Un film inedito dell’americano Anthony Mann. Tra gli autori della sceneggiatura c’era anche Joseph Losey che però non appare citato. Un ispettore deve proteggere Abramo Lincoln che deve andare a Washington per essere proclamato presidente degli Stati Uniti. Sale allora sul treno da New York, ma è impresa ardua riconoscere i possibili attentatori, inoltre è senza un’arma di difesa. Grandi Dick Powell e Adolphe Menjou.
I subita nella versione in inglese sono stati tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.
Nel corso della seconda guerra mondiale, i partigiani norvegesi rendono inservibile uno stabilimento di acqua pesante, che serve alla fabbricazione della bomba atomica, sfruttato dai tedeschi. Questi lo rimettono in funzione in breve tempo; gli avversari, dopo un inutile bombardamento aereo, attendono che il materiale sia caricato su un natante diretto in Germania e ne provocano l’affondamento.
Arizona 1874. Un ex bandito redento è costretto dallo zio a unirsi a una banda di malviventi. Anche i suoi occasionali compagni di viaggio, una cantante da saloon e un baro, vengono coinvolti in una rapina in banca. Elimina i banditi, ma paga cara la sua vittoria. Sceneggiato da R. Rose (La parola ai giurati) su un romanzo di Will C. Brown, è un western un po’ troppo parlato, ma diretto con energia dall’ottimo Mann che si giova della splendida fotografia di E. Haller. Un Cooper rugoso che sta sempre bene in sella.
Per risarcirsi di aver perduto quanto aveva di più caro, Owie Kemp (Stewart) dà la caccia a Ben Vandergroat (Ryan) sul quale pende una taglia di 5000 dollari. Lo cattura insieme alla sua ragazza Lina (Leigh) in una zona delle Montagne Rocciose, ma per scortarlo ad Abilene deve prendere con sé due infidi compagni, un cercatore d’oro (Mitchell) e un ufficiale disertore (Meeker). Durante il viaggio Ben gioca d’astuzia per seminare discordia tra i tre. 3° dei 5 western di J. Stewart con la regia di A. Mann e il 1° non scritto da Borden Chase, sostituito da S. Rolfe e H.J. Bloom. Il che purtroppo si sente, anche nel personaggio di Stewart, pur così sfaccettato nel suo impasto di dirittura morale e cinismo amaro. Il vilain R. Ryan gli ruba più di una volta la scena. La suggestione del paesaggio montagnoso, esplorato nei minimi anfratti dalla cinepresa di William Mellor; il rapporto tra personaggi e natura; l’insolita importanza drammatica del personaggio femminile; uno splendido duello finale ne fanno un western da non perdere. Girato nel Colorado. Nomination all’Oscar per la sceneggiatura.
Un padre dispotico si intromette negli affari sentimentali della figlia e le impedisce di sposarsi. Male per lui, perché la ragazza si vendica mettendo sul lastrico il genitore. Questi, malgrado tutto, ammira il coraggio della figliola e accetta l’elemosina che gli fa, ma qualcun altro si rifà vivo. Sorpresa.
Glyn, un bandito pentito, guida una carovana dal Missouri all’Oregon. Salva la vita a McCole (Kennedy), che sta per essere impiccato. Insieme i due conducono la carovana salvandola dagli indiani. I coloni acquistano i viveri per l’inverno pagandoli in anticipo, ma al momento della consegna i prezzi sono decuplicati perché nella zona è scoppiata la febbre dell’oro. Glyn, aiutato da McCole, recupera le provviste, ma durante il viaggio quest’ultimo decide di renderle ai minatori ad un prezzo maggiore. Neutralizza Glyn e lo abbandona sui monti ferito. Ma questi insegue McCole e i suoi complici, li raggiunge e rimette le cose a posto. L’antico bandito è proprio diventato un eroe, premiato anche con l’amore. Il più significativo dei western che compongono la serie diretta da Mann e interpretata da Stewart (gli altri titoli sono Winchester ’73, Terra lontana, L’uomo di Laramie, Lo sperone nudo). Questi film rappresentavano un’evoluzione nei temi western, anche se la chiave morale era semplice e monolitica, e proponevano soluzioni anticipatrici, come il ricorso a una certa violenza dolorosa e reale, e all’uso degli esterni. James Stewart non era John Wayne, nemmeno fisicamente, le sue azioni erano più complesse, gli ostacoli meno prevedibili e l’eroismo non così manifesto, sempre che ci fosse. Stewart aveva più ironia e difetti di Wayne, dunque suggeriva maggiore identificazione. I suoi personaggi erano risolutori, ma solo alla fine, e con grande fatica. Nei primi anni Cinquanta, dunque nella più preziosa stagione del western ( Mezzogiorno di fuoco, Il cavaliere della valle solitaria, Il grande cielo, Rio Bravo, L’amante indiana), le storie di James Stewart e Anthony Mann emersero proponendo una via del west forte e nuova, di qualità popolare e di più profonde implicazioni. Cinema grandissimo.
A Dodge City nel 1873 il cowboy Lin McAdam vince in una gara di tiro un fucile Winchester, ultimo modello, che gli viene rubato dall’assassino di suo padre. Molte peripezie per riaverlo mentre la preziosa arma passa di mano in mano. Uno dei 3 western che Mann diresse nel 1950 e il 1° dei 5 con Stewart: anche grazie a lui il genere entra nella sua maturità. Di impeccabile costruzione narrativa, il film ha una forza suggestiva sul piano visivo e i suoi personaggi sono già ben approfonditi anche se non come nei western successivi. Da notare Rock Hudson (come pellerossa) e Tony Curtis in piccole parti. Rifatto per la TV nel 1967.
Un film di Anthony Mann. Con Robert Taylor, Louis Calhern, Paula Raymond Titolo originale Devil’s Doorway. Western, b/n durata 84 min. – USA 1950. MYMONETRO Il passo del diavolo valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Un regista considerato uno dei grandi del western racconta di un pellerossa che cerca di vivere in pace coi visi pallidi intraprendendo la vita dell’agricoltore. Sarà costretto a una disperata e inutile resistenza quando gli toglieranno la terra con sottigliezze legali.
Dai romanzi di Edna Ferber. Vita, imprese e morte (in Europa, combattendo contro i tedeschi) di Yancey Cravat, avventuroso colono che si stabilisce nell’Oklahoma nel 1890. Gli sopravvive la moglie indomita. Rifacimento di un famoso western del ’31, è uno dei più fiacchi risultati di A. Mann. Un greve melodramma senza estro né scatti.
Mentre lui vola, lei a casa trema, ma quando ritorna sorride. Poi lo mette alle strette: o me o la divisa. Trionfo dello stereotipo. Tutto è prefabbricato: i personaggi, le psicologie, gli intrecci, le situazioni, i sentimenti e le trovate. Veder volare il B-47 è un’emozione.
Fatto arrestare e condannare dal boss mafioso Rick, John evade di prigione con l’aiuto della donna del gangster che lo ama. Scappano entrambi, e ad essi si aggiunge Ann, anche lei innamorata di John. Alla fine i due rivali muoiono in uno scontro a fuoco. Ann resta libera e sola.
Un poliziotto viene ucciso da un teppista. Un camionista si trova in mezzo al parapiglia che ne segue; il teppista viene arrestato. Ma costui ha un fratello gangster che se la prende col camionista, responsabile, secondo lui, della cattura del fratello. Il pover’uomo rischia la morte e anche la sua famiglia è minacciata. Alla resa dei conti finale è comunque il camionista ad avere la meglio.
Guerra tra i romani e i popoli d’Oriente che si ribellano al dominio sempre più iniquo dell’imperatore Commodo, succeduto al padre Marco Aurelio (un ottimo Alec Guinness). Persino il re d’Armenia che ha sposato Lucilla, sorella di Commodo, insorge, ma viene sconfitto e ucciso. Lucilla si trasferisce a Roma con Livio, comandante romano di cui si è innamorata. A Livio, vincitore in duello di Commodo, i soldati offrono l’impero, ma egli rifiuta, disgustato dalla dilagante corruzione.
n film di Anthony Mann. Con James Stewart, June Allyson Titolo originale The Glenn Miller Story. Biografico, durata 116 min. – USA 1954. MYMONETRO La storia di Glenn Miller valutazione media: 2,75 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Anthony Mann racconta la Rivoluzione francese come un thriller in costume. L’eroe è un giovane seguace di Barras, il futuro capo del golpe contro Robespierre e Saint-Just. Barras, per portare a compimento il colpo di Stato, ha bisogno di impossessarsi del “libro nero” in cui sono segnati tutti i nemici del dittatore giacobino. Incarica perciò un giovane amico di trafugarlo.
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