Category: Zombie


Midnight Mass | ilgiornodeglizombi

Regia di Mike Flanagan. Una miniserie con Zach Gilford, Hamish Linklater, Kate Siegel, Henry Thomas, Samantha Sloyan. Titolo originale: Midnight Mass. Genere: Horror, Drammatico, Fantasy, Mistero. Paese: Stati Uniti. Anno: 2021. Durata: 7 episodi (60-71 min cad.). Consigliato a: Da 16 anni (TV-MA). Valutazione IMDb: 7.7.

La serie è ambientata sulla remota e isolata Crockett Island, una piccola comunità insulare dove la vita scorre monotona e la popolazione è in declino. La tranquillità viene interrotta da due eventi: il ritorno a casa di Riley Flynn, un uomo afflitto dal senso di colpa dopo un periodo in prigione, e l’arrivo di Padre Paul, un giovane prete carismatico che sostituisce l’anziano monsignore. Con la sua fervente predicazione e una serie di inspiegabili “miracoli” che iniziano a verificarsi tra gli abitanti, Padre Paul innesca un potente revival religioso. Ma il fervore crescente è accompagnato da fenomeni sempre più sinistri e da una misteriosa, oscura presenza che si aggira sull’isola, portando la comunità sull’orlo di un terrificante e inevitabile scontro tra fede e follia.

Mike Flanagan, creatore e regista della miniserie, offre un horror ambizioso che trascende i confini del genere per esplorare profondamente temi filosofici e religiosi. Il vero fulcro non è il soprannaturale in sé, ma la fede, il fanatismo e il senso di colpa, analizzati attraverso lunghi e intensi dialoghi che a volte rallentano il ritmo, ma che sono fondamentali per la natura meditativa dell’opera. La regia è misurata e claustrofobica, sfruttando l’ambientazione isolana come una pentola a pressione per le tensioni umane. Hamish Linklater in particolare offre un’interpretazione magistrale e complessa nei panni di Padre Paul. La serie si distingue per la sua capacità di utilizzare l’orrore gotico e vampirico come allegoria per le derive della strumentalizzazione religiosa, rendendola un’opera non solo spaventosa, ma anche toccante e intellettualmente stimolante, un pezzo di televisione di notevole importanza culturale nel panorama horror contemporaneo.

Regia di Rob Thomas e Diane Ruggiero (creatori). Una serie TV con Rose McIver, Malcolm Goodwin, Rahul Kohli, Robert Buckley, David Anders. Titolo originale: iZombie. Genere: Fantastico, Crime, Commedia, Drammatico. Paese: Stati Uniti d’America. Anno: 2015-2019. Durata: 42 min. Consigliato a: da 14 anni. Valutazione IMDb: 7.8.

La serie è ambientata a Seattle e segue la vita di Olivia “Liv” Moore, una brillante studentessa di medicina la cui promettente carriera viene bruscamente interrotta quando, dopo una festa naufragata, si ritrova trasformata in uno zombie. Per mantenere il suo aspetto umano ed evitare di trasformarsi in una creatura selvaggia, Liv è costretta a nutrirsi regolarmente di cervelli umani, trovando un impiego nell’obitorio della polizia. Presto scopre che, ingerendo la materia cerebrale, ne assorbe anche i ricordi e i tratti della personalità della persona deceduta. Sfruttando questa singolare capacità, si allea con il Detective Clive Babineaux, fingendosi una sensitiva per aiutarlo a risolvere i casi di omicidio irrisolti che finiscono sul suo tavolo autoptico.

“iZombie” riesce a fondere con successo il genere procedurale poliziesco con elementi soprannaturali e un umorismo cinico. Il tema centrale è l’accettazione della propria alterità e il tentativo di mantenere l’umanità in circostanze mostruose, con Liv che deve continuamente affrontare le personalità e le abilità temporanee dei suoi “pasti”. La struttura narrativa, sebbene episodica (un cervello, un caso), è bilanciata da un solido arco narrativo orizzontale che esplora la crescente popolazione zombie di Seattle e la ricerca di una cura. La regia, pur essendo funzionale alla televisione, beneficia della scrittura arguta di Rob Thomas (già creatore di Veronica Mars), che infonde alla serie un tono noir comico. Rose McIver è l’elemento cruciale, gestendo con timing comico e drammatico le molteplici “personalità” che assume. La serie, adattamento libero dell’omonimo fumetto Vertigo, si distingue per la sua capacità di divertire e intrigare, offrendo un’ottima rivisitazione intelligente e ironica del mito degli zombie.

Regia di Bruno Mattei. Un film con Margit Evelyn Newton, Franco Garofalo, Selan Karay, José Gras. Titolo originale: Hell of the Living Dead (Virus). Genere: Horror, Fantascienza, Thriller. Paese: Italia, Spagna. Anno: 1980. Durata: 101 min. Consigliato a: Vietato ai minori di 18 anni. Valutazione IMDb: 4,9.

In Nuova Guinea, un incidente presso l’Hope Center, un impianto chimico gestito da una multinazionale con l’obiettivo dichiarato di aiutare i paesi sottosviluppati, provoca la fuoriuscita di gas e radiazioni letali. Queste sostanze trasformano rapidamente i tecnici e la popolazione locale in famelici morti viventi. Una squadra di quattro berretti blu viene inviata sul posto per indagare sulla misteriosa epidemia. Nel frattempo, una troupe televisiva guidata dalla giornalista Lia Rousseau si dirige nella stessa zona, cercando lo scoop, ma entrambi i gruppi si ritrovano intrappolati in un incubo di carneficina zombie che si diffonde senza controllo.

Il film, epitome del cinema bis italiano, si colloca nel pieno boom degli zombie movie successivi all’opera di Romero. I temi trattati sono la critica alle multinazionali, l’orrore della manipolazione genetica e un sottotesto (spesso confusionario) sul problema del Terzo Mondo. La regia di Bruno Mattei è estremamente artigianale e caotica, con la caratteristica controversa di inserire massicciamente spezzoni di repertorio, in particolare sequenze documentaristiche sulla fauna selvatica, nel tentativo di allungare il metraggio e ampliare le ambientazioni. Nonostante le palesi limitazioni tecniche, i dialoghi spesso surreali e la massiccia somiglianza con Zombi di George A. Romero, la pellicola è diventata un piccolo cult nel circuito gore per il suo approccio rozzo e senza compromessi agli effetti speciali truculenti. Il film è oggettivamente debole dal punto di vista narrativo e realizzativo, ma conserva una certa importanza storica come esempio estremo e delirante di cinema di sfruttamento italiano.

Locandina Zombie Night

Regia di John Gulager. Un film con Anthony Michael Hall, Daryl Hannah, Alan Ruck, Shirley Jones, Jennifer Taylor. Titolo originale: Zombie Night. Genere: Horror, Zombi. Paese: USA. Anno: 2013. Durata: 90 min. Consigliato a: Da 14 anni. Valutazione IMDb: 3.3.

In una tranquilla cittadina della California, al calar della sera, i morti risorgono dalle tombe, dando inizio a un’apocalisse zombi. La narrazione si concentra su due famiglie: i Jackson, con il padre Patrick e la figlia Tracie che rimangono bloccati fuori casa, e i Madden, che si barricano nella loro abitazione, guidati dal patriarca Joseph. Mentre la nonna Barbara si trasforma in un non morto e la madre Birdy cerca disperatamente di proteggere la famiglia, i sopravvissuti devono affrontare l’assedio degli zombi e imparare a convivere con le tensioni interne e i dissidi familiari, nella speranza di resistere fino all’alba, momento in cui, per ragioni misteriose, l’attività dei morti viventi è destinata a cessare.

Prodotto dalla nota The Asylum per il canale Syfy, Zombie Night si presenta come un B-movie a basso budget che tenta di rivisitare il classico Night of the Living Dead, con una premessa debole (gli zombi smettono di attaccare al sorgere del sole). La regia di Gulager è ordinaria e non riesce a imprimere un ritmo costante o una tensione genuina alla narrazione. Nonostante la presenza di attori noti come Daryl Hannah e Anthony Michael Hall, le interpretazioni risultano spesso sopra le righe o appiattite da una sceneggiatura priva di mordente e originalità. I make-up degli zombi sono dignitosi per il budget, con l’utilizzo di persone amputate per alcune scene, un espediente per massimizzare l’effetto gore. Tuttavia, la critica concorda nel definire il film un’opera scadente, priva di umorismo, camp o momenti memorabili, classificandosi come un exploitation film senza spessore, che fatica a distinguersi nel sovraffollato panorama cinematografico a tema zombi.

Regia di Amando de Ossorio. Un film con Tony Kendall, Fernando Sancho, Esperanza Roy, Frank Braña. Titolo originale: El ataque de los muertos sin ojos. Genere: Horror. Paese: Spagna, Portogallo. Anno: 1973. Durata: 90 min. Consigliato a: da 18 anni. Valutazione IMDb: 5.7.

In un villaggio in festa per l’anniversario della sconfitta di un gruppo di Cavalieri Templari, la cui setta venerava Satana, si manifesta un’antica maledizione. I fantasmi dei Templari, vendicativi e accecati, emergono dalle loro tombe, terrorizzando gli abitanti e seminando il panico. La narrazione si concentra sul disperato tentativo dei pochi superstiti di opporsi a questa inarrestabile minaccia, che avanza implacabile a cavallo, ripercorrendo la strada della loro antica sconfitta per vendicarsi dei loro discendenti.

Questo secondo capitolo della saga horror di Amando de Ossorio continua la tradizione iniziata con il predecessore, ma con un’ambientazione differente. Sebbene mantenga l’atmosfera gotica e la lentezza minacciosa dei Templari, il film introduce elementi di azione e suspense, con un’enfasi maggiore sul conflitto tra i vivi e i morti. La regia, pur non raggiungendo la coesione del primo capitolo, offre comunque alcune sequenze visivamente efficaci, specialmente quelle notturne, dove i Cavalieri a cavallo creano un’immagine di grande impatto. La pellicola consolida la figura dei “Resuscitati ciechi” nell’immaginario horror e, nonostante alcune ingenuità nella trama, resta un punto di riferimento per gli appassionati del genere.

Regia di Umberto Lenzi. Un film con Hugo Stiglitz, Laura Trotter, Maria Rosaria Omaggio, Mel Ferrer. Titolo originale: Incubo sulla città contaminata. Genere: Horror, Fantascienza, Thriller. Paese: Italia, Spagna, Messico. Anno: 1980. Durata: 92 min. Consigliato a: Da 18 anni. Valutazione IMDb: 5.7.

Un giornalista televisivo si ritrova bloccato in una città inspiegabilmente invasa da persone contaminate dalle radiazioni, che si trasformano in sanguinari mutanti assetati di sangue. Con l’aiuto di una dottoressa, tenta di fuggire dalla metropoli, mentre l’esercito instaura un cordone sanitario per impedire che l’epidemia si diffonda. La lotta per la sopravvivenza si fa sempre più disperata, mentre i mutanti si diffondono ovunque, seminando il panico e il terrore.

Incubo sulla Città Contaminata è un film che si inserisce nel filone dei “mutant movies” dell’epoca, caratterizzato da un’estetica visiva cruda e violenta. La regia di Umberto Lenzi non nasconde il suo intento di scioccare e terrorizzare lo spettatore, con scene di violenza grafica e gore che sono diventate il marchio di fabbrica del cinema di genere italiano di quel periodo. Il film si distingue per il suo ritmo serrato e per la capacità di Lenzi di creare un’atmosfera di costante minaccia e disperazione. Le interpretazioni, pur non essendo di alto livello, sono funzionali al racconto, mentre le scenografie urbane desolate contribuiscono a un senso di claustrofobia e isolamento. Pur non essendo un capolavoro, il film è un esempio paradigmatico del suo genere e ha guadagnato nel tempo lo status di cult tra gli appassionati dell’horror e del cinema di exploitation italiano.

Regia di Fred C. Brannon. Un film con George Wallace, Aline Towne, Roy Barcroft, William Phipps. Titolo originale: Radar Men from the Moon. Genere: Fantascienza, Avventura. Paese: USA. Anno: 1952. Durata: 167 min. Consigliato a: Per tutti. Valutazione IMDb: 5,6.

Il serial cinematografico segue l’eroe spaziale Commando Cody, un avventuriero con uno zaino a reazione che gli permette di volare, e i suoi alleati Joan e Ted, mentre indagano su misteriosi fenomeni che stanno danneggiando le basi militari sulla Terra. Ben presto scoprono che dietro a tutto questo si nasconde un’invasione aliena, orchestrata dal despota lunare Retik, deciso a conquistare il nostro pianeta. Cody si lancia così in una serie di avventure tra la Terra e la Luna per sventare il piano del malvagio nemico.

Prodotto dalla Republic Pictures, questo serial in dodici episodi è un tipico esempio di cinema d’avventura a basso budget dell’epoca. La regia di Fred C. Brannon è elementare e funzionale, pensata per intrattenere un pubblico giovane con un ritmo serrato e continui cliffhanger alla fine di ogni capitolo. Il film, come gran parte di questi serial, non punta sulla profondità dei personaggi o sulla complessità della trama, ma sull’azione pura. Gli effetti speciali, tra cui gli ormai iconici razzi volanti, sono rudimentali ma evocativi, rappresentando il fascino della fantascienza “pulp” dell’epoca. Sebbene non sia un capolavoro cinematografico, il film ha un’importanza storica come archetipo dei serial fantascientifici americani, con un’estetica che ha influenzato generazioni di registi e sceneggiatori. L’opera è il simbolo di un cinema di genere che, pur nella sua ingenuità, ha contribuito a definire l’immaginario della fantascienza pre-Star Wars, confermandosi come un oggetto di culto per gli appassionati del genere.

Regia di John Hyams, Abram Cox. Una serie TV con Jaime King, Justin Chu Cary, Christine Lee, Sal Velez Jr. Titolo originale: Black Summer. Genere: Horror, Drammatico, Azione. Paese: USA. Anno: 2019. Durata: 30-45 min. Consigliato a: da 16 anni. Valutazione IMDb: 6.4.

Ambientata nei primi giorni di una catastrofica apocalisse zombie, la serie segue le disperate vicende di un gruppo di sconosciuti che si unisce per sopravvivere. Separata da sua figlia, la protagonista Rose intraprende un viaggio straziante per ritrovarla. La narrazione frammentata e tesa si concentra sulle dinamiche umane in un mondo ostile, dove la minaccia dei non morti, veloci e feroci, si unisce alla costante diffidenza tra i sopravvissuti. Ogni episodio è un capitolo autoconclusivo che esplora il caos da diverse prospettive.

Black Summer è un’iniezione di adrenalina nel saturato panorama delle serie post-apocalittiche. La serie si distingue per il suo approccio minimalista e brutale, che evita le lunghe pause narrative e si concentra sull’istinto primario di sopravvivenza. La regia di John Hyams è un punto di forza, con lunghi piani sequenza che immergono lo spettatore in un’atmosfera di tensione costante e claustrofobica. Il film non si preoccupa di sviluppare i personaggi in modo approfondito o di fornire un’eccessiva filosofia, ma piuttosto di mettere in scena il puro orrore e la disumanità di una società al collasso. È una serie essenziale e spietata, che riesce a essere originale proprio per la sua scelta di fare “le cose semplici, ma fatte bene”, risultando una delle migliori e più intense del suo genere.

Zombie Ass - DVD: Amazon.it: Arisa Nakamura, Mayu Sugano, Asana Mamoru,  Yûki, Danny, Kentaro Kishi, Noboru Iguchi, Arisa Nakamura, Mayu Sugano:  Film e TV

Noboru Iguchi è un nome assai caro agli amanti di quel cinema folle ed eccessivo di marchio strettamente nipponico. E’ infatti a lui che negli anni recenti dobbiamo il merito di aver realizzato due titoli di culto quali The Machine Girl e Robogeisha, veri e propri concentrati di nonsense e divertimento esagerato che hanno ottenuto imperituro alloggio nel Valhalla dei trash movie. Ma se una ragazza “meccanica” intenta a vendicarsi per la morte della propria famiglia e una geisha “robotizzata” alle prese con la sua personale e particolare ribellione, potevano apparire già come personaggi assurdi inseriti in contesti ancora più ironicamente surreali, la protagonista e l’ambientazione di Zombie Ass – Toilet of the Dead (che già dal titolo annuncia la sua più “pura essenza”…) varcano un nuovo limite del buon gusto, andando a rivoluzionare in chiave farsesca un filone sempre sulla cresta dell’onda come quello dei film di zombi.
L’inizio è sui generis per le produzioni sui morti viventi. Un gruppo di amici -tre ragazze e due ragazzi- si perdono in una foresta. Tra di loro vi è Megumi (Arisa Nakamura), studentessa di karate, che nasconde un drammatico segreto nel suo passato scolastico. All’improvviso i giovani vengono attaccati da uno zombi, e si avviano in una precipitosa fuga, soltanto per ritrovarsi accerchiati da altre orde di non morti. Quest’ultimi hanno però una differenza dai classici topoi del genere, e come arma per stordire le loro vittime hanno dei potentissimi… peti (!!), nonché dei lunghi vermi che escono dai loro orifizi pronti ad aggredire i malcapitati di turno. Megumi e i suoi compagni pensano di aver trovato un alleato in un mite professore e sua figlia, ma in realtà coloro che apparivano come salvatori si rivelano dei sadici assassini, loro stessi creatori del morbo zombificante.

Zombie Ass: Toilet of the Dead (2011) on IMDb

Zombi 2 (Collector'S Edt.): Amazon.it: Johnson,Farrow, Johnson,Farrow: Film  e TV

Regia di Lucio Fulci. Un film con Tisa Farrow, Ian McCulloch, Richard Johnson, Al Cliver, Auretta Gay. Titolo originale: Zombi 2. Genere: Horror, Splatter, Avventura. Paese: Italia. Anno: 1979. Durata: 91 min. Consigliato a: V.M. 18. Valutazione IMDb: 6,8.

Una barca alla deriva arriva nel porto di New York con un misterioso passeggero zombificato a bordo. La figlia del proprietario, Anne Bowles, e un giornalista, Peter West, si mettono sulle tracce dell’imbarcazione e giungono su un’isola caraibica. Qui, un’epidemia sconosciuta sta trasformando i cadaveri dei locali in creature affamate di carne umana, costringendo i due a una disperata lotta per la sopravvivenza. La storia si concentra sulla loro odissea per fuggire dall’isola e svelare il segreto dietro la piaga dei morti viventi.

Considerato uno dei capolavori di Lucio Fulci e un cult assoluto del cinema horror italiano, “Zombi 2” è un’opera di culto che ha segnato un’epoca. Il film si distingue per la sua atmosfera opprimente e un approccio viscerale all’orrore, culminato in alcune delle sequenze di splatter più celebri e innovative della storia del genere, come la celebre scena della scheggia nell’occhio e l’iconica lotta subacquea tra uno zombie e uno squalo. Fulci firma una regia implacabile che, pur non brillando per la trama, crea un’esperienza cinematografica disturbante e indimenticabile, rendendo il film una pietra miliare che ha influenzato generazioni di registi horror.

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