Category: Svezia


Regia di Lukas Moodysson. Un film Da vedere 1998 con Alexandra DahlströmRebecka Liljeberg. Titolo originale: Fucking Åmål. Genere Commedia – Svezia1998durata 89 minuti. – MYmonetro 3,50 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Come l’introversa, bruna sedicenne Agnes (Liljeberg) che vive la sua infelice adolescenza ad Åmål, sonnacchiosa cittadina di provincia, trova consolazione nell’amore finalmente ricambiato per l’estroversa, bionda Elin (Dahlström). Le due escono allo scoperto, tra lo scandalo degli adulti benpensanti e l’incredulità dei compagni di scuola. Esordio di Moodysson, già autore di poesie e romanzi, con un piccolo film a basso costo e grandi ambizioni, ammirevole per la ricchezza di volti, sfumature, dettagli con cui ritrae lo spaesamento dell’adolescenza e per l’aguzza durezza con cui descrive l’omologazione ottusa di giovani e adulti provinciali. Nel 1998 fu in Svezia un evento nazionale, capace di contendere a Titanic il primato degli incassi.

Show Me Love (1998) on IMDb
Lilja 4-ever - Film (2002)

Regia di Lukas Moodysson. Un film Da vedere 2002 con Oksana AkinshinaArtyom BogucharskyLyubov AgapovaLiliya ShinkaryovaElina BenensonCast completo Genere Drammatico – DanimarcaSvezia2002durata 109 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,50 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ex-URSS: gente senza futuro farebbe di tutto per avere un’occasione. Così Lilja viene abbandonata dalla madre che fugge negli USA col suo compagno. Abbandonata, persa, Lilja crede comunque in un futuro possibile. Ha due amici: un bambino che morirà presto e un quasi fidanzato che la tradirà fingen do di aiutarla. Il regista di Fucking Amal e di Together cambia registro e ci trasporta all’inferno. Il finale con gli angeli non ha nulla della new age di riporto. E’ solo una speranza in qualcosa che va al di là dei ‘poteri’ degli esseri umani. Sui quali non si può fare alcun affidamento.

Lilya 4-Ever (2002) on IMDb
Locandina Il carretto fantasma

Un film di Victor Sjöström. Con Victor SjöströmHilda BorgströmAstrid Holm Titolo originale KörkarlenFantasticoRatings: Kids+16, durata 93′ min. – Svezia 1921MYMONETRO Il carretto fantasma * * * 1/2 - valutazione media: 3,75 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Totale … è l’adesione di Sjöström al mondo di Körkarlen. Il determinismo etico della Lagerlöf trova risonanze profonde nello spirito del cantore di Terje Vigen. L’armamentario del racconto è noto: la cornice cimiteriale, l’alcoolismo e l’Esercito della Salvezza, la leggenda macabro-istruttiva del Carrettiere della morte, le virtù redentrici dell’amore. In tutto questo, Sjöström individua lucidamente i lineamenti di una superiore retorica e, insieme, le ragioni contingenti di una “nordicità” sostanziale. Dopo gli approcci visionari di Holger-Madsen, è il primo appuntamento del cinema scandinavo col grande tema libertà-peccato. Tema, la cui inanità non ha bisogno di dimostrazione.

The Phantom Carriage (1921) on IMDb
L' ora del lupo. Restaurato in HD (DVD) - DVD - Film di Ingmar Bergman  Drammatico | IBS

Un film di Ingmar Bergman. Con Max von SydowIngrid ThulinLiv UllmannGeorg RydebergGertrud Fridh. continua» Titolo originale VargtimmenDrammaticob/n durata 90 min. – Svezia 1967

Una coppia di sposi si stabilisce su un’isola semideserta: lui, in preda ad un forte esaurimento nervoso, è assalito da incubi spaventosi; lei, dopo avere cercato di aiutarlo, ne resta influenzata. Il dramma esplode al ritorno dalla festa in un castello abitato da gente crudele che uccide l’uomo sotto gli occhi impotenti di sua moglie. La donna porterà per tutta la vita il peso della sua impotenza.

Hour of the Wolf (1968) on IMDb

Risultati immagini per Il Flauto magico bergmanUn film di Ingmar Bergman. Con Ulrik Cold, Josef Kostlinger, Brigit Nordin, Irma Urrila, Elisabeth Eriksson. Titolo originale Troll flöjten. Drammatico, durata 135′ min. – Svezia 1974. MYMONETRO Il flauto magico [1] * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

In un Egitto immaginario il principe Tamino, scortato dall’uccellatore Papageno, innamorato di Papagena, deve superare molte prove per essere felice con la bella principessa Pamina, la figlia della pericolosa regina della Notte. Bergman porta la cinepresa in teatro e trascrive il celeberrimo capolavoro (1791) di Mozart, cantato in svedese, con intelligenza, reverenza e garbo. Compagnia di interpreti “leggeri”, ma giovani cui il regista spiegò quel che voleva ottenere: “l’intimità, il tono umano, la sensualità, il calore, il contatto” (I. Bergman). Nel 1978 l’opera fu riportata sullo schermo in un film d’animazione di E. Luzzati e G. Gianini con un Papageno in carne e ossa che rende manifesta la morale della favola.

The Magic Flute (1975) on IMDb

Europa (1991 film) - WikipediaUn film di Lars von Trier. Con Eddie Constantine, Barbara Sukowa, Jean-Marc Barr, Udo Kier Drammatico, durata 114′ min. – Francia, Danimarca, Svezia, Germania 1991. MYMONETRO Europa * * * - - valutazione media: 3,04 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nell’autunno del 1945 un giovane americano, di nascita tedesca e di buona volontà, ritorna nella patria in rovina, trova un posto come conduttore di vagoni-letto e, grazie a un coinvolgimento amoroso, si fa incastrare da un gruppo terroristico di Lupi Mannari, irriducibili nazisti non rassegnati alla sconfitta. Cocktail di thriller e melodramma con una componente umoristica. Più che la storia, artificiosa e quasi banale, e più che i personaggi, conta l’apparato tecnico-formalistico: colore contrapposto al bianconero, sovrimpressioni, obiettivi deformanti, cinepresa dinamica, scenografie di taglio espressionistico. Antitedesco nella sostanza, è profondamente tedesco nella forma.

 Europa
(1991) on IMDb

Regia di Vilgot Sjöman. Un film con Lena NymanBorje AhlstedtPeter LindgrenChris Wahlstrom. Titolo originale: Jag är nyfiken-gul. Genere Commedia – Svezia1967durata 98 minuti. – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Lena Nyman, la protagonista, intervista personalità quali Gustavo di Svezia o Martin Luther King e gente della strada per cogliere i diversi aspetti della società presente e futura e ironizzare sulle contraddizioni della socialdemocrazia, sulla presunta libertà di cui godiamo, sul Terzo Mondo, sui costumi sessuali del suo paese. Tra una considerazione e l’altra, Lena, che si prepara a girare un film, proprio in base a queste interviste, si innamora di un uomo che ha già una compagna e una figlia, lo abbandona e lo riprende. 

I Am Curious (Yellow) (1967) on IMDb
Fanny e Alexander: Amazon.it: Pernilla Allwin, Bertil Guve, Borje Ahlstedt,  Gunnar Bjornstrand, Erland Josephson, Ingmar Bergman, Pernilla Allwin,  Bertil Guve: Film e TV

Un film di Ingmar Bergman. Con Erland Josephson, Pernilla Allwin, Gertil Guve, Ewa Froeling, Harriet Andersson. Titolo originale Fanny och Alexander. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 312′ min. – Svezia 1982. MYMONETRO Fanny e Alexander * * * * 1/2 valutazione media: 4,67 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Divisa in 5 capitoli (1. il Natale; 2. il fantasma; 3. il commiato; 4. i fatti dell’estate; 5. i demoni), un breve prologo e un lungo epilogo, è la storia della famiglia Ekdahl di Uppsala tra il Natale del 1907 e la primavera del 1909 con una sessantina di personaggi, divisi in quattro gruppi, che passa per tre case e mette a fuoco tre temi centrali: l’arte (il teatro), la religione e la magia. Congedo e testamento di Bergman, uomo di cinema, è una dichiarazione d’amore alla vita e, come la vita, ha molte facce: commedia, dramma, pochade, tragedia, alternando riti familiari (lo splendido capitolo iniziale), strazianti liti coniugali alla Strindberg, cupi conflitti ditetraggine luterana che rimandano a Dreyer, colpi di scena da romanzo d’appendice, quadretti idillici, interm ezzi di allegra sensualità, impennate fantastiche, magie, trucchi, morti che ritornano. Un film “dove tutto può accadere”. Compendio di trent’anni di cinema all’insegna di un alto magistero narrativo. Ebbe 4 Oscar (miglior film straniero, fotografia di Sven Nykvist, scenografia, costumi): un primato per un film di lingua non inglese. Girato in doppia versione, per cinema e TV.

 Fanny & Alexander
(1982) on IMDb
Il posto delle fragole - Film (1957) - MYmovies.it

Regia di Ingmar Bergman. Un film Da vedere 1957 con Bibi AnderssonMax von SydowIngrid ThulinVictor SjöströmGunnar BjörnstrandCast completo Titolo originale: Smultronstället. Genere Drammatico – Svezia1957durata 95 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 4,45 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un vecchio medico parte in auto con la nuora, carica vari autostoppisti, va a trovare la vecchissima madre, arriva all’università di Lund dove si festeggia il suo giubileo, il 50° anniversario della sua attività professionale. Alle vicende del viaggio si alternano sogni, incubi, ricordi che si fanno parabola sulla morte nascosta dietro le apparenze della vita. “Non avevo capito che V. Sjöström si era preso il mio testo, l’aveva fatto suo e vi aveva immesso le sue esperienze… Si era impadronito della mia anima nella figura di mio padre e se ne era appropriato” (I. Bergman). È, forse, il più alto risultato di Bergman negli anni ’50. Orso d’oro al Festival di Berlino 1958 e molti altri premi. Il grande regista e attore Sjöström (1879-1960) morì 3 anni dopo le riprese.

 Il posto delle fragole
(1957) on IMDb
Locandina La fiammiferaia

Un film di Aki Kaurismäki. Con Kati Outinen, Elina Salo, Esko Nikkari, Outi Mäenpää, Vesa Vierikko. Titolo originale Tulitikkutehtaan tyttö. Drammatico, durata 70′ min. – Finlandia, Svezia 1989. MYMONETRO La fiammiferaia * * * - - valutazione media: 3,25 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Terza parte di una trilogia proletaria, è il ritratto di Iris che passa la vita tra la fabbrica di fiammiferi dove lavora, genitori incolori e taciturni, disinganni nei rapporti amorosi (un amore finito, un aborto). Conquistata l’indifferenza di cui è vittima, compra un topicida, consuma alcuni quieti delitti e aspetta l’arrivo dei poliziotti. Dialoghi ridotti al minimo, assenza di psicologia, attori gelidi, è un film sotto il segno di una radicale antiretorica e di un ascetismo figurativo che ricorda Bresson. Cinema disperato della sottrazione.

The Match Factory Girl (1990) on IMDb
SCENE DA UN MATRIMONIO (1973) - Spietati - Recensioni e Novità sui Film

Un film di Ingmar Bergman. Con Bibi Andersson, Erland Josephson, Liv Ullmann, Jan Malmsjö, Anita Wall. Titolo originale Scener ur ett äktenskap. Drammatico, durata 168′ min. – Svezia 1973. – MYMOVIESLIVE! uscita mercoledì 16 gennaio 2013. MYMONETRO Scene da un matrimonio * * * 1/2 - valutazione media: 3,82 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Diviso in 6 capitoli, è l’analisi di un rapporto di coppia tra Marianne e Johann su un arco di 10 anni. Nell’ultimo capitolo, ormai divorziati e risposati, si ritrovano dopo sette anni, più maturi e adulti. Curata dallo stesso regista, l’edizione cinematografica deriva da uno sceneggiato TV in 6 “scene” che dura 294 minuti: 1) “Innocenza e panico”; 2) “L’arte di nascondere lo sporco sotto il tappeto”; 3) “Paola”; 4) “Valle di lacrime”; 5) “Gli analfabeti”; 6) “Nel pieno della notte in una casa buia in qualche parte del mondo”. Tra sussurri e grida, in altalena tra tenerezza e violenza, in bilico tra il paradiso (illusorio) e l’inferno (autentico), quel che prevale in questa decennale odissea (o corrida?) coniugale è il purgatorio. Con rarissimi esterni l’azione è fondata sulla parola, sui gesti, sul comportamento, filmata quasi sempre in primo piano o con piani ravvicinati. È, sotto ogni riguardo, il film dei film di L. Ullmann, ma E. Josephson le sta a pari con un impercettibile crescendo lungo l’arco del racconto. Hanno le voci italiane di Vittoria Febbi e Corrado Pani in un doppiaggio ben curato da Franco Rossi. Girato in 16 mm gonfiato a 35.

Scenes from a Marriage (1973) on IMDb
I Colori Della Passione: Amazon.it: Hauer,Rampling, Hauer,Rampling: Film e  TV

Un film di Lech Majewski. Con Rutger HauerMichael YorkCharlotte RamplingOskar HuliczkaJoanna Litwin Titolo originale The Mill and the CrossDrammaticodurata 97 min. – Svezia, Polonia 2011. – CG Home Video uscita venerdì 30 marzo 2012. MYMONETRO I colori della passione * * * 1/2 - valutazione media: 3,80 su 29 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1564 Pieter Bruegel il Vecchio completa la tela intitolata “La salita al Calvario” in cui rappresenta la Passione di Cristo ambientandola nelle Fiandre del suo tempo, oppresse dalla presenza spagnola. Filippo II (salito al trono nel 1556 alla morte di Carlo V) sta conducendo una feroce repressione contro i movimenti religiosi riformistici che suscitano reazioni negli ambienti colti ispirati dal pensiero di Erasmo da Rotterdam. Il pittore viene mostrato mentre sta concependo l’opera all’interno della quali colloca se stesso e i personaggi che lo circondano nella vita quotidiana. 
Carel van Mandel, primo biografo di Bruegel agli inizi del Seicento, definisce Bruegel “pittore dei contadini” intendendo con ciò sottolineare sia le origini che il soggetto preferito dall’artista e questa lettura dell’opera impedirà una sua completa messa in luce sino alla fine dell’Ottocento. Il film di Majevski non si propone di collocare la figura di Bruegel nel filone del cinema biografico. La novità non sta neppure sul piano tecnico. Già Tarkovskij nel 1974 aveva inserito un ‘quadro vivente’ ispirato proprio a Bruegel e al suo “I cacciatori nella neve” in Lo specchio e due maestri come Kurosawa con Sogni e Rohmer con La nobildonna e il duca avevano compiuto ulteriori passi in questa direzione (grazie ai mezzi sempre più avanzati disponibili).
I colori della passione è e vuole essere al contempo un’occasione di contemplazione e di meditazione. La sofferenza di Cristo è collocata nel qui ed ora di un popolo che, a sua volta, soffre. I persecutori sono spagnoli e il Bruegel di Rutger Hauer osserva la loro protervia denunciandola nel quadro. Mentre traduce in immagini e colori il mistero della Passione il pittore non smette di riflettere sul presente osservandone i più intimi dettagli. Ci si trova così, con Majevski, a contemplare non solo il mistero nascosto nel divino ma anche quello che sottende gli aspetti più oscuri e profondi della concezione dell’opera d’arte.
Sin dal folgorante inizio in cui l’artista colloca gli esseri umani in carne ed ossa sullo sfondo del paesaggio da lui dipinto veniamo fatti partecipi della scelta stilistica del film. Verremo accompagnati in un mondo e in un tempo che forse conosciamo poco. Ne osserveremo la quotidianità e vedremo come questa si traduca in simbolo alto. A partire dal mulino che domina dalla cima di una rupe l’ambiente circostante trasformato in dimora di un Dio che offre la materia prima per un pane che si trasforma in dono di sé. La circolarità dominante nel ritmo della composizione pittorica si riflette nel film e si muove all’interno della dinamica degli opposti Vita/Morte ben rappresentati dall’albero rigoglioso sulla sinistra e il palo su cui si espongono al ludibrio della voracità dei corvi i corpi dei condannati dei quali ci viene mostrata la desolata sorte.
L’artista, ci dice Majevski, può riuscire ad entrare nei più reconditi pensieri della Madre che assiste al martirio del figlio così come è in grado di sospendere il fluire dell’azione rendendo compresente una sofferenza che si fa dono ogni giorno fino alla fine dei tempi. Bruegel esprime così il divino e la sua lettura del senso della vita osservando i bambini, gli uomini e le donne con le loro doti ma anche con le loro bassezze. Solo con un’arte che si rifà al vero del vivere è possibile tentare di comprendere il Mistero nella sua complessità. Senza avere il timore di raffigurare un Gesù che cade sotto il peso della Croce mentre la massa è attenta non a lui ma a raggiungere il luogo in cui assistere al macabro spettacolo della sua morte. Nello stesso istante la Madre, con Giovanni e le due donne, cerca di trovare una ragione a quanto accade e la camera, pennello digitale dei nostri giorni, ne contestualizza il dolore rendendolo universale.

The Mill and the Cross (2011) on IMDb

Regia di Ingmar Bergman. Un film Da vedere 1960 con Max von SydowBirgitta PetterssonGunnel LindblomBirgitta ValbergAxel DübergCast completo Titolo originale: Jungfrukällan. Genere Drammatico – Svezia1960durata 89 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,82 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel Medioevo svedese l’adolescente Karin viene stuprata e uccisa nel bosco da tre pastori che poco dopo cercano rifugio nella fattoria di suo padre Töre. Tremenda vendetta. Sul luogo del delitto sgorga una polla d’acqua. 21° film di Bergman, il primo (il solo?) in cui l’intervento di Dio nell’azione è concreto: un miracolo. Miscuglio tra Cappuccetto Rosso e Shakespeare. Le scene dello stupro e della vendetta furono censurate. Splendido BN di Sven Nykvist. Oscar 1960 per il miglior film straniero.

The Virgin Spring (1960) on IMDb

Regia di Cristi Puiu. Un film Da vedere 2020 con Agathe BoschUgo BroussotMarina PaliiDiana SakalauskaitéIstván Teglas. Genere Drammatico – RomaniaSerbiaSvizzeraSveziaBosnia-HerzegovinaMacedonia2020durata 200 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 4,06 su 10 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In una grande casa padronale di campagna Nikolai, proprietario terriero, si intrattiene con alcuni ospiti su temi filosofici e morali. Si passa dall’Anticristo alla presenza della morte nel mondo, dal senso della guerra al progresso civile e morale.

Cristi Puiu affronta i “Tre dialoghi” di Vladimir Sergeevic Solovyev, un testo che attrasse l’attenzione e l’ammirazione di Dostoevskij e di Tolstoj e che ha continuato ad influenzare la cultura cristiana tanto che Giovanni Paolo II nell’enciclica “Fide et Ratio” lo cita come uno dei pensatori che hanno condotto una coraggiosa ricerca sul rapporto tra filosofia e parola di Dio.

Puiu ne rilegge l’opera compiendo una scelta radicale sul piano cinematografico ben consapevole del rischio che corre proponendo un film di così lunga durata affidato fondamentalmente alla parola e al contendere filosofico raffinato. Ha, a precederlo, il cinema di un Maestro del cinema: Eric Rohmer il quale, oltre ad aver calato nella quotidianità dei nostri tempi riflessioni altrettanto complesse nei cicli dei “Racconti morali”, delle “Commedie e Proverbi ” e delle “Quattro stagioni” si era confrontato con la classicità in Las marchesa von…Perceval le gallois e La nobildonna e il duca.

Puiu divide la narrazione in capitoli ognuno dei quali ha il nome di un personaggio e in cui si permette di variare le modalità di ripresa. Si passa dai piani sequenza ad inquadrature fisse in campo medio o lungo per poi conversare a tavola con campi e controcampi. Al centro ci sono personalità che finiscono con l’incarnare differenti posizioni in rapporto sia alla fede che alla politica. C’è chi detesta il fatto che i militari vengano considerati non più quelle figure gloriose che erano nel passato e chi inneggia a una pace universale o ritiene inevitabile un’unione tra i popoli d’Europa che ponga fine alle rivalità e a cui la Russia non potrà far mancare la sua presenza. Su tutto però domina il rapporto con la Parola evangelica e con le sue diverse (quando non opposte) letture.

Manor House (2020) on IMDb

Non esiste versione in italiano

Poster Dogville

Un film di Lars von Trier. Con Nicole Kidman, Stellan Skarsgård, Siobhan Fallon, Chloë Sevigny, Patricia Clarkson. Drammatico, durata 165 min. – Danimarca, Francia, Svezia, Norvegia 2003.MYMONETRO Dogville * * * 1/2 - valutazione media: 3,86 su 74 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Sfuggita all’inseguimento di due killer, la bella Grace arriva nella sperduta cittadina di Dogville. Grazie all’aiuto di Tom, portavoce della comunità, Grace riesce ad ottenere protezione a patto che sia disposta a lavorare per la comunità. Ma quando si viene a sapere che la donna è una grossa ricercata, gli abitanti di Dogville avanzano nei confronti di Grace sempre maggiori pretese. Ma Grace nasconde un segreto che farà pentire tutta Dogville di aver mostrato i denti contro di lei… Lars Von Trier ha ripulito il proprio cinema da quel sospetto di manierismo autoreferenziale che lo rendeva inviso a molti. Il Dogma e’ alle spalle. Resta solo un ‘Dog’ nel titolo del film ma il regista danese, con l’avvio di questa trilogia rompe col passato confermando paradossalmente la continuita’. Niente piu’ camera a mano o sfocature estemporanee ma un’assenza quasi totale di scenografia in favore della parola e dei gesti. L’influenza di Brecht e’ dichiarata ma non si tratta di un omaggio retro. Siamo invece di fronte a una storia narrata per capitoli in cui si concretizza il bisogno di una moarle che non rinvii la punizione e che, soprattutto, non risolva tutto con un perdono generalizzato. Le colpe vanno punite. Le protagoniste ‘cuordoro’ della trilogia precedente trovano in Grace un personaggio femminile pronto a subire fino in fondo ma che alla fine sapra’ come non soccombere. Von Trier ha forse superato una volta per tutte il piacere sottile di cercarsi dei detrattori con la dimostrazione della capacita’ di valorizzare un cinema purificato dall’esibizione stilistica e capace di mettersi al servizio degli attori. Prima fra tutti una straordinaria Nicole Kidman ma senza dimenticare l’apporto di attori del calibro di Ben Gazzara o James Caan. Lauren Bacall non fa il cameo role ma e’ li’ a ricordarci che il cinema ‘classico’ non puo’ morire. Non pero’ conservarlo in una cineteca della memoria. Bisogna sapersi rimettere in gioco. Sempre. Lei lo fa da maestra.

Dogville (2003) on IMDb
Risultato immagini per Adalen '31

Un film di Bo Widerberg. Con Anita BjörkPeter SchildtKerstin Tidelius DrammaticoRatings: Kids+16, durata 112 min. – Svezia 1969.

Ad Adalen in Svezia cinquant’anni fa: gli operai entrano in sciopero contro i padroni. Il che non impedisce al figlio di uno dei capi della manifestazione di amoreggiare con la figlia di un industriale. Si verificano incidenti. La polizia spara. Ad andarci di mezzo è il padre del ragazzo. Finisce lo sciopero e finisce la love story. Il ragazzo d’ora in avanti penserà solo alle lotte sindacali. Una bella rievocazione delle lotte sindacali dell’anteguerra. Un’illustrazione di grosso risalto figurativo e di innegabile impatto emozionale. Migliore del Joe Hill che Widerberg realizzerà in America due anni dopo.

Adalen 31 (1969) on IMDb
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Risultati immagini per Leningrad Cowboys Go America -Un film di Aki Kaurismäki. Con Matti Pellonpaa, Nicky Tesco, Kari Vaananen, Sakke Jarvenpaa, Heihki Keskinen, Pimme Korhonen, Jim Jarmusch Commedia, durata 80′ min. – Finlandia, Svezia 1989. MYMONETRO Leningrad Cowboys Go America * * * - - valutazione media: 3,13 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Una band di strimpellatori nordici _ di nero vestiti con occhiali neri alla Blues Brothers, scarpe dalla punta incredibilmente allungata come il ciuffo di capelli a trapano _ vanno in America a cercar fortuna e l’attraversano sino al Messico. Questo film di strada _ comicità demenziale con una dose di umorismo macabro diluita in un gran bicchiere d’indifferenza _ è anche una traversata della musica pop americana che abbraccia quasi tutto l’immaginario musical-culinario della gioventù europea colonizzata nell’anima dall’imperialismo culturale degli USA.

Leningrad Cowboys Go America (1989) on IMDb
Locandina La stregoneria attraverso i secoli

Un film di Benjamin Christensen. Con Benjamin ChristensenMaren PedersenKaren Winther Titolo originale HäxanDocumentariodurata 105′ min. – Svezia 1922.

Mentre Sandberg si esercita con Dickens, il cinema scandinavo è daccapo a una svolta: Dreyer dirige per la Nordisk Blade af Satans Bog (1921), Christensen per la Svenska Häxan (1922; titolo danese Heksen) … Satana nei millenni, la stregoneria attraverso i secoli. Pur sopravvalutato, il film di Christensen segna, chi lo veda la prima volta, un incontro goloso e sconcertante. Ubriachezza lussuria sporcizia superstizione vi si fan beffe di un’umanità degradata e deforme; l’angolazione scientifica è appena il pretesto per un divertissement, godibilmente sordido, laido e sbracato: la cattura della strega mangiona, il sabba dei diavoli tra il fumo e i rami contorti, il volo delle megere, l’unzione della fanciulla, gli amori satireschi, le donne sui pitali, il ballo delle suore tentate. Cenci e tonache, filtri e amuleti: l’atto di accusa ai tribunali ecclesiastici passa in seconda linea di fronte al losco puntiglio di un inventario crudo e minuzioso, vittorughiano. In sostanza, Dreyer si muove già verso approdi spiritualistici; Christensen fa una natura morta. Entrambi contribuiscono a mettere il cinema scandinavo sulla strada del simbolismo. (Francesco Savio, Visione privata, Roma, Bulzoni, 1972).

Häxan (1922) on IMDb

Regia di Lars von Trier. Un film con Willem DafoeCharlotte Gainsbourg. Titolo originale: Antichrist. Genere Horror, – DanimarcaGermaniaFranciaItaliaSveziaPolonia2009durata 100 minuti. Uscita cinema venerdì 22 maggio 2009 distribuito da Lucky Red. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 – MYmonetro 2,48 su 22 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Poiché von Trier ha tra i suoi modelli Bergman, oltre a Tarkovskij cui dedica il film, diciamo che questo suo Scene da un matrimonio è discutibile sin dal titolo. Diviso in 6 capitoli: “Prologo”, “La paura”, “La pena”, “La disperazione”, “I 3 mendicanti”, “Epilogo”. L’ha ideato, scritto e diretto come terapia per uscire da una grave depressione. 2 personaggi in scena (anzi nel bosco) più 1. Lei è fuori di testa dopo aver visto, durante un coito, il suo piccolo Nic cadere dalla finestra della loro casa in città. Per curarla il marito psichiatra la porta in una capanna in mezzo a una foresta. Oltre a quella del sesso, esistono altre 2 pornografie, fondate sulla violenza e sull’imbecillità. Qui sono caoticamente fuse tutte e 3. Che cosa si proponeva l’autore con questo eurofilm dell’horror genitale, osceno e ossessivo, iperbolico e monocorde: scandalizzare il pubblico borghese? Spacciare il proprio forsennato formalismo per un discorso etico, simbolico, allegorico? Ostentare la propria misoginia? Sadicamente sottoporre a una performance estrema i 2 attori che, d’altronde, gareggiano in ardimento mimico-recitativo? Musica: G.F. Händel. Distribuzione: Lucky Red.

Antichrist (2009) on IMDb

SACRIFICIO - Spietati - Recensioni e Novità sui FilmUn film di Andrei Tarkovsky. Con Erland Josephson, Susan Fleetwood, Gudrun Gisladottir, Allan Edwall, Sven Wollter, Valerie Mairesse. Titolo originale Offret/Sacrificatio. Drammatico, durata 145′ min. – Svezia 1986. MYMONETRO Sacrificio * * * * - valutazione media: 4,38 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nella sua casa su un’isola svedese l’anziano intellettuale Alexander festeggia con i familiari il suo compleanno quando arriva per televisione l’annuncio di una catastrofe misteriosa. Ritrovando le parole del Pater Noster, Alexander lo invoca, offrendogli tutto quel che ha pur che tutto ritorni come prima. Dà fuoco alla sua casa, rinuncia al figlioletto, si vota al silenzio, accetta di essere scambiato per un folle. Caso più unico che raro di film in forma di preghiera, è una parabola mistica sull’assenza di spiritualità nella nostra cultura occidentale, fondata sull’avere più che sull’essere, e un apologo metafisico sulla paura e la disperazione rimossa dell’apocalisse nucleare. È anche una variazione sul tema dell’uccisione del Padre, ossia della figura che di generazione in generazione dev’essere venerata e, insieme, sacrificata, come suggerisce l’immagine finale del bambino, figlio amatissimo di Alexander, sdraiato sotto un albero spoglio. Questo film sul silenzio ha un fascino sonoro pari, se non superiore, a quello visivo, affidato al cromatismo depurato di Svan Nykvist, operatore prediletto di Ingmar Bergman. Lento e austero come una cantata di Bach, l’ultimo di A. Tarkovskij è uno dei suoi film più limpidi, fondato su una drammaturgia semplice, persino didascalica, sebbene non vi manchino i nodi enigmatici né i personaggi misteriosi (la moglie Adelaide; il postino che cita Nietzsche; l’umile serva islandese Marie dai poteri benefici; il medico di famiglia), ciascuno dei quali è una porta attraverso la quale, a sua scelta, lo spettatore può entrare nel film e dargli la sua interpretazione.

 Sacrificio
(1986) on IMDb