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La natura ambigua dell'amore - Film (1993) - MYmovies.it

Un film di Denys Arcand. Con Thomas Gibson, Ruth Marshall, Cameron Bancroff, Mia Kirshner Titolo originale Love and Human Remains. Thriller, durata 100′ min. – Canada 1993. MYMONETRO La natura ambigua dell’amore * * - - - valutazione media: 2,42 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dalla pièce Unidentified Human Remains and the True Nature of Love di Brad Fraser che l’ha anche sceneggiato. David (T. Gibson), giovane gay, cameriere ed ex attore, convive con…la ex fidanzata Candy (R. Marshall), insoddisfatta e non ancora decisa se scegliere un giovane collega o lasciarsi andare tra le braccia di una insegnante lesbica. Mentre entrambi cercano la loro strada in città c’è un maniaco che uccide ragazze e che, forse, è un amico dei due. 1° film in lingua inglese del franco-canadese Arcand. Provocatoria e pessimista, è un’acuta analisi di un ambiente e di una generazione, un’interrogazione sulla natura dell’amore, senza proporre risposte. Molto, troppo parlato e didattico, ha un bel gruppo di attori capaci di far gioco di squadra. Il versante thriller è secondario.

Regia di Denys Arcand. Un film Da vedere 2003 con Remy GirardStéphane RousseauDorothée BerrymanLouise PortalDominique MichelCast completo Titolo originale: Les Invasions Barbares. Genere Commedia nera, – CanadaFrancia2003durata 99 minuti. distribuito da Bim Distribuzione. – MYmonetro 3,20 su 16 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Si può essere divertenti, raccontando di un cinquantenne che sta morendo di un tumore incurabile e decide di andarsene serenamente con l’eutanasia, circondato dall’affetto di parenti e amici? Quasi vent’anni dopo Il declino dell’impero americano (1986), campione d’incassi in Canada, di cui è l’ideale continuazione e riprende alcuni personaggi/attori, il franco-canadese Arcand ci è riuscito: diverte senza cadere nel cinismo e commuove senza cedere al facile sentimentalismo. Disinvolto maestro del cinema di conversazione, abbozza, in questo film double-face con ironia anche autoironica, un altro bilancio del declino dell’Occidente americanizzato dove l’umanità si dividerà tra cittadini col passaporto USA ed estranei non residenti: europei, latini del Sud, asiatici, africani. Sono loro i nuovi barbari invasori. Il bilancio passa in rassegna il neoliberismo rampante, la fine delle ideologie (di sinistra), l’agonia della cultura sgretolata dalla società dei consumi e del profitto, la morte di Dio (iniziata nel 1966 per il Quebec cattolico). Col protagonista morente Rémy, docente di storia che si definisce socialista edonista e lussurioso, esce di scena una generazione. Apocalittico con la sordina, Arcand dice di detestare la costante accelerazione della vita e il ronzio dei media e di amare i dialoghi e gli attori. Lo dimostra con un’intelligenza venata di autoindulgenza compiaciuta. Premi a Cannes 2003: sceneggiatura e migliore attrice (Croze). Oscar per il miglior film straniero.