Category: Bellocchio Marco


Regia di Marco Bellocchio. Un film con Omero AntonuttiJacques WeberBéatrice DalleLoris BazzocchiFranco GarofaloCast completo Genere Drammatico – Italia1988durata 94 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Giovane psichiatra (Ezralow) deve fare una perizia sulla coatta Maddalena (Dalle) che ha ucciso il suo presunto violentatore e sostiene di essere una strega nata nel 1630, da sempre in attesa di un uomo che la deflori. Il coniugato psichiatra ne è attratto e nelle sue fantasticherie partecipa a visioni secentesche di sabba, torture, roghi. Film laico sulla stregoneria, poco romantico e ancor meno mistico, fondato sulla visione: le immagini vi contano più delle parole. Alle seconde è affidata la dimensione razionale e discorsiva (diurna), alle prime quella emotiva e fantastica (notturna), ma quanto è feconda la contraddizione dialettica tra le due componenti? Domina la presenza simbolica dell’acqua, anche come parte femminile della libido. Scritto dal regista con Francesca Pirani. Fotografia di G. Lanci, musiche di Carlo Crivelli, coreografie di Raffaella Rossellini.

The Witches' Sabbath (1988) on IMDb

Regia di Marco Bellocchio. Un film Da vedere 2006 con Pier Giorgio Bellocchio. Genere Drammatico – Italia2006durata 70 minuti. Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Dilatata nel tempo, l’azione si svolge a Bobbio (PC) nella vecchia casa della famiglia Bellocchio, ancora abitata dalle due anziane sorelle di Marco. C’è la piccola Elena che cresce e di cui si occupano lo zio Giorgio (nella realtà suo fratello) – che legge Cechov e, tra lì e Roma, viene e va indeciso – e le zie. C’è Sara (Finocchiaro), madre di Elena, fisicamente presente soltanto nella 3ª parte. Poi ci sono il passare del tempo, la leggerezza affettuosa con cui l’invisibile regista muove i suoi personaggi/parenti, l’affabile disinvoltura con cui mescola realtà e fantasia. Realizzato in digitale nel 1999, 2004 e 2005, servendosi degli allievi del corso estivo “Fare cinema”, questo film-caleidoscopio da camera è girato in molta parte nella casa avìta. S’intravedono agganci con l’attuale omologazione della società italiana, fulcro di L’ora di religione e di Il regista di matrimoni , ma anche riferimenti agli spettri di I pugni in tasca . Trasmesso il 10-1-2007 dalla rete satellitare Cult, che l’ha cofinanziato con Rai Cinema, Provincia di Piacenza, Comune di Bobbio.

Sorelle (2006) on IMDb
Film | CRISTALDIFILM | Nel nome del padre

Regia di Marco Bellocchio. Un film con Laura BettiLou CastelYves BeneytonPiero VidaVittorio FanfoniEdoardo TorricellaCast completo Genere Commedia – ItaliaFrancia1972durata 109 minuti. Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 3 recensioni.

1958, anno della morte di Pio XII, il più clericale e autoritario dei papi moderni. In un collegio religioso entra Angelo (Beneyton), bello, ricco, anticonformista, convinto che ogni società sia basata sulla repressione, e mette in atto un piano di “derisione” distruttiva dell’istituzione contro il vicerettore Corazza (Scarpa) che provoca prima un’agitazione degli inservienti (emarginati, sfruttati, derisi) e poi una rivolta dei convittori, entrambe inutili, speculari. 3° film di Bellocchio e il più carico di simbolismi e di metafore, a cominciare dai nomi caricaturali dei sacerdoti e dei collegiali. Notevole la capacità di passare dal registro naturalistico a quello espressionista nel rendere i conflitti tra razionalità e follia e le concordanze tra due modelli di potere (di repressione), il religioso (Corazza) e il tecnologico (Angelo). Severamente ridotto nel 2011 dall’autore a un’ora e mezzo. Importanti i contributi dello scenografo Amedeo Fago e della fotografia di Franco Di Giacomo.

In the Name of the Father (1971) on IMDb

Regia di Marco Bellocchio. Un film Da vedere 2023 con Enea SalaLeonardo MaltesePaolo PierobonFausto Russo AlesiBarbara RonchiCast completo Genere Drammatico, – Italia2023durata 134 minuti. Uscita cinema giovedì 25 maggio 2023 distribuito da 01 Distribution. Oggi tra i film al cinema in 4 sale cinematografiche – MYmonetro 4,06 su 34 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Bologna, 1858. Edgardo Mortara, un bambino ebreo di quasi sette anni, viene sottratto alla sua famiglia e consegnato al “Papa Re” Pio IX. La motivazione ufficiale fornita dal Diritto canonico è che a sei mesi il bambino era stato battezzato e dunque non può che ricevere dalla Chiesa un’educazione cattolica che lo “liberi dalle superstizioni di cui sono imbevuti gli ebrei”. I genitori di Edgardo, Momolo e Marianna, non si rassegnano e continuano a cercare di riavere il figlio, sollevando un caso internazionale che vedrà schierati contro il Papa la comunità ebraica mondiale, la stampa liberale e persino Napoleone III. Ma Pio IX non teme la disapprovazione di nessuno, rispondendo alle richieste di restituire Edgardo alla sua famiglia con un “non possum” e il sorriso serafico di chi si ritiene al sopra delle umane regole. E nonostante il clima sia quello risorgimentale la Chiesa rimane inamovibile, contando sulla sua sedicente inviolabilità.

Kidnapped (2023) on IMDb

Regia di Marco Bellocchio. Un film Da vedere 1965 con Paola PitagoraLou CastelMarino MaséLiliana Gerace. Genere Drammatico, – Italia1965durata 107 minuti. Uscita cinema lunedì 19 ottobre 2015 distribuito da Cineteca di Bologna. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 4,36 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In un’agiata casa borghese di Bobbio (PC) una madre cieca vive di ricordi con 4 figli, uno dei quali, epilettico ed esaltato, la elimina e uccide anche un fratello deficiente. Colpito da una crisi mentre ascolta La Traviata di Verdi, è lasciato morire dalla sorella Giulia. Dopo Ossessione di Visconti non c’era mai stato nel cinema italiano un esordio così clamoroso e autorevole. Non c’è più stato nemmeno nei 20 anni seguenti. Bellocchio sfida il grottesco senza cadervi. Duro, crudele, angoscioso.

Fists in the Pocket (1965) on IMDb

Regia di Marco Bellocchio. Un film Da vedere 2012 con Toni ServilloIsabelle HuppertAlba RohrwacherMichele RiondinoMaya SansaCast completo Genere Drammatico, – Italia2012durata 110 minuti. Uscita cinema giovedì 6 settembre 2012 distribuito da 01 Distribution. – MYmonetro 3,54 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

L’azione parte dal 4 febbraio 2009 e si conclude con la morte di Eluana Englaro (5 giorni dopo), ma più che lei riguarda il suo invisibile padre Beppe e la sua scelta di agire nel rispetto della legge – e della Costituzione – che spaccò l’Italia. Ha una struttura complessa che alterna 3 storie: 1) i rapporti tra un senatore (socialista passato a Berlusconi in crisi politico-esistenziale) e la figlia, cattolica integralista; 2) una famosa attrice francese che ha una figlia in coma irreversibile; 3) una tossicodipendente che vuole suicidarsi, impedita in ciò da un giovane medico. E di sfondo il mortificante ritratto di una certa Italia al governo, in coma morale e politico, attraverso una serie di citazioni TV autentiche. Accorto nel suo coraggio civile, Bellocchio mostra più pena che disprezzo, come di chi abbia sciolto la rabbia nell’elogio appassionato della vita, aiutato dall’implacabile montaggio di Francesca Calvelli. Non tutto è riuscito nelle oscillazioni tra cronaca e fantasia, nei passaggi tra passato e presente, nell’assillo di essere sincero ma non ideologico, non dimostrativo. Lo è nel ritmo convulso e creativo della 1ª parte, in alcune invenzioni della 2ª (i politici al bagno turco davanti al telegiornale). La regia, comunque, migliora la sceneggiatura nella direzione degli attori: il sapiente equilibrio tra negativo e positivo in Servillo; l’interpretazione della Sansa è da premio, mentre, aiutato dai dialoghi, Herlitzka è memorabile nel suo laico sarcasmo ironico. Improbabile la Rohrwacher nel trapasso dal fanatismo alla sensualità. Prodotto da Cattleya Rai Cinema. In concorso a Venezia 2012.

Dormant Beauty (2012) on IMDb

Un film di Carlo Lizzani, Jean-Luc Godard, Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci, Pier Paolo Pasolini. Con Nino Castelnuovo, Ninetto Davoli, Julian Beck, Tom Baker. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 100′ min. – Italia 1969. MYMONETRO Amore e rabbia * * - - - valutazione media: 2,28 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nato come Vangelo ’70, privato dell’episodio ipertrofico di V. Zurlini che diventò Seduto alla sua destra. Con “L’indifferenza” Lizzani rilegge la parabola del buon samaritano in chiave di neorealismo stradale. In “L’agonia”, con J. Beck e la compagnia del Living Theatre, Bertolucci ribalta la parabola del fico sterile in un originale esercizio stilistico tra cinema, mimo e teatro d’avanguardia. Con “La sequenza del fiore di carta” Pasolini si serve di N. Davoli on the road per una metafora sull’impossibilità dell’innocenza. In “L’amore” di Godard, parafrasi politica alla Brecht della parabola del figliol prodigo, Castelnuovo impersona la Rivoluzione e la Guého la Democrazia: i due si amano, ma non possono convivere. In “Discutiamo, discutiamo…” Bellocchio e un gruppo di studenti dell’Università di Roma dissertano in toni grotteschi sulla scuola di classe e la contestazione studentesca. Finanziata dall’Italnoleggio, è una curiosa operazione di sperimentazione linguistica.

Amore e rabbia (1969) on IMDb

Regia di Marco Bellocchio. Un film Da vedere 2009 con Filippo TimiGiovanna MezzogiornoFausto Russo AlesiMichela CesconPier Giorgio BellocchioCast completo Genere Drammatico, – ItaliaFrancia2009durata 128 minuti. Uscita cinema mercoledì 20 maggio 2009 distribuito da 01 Distribution. – MYmonetro 2,98 su 18 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

È il film più estremo e potente di Bellocchio. Il più storico-politico. Il più melodrammatico e straziante. Il più lungo e veloce. Il più ellittico, anche troppo nella prima parte. Il più esteso nell’azione (20 anni e più). Il più antifascista. Il più femminista. Il più feroce, anche nell’erotismo. Stilisticamente il più svariante nei toni, dal lirico al grottesco, e il più complesso nei temi. Il più espressionista (fotografia: Daniele Ciprì). Il più metacinematografico anche senza citazioni da cinefilo ( Il monello di Chaplin). Il più bianco e nero dei suoi film a colori, con un uso dei cinegiornali dell’epoca straordinario in funzione narrativa. Il più creativo del genere biografico. Il più fisico (i corpi del potere). In tutta la storia del cinema italiano non esiste un film che abbia come protagonista una donna altrettanto “epica” – e non popolana – pur nei suoi limiti e difetti. Se qualcuno ha potuto dire che parlare di Berlusconi è fare la biografia di una nazione, quello di Bellocchio è, attraverso Mussolini, il suo film più antitaliano. La trentina Ida Dalser (1880-1937) combatte, da sola, la sua inane battaglia contro il potere, contro l’uomo che ama e che, da Duce, ne cancella l’esistenza come matta da legare, con la complicità delle autorità, dei medici, delle suore. Combatte anche in nome del figlio Benito Albino (1915-42), senza capire che – chiuso in manicomio come lei – diventa una vittima sua, non solo del padre. Dal 1922 in poi Mussolini (un ottimo Timi), che ormai recita la parte del Duce, scompare. Ida lo vede solo al cinema. E il peso del film rimane sulle spalle, e negli occhi, di una straordinaria Mezzogiorno. Scritto con Daniela Ceselli. Musiche: Carlo Crivelli. Scene: Marco Dentici. Costumi: Sergio Ballo. Montaggio: Francesca Calvelli. 01 Distribution. 4 Nastri d’argento 2009: attrice, fotografia, scene, montaggio.

Salto Nel Vuoto (Dvd) Di Marco Bellocchio

Regia di Marco Bellocchio. Un film Da vedere 1980 con Michel PiccoliMichele PlacidoAnouk AiméeAnna OrsoRemo RemottiAntonio PiovanelliCast completo Genere Fantastico – Italia1980durata 120 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 3 recensioni.

Mauro e Marta – lui giudice, lei casalinga – sono fratello e sorella che vivono insieme da quando sono nati, dopo aver fatto da genitori ai fratelli minori. In Mauro nasce il sospetto che la follia, un’eredità di famiglia, possa annidare e insorgere in Marta, e l’angoscia a tal punto da desiderarne la morte. Fallita una manovra che gli si ritorce contro, e vedendo che la sorella, anzi, sta conquistando la propria autonomia di donna, al giudice non rimane che… il salto nel vuoto. 6° film narrativo di M. Bellocchio, e idealmente apparentato con I pugni in tasca (1965), scritto con Piero Natoli e Vincenzo Cerami, rivela nel suo autore una maturità stilistica che si manifesta nella capacità di passare dal registro naturalistico a quello espressionistico di trasfigurazione della realtà: limpido ed esplicito, ma anche carico di una profonda ambiguità metaforica. Sorretto da collaboratori di prim’ordine – Giuseppe Lanci (fotografia), Nicola Piovani (musica), Amedeo Fago (scenografia), Lia Morandini (costumi) – ha nei due francesi – doppiati benissimo da Vittorio Caprioli e Livia Giampalmo – due interpreti in ammirevole sintonia. Furono entrambi premiati a Cannes.

Sorelle Mai

Un film di Marco Bellocchio. Con Pier Giorgio Bellocchio, Elena Bellocchio, Donatella Finocchiaro, Letizia Bellocchio.Drammatico, durata 110 min. – Italia 2010. – Teodora Film uscita mercoledì 16 marzo 2011. MYMONETRO Sorelle Mai * * 1/2 - - valutazione media: 2,86 su 35 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Giorgio legge Čhecov, si rifugia dalle zie a Bobbio e si prende amorevolmente cura di sua nipote Elena. Sara recita Shakespeare, rifugge la provincia emiliana e lascia che siano le sue vecchie zie a crescere la sua bambina. Giorgio e Sara si rinfacciano i loro destini sfumati e lontani da Bobbio, ma è davanti al Trebbia che finiscono sempre per tornare, tuffarsi e volersi ancora bene, cavandosi a turno dagli impacci. Attrice senza successo lei, attore con un futuro incerto lui, Sara e Giorgio aspettano l’occasione della vita, eternamente attesi dalle zie e “amministrati” da Gianni Schicchi, doppio pucciniano e amico di famiglia che li ama e li consiglia. Sulle sponde del Trebbia scorre intanto la loro giovinezza e fiorisce quella di Elena, ormai adolescente e desiderosa di sperimentarsi.
Ogni film di Marco Bellocchio è una tappa, qualcosa di nuovo rispetto a quello precedente. Così il suo film successivo non lo trovi mai dove te lo aspetteresti. Dopo la parabola di un regista che si interroga sull’identità di chi fa cinema e quella di una donna sacrificata dal potere che riflette sui “cattivi” padri della nazione, il regista piacentino torna a bagnarsi coi suoi protagonisti “familiari” nelle acque fresche del Trebbia. Sorelle mai è un “film per caso” composto da sei episodi girati in sei anni, compresi tra il 1999 e il 2008, e puntuale proseguimento di Sorelle, medio metraggio realizzato quattro anni prima in collaborazione con gli studenti del laboratorio “Fare Cinema”. Interpolando le immagini digitali con la pellicola in bianco e nero del suo debutto, Bellocchio torna ad abitare la casa dei Pugni in tasca affollandola di parenti, amici, comparse e attori. Il “richiamo di questo paese è immutabile”, dichiara Piergiorgio Bellocchio nel film, confessando alla sorella della Finocchiaro l’impossibile “addio al passato” che ha contagiato le nuove generazioni, incapaci di chiudere con l’ossessione familistica, la provincia e la ribellione. Eppure questa volta Bellocchio lascia che sorelle, figli e nipoti, sue ideali proiezioni, trovino una riconciliazione con un ingombrante passato. Cercare di realizzare una forma di disubbidienza non implica più l’assassinio della madre.
Come già inteso e messo in scena nell’Ora di religione, al delitto si sostituisce la separazione, la fuga. Incessante come quella di Giorgio e Sara, sempre in arrivo, sempre in partenza contro la stanzialità confortante delle zie. Un’altra vacanza in Val Trebbia per i Bellocchio, un altro battesimo nelle sue acque gelide anche d’estate, da non intendere come sfogo narcisistico ma piuttosto diario intimo, che rivela un’idea di cinema con cui riprendere un contatto più intimo e profondo.
C’è il racconto familiare e c’è ancora e sempre il melodramma verdiano, che muove le deflagrazioni interiori dei personaggi, di cui Bellocchio rivela fin l’ultima piega emotiva. Ovunque, e soprattutto nel cuore, c’è Bobbio, la provincia da fuggire e insieme il luogo da abitare. Nell’epilogo, che si lascia trascinare in acqua dall’iperbole della fantasia, c’è Gianni Schicchi, complice affettuoso cucito nel frac di Modugno. Coi pugni in tasca e un cilindro per cappello interpreta l’ “addio al mondo e ai ricordi del passato”.

Un film di Marco Bellocchio. Con Gian Maria Volonté, Laura Betti, Jacques Herlin, Carla Tatò, Fabio Garriba.Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 93 min. – Italia 1972. MYMONETRO Sbatti il mostro in prima pagina * * * - - valutazione media: 3,32 su 33 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

 
A Milano, una studentessa liceale viene violentata e uccisa. Il redattore capo di un grande quotidiano indipendente scatena una campagna contro un extraparlamentare accusandolo del delitto. Riuscirebbe ad incastrare il poveretto, grazie alle “rivelazioni” di una sua matura ed isterica ex amante, se un giornalista più scrupoloso non individuasse il vero colpevole.
Cast completo del film Marcia trionfale | MYmovies

Regia di Marco Bellocchio. Un film con Michele PlacidoMiou-MiouFranco NeroPatrick DewaereNino BergaminiNicola Di PintoCast completo Genere Drammatico – Italia1976durata 125 minuti. – MYmonetro 2,84 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Passeri, neolaureato borghese del Sud (Placido), fa il servizio di leva agli ordini del capitano Asciutto (Nero) che vuol farne un “buon soldato”, dunque un “vero uomo”. Intanto la moglie (Miou-Miou) del secondo diventa l’amante del primo. Cineasta esercitato nell’indagine lucida dei meccanismi repressivi delle istituzioni, Bellocchio se la prende con la vita militare dopo la famiglia, i partiti politici e la scuola. Il discorso politico passa attraversa il rapporto di tipo paterno, screziato di latente omosessualità, tra i due personaggi maschili, ma si focalizza sul personaggio della donna, la vittima più umiliata di un sistema e di una mentalità, ma anche la più reattiva. I suoi punti deboli sono nell’analogia, troppo dimostrativa, tra repressione sessuale e repressione autoritaria.

Regia di Marco Bellocchio. Un film Da vedere 2015 con Roberto HerlitzkaPier Giorgio BellocchioFilippo TimiLidiya LibermanFausto Russo AlesiCast completo Genere Drammatico, – ItaliaFranciaSvizzera2015durata 107 minuti. Uscita cinema mercoledì 9 settembre 2015 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,36 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Bobbio, XVII secolo: il nobile Federico Mai s’innamora della suora che vuole far condannare come strega attribuendole la colpa del suicidio del gemello prete ma non ha il coraggio del proprio sentimento. Bobbio, XXI secolo: il finto funzionario dell’Agenzia delle Entrate Federico Mai tenta di vendere le carceri dell’antico convento di suore a un nababbo russo ma l’anziano conte Basta, che vi si nasconde, lo smaschera. Finale a sorpresa di nuovo nel ‘600. Forse il più eccentrico film, ma non il migliore, del forse più eccentrico regista italiano della generazione post-bellica. Vi si intrecciano 2 storie, che in realtà sono giustapposte, avendo in comune il luogo, la falsità, la viscida viltà e il nome dei 2 protagonisti. La 1ª vicenda, in chiave di dramma storico-romantico, con rimandi alla filmografia su Giovanna d’Arco, è di limpida e lineare suggestione; la 2ª, tra il satirico e il grottesco, è più confusa e meno riuscita, s’ingolfa in un eccesso cerebrale di simbolismo, benché non sia priva di momenti incisivi. La conclusione, pur idealmente corretta, sfiora il ridicolo miracolistico. I difetti di contenuto e di sceneggiatura sono tuttavia trascesi dalla bellezza figurativa – ispirata alla pittura secentesca di Caravaggio, Velásquez, Rembrandt, in particolare nei giochi di luce e buio – e musicale (Carlo Crivelli). Raffinata sapienza fotografica (Daniele Ciprì) e scenografica (Andrea Castorina). Girato con gli allievi del laboratorio “Fare cinema” di Bobbio, diretto da Bellocchio.

Regia di Marco Bellocchio. Un film Da vedere 2006 con Sergio CastellittoDonatella FinocchiaroSami FreyGianni CavinaMaurizio DonadoniCast completo Genere Drammatico, – Italia2006durata 107 minuti. Uscita cinema venerdì 21 aprile 2006 distribuito da 01 Distribution. – MYmonetro 3,66 su 20 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Messo a disagio dalla figlia che sposa in pompa magna un fervido cattolico e dal compito di girare un’altra versione de I promessi sposi , il regista Franco Elica ripara a Cefalù (PA) dove incontra un locale regista di filmini matrimoniali e conosce un principe indebitato che gli propone di filmare le nozze (di convenienza) di Bona, l’irrequieta sua figlia. È forse il film più libero di M. Bellocchio, sicuramente il più divertente come può esserlo una digressione. Nel suo apparente disimpegno, non mira alto, ma arriva giusto ai bersagli. Non è politico, ma sul versante sociale graffia con un’ironia qua e là sarcastica, alternata a un umorismo allusivo sotto le righe. È il suo film più sfizioso per la ricchezza delle invenzioni registiche di un linguaggio realistico, visionario, ellittico. Con leggerezza va dal buio alla luce come rivelano il salvataggio e la conquista della bella principessa, autoironica fine di una fiaba. Ovviamente è anche un film di metacinema, con la tragedia di un uomo ridicolo, lo Smamma di Cavina che si finge morto per vincere almeno un David di Michelangelo (!). Se, come il solito, S. Castellitto è una garanzia, D. Finocchiaro, amata dalla cinepresa di Pasquale Mari, conferma la sua duttilità interpretativa. Complessa e sorprendente, come il film, la colonna musicale di Riccardo Giagni.

La balia: Amazon.it: Fabrizio Bentivoglio, Maya Sansa, Valeria Bruni  Tedeschi, Jacqueline Lustig, Pier Giorgio Bellocchio, Marco Bellocchio,  Fabrizio Bentivoglio, Maya Sansa: Film e TV

Regia di Marco Bellocchio. Un film con Michele PlacidoFabrizio BentivoglioValeria Bruni TedeschiJacqueline LustigMaya SansaCast completo Genere Drammatico – Italia1999durata 106 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 5 recensioni.

Vittoria (Bruni Tedeschi), moglie nevrotica dello psichiatra Ennio Mori (Bentivoglio), non riesce ad allattare il figlio appena nato e prova per lui una segreta ripulsa. Lo allatta Annette (Sansa), giovane contadina e compagna di un sovversivo, la cui intesa col bambino è così radiosa e totale da rendere gelosa la madre. Dopo Enrico IV e L’uomo dal fiore in bocca , è il 3° incontro con Pirandello di M. Bellocchio, che ne ha ripreso una novella del 1903, da lui adattata con Daniela Ceselli: ha praticato una serie di innesti e microcambiamenti che ne contraddicono il verismo fatalistico di fondo, modificandone anche la conclusione. L’incapacità di amare e di comunicare è il nucleo centrale attraversato, a lampi, dai segni delle lotte sociali, temi cari a Bellocchio. Quasi tutti i personaggi cambiano nel corso del racconto il cui registro è sintonizzato su quello di F. Bentivoglio. Alta tenuta stilistica, ambientazione suggestiva senza viscontismi, ammirevole intensità di recitazione, uso espressivo del sonoro. Fotografia di Giuseppe Lanci, musiche di Carlo Crivelli. Globo d’oro 1999 (stampa estera) a M. Sansa come rivelazione dell’anno e alla fotografia di Lanci.

Regia di Marco Bellocchio. Un film con Paolo GraziosiGlauco MauriElda TattoliDaniela SurinaMimma BiscardiAlessandro HaberCast completo Genere Commedia – Italia1967durata 95 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

In una cittadina romagnola giovanotto ambizioso, iscritto al PSU (Partito Socialista Unificato), diventa factotum di un professore, futuro assessore, e l’amante di sua sorella, mentre, per vendicarsi, la sua ex fidanzata fa lo stesso con il professore. Si arriva così a un duplice, forzato matrimonio. 2° film di M. Bellocchio che vi riprende i temi di I pugni in tasca (la corruzione degli ambienti familiari, lo squallore sordido della provincia), proiettandoli su una mordace satira del trasformismo politico, dell’ipocrisia borghese, del velleitarismo estremista, del falso riformismo del centrosinistra. Troppa carne al fuoco, forse. Ma, comunque, un lucido e rabbioso film di contestazione.

Regia di Marco Bellocchio. Un film Da vedere 2002 con Sergio CastellittoPiera Degli EspostiJacqueline LustigGigio AlbertiGianfelice ImparatoCast completo Genere Drammatico – Italia2002durata 102 minuti. – MYmonetro 3,47 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Come Ernesto Picciafuoco, pittore laico e ateo in Roma, reagisce alla notizia – nota a tutta la famiglia, ma non a lui – che la Chiesa cattolica ha avviato da tre anni il processo di beatificazione di sua madre, uccisa da un figlio bestemmiatore. È il più importante film italiano 2001-2002: tiene in equilibrio privato e pubblico; descrizione critica di un ambiente e itinerario interiore; realismo di fondo, sonnambulismo onirico che lo eleva e fantasia metaforica che lo trasfigura (il fantasma della Gradiva, nuovo angelo sterminatore, che abbatte l’Altare della Patria), sarcasmo e tenerezza, il grottesco che avvicina comico e tragico. Con le armi della dialettica – e quelle della bellezza e dell’amore – toglie alla cultura dominante la maschera che copre il riflusso, la restaurazione, il ritorno ostentato al conformismo cinico, il dominio del Mercato, della Simulazione, del Banale, del Brutto. Tutto funziona in questo film che ha il suo momento emotivamente più alto in una bestemmia: un grande Castellitto e l’uso degli altri attori tra cui una meravigliosa Degli Esposti; la fotografia di Pasquale Mari, le scene di Mario Dentici, la musica di Riccardo Giagni. Premiato con 4 Nastri d’argento (regista, soggetto, attore e suono in presa diretta); Oscar europeo a Castellitto, premiato anche con 1 Globo d’oro. Premio Flaiano 2002 e Globo d’oro per il miglior film.

LA CONDANNA Marco Bellocchio DVD Hollywood

Regia di Marco Bellocchio. Un film con Vittorio MezzogiornoClaire NeboutAndrzej SewerynPaolo GraziosiGrazyna SzapolowskaCast completo Genere Drammatico – Italia1991durata 90 minuti. – MYmonetro 3,34 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Rimasta chiusa di notte in un museo, una donna fa l’amore con un architetto che poi denuncia per stupro. Ovvero qual è la linea di separazione tra assalto (inconsciamente) desiderato e violenza? Film astratto, teorico, dimostrativo, asservito alle tesi dell’analista-sceneggiatore Massimo Fagioli, guru di M. Bellocchio. Prima mezz’ora fascinosa nel castello-museo di Caprarola, straziata intensità nelle scene tra il magistrato e sua moglie, qualche inverosimiglianza. Orso d’argento a Berlino.

IL SOGNO DELLA FARFALLA - Film (1994)

Regia di Marco Bellocchio. Un film con Simona CavallariRoberto HerlitzkaThierry BlancBibi AnderssonAnita LaurenziCast completo Genere Drammatico – Italia1994durata 100 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Da sei anni il ventenne Massimo ha scelto il silenzio come rifiuto del mondo e dei suoi compromessi. Parla soltanto quando recita per comunicare con il prossimo attraverso il linguaggio dei classici. Il padre archeologo è furente, la madre poetessa lo capisce, il fratello scienziato lo ignora, la sua ragazza l’accetta com’è. Massimo vuole vivere nel presente: è il sogno della farfalla che compie il suo volo e il suo destino in un solo giorno. Scritto dallo psicanalista Massimo Fagioli, il film punta sulla rappresentazione dell’interiorità, dell’inconscio e dei suoi desideri. Nel suo rifiuto superbo delle mediazioni narrative, rimane spesso nel limbo delle intenzioni, ma affascina per il lirismo delle immagini e la magia dei luoghi, paesaggi dell’anima, esaltati dalla fotografia del greco Yorgos Arvanitis, operatore di Anghelopulos.

Il Principe Di Homburg: Amazon.it: Andrea Di Stefano, Fabio Camilli, Toni  Bertorelli, Barbora Bobulova, Bruno Corazzari, Marco Bellocchio, Andrea Di  Stefano, Fabio Camilli: Film e TV

Regia di Marco Bellocchio. Un film con Anita LaurenziAndrea Di StefanoBarbora BobulovaToni BertorelliFabio CamilliCast completo Genere Drammatico – Italia1997durata 85 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 4 recensioni.

Dalla tragedia Der Prinz von Homburg (1810-21) di Heinrich von Kleist. Per aver disobbedito a un ordine in una battaglia contro gli svedesi, pur provocandone la sconfitta, il principe Friedrich von Homburg è condannato a morte dal suo sovrano, il Grande Elettore di Brandeburgo, e poi graziato perché accetta la legge del padre (la dittatura della razionalità). Tragedia, apologo o storia di un sogno? (“Certo, un sogno, che altro?” è l’ultima battuta del film.) Fedele al testo di Kleist e ai suoi motivi di fondo con rigore quasi maniacale (tolti alcuni tagli), è il film più bressoniano di Bellocchio, leggibile anche in chiave psicoanalitica, identificando nell’Elettore il Super-ego, l’Io nella capacità di mediazione di Natalia, l’Es nell’irrequieta nobiltà del Principe. Spostata l’azione nel primo Ottocento, calandola in un paesaggio notturno e lunare, il regista ha smorzato con puntiglio il teatralismo d’origine e raffreddato la dimensione romantica. Contrariamente a Gabriele Lavia nella sua maldestra trasposizione del 1984, ha lavorato su Kleist, non da Kleist.