Category: Bellocchio Marco


Regia di Marco Bellocchio. Un film Da vedere 2006 con Pier Giorgio Bellocchio. Genere Drammatico – Italia2006durata 70 minuti. Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Dilatata nel tempo, l’azione si svolge a Bobbio (PC) nella vecchia casa della famiglia Bellocchio, ancora abitata dalle due anziane sorelle di Marco. C’è la piccola Elena che cresce e di cui si occupano lo zio Giorgio (nella realtà suo fratello) – che legge Cechov e, tra lì e Roma, viene e va indeciso – e le zie. C’è Sara (Finocchiaro), madre di Elena, fisicamente presente soltanto nella 3ª parte. Poi ci sono il passare del tempo, la leggerezza affettuosa con cui l’invisibile regista muove i suoi personaggi/parenti, l’affabile disinvoltura con cui mescola realtà e fantasia. Realizzato in digitale nel 1999, 2004 e 2005, servendosi degli allievi del corso estivo “Fare cinema”, questo film-caleidoscopio da camera è girato in molta parte nella casa avìta. S’intravedono agganci con l’attuale omologazione della società italiana, fulcro di L’ora di religione e di Il regista di matrimoni , ma anche riferimenti agli spettri di I pugni in tasca . Trasmesso il 10-1-2007 dalla rete satellitare Cult, che l’ha cofinanziato con Rai Cinema, Provincia di Piacenza, Comune di Bobbio.

Sorelle (2006) on IMDb

Regia di Marco Bellocchio. Un film Da vedere 2015 con Roberto HerlitzkaPier Giorgio BellocchioFilippo TimiLidiya LibermanFausto Russo AlesiCast completo Genere Drammatico, – ItaliaFranciaSvizzera2015durata 107 minuti. Uscita cinema mercoledì 9 settembre 2015 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,36 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Bobbio, XVII secolo: il nobile Federico Mai s’innamora della suora che vuole far condannare come strega attribuendole la colpa del suicidio del gemello prete ma non ha il coraggio del proprio sentimento. Bobbio, XXI secolo: il finto funzionario dell’Agenzia delle Entrate Federico Mai tenta di vendere le carceri dell’antico convento di suore a un nababbo russo ma l’anziano conte Basta, che vi si nasconde, lo smaschera. Finale a sorpresa di nuovo nel ‘600. Forse il più eccentrico film, ma non il migliore, del forse più eccentrico regista italiano della generazione post-bellica. Vi si intrecciano 2 storie, che in realtà sono giustapposte, avendo in comune il luogo, la falsità, la viscida viltà e il nome dei 2 protagonisti. La 1ª vicenda, in chiave di dramma storico-romantico, con rimandi alla filmografia su Giovanna d’Arco, è di limpida e lineare suggestione; la 2ª, tra il satirico e il grottesco, è più confusa e meno riuscita, s’ingolfa in un eccesso cerebrale di simbolismo, benché non sia priva di momenti incisivi. La conclusione, pur idealmente corretta, sfiora il ridicolo miracolistico. I difetti di contenuto e di sceneggiatura sono tuttavia trascesi dalla bellezza figurativa – ispirata alla pittura secentesca di Caravaggio, Velásquez, Rembrandt, in particolare nei giochi di luce e buio – e musicale (Carlo Crivelli). Raffinata sapienza fotografica (Daniele Ciprì) e scenografica (Andrea Castorina). Girato con gli allievi del laboratorio “Fare cinema” di Bobbio, diretto da Bellocchio.

Blood of My Blood (2015) on IMDb
Film | CRISTALDIFILM | Nel nome del padre

Regia di Marco Bellocchio. Un film con Laura BettiLou CastelYves BeneytonPiero VidaVittorio FanfoniEdoardo TorricellaCast completo Genere Commedia – ItaliaFrancia1972durata 109 minuti. Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 3 recensioni.

1958, anno della morte di Pio XII, il più clericale e autoritario dei papi moderni. In un collegio religioso entra Angelo (Beneyton), bello, ricco, anticonformista, convinto che ogni società sia basata sulla repressione, e mette in atto un piano di “derisione” distruttiva dell’istituzione contro il vicerettore Corazza (Scarpa) che provoca prima un’agitazione degli inservienti (emarginati, sfruttati, derisi) e poi una rivolta dei convittori, entrambe inutili, speculari. 3° film di Bellocchio e il più carico di simbolismi e di metafore, a cominciare dai nomi caricaturali dei sacerdoti e dei collegiali. Notevole la capacità di passare dal registro naturalistico a quello espressionista nel rendere i conflitti tra razionalità e follia e le concordanze tra due modelli di potere (di repressione), il religioso (Corazza) e il tecnologico (Angelo). Severamente ridotto nel 2011 dall’autore a un’ora e mezzo. Importanti i contributi dello scenografo Amedeo Fago e della fotografia di Franco Di Giacomo.

In the Name of the Father (1971) on IMDb

Regia di Marco Bellocchio. Un film con Donatella Finocchiaro, Alba Rohrwacher, Gianni Cavina, Pier Giorgio Bellocchio, Elena Bellocchio. Titolo originale: Sorelle Mai. Genere: Drammatico. Paese: Italia. Anno: 2010. Durata: 106 min. Consigliato a: Adulti. Valutazione IMDb: 6.9/10.

Trama: Il film si snoda attraverso tre momenti temporali distinti, ma legati dalla presenza di due sorelle, Elena e Teresa, che si confrontano con il passato e il presente della loro famiglia. Le vicende si svolgono principalmente nella casa di Bobbio, luogo carico di memorie e teatro di dinamiche familiari complesse, riflettendo sulle scelte di vita, sui rapporti affettivi e sulle eredità emotive che si tramandano tra generazioni.

Commento: “Sorelle Mai” rappresenta un’opera profondamente personale e sperimentale nella filmografia di Marco Bellocchio, che attinge a materiali d’archivio e a situazioni autobiografiche per esplorare il concetto di memoria e la sua rielaborazione. Il film si distingue per la sua struttura non lineare e per l’alternarsi di registri narrativi, che sfumano il confine tra finzione e documentario. È un’indagine intima sui legami familiari, sull’arte e sulla vita stessa, in cui il regista si mette in gioco in modo diretto, offrendo uno sguardo malinconico e riflessivo sulla propria storia e sul trascorrere del tempo.

2 versioni, decidete voi la migliore ma più o meno sono uguali

Regia di Marco Bellocchio. Un film con Omero AntonuttiJacques WeberBéatrice DalleLoris BazzocchiFranco GarofaloCast completo Genere Drammatico – Italia1988durata 94 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Giovane psichiatra (Ezralow) deve fare una perizia sulla coatta Maddalena (Dalle) che ha ucciso il suo presunto violentatore e sostiene di essere una strega nata nel 1630, da sempre in attesa di un uomo che la deflori. Il coniugato psichiatra ne è attratto e nelle sue fantasticherie partecipa a visioni secentesche di sabba, torture, roghi. Film laico sulla stregoneria, poco romantico e ancor meno mistico, fondato sulla visione: le immagini vi contano più delle parole. Alle seconde è affidata la dimensione razionale e discorsiva (diurna), alle prime quella emotiva e fantastica (notturna), ma quanto è feconda la contraddizione dialettica tra le due componenti? Domina la presenza simbolica dell’acqua, anche come parte femminile della libido. Scritto dal regista con Francesca Pirani. Fotografia di G. Lanci, musiche di Carlo Crivelli, coreografie di Raffaella Rossellini.

The Witches' Sabbath (1988) on IMDb

Regia di Marco Bellocchio. Un film Da vedere 1965 con Paola PitagoraLou CastelMarino MaséLiliana Gerace. Genere Drammatico, – Italia1965durata 107 minuti. Uscita cinema lunedì 19 ottobre 2015 distribuito da Cineteca di Bologna. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 4,36 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In un’agiata casa borghese di Bobbio (PC) una madre cieca vive di ricordi con 4 figli, uno dei quali, epilettico ed esaltato, la elimina e uccide anche un fratello deficiente. Colpito da una crisi mentre ascolta La Traviata di Verdi, è lasciato morire dalla sorella Giulia. Dopo Ossessione di Visconti non c’era mai stato nel cinema italiano un esordio così clamoroso e autorevole. Non c’è più stato nemmeno nei 20 anni seguenti. Bellocchio sfida il grottesco senza cadervi. Duro, crudele, angoscioso.

Fists in the Pocket (1965) on IMDb
LA CONDANNA Marco Bellocchio DVD Hollywood

Regia di Marco Bellocchio. Un film con Vittorio MezzogiornoClaire NeboutAndrzej SewerynPaolo GraziosiGrazyna SzapolowskaCast completo Genere Drammatico – Italia1991durata 90 minuti. – MYmonetro 3,34 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Rimasta chiusa di notte in un museo, una donna fa l’amore con un architetto che poi denuncia per stupro. Ovvero qual è la linea di separazione tra assalto (inconsciamente) desiderato e violenza? Film astratto, teorico, dimostrativo, asservito alle tesi dell’analista-sceneggiatore Massimo Fagioli, guru di M. Bellocchio. Prima mezz’ora fascinosa nel castello-museo di Caprarola, straziata intensità nelle scene tra il magistrato e sua moglie, qualche inverosimiglianza. Orso d’argento a Berlino.

The Conviction (1991) on IMDb
La balia: Amazon.it: Fabrizio Bentivoglio, Maya Sansa, Valeria Bruni  Tedeschi, Jacqueline Lustig, Pier Giorgio Bellocchio, Marco Bellocchio,  Fabrizio Bentivoglio, Maya Sansa: Film e TV

Regia di Marco Bellocchio. Un film con Michele PlacidoFabrizio BentivoglioValeria Bruni TedeschiJacqueline LustigMaya SansaCast completo Genere Drammatico – Italia1999durata 106 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 5 recensioni.

Vittoria (Bruni Tedeschi), moglie nevrotica dello psichiatra Ennio Mori (Bentivoglio), non riesce ad allattare il figlio appena nato e prova per lui una segreta ripulsa. Lo allatta Annette (Sansa), giovane contadina e compagna di un sovversivo, la cui intesa col bambino è così radiosa e totale da rendere gelosa la madre. Dopo Enrico IV e L’uomo dal fiore in bocca , è il 3° incontro con Pirandello di M. Bellocchio, che ne ha ripreso una novella del 1903, da lui adattata con Daniela Ceselli: ha praticato una serie di innesti e microcambiamenti che ne contraddicono il verismo fatalistico di fondo, modificandone anche la conclusione. L’incapacità di amare e di comunicare è il nucleo centrale attraversato, a lampi, dai segni delle lotte sociali, temi cari a Bellocchio. Quasi tutti i personaggi cambiano nel corso del racconto il cui registro è sintonizzato su quello di F. Bentivoglio. Alta tenuta stilistica, ambientazione suggestiva senza viscontismi, ammirevole intensità di recitazione, uso espressivo del sonoro. Fotografia di Giuseppe Lanci, musiche di Carlo Crivelli. Globo d’oro 1999 (stampa estera) a M. Sansa come rivelazione dell’anno e alla fotografia di Lanci.

Il sogno della farfalla (1994)

Regia di Marco Bellocchio. Un film con Simona CavallariRoberto HerlitzkaThierry BlancBibi AnderssonAnita LaurenziCast completo Genere Drammatico – Italia1994durata 100 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Da sei anni il ventenne Massimo ha scelto il silenzio come rifiuto del mondo e dei suoi compromessi. Parla soltanto quando recita per comunicare con il prossimo attraverso il linguaggio dei classici. Il padre archeologo è furente, la madre poetessa lo capisce, il fratello scienziato lo ignora, la sua ragazza l’accetta com’è. Massimo vuole vivere nel presente: è il sogno della farfalla che compie il suo volo e il suo destino in un solo giorno. Scritto dallo psicanalista Massimo Fagioli, il film punta sulla rappresentazione dell’interiorità, dell’inconscio e dei suoi desideri. Nel suo rifiuto superbo delle mediazioni narrative, rimane spesso nel limbo delle intenzioni, ma affascina per il lirismo delle immagini e la magia dei luoghi, paesaggi dell’anima, esaltati dalla fotografia del greco Yorgos Arvanitis, operatore di Anghelopulos.

The Butterfly's Dream (1994) on IMDb

Regia di Marco Bellocchio. Un film Da vedere 2006 con Sergio CastellittoDonatella FinocchiaroSami FreyGianni CavinaMaurizio DonadoniCast completo Genere Drammatico, – Italia2006durata 107 minuti. Uscita cinema venerdì 21 aprile 2006 distribuito da 01 Distribution. – MYmonetro 3,66 su 20 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Messo a disagio dalla figlia che sposa in pompa magna un fervido cattolico e dal compito di girare un’altra versione de I promessi sposi , il regista Franco Elica ripara a Cefalù (PA) dove incontra un locale regista di filmini matrimoniali e conosce un principe indebitato che gli propone di filmare le nozze (di convenienza) di Bona, l’irrequieta sua figlia. È forse il film più libero di M. Bellocchio, sicuramente il più divertente come può esserlo una digressione. Nel suo apparente disimpegno, non mira alto, ma arriva giusto ai bersagli. Non è politico, ma sul versante sociale graffia con un’ironia qua e là sarcastica, alternata a un umorismo allusivo sotto le righe. È il suo film più sfizioso per la ricchezza delle invenzioni registiche di un linguaggio realistico, visionario, ellittico. Con leggerezza va dal buio alla luce come rivelano il salvataggio e la conquista della bella principessa, autoironica fine di una fiaba. Ovviamente è anche un film di metacinema, con la tragedia di un uomo ridicolo, lo Smamma di Cavina che si finge morto per vincere almeno un David di Michelangelo (!). Se, come il solito, S. Castellitto è una garanzia, D. Finocchiaro, amata dalla cinepresa di Pasquale Mari, conferma la sua duttilità interpretativa. Complessa e sorprendente, come il film, la colonna musicale di Riccardo Giagni.

The Wedding Director (2006) on IMDb
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