Morgan, personaggio stravagante, tenta di riconquistare la moglie che vuole divorziare. Usa tutti i mezzi, fino a travestirsi da gorilla, creando lo scompiglio alle seconde nozze della sua ex sposa.
Nell’Inghilterra della regina Vittoria (1867), una donna troppo libera sconvolge la vita di un ricco gentleman. Più di 100 anni dopo 2 attori, entrambi sposati, hanno una passionale relazione sul set di un film ispirato alla stessa vicenda. “L’amore è soltanto follia” (Shakespeare). Da un romanzo (1969) di John Fowles, sceneggiato da Harold Pinter su un doppio binario temporale. Accolto con molte riserve dai critici che lo giudicarono un film sbagliato con qualche passaggio di magica suggestione, pur apprezzandone la recitazione, il Technicolor (Freddie Francis) e le scene (Assheton Gorton). Suggestiva musica notturna (Carl Davis) di un quartetto per due voci. Da rivalutare. La Streep è più che brava. Candidatura all’Oscar per lei (la sua prima) e anche per la sceneggiatura e il montaggio (John Bloom).
Un insegnante col vizio del gioco recupera, grazie al prestito fattogli dalla madre, un’ingente somma che deve restituire ad un creditore. Prima di farlo, però, si reca ad un casinò e, dopo una clamorosa vincita, perde nuovamente tutto. Si rimette alla pari con un’azione sporca e, quando si rende conto di ciò che ha fatto, si comporta in modo da essere assassinato.