974) on IMDb
Ufo... annientate Shado, uccidete Straker... stop - Film (1972) -  MYmovies.it

UFO è una serie televisiva britannica di fantascienza, ideata nel 1969 da Gerry Anderson, prodotta nel biennio 196970 dallo stesso Anderson e da sua moglie Sylvia per essere trasmessa dalla TV britannica Independent Television (ITV), andata in onda nel biennio 1970-1971.
Si trattò della prima serie televisiva realizzata con attori veri da Gerry Anderson, che era stato fino ad allora autore e produttore di alcune serie TV di successo realizzate con marionette, tra le quali Stingray e Thunderbirds. Inizialmente indirizzata al mercato anglosassone, composta di 26 episodi della durata di 50 minuti ciascuno, UFO fu trasmesso in Gran Bretagna dal 1970 e subito dopo negli USA.
In un futuro non troppo lontano (un cartello presente nei titoli di testa ambienta la serie nel 1980; altri elementi in vari episodi la collocano entro il 1984) la Terra subisce incursioni da alieni.

Dal 1970 le autorità politiche e militari acquisiscono le prime prove certe delle incursioni degli extraterrestri[2]. Viene istituita un’organizzazione militare segreta: la SHADO (Supreme Headquarters Alien Defence Organisation, Comando supremo dell’organizzazione di difesa contro gli extraterrestri), il cui emblema è la figura di un uomo che proietta un’ombra e ombra in inglese si dice “Shadow”: da qui l’assonanza con il nome dell’organizzazione segreta.

UFO... annientare S.H.A.D.O. stop. Uccidete Straker... (1974) on IMDb
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L’uomo da sei milioni di dollari (titolo originale: The Six Million Dollar Man) è una serie televisiva trasmessa originariamente negli Stati Uniti tra il 1974 e il 1978 dalla ABC, di cui furono girati 3 episodi pilota e 100 episodi. La serie è liberamente ispirata al romanzo Cyborg diMartin Caidin. La serie ha generato uno spin-off, La donna bionica. Dalla serie sono stati tratti 6 film per la tv.
Il colonnello Steve Austin, a causa di un incidente durante una missione, perde le gambe, il braccio destro e l’occhio sinistro. Su di lui viene effettuata una ricostruzione bionica all’avanguardia, che sostituisce gli organi danneggiati con arti bionici. La serie prende il titolo dal costo dell’intervento, appunto di sei milioni di dollari.
Grazie agli organi bionici, Steve Austin acquisisce delle capacità eccezionali: le gambe gli consentono di correre a velocità altissime, il braccio è dotato di una forza fuori dal comune, e l’occhio permette una visione ravvicinata di oggetti molto lontani.
Steve Austin, dopo l’intervento, lavorerà per l’OSI (Office of Scientific Intelligence), che ha richiesto e finanziato il progetto.

The Six Million Dollar Man (1974) on IMDb

La qualità non è granché ma non ho trovato di meglio

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Un film di Vittorio Cottafavi. Con Luigi Vannucchi, Paola Pitagora, Nicoletta Rizzi, Tino Carraro, Mario Piave. Fantascienza, b/n – Italia 1972.


Il modernissimo radiotelescopio del complesso astronomico di Bouldershaw Fell, in Inghilterra, capta una misteriosa sequenza di segnali provenienti dalla Nebulosa di Andromeda: studiandoli, il professor Fleming (Vannucchi), dell’equipe del dottor Reinhart (Carraro), capisce che compongono un messaggio cifrato contenente le istruzioni per costruire un computer di tecnologia sconosciuta. Incaricati dal governo, gli scienziati realizzano il progetto e scoprono, a prezzo della tragica morte della ricercatrice Christine Flemstad, che l’elaboratore è pensato per creare una nuova forma di vita.
L’enigmatica creatura – somigliantissima a Christine e ribattezzata “Andromeda” – che prende forma nell’avveniristico sintetizzatore della macchina, possiede un’intelligenza superiore e facoltà mnemoniche eccezionali, ma appare priva di qualsiasi emozione. Mentre sul laboratorio convergono le interessate attenzioni dei servizi segreti, dei militari e delle spie che fanno capo alla multinazionale INTEL, il professor Fleming comincia a temere che il supercomputer e “Andromeda” costituiscano una minaccia per l’umanità…
Ispirato al soggetto di John Elliot e Fred Hoyle – già adattato nella miniserie inglese A for Andromeda del 1961 – lo sceneggiato di Cottafavi è uno dei pochi esempi di fantascienza adulta italiana, tanto più lodevole e singolare in quanto realizzato per il piccolo schermo, per un pubblico di famiglie abituato a seguire gli spensierati varietà del sabato sera o i melodrammatici teleromanzi a puntate della domenica. Controcorrente rispetto alla produzione del tempo e scommettendo sulla svolta filosofica e scientifica inaugurata tre anni prima dalla conquista della Luna, il film parte dall’idea di una possibile vita nell’universo e profetizza nuovi e imminenti traguardi al progresso tecnologico, intuendo il potenziale rivoluzionario dell’informatica e gli inquietanti risvolti di una ipotesi di clonazione.Una storia interessante, appena appesantita da un intreccio spionistico piuttosto ingombrante che costituisce l’unica concessione al pubblico più tradizionale.Il film – che, per la verità, non riscosse particolare successo – si avvale di un cast di ottimi professionisti e delle “realistiche” scenografie di Mariano Mercuri supportate dai computer forniti dalla Honeywell.Il ruolo di Christine/Andromeda sviluppato da Nicoletta Rizzi era stato dapprima proposto alla cantante Patty Pravo.

A come Andromeda (1972) on IMDb
Ufo Robot Goldrake #03 (6 Dvd) - Tomoharu Katsumata - Mondadori Store

UFO Robot Goldrake (UFOロボグレンダイザー UFO Robo Gurendaizā?) è un anime televisivo di 74 episodi, prodotto dalla Toei Animation dal 1975 al 1977 e basato su un soggetto di Gō Nagai, già autore dell’omonimo manga nel 1975. È stata la prima serie mecha giapponese importata in Italia, dove venne originariamente trasmessa con il nome di Atlas UFO Robot nell’ambito del programma Buonasera con… sulla Rete 2, dal 1978 al 1980, con 71 dei 74 episodi.

Per dare un’idea del successo avuto all’epoca basti pensare che il 45 giri prodotto dalla Fonit Cetra con le sigle della prima serie, Ufo Robot/Shooting Star (firmate con lo pseudonimo Actarus), ottenne addirittura il disco d’oro superando il milione di copie vendute.[1]

Il protagonista della serie è il principe Duke Fleed, fuggito dopo una disperata resistenza a bordo di un avanzatissimo robot da battaglia, Goldrake (Grendizer) dal suo pianeta natale Fleed in seguito all’attacco delle truppe del malvagio Re Vega. Le Forze di Vega infatti si propongono di sottomettere i pianeti invadendoli ed annettendoli al loro impero.

 Atlas Ufo Robot
(1975) on IMDb
Le avventure di Lupin III (Serie TV 1971 - 1972) - Movieplayer.it

Le avventure di Lupin III (ルパン三世 Rupan Sansei?) è la prima serie televisiva anime basata sul manga Lupin III di Monkey Punch, nella quale il protagonista indossa una giacca verde. Andò in onda per la prima volta in Giappone dal 24 ottobre 1971 al 26 marzo 1972 suYomiuri TV,[1] mentre in Italia fu trasmessa nel 1979 su diverse reti locali e replicata successivamente su Italia 1 e altre reti Mediaset. Dal1987 fu trasmessa con il titolo Lupin, l’incorreggibile Lupin, mentre nel 2004 è stato ripristinato il titolo italiano storico.

Arsenio Lupin III, nipote del ladro gentiluomo Arsène Lupin, è un ladro ricercato a livello internazionale. Il suo braccio destro è Daisuke Jigen, un tiratore esperto che può sparare a un obiettivo in 0,3 secondi. A loro si unisce la bella Fujiko Mine, interesse amoroso di Lupin che spesso manipola le situazioni a suo vantaggio. Dopo diversi scontri con il samurai Goemon Ishikawa XIII, quest’ultimo entra a far parte del gruppo. Lupin e i suoi soci sono costantemente inseguiti dall’ispettore Koichi Zenigata dell’Interpol, il cui obiettivo è arrestarli una volta per tutte.

Lupin the Third (1971) on IMDb
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Attenti a quei due (The Persuaders!) è il titolo di una serie televisiva britannica ideata e prodotta nel 19701971 da Robert S. Baker[1]e trasmessa nel 19711972 in una sola stagione di 24 episodi dalla rete televisiva ITV (negli Stati Uniti fu invece distribuita, all’incirca nello stesso periodo, dal network ABC).
La serie gioca sulla forte diversità dei due personaggi, rivali e amici impegnati in scanzonate avventure ambientate attraverso l’Europa, tra belle donne, automobili di lusso e fine humour inglese.
Il titolo originale era The Friendly Persuaders, ma il “Friendly” venne eliminato prima che la serie raggiungesse la televisione.
La serie si caratterizzò ai tempi per il budget altissimo, 100.000 sterline del tempo. I ruoli dei due protagonisti furono affidati a due stardel calibro di Tony Curtis (la cui carriera cinematografica era in declino dopo i fasti degli anni cinquanta), nel ruolo del milionario statunitense Daniel Wilde e di Roger Moore (reduce da un decennale successo come Simon Templar nella serie Il Santo – The Saint), qui nei panni del pari inglese Lord Brett Sinclair.

The Persuaders! (1971) on IMDb

Edit 5/5/2024 sostituita versione dvdrip con 720p

Joe Petrosino (TV Series 1972- ) — The Movie Database (TMDB)

Un film di Daniele D’Anza. Con Adolfo Celi, Maria Fiore, Massimo Mollica Formato Serie TV, Giallo, – Italia 1972.

Teleromanzo su uno dei poliziotti più famosi del mondo, il sergente di polizia americano Joe Petrosino, che alla fine del secolo scorso dichiarò una guerra senza quartiere alla Mano Nera, il primo stanziamento della mafia siciliana in USA. Petrosino cerca le radici della malapianta fino in Sicilia. Bel successo personale di Adolfo Celi, che recitò con i capelli neri (cosa che non gli accadeva da un ventennio).

 Joe Petrosino
(1972) on IMDb
La Porta Sul Buio (Box 4 Dvd Dario Argento): Amazon.it: Betti, Regiani,  Cerusico, Tedesco, Tolo, Salvino, Venier, D'Angelo, Betti, Regiani,  Cerusico, Tedesco, Tolo, Salvino, Venier, D'Angelo: Film e TV

La porta sul buio è una miniserie televisiva antologica formata da quattro episodi gialli di circa un’ora, curati e prodotti da Dario Argento e trasmessi dalla RAI per quattro settimane nel settembre 1973 sul Programma Nazionale (l’odierna Rai 1).Ogni episodio viene presentato da Dario Argento, che firmò la regia del secondo episodio con lo pseudonimo Sirio Bernadotte e subentrò a Roberto Pariante nella regia del quarto.
Reduce dai successi dei primi tre film, Dario Argento cura e produce per la RAI una serie di quattro mediometraggi della durata di circa un’ora ciascuno. Oltre a presentare ogni episodio, il regista ne dirige personalmente uno, Il tram, subentrando inoltre a Roberto Pariante nella direzione di Testimone oculare, mentre gli altri due film sono affidati a Luigi Cozzi, collaboratore di Argento, e a Mario Foglietti. Si trattava di un team già collaudato, in quanto in Quattro mosche di velluto grigio Pariante era stato aiuto regista di Argento e Cozzi assistente alla regia e coautore del soggetto con Foglietti ed Argento.Fondamentale apporto alla confezione della serie fu dato dalle musiche, opera di Giorgio Gaslini, pianista e compositore jazz. La serie fu trasmessa dal primo canale in prima serata, ma, non essendo i telespettatori dell’epoca avvezzi a scene “forti” in televisione, Argento e colleghi dovettero contenersi nella rappresentazione di scene cruente e di terrore, come fino ad allora il regista aveva abituato le platee cinematografiche. Non per questo gli autori delle quattro storie rinunciarono ad imbastire delle trame dalle tinte fosche, atmosfere stranianti e con una sufficiente dose di suspense. Argento in particolare cercò di trasferire in queste brevi storie le sue idee, già proposte sul grande schermo, rappresentando la mini serie un’occasione per il regista di sperimentare nuove tecniche di ripresa e di esplorare nuovi linguaggi cinematografici adatti al thriller.

La porta sul buio (1973) on IMDb
Sanford & son:fourth season - SANFORD & SON - Mondadori Store

Sanford and Son è una serie televisiva statunitense in 136 episodi trasmessi per la prima volta nel corso di 6 stagioni dal 1972 al 1977.

È una sitcom i cui protagonisti sono due rigattieri afroamericani che vivono a Los Angeles, Fred G. Sanford e il figlio trentunenne Lamont. Altri personaggi della sitcom sono gli amici Bubba, Rollo e Grady, la zia Esther, il vicino rompiscatole Julio. Per un breve periodo Lamont e Grady dividono lo stesso tetto, dato che Fred si era ritirato a New Orleans.

Sanford and Son (1972) on IMDb

Buck Rogers è un personaggio immaginario protagonista di una serie di strisce a fumettiBuck Rogers in the 25th Century, pubblicata dal 1929 sui quotidiani statunitensi in syndication fino al 1967, capostipite dei fumetti di fantascienza americani e protagonista poi anche di serie televisiveserial cinematografici e radiofonici e di due lungometraggi.[1][2] Le storie a fumetti, i film, le trasposizioni radiofoniche e televisive sono divenute parte della cultura pop statunitense e al personaggio è stato riconosciuto di avere introdotto nei media popolari il concetto di esplorazione dello spazio,[3] seguendo le orme di pionieri letterari quali Jules VerneH.G. Wells ed Edgar Rice Burroughs con il suo John Carter di Marte.
Buck Rogers (Buck Rogers in the 25th Century) è una serie televisiva statunitense in 37 episodi trasmessi per la prima volta nel corso di 2 stagioni dal 1979 al 1981.
È una serie d’avventura a sfondo fantascientifico prodotta da Glen A. Larson e basata sull’omonimo personaggio, nato nel 1928 dalla penna di Philip Francis Nowlan sulla rivista pulp Amazing Stories e reso popolare nelle strisce a fumetti. È la seconda serie televisiva dedicata a Buck Rogers, dopo quella del 1950.
L’episodio pilota della serie era costituito dal film Capitan Rogers nel 25° secolo, distribuito nelle sale statunitensi a partire dal 30 marzo 1979; visto il buon successo commerciale del film, la serie televisiva fu trasmessa a partire da settembre dello stesso anno. La prima stagione di 24 episodi (pilot e 22 episodi) fu trasmessa dal 20 settembre 1979 al 27 marzo 1980. La seconda stagione di 13 episodi fu trasmessa dal 15 gennaio 1981 al 16 aprile 1981.
Il capitano William ‘Buck’ Rogers, astronauta risvegliatosi nel 2491 dopo una ibernazione nello spazio durata più di 500 anni, si ritrova in un universo molto diverso da quello che conosceva nel 1987.

 Buck Rogers
(1979) on IMDb
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Zaffiro e Acciaio (Sapphire & Steel) è una serie televisiva fantascientifica di produzione britannica incentrata su una coppia di protagonisti: David McCallum interpreta Acciaio e Joanna Lumley interpreta Zaffiro. Prodotta da ATV, andò in onda dal 1979 al 1982 ed è stata la risposta di ATV al Doctor Who della BBC.

La serie fu creata da Peter J. Hammond, che concepì il programma durante la permanenza in un castello ritenuto infestato da fantasmi. Hammond elaborò anche tutte le storie, ad eccezione della quinta che fu scritta a quattro mani da Don Houghton e Anthony Read.

La trama s’incentra su una coppia di “agenti operativi”, gli Zaffiro e Acciaio del titolo. Molto poco è rivelato sulla loro missione nel corso della serie, ma apparentemente sono impegnati nel preservare l’ordine e l’integrità del Tempo o dello spaziotempo. Nella serie viene spiegato che il Tempo è come un corridoio che circonda ogni cosa, ma che vi sono punti deboli nel continuum spazio-temporale in cui il Tempo — una forza potenzialmente malevola — può irrompere nel presente e sottrarre qualcosa. Vi sono inoltre creature provenienti dall’inizio e dalla fine del tempo che vagano per il corridoio in cerca degli stessi punti deboli, per tentare di fuggire.
Queste intrusioni sono spesso causate dalla presenza di un anacronismo, ad esempio una ninnananna, un fotomontaggio con elementi d’epoca e contemporanei oppure una casa decorata in modo da replicare un ambiente del 1930. Dopo una stima della situazione da parte degli investigatori, se è richiesto un intervento, una misteriosa autorità incarica gli “operativi” della gestione del problema con l’aiuto, ove necessario, degli “specialisti”.

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