Category: Kaplanoglu Semih


Regia di Semih Kaplanoglu. Un film con Nejat IslerSaadet AksoyUfuk BayraktarTulin Ozen. Genere Drammatico – TurchiaGrecia2007durata 97 minuti.

Il poeta Yusuf ritorna nel paese in cui è cresciuto dopo anni in occasione della morte di sua madre.

 Yumurta
(2007) on IMDb

Regia di Semih Kaplanoglu. Un film con Melih SelcukBasak Köklükaya. Genere Drammatico – TurchiaFranciaGermania2008durata 102 minuti. – MYmonetro 2,75 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In un piccolo villaggio della Turchia, in provincia di Smirne, il giovane Yusef aspira a diventare poeta. La madre, rimasta vedova troppo giovane, lo rimprovera di avere la testa fra le nuvole e di spendere i soldi che servono a mandare avanti la casa – guadagnati con la sua attività di lattaia – in libri, matite e quaderni. Diplomato da poco e in attesa della chiamata alle armi, Yusef vive come sospeso nella sua età informe e pratica la poesia nella speranza di riuscire a trovare la propria identità di giovane uomo.
Süt costituisce il secondo capitolo di una trilogia che racconta, a ritroso, la storia di Yusef. Se in Yumurta il protagonista è rappresentato nell’età adulta, in Süt lo ritroviamo nella sua giovinezza e ne vediamo la persona a metà fra due strade, tra il ragazzo e l’uomo. Mettendo in scena i dolori del giovane Yusef, Semih Kaplanolu trova nella stasi poetica, nel meriggiare assorto, nei brevi e radi dialoghi e nella flemma tipica del cinema mediorientale una cifra stilistica per mettere in scena il rapporto madre-figlio e fare luce sulla figura genitoriale femminile, che nella società turca rappresenta qualcosa di sacro, attraverso lo sguardo languido del figlio.

 Süt
(2008) on IMDb

Regia di Semih Kaplanoglu. Un film con Erdal BesikçiogluTulin OzenAlev Uçarer. Genere Drammatico – TurchiaGermania2010durata 103 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,75 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Yusuf è un bambino solitario che vive con i genitori in una zona isolata di un bosco di montagna. Il padre alleva api e il bambino prova una grande ammirazion e per lui con il quale condivide segreti. Yusuf, che a casa sa leggere correntemente, a scuola si blocca e non riesce ad ottenere la targhetta rossa che il maestro dà in premio a chi legge bene. Il diminuire della presenza delle appi costringe i genitore a cercare di porre le arnie in luoghi più lontani e ad altezze più elevate. Un giorno l’uomo non farà ritorno e mentre la moglie si metterà alla sua ricerca il bambino si sentirà spinto a sperare in una sua prossima riapparizione da una lettura sacra.
Il cinema di Semih Kaplanoglu non appartiene alla categoria di quelli destinati ad attarre il grande pubblico. Il regista turco procede, sostenuto dal consenso ottenuto in importanti festival internazionali, nel suo percorso autoriale con il terzo capitolo della storia del suo protagonista Yusuf. Dopo averlo presentato nel suo periodo di studi universitari in Milk e seguito in quello dell’età adulta in Egg ora il regista ce ne presenta l’infanzia.
Il miele del titolo è quello delle api che costituiscono l’elemento che consente la vita della famiglia ma diverranno anche l’occasione della sua disgrazia. Il film procede con grande lentezza facendoci percepire il tempo dilatato che avvolge la vita del bambino modificato solo dalla vita scolastica alla quale però partecipa con fatica e dolore senza inserirsi nei giochi dei compagni. Va quindi rispettato il lavoro di ricerca che il regista compie su aspetti di vita appartati della realtà sociale turca.
Resta però il dubbio di un eccesso di compiacimento nei confronti di un estetismo che in più di un’inquadratura prolungata finisce con il risultare fine a se stesso indebolendo così la tenuta complessiva di un film che ha nella straordinaria bravura del piccolo protagonista un elemento di indubbia forza.

 Bal
(2010) on IMDb