Category: Storico


Risultati immagini per Marco Polo - 1982Marco Polo è un film di Giuliano Montaldo del 1982, con Ken Marshall, Denholm Elliott, Tony Vogel, F. Murray Abraham, Anne Bancroft, Riccardo Cucciolla, John Gielgud, John Houseman, Burt Lancaster, Tony Lo Bianco. Prodotto in Italia. Durata: 450 minuti.

 
Il primo grosso teleromanzo Rai a partecipazione internazionale. La storia è naturalmente quella dell’esploratore veneziano raccontata in flash-back a un compagno di prigionia. La vita di Marco è raccontata dalla prima giovinezza alla maturità, dal primo viaggio in Oriente assieme al padre ai fasti della corte di Kublai Khan. Passerà certamente alla storia come il primo teleromanzo occidentale girato in Cina.
 Marco Polo
(1982) on IMDb

Regia di Henry Koster. Un film Da vedere 1953 con Richard BurtonJean SimmonsVictor MatureMichael RennieJay RobinsonDean JaggerCast completo Titolo originale: The Robe. Genere Storico – USA1953durata 135 minuti. – MYmonetro 4,11 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Roma: età di Tiberio imperatore. Il giovane e nobile Marcello ritrova a un’asta di schiavi la bella Diana, innamorata di lui da quando erano bambini. Marcello acquista lo schiavo Demetrio soffiandolo a Caligola, futuro imperatore. La vendetta non si fa attendere, Marcello è inviato come tribuno in Palestina, cioè nella terra più irrequieta di tutto l’impero. È proprio il momento dei fatti di Pilato e Gesù. Questi è condannato a morire sulla croce e l’incarico della crocefissione viene affidato proprio a Marcello che, bagnatosi col sangue del Cristo, non regge al rimorso e quasi impazzisce. Torna a Roma ricevuto da Tiberio, che dopo aver ascoltato il racconto del tribuno lo rimanda sul luogo a cercare la tunica di questo strano predicatore. Intanto Diana è stata promessa a Caligola, ma ama più che mai Marcello. In Palestina il romano ritrova Demetrio che custodiva la tunica. Marcello si è ormai convertito quando torna a Roma. Nel frattempo Caligola è diventato imperatore e non ha dimenticato. Marcello viene catturato e condannato a morte. Diana sceglie di morire con lui. La Fox aveva scelto questa storia di Lloyd Douglas dagli evidenti accenti mélo per un’importantissima operazione di cinema: La tunica doveva rappresentare la prima, vera, concreta risposta del cinema a quello che stava diventando lo strapotere della televisione. Così il film venne fotografato in cinemascope e il vecchio schermo quadrato venne praticamente moltiplicato per tre. È stata una delle più importanti invenzioni del cinema, la prima di una serie che arriva ai nostri giorni e che continuerà. La Fox era specializzata nella versione di grandi romanzi più o meno popolari (di autori come Hemingway e Fitzgerald, per esempio), realizzando una contaminazione efficace e tutto sommato positiva, anche se venivano privilegiati il sentimento e l’effetto. Anche La tunica, seppur scritto da un autore meno nobile di quelli citati, rientra perfettamente in questi concetti. Il risultato, sul piano squisitamente cinematografico, fu ottimo, il film fece grandi incassi ed ebbe la nomination per l’Oscar. Dunque si può affermare che il 1953 sia l’ultimo anno dell’era non televisiva, l’ultimo anno del cinema puro, senza condizionamenti. Il critico Mario Guidorizzi, forse con un pizzico di paradosso, nel saggio introduttivo del suo Hollywood afferma proprio che il cinema finisce nel 1953. Vale la pena ricordare i cinque titoli finalisti per gli Oscar di quell’anno: Da qui all’eternità (vincitore), Giulio CesareIl cavaliere della valle solitariaVacanze romane e, appunto, La tunica. Se era la fine di un’epoca, era uno splendido canto del cigno. 

The Robe (1953) on IMDb

Regia di Aaron Sorkin. Un film Da vedere 2020 con Sacha Baron CohenJoseph Gordon-LevittFrank LangellaEddie RedmayneMark RylanceCast completo Titolo originale: The Trial of the Chicago 7. Genere DrammaticoStoricoThriller, – USA2020durata 129 minuti. Uscita cinema mercoledì 30 settembre 2020 distribuito da Lucky Red. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,44 su 22 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Vari esponenti della controcultura giovanile di sinistra vengono scelti, letteralmente, come capro espiatorio per la violenta repressione delle proteste avvenute durante la convention democratica di Chicago del 1968. Con loro viene incredibilmente accusato anche Bobby Seale, co-fondatore del movimento delle Pantere Nere, che a Chicago era stato solo per quattro ore quel giorno. Grazie alle testimonianze di un gran numero di infiltrati nella protesta, si cerca di pilotare il processo verso la condanna, ma il giudice è così di parte e propenso a bizzarre decisioni da sollevare sempre più dubbi sulla regolarità del processo.

The Trial of the Chicago 7 (2020) on IMDb

Regia di Hou Hsiao-Hsien. Un film con Tony Chiu-Wai Leung, Shu-fen Hsin, Chen Sown-yung, Kao Jai. Titolo originale: Beiquing chengshi. Genere Storico – Taiwan1989durata 158 minuti. – MYmonetro 3,59 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un vero capolavoro. Sottovalutato in parte dai critici italiani e salutato dalla critica internazionale come uno dei migliori film dell’ultimo decennio. Vinse il Leone d’Oro accompagnato da ingiuste polemiche. Hsiao-Hsien, il regista, ha avuto anche il merito di produrre Lanterne rosse. Con uno stile complesso e in sottrazione, si narrano le vicende dei taiwanesi alla fine della seconda guerra mondiale. Il Giappone cedeva alla Cina l’isola di Taiwan e la situazione diventava drammatica. Pieno di personaggi e di momenti lirici e poetici. 

A City of Sadness (1989) on IMDb

Regia di Ridley Scott. Un film Da vedere 2021 con Matt DamonBen AffleckAdam DriverJodie ComerHarriet WalterNathaniel ParkerCast completo Titolo originale: The Last Duel. Genere Drammatico, – USA2021, Uscita cinema giovedì 14 ottobre 2021 distribuito da Walt Disney. – MYmonetro 3,44 su 19 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Jean de Carrouges e Jacques Le Gris sono eterni rivali. Scudieri normanni con alterne fortune, affrontano la vita come il campo di battaglia. Jean de Carrouges crede nella spada e nell’onore, Jacques Le Gris nell’astuzia e nella fedeltà a chi fa i suoi interessi. Se il primo è abile sul campo, il secondo è scaltro a corte dove si guadagna la simpatia e la protezione di Pierre d’Alençon, conte e cugino del re Carlo VI. Ma più della competizione per i feudi può la bellezza di Marguerite de Thibouville. Sposa con dote di de Carrouges, Marguerite diventa l’ossessione di Le Gris, che approfitta dell’assenza del rivale per rivelarle tutta la meschinità dei suoi sentimenti.

The Last Duel (2021) on IMDb
Locandina Io e il duce

Un film di Alberto Negrin. Con Susan SarandonAnthony HopkinsBob HoskinsAnnie GirardotBarbara De Rossi.  StoricoRatings: Kids+16, durata 240 min. – Italia, Francia, Germania 1985MYMONETRO Io e il duce * * 1/2 - - valutazione media: 2,78 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Basato sul libro Galeazzo Ciano di Giordano Bruno Guerri, è la storia dei rapporti (mai facilissimi) di Ciano con suo suocero Mussolini.

Mussolini and I (1985) on IMDb
Un film di Francesco Rosi. Con Gian Maria Volonté, Peter Baldwin, Luigi Squarzina, Renato Romano, Dario Michaelis. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 118 min. – Italia 1972. MYMONETRO Il caso Mattei * * * 1/2 - valutazione media: 3,71 su 14 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
 

Unendo con rigore cronaca, ricostruzione documentaria e libera rievocazione, attraverso l’utilizzo di una pluralità di fonti e punti di vista (interviste, reportage, diapositive, intervenendo talvolta in prima persona per la formulazione di domande contestuali alla realizzazione del film) Francesco Rosi realizza con notevole efficacia il ritratto di Enrico Mattei ” l’italiano più potente dopo Giulio Cesare”. Il caso Mattei è un thriller politico, dal linguaggio cinematografico anticonvenzionale e dall’originale sobrietà di stile che raggiunge lo spettatore non solo emotivamente ma soprattutto lo coinvolge nella ricerca di nessi segreti e nascosti del potere costringendolo a intraprendere un cammino di presa di coscienza. E’ l’impegno civile, il distacco critico, l’indagine sull’accertamento dei fatti e l’interrogazione sulle loro cause di un “condottiero” (così Fellini definiva Rosi) capace di rendere concreta per immagini una speculazione astratta attraverso la regia, rendendoci partecipi della sua indignazione morale e costante ricerca intellettuale.
Rosi facendo sua una suggestione che era stata dei neorealisti si occupa di temi di immediata attualità dove lo sguardo sui personaggi funziona da rivelatore della complessità storica e politica. Trattasi di cinema tutt’altro che ideologico ma in continua osservazione e ridefinizione, un cinema che offre uno scorcio eloquente della politica italiana del dopoguerra, di un’Italia dei risultati ma anche degli errori e delle contraddizioni. Sono gli anni del radicamento sociale dei partiti che si identificano nella rappresentanza popolare ma anche nei meccanismi clientelari. Nel 1953 nasce l’Eni (a cavallo appunto tra impresa pubblica e politica) grazie alle capacità di Mattei a cui era stato affidato il compito di liquidare l’Agip, una società statale istituita dal regime fascista e che Mattei amplia e riorganizza in Eni. Personaggio ambiguo e controverso, la cui influenza politica e i cui ambivalenti rapporti con la Democrazia Cristiana ne manifestavano la complessità e l’impossibilità di una sintesi univoca della sua personalità. Sotto la sua direzione vengono negoziate importanti concessioni petrolifere in Medio Oriente e conclusi accordi commerciali “scomodi” con l’Unione Sovietica portando alla rottura dell’equilibrio stabilito dalle “sette sorelle” del petrolio.
L’intreccio narrativo privo di una lineare concatenazione dei fatti traccia una rete di connessioni senza la pretesa di imporre verità assolute e senza dispensarsi dal sollevare dubbi sulla fine di Mattei (il bireattore personale su cui viaggiava il 27 ottobre 1962 precipitò nel cielo di Bescapè nei pressi di Milano), avanzando l’ipotesi, non di certo facile per quegli anni, di sabotaggio e di complotto. Tale tesi è accentuata dalla scomparsa in circostanze sospette nel 1970 del cronista Mauro De Mauro che avrebbe dovuto collaborare alla realizzazione del film ricostruendo le ultime ore di vita “dell’imprenditore di stato”. Palma d’oro a Cannes nel 1972 ex aequo con La classe operaia va in paradiso di Elio Petri.

The Mattei Affair (1972) on IMDb
Ceneri sulla grande armata Poster

Regia di Andrzej Wajda. Un film Da vedere 1965 con Daniel OlbrychskiBoguslaw KiercPiotr WysockiBeata TyszkiewiczPola RaksaCast completo Titolo originale: Popioly. Genere Drammatico 1965,

Ambientato al tempo delle guerre napoleoniche, mostra come le guerre hanno travolto lo sfortunato paese polacco all’inizio del XIX secolo. La storia ruota attorno alla legione polacca sotto il comando del generale Dabrowski, che poi combatté al fianco di Napoleone con la speranza della rinascita della Polonia.

The Ashes (1965) on IMDb
La première séance publique payante - La Première séance

Dalle officine Lumière (La Sortie de l’usine Lumière) è un film dei fratelli Auguste e Louis Lumière, compreso tra i dieci film che vennero proiettati al primo spettacolo pubblico di cinematografo del 28 dicembre 1895 al Salon indien du Grand Café di Boulevard des Capucines a Parigi.

Fu il primo film a venire visto dal pubblico, per cui viene solitamente indicato come il punto di partenza della storia del cinema.

Le monde magique des frères Lumière (2012) on IMDb

Regia di Paolo Virzì. Un film con Daniel AuteuilMonica BellucciElio GermanoFrancesca InaudiSabrina ImpacciatoreCast completo Genere Storico – ItaliaFranciaSpagna2006durata 110 minuti. Uscita cinema sabato 14 ottobre 2006 – MYmonetro 2,93 su 14 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il 18-5-1814 Napoleone Bonaparte, esiliato, sbarca sull’Isola d’Elba. Tra chi non lo festeggia c’è Martino Papucci, maestro di scuola di idee libertarie, che lo odia e medita di ucciderlo. Da lui assunto come scrivano, scopre che è diverso dall’idea che se ne era fatto: è un uomo solo e persino fragile e insicuro. Scritto con Furio e Giacomo Scarpelli e Francesco Bruni dal romanzo N (2000) di Ernesto Ferrero con l’intento di applicare i dispositivi della commedia italiana a un film storico, mescolando umorismo e dramma in chiave popolare(sca), il tentativo è parzialmente riuscito. Momenti convincenti sul versante “serio” su Napoleone, grazie anche alle doti recitative di Auteuil, convenzionale la descrizione della famiglia Papucci, nonostante il ribaltamento finale dei ruoli tra i due fratelli. Tra i personaggi di contorno un Ceccherini meno abituale e una Bellucci più brava del solito. A torto trascurato dal pubblico.

 N (Io e Napoleone)
(2006) on IMDb
Locandina italiana Il discorso del re

Un film di Tom Hooper. Con Colin Firth, Geoffrey Rush, Helena Bonham Carter, Guy Pearce, Jennifer Ehle. Titolo originale The King’s Speech. Storico, durata 111 min. – Gran Bretagna, Australia 2010. – Eagle Pictures uscita venerdì 28 gennaio 2011. MYMONETRO Il discorso del re * * * 1/2 - valutazione media: 3,84 su 213 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Duca di York e secondogenito di re Giorgio V, Bertie è afflitto dall’infanzia da una grave forma di balbuzie che gli aliena la considerazione del padre, il favore della corte e l’affetto del popolo inglese. Figlio di un padre anaffettivo e padre affettuoso di Elisabetta (futura Elisabetta II) e Margaret, Bertie è costretto suo malgrado a parlare in pubblico e dentro i microfoni della radio, medium di successo degli anni Trenta. Sostituito il corpo con la viva voce, il Duca di York deve rieducare la balbuzie, buttare fuori le parole e trovare una voce. Lo soccorrono la devozione di Lady Lyon, sua premurosa consorte, e le tecniche poco convenzionali di Lionel Logue, logopedista di origine australiana. Tra spasmi, rilassamenti muscolari, tempi di uscita e articolazioni più o meno perfette, Bertie scalzerà il fratello “regneggiante”, salirà al trono col nome di Giorgio VI e troverà la corretta fonazione dentro il suo discorso più bello. Quello che ispirerà la sua nazione guidandola contro la Germania nazista.
Dopo aver raccontato la storia della Rivoluzione americana in nove ore, dentro una mini-serie e attraverso gli occhi del secondo presidente degli States (John Adams), Tom Hooper volge lo sguardo verso il vecchio continente, colto in tribolazione e alla vigilia del Secondo Conflitto Mondiale. Al centro del palcoscenico la cronaca del malinconico e addolorato Duca di York, figlio secondogenito dell’energico Giorgio V, inchiodato dalla balbuzie e da una complessata inferiorità di fronte allo spigliato fratello maggiore David. Crogiolo d’angoscia (im)medicabile e di squilibri emotivi sono quelle esitazioni, quei prolungamenti di suoni, quei continui blocchi silenti che impediscono a Bertie di esprimersi adeguatamente, ingenerando una sensazione di impotenza.
Il regista britannico si concentra sul vissuto interno del protagonista, rivelando le conseguenze emotive del disagio nel parlato ai tempi della radio e in assenza del visivo. Il discorso del re non si limita però a drammatizzare la stagione di vita più rilevante del nobile York e relaziona un profilo biografico di verità con un contesto storico drammatico e dentro l’Europa dei totalitarismi, prossima alle intemperanze strumentali e propagandistiche di Adolf Hitler. Non sfugge al re sensibile di Colin Firth e alla regia colta di Hooper l’abile oratoria del Führer, che intuì precocemente le strategie di negoziazione tra ascoltatore e (s)oggetto sonoro, il primo impegnato nel tentativo di ricostruire l’immagine della voce priva di corpo, il secondo istituendo un rapporto di credibilità se non addirittura di fede con la voce dall’altoparlante.
Se il mondo precipitava nell’abisso non era tempo di guardare al mondo con paura, soprattutto per un sovrano. Bertie, incoronato Giorgio VI, doveva ricucire dentro di sé il filo interrotto della relazione con l’altro, affrontando il suo popolo dietro al microfono e l’immaginario radiofonico. Fu un illuminato e poco allineato logopedista australiano a correggere il “mal di voce” di un re che voleva imporsi al silenzio. Lionel Logue sostituì col metodo il protocollo di corte, educando la balbuzie del suo blasonato allievo e incoraggiandolo a costruire la propria autostima, a riprendere il controllo della propria vita e a vincere prima la guerra con le parole e poi quella con le potenze dell’Asse.
A guadagnare la fluenza e a prendersi la parola è il ‘regale’ protagonista di Colin Firth, impeccabile nell’articolare legato, solenne nella riproposta plastico-fisica del suo sovrano e appropriato nell’interpretazione di un re che ‘ingessa’ emozioni e corporeità nel rispetto rigoroso della disciplina. Dietro al ‘re’ c’è l’incanto eccentrico di Geoffrey Rush, portatore di una “luccicanza” che brilla, rivelando la bellezza della musica (Shine) o quella di un uomo finalmente libero dalla paura di comunicare. Lunga vita al re (e al suo garbato precettore dell’eloquio).

The King's Speech (2010) on IMDb

Regia di John Madden. Un film Da vedere 1998 con Joseph FiennesGwyneth PaltrowGeoffrey RushTom WilkinsonJudi DenchColin FirthCast completo Titolo originale: Shakespeare in Love. Genere Storico – USA1998durata 122 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,89 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nella Londra del giovane Shakespeare e di Elisabetta prima si combattono vere battaglie fra teatri per assicurarsi le opere di scrittori come William, appunto, e Christopher Marlowe, che ha appena scritto il suo Faustus. Shakespeare vorrebbe scrivere una storia di pirati, poi “ripiega” su Giulietta e Romeo. Si sa che solo gli uomini potevano salire sul palcoscenico, ma la giovane e bellissima Viola (Paltrow) divorata dalla passione per il teatro si traveste da uomo per fare Giulietta. Fra l’equivoco iniziale e la rappresentazione del dramma William e Viola si amano furiosamente. C’è anche la regina, che benedice la pièce, ma non l’amore dei due.
Costumi e ricostruzione straordinari, sceneggiatura vivace, debordante e magnificamente bugiarda (Marc Norman, Tom Stoppard). Insomma cinema vero, e anche cinema nuovo. Una storia piena di sicurezze su un personaggio del quale di sicuro si sa pochissimo – una certa corrente nega persino la sua esistenza -. Comunque ben vengano, in cinema, queste licenze, fanno parte della sua natura e del suo gioco, e qui il gioco è davvero bello. Si sono riviste scene d’amore finalmente “naturali”, con “baci e abbracci” che il cinema sembrava aver disimparato. È senz’altro il trionfo della Paltrow, ormai buona per tutti i ruoli, un po’ Grace Kelly e un po’ Audrey Hepburn, in procinto di diventare la numero uno di Hollywood. E ha vinto l’Oscar. Il film aveva avuto tredici candidature, sette sono diventate statuette, alcune molto importanti (al film, alla sceneggiatura, e alla straordinaria Judy Dench che fa Elisabetta per otto minuti.) Shakespeare in Love è il film dell’anno, e sarà certamente un precursore.

Shakespeare in Love (1998) on IMDb
AntonioGenna.net presenta: IL MONDO DEI DOPPIATORI - ZONA CINEMA: "Amadeus"

Un film di Milos Forman. Con Tom Hulce, F. Murray Abraham, Elizabeth Berridge Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 178 min. – USA 2002. MYMONETRO Amadeus – Director’s Cut * * * 1/2 - valutazione media: 3,54 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1823 al manicomio di Vienna Antonio Salieri, acclamato musicista di Corte, confessa un tremendo segreto: ha consumato la vita nel tentativo di distruggere Mozart, volgare e libertino, indegno, secondo lui, dei doni divini. Sotto il segno del più scatenato gusto del gioco, è una riflessione sul contrasto tra genio e mediocrità e sull’invidia. Scritto dall’inglese Peter Shaffer, da una sua pièce (1979). Omaggio a Praga. Splendide immagini (Miroslav Ondricek), due grandi interpreti. 8 Oscar: film, regia, sceneggiatura, attore (F.M. Abraham), costumi (Theodor Pistek), suono (M. Berger, T. Scott, T. Boekelheide), trucco (Paul Le Blanc, Dick Smith), scenografia (Patrizia von Brandenstein, Karel Czerny). Non tenendo conto che, in fondo, è un Mozart visto da Salieri i molti mozartiani di stretta osservanza hanno eccepito sulla fedeltà storica, specialmente sulle libertà prese per la genesi del Requiem, ma avrebbero da lamentarsi di più i pochi ammiratori di Salieri. Al Festival di Berlino 2002 fu presentata una edizione restaurata (Director’s Cut) e allungata di oltre 20′.
Nuova edizione del capolavoro di Milos Forman del 1984 con l’aggiunta di un nuovo sonoro e di un nuovo doppiaggio in italiano. Le scene aggiunte si integrano perfettamente con l’originale.

Amadeus (1984) on IMDb

Un film di David Lean. Con Anthony Quinn, Alec Guinness, Arthur Kennedy, Donald Wolfit, L.S. Johar. Titolo originale Lawrence of Arabia. Storico, Ratings: Kids+13, durata 222′ min. – Gran Bretagna 1962. MYMONETRO Lawrence d’Arabia * * * * 1/2 valutazione media: 4,81 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Durante la guerra 1914-18 il tenente Thomas Edward Lawrence (1888-1935), agente del servizio segreto britannico, trasforma in guerriglia la rivolta degli arabi contro i turchi, guida i beduini alla conquista di Damasco e poi si ritira nell’anonimato. In questo sontuoso megafilm epico su uno dei più affascinanti avventurieri del primo Novecento il vero protagonista è il deserto. Solida sceneggiatura di Robert Bolt, splendida fotografia, musica sovrabbondante, 7 premi Oscar (miglior film, regia, fotografia, colonna sonora, scenografia, montaggio e suono). All’epoca O’Toole fu una rivelazione.

Lawrence of Arabia (1962) on IMDb
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Locandina italiana Argo

Un film di Ben Affleck. Con Ben Affleck, Bryan Cranston, Alan Arkin, John Goodman, Victor Garber. Titolo originale Argo. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 120 min. – USA 2012. – Warner Bros Italia uscita giovedì 8 novembre 2012. MYMONETRO Argo * * * 1/2 - valutazione media: 3,70 su 131 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1979, in seguito alla fuga negli Stati Uniti dello Scià iraniano Mohammad Reza Pahlavi durante la rivoluzione, l’ambasciata americana di Teheran fu presa d’assalto dai rivoluzionari e i suoi impiegati sequestrati per più di 400 giorni. Sei cittadini statunitensi riuscirono a fuggire di nascosto e trovare rifugio nella residenza dell’ambasciatore canadese, il quale, a proprio rischio e pericolo, concesse clandestinamente ospitalità e supporto.
Per riportare in patria i propri connazionali la CIA organizzò una missione di esfiltrazione particolarmente audace, ideata dall’esperto del campo Tony Mendez e coadiuvata da una vera produzione hollywoodiana. Basandosi su una sceneggiatura realmente acquistata dal sindacato sceneggiatori fu data l’illusione a tutti (soprattutto alla stampa, in modo che si producessero articoli in materia) che c’era l’intenzione di girare un film di fantascienza in Iran, così da poter ottenere dal Ministero della cultura iraniano il permesso di entrare ed uscire dal paese e, nel fare questo, poter portare via i sei ospiti dell’ambasciatore canadese spacciandoli per maestranze del film.
Il titolo del finto film in questione era Argo.

Argo (2012) on IMDb

Regia di Irving RapperWilliam Dieterle. Un film Da vedere 1937 con Paul MuniGale SondergaardJoseph SchildkrautGloria HoldenRobert WarwickCast completo Titolo originale: The Life of Emile Zola. Genere Storico – USA1937durata 117 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,46 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Grande produzione della Warner Bros e secondo film biografico di Paul Muni premiato con l’Oscar. Il film narra la vita di Emile Zola (Paul Muni). Il punto focale del film è il ruolo di Zola nella vicenda del capitano Dreyfuss, accusato di tradimento e imprigionato nell’isola del Diavolo. Il famoso manifesto J’accuse costa a Zola una condanna giudiziaria che lo costringe a fuggire in Inghilterra. Da oltremanica continua a battersi per la liberazione di Dreyfuss e per la condanna dei vertici militari che avevano orchestrato l’accusa contro il capitano ebreo. La campagna di Zola ha successo, ma prima che possa incontrare il liberato Dreyfuss, lo scrittore muore in un banale incidente. Curioso il fatto che nel film non si fai mai alcun cenno al fatto che contro Dreyfuss agì un fortisssimo sentimento antisemita da parte della classe dirigente francese. Negli anni ’30 Hollywood evitò accuratamente questo argomento e questo film ne è una testimonianza.

The Life of Emile Zola (1937) on IMDb

Film introvabile, ho aggiunto i subita traducendoli con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.

Ivan il terribile - LongTake - La passione per il cinema ha una nuova regia

Un film di Sergej M. Ejzenstejn. Con Nicolaj Cerkasov, Lyudmila Tselikovskaya, Serafina Birman, Andrei Abrikosov.Titolo originale Ivan Groznyi. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 96′ min. – URSS 1944. MYMONETRO Ivan il terribile * * * * 1/2 valutazione media: 4,77 su 14 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Incoronato zar nel 1547, Ivan (1530-84) promette di unire tutta la Russia, entra in conflitto con i boiardi di cui vuole limitare il potere e con la zia che avvelena la zarina. Ivan si ritira in convento. Presentato alla fine del 1944, è la prima parte di Ivan Groznyi la cui seconda parte, nota col titolo La congiura dei boiardi, fu terminata nel febbraio 1946 e condannata nello stesso anno dal Comitato centrale del Partito Comunista dell’URSS e distribuita in pubblico solo nel settembre 1958. Tornato a Mosca, Ivan entra in conflitto con l’amico Fëdor Kolitchev, diventato pope metropolita col nome di Filippo e schierato con i boiardi. Euphrosinia, zia di Ivan e madre dell’inetto Vladimir, che i boiardi vorrebbero come zar, prepara un attentato, ma Ivan sostituisce a sé stesso il giovane che così viene ucciso da un sicario inviato da sua madre. Nella 2ª parte, inseparabile dalla 1ª, Ejzenštejn inserì una lunga sequenza a colori (in Agfacolor, bottino di guerra). La 3ª parte non fu mai girata: doveva raccontare la vittoria finale di Ivan, ormai diventato il Terribile. Nella cineteca di Mosca erano conservate 2 sequenze inedite (20 minuti circa), una delle quali (L’infanzia di Ivan) doveva servire di prologo alla 1ª parte. Può essere letto a diversi livelli: storico, politico, psicologico, estetico, allegorico. Ivan è Ivan. È Stalin. È un re di Shakespeare. È un eroe di opera wagneriana. È la rievocazione _ spesso in bilico sul ridicolo perché la sua natura è sublime _ di una situazione storica che rimanda a quella del presente, elevata ad archetipo eterno. Integralmente e genialmente staliniano, terribilmente reazionario e, insieme, autenticamente rivoluzionario. Fotografia di Edvard Tissé (esterni) e Andrej Moskvin (interni). Musica di Sergej Prokof’ev.

 Ivan il terribile
(1944) on IMDb

Regia di Joel Coen. Un film Da vedere 2021 con Denzel WashingtonFrances McDormandBrendan GleesonHarry MellingBrian ThompsonCast completo Titolo originale: The Tragedy of Macbeth. Genere DrammaticoGuerraStorico – USA2021durata 105 minuti. – MYmonetro 4,29 su 16 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Al coraggioso guerriero Macbeth le streghe pronosticano un’imminente ascesa al trono. Ma quando il re premia il suo eroismo con un titolo nobiliare invece che con la corona, Macbeth decide di realizzare da sé la profezia e uccide il monarca, prendendone il posto. Ad alimentare la sua ambizione è la moglie, ma per entrambi sarà l’inizio di una discesa nella follia della quale sono stati gli artefici. The Tragedy of Macbeth annuncia fin dal titolo la tragedia in divenire, pronta a dispiegare le sue ali nefaste come i corvi che abitano questa ennesima trasposizione cinematografica dell’opera di Shakespeare, il primo dei quali è una strega avvolta su se stessa che lentamente si srotola in movimenti innaturali: è la straordinaria Kathryn Hunter, e nell’incipit è enucleata tutta la storia a seguire.

Joel Coen, al suo primo film senza il fratello Ethan, mette in scena un testo quintessenzialmente teatrale che ha per coprotagonista la moglie Frances McDormand nei panni della sulfurea Lady Macbeth.

The Tragedy of Macbeth (2021) on IMDb
Locandina Il re dei re

Un film di Cecil B. De Mille. Con Dorothy CummingJoseph SchildkrautErnest TorrenceH.B. Warner Titolo originale The Kings of KingsStoricodurata 157′ min. – USA 1927

I fatti più salienti della vita di Gesù visti dagli occhi di Maria Maddalena, ricca cortigiana, il cui amante Giuda Iscariota diventa uno dei seguaci di Cristo. Allora lei lo sente predicare, si pente dei suoi peccati e diventa pure sua discepola, seguendolo fino alla sua crocifissione e resurrezione.

The King of Kings (1927) on IMDb

Regia di Nicholas Ray. Un film Da vedere 1961 con Viveca LindforsRobert RyanHarry GuardinoHurd HatfieldJeffrey HunterCast completo Titolo originale: The King of Kings. Genere Storico – USA1961durata 168 minuti. – MYmonetro 3,25 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

La vita di Gesù in una pellicola spettacolare e non priva di poesia.

King of Kings (1961) on IMDb