Category: Mann Michael


Collateral [Edizione: Stati Uniti]: Amazon.it: Tom Cruise, Jamie Foxx, Jada  Pinkett Smith, Mark Ruffalo, Peter Berg, Barry Shabaka Henley, Emilio  Rivera, Jamie McBride, Craig Eastman, Siba Eastman, Jeffrey Hwang, Barry  "Shabaka" Henley,

Un film di Michael Mann. Con Tom Cruise, Jamie Foxx, Jada Pinkett Smith, Mark Ruffalo, Peter Berg. Azione, durata 119 min. – USA 2004. uscita venerdì 15 ottobre 2004. MYMONETRO Collateral * * * 1/2 - valutazione media: 3,80 su 75 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Michael Mann si conferma ancora una volta fra i migliori registi d’azione e presenta alla Mostra del Cinema di Venezia, un lungometraggio con continui cambi di ritmo che si svolge, temporalmente, tutto in una notte.
Los Angeles, atmosfera sincopata. Max, tassista modello, compie una corsa con un procuratore donna che avrebbe dovuto discutere un caso in tribunale la mattina successiva. Immediatamente dopo, un nuovo cliente, Vincent, che gli fa una proposta allettante,accompagnarlo per l’intera notte in cambio di 700 dollari. Max si fa convincere, senza sapere che da quel momento avrebbe iniziato un viaggio allucinante. Vincent è infatti un killer di professione che deve regolare i conti con cinque persone, una delle quali, a sua insaputa, sta a cuore al conducente di taxi. Difficile dichiarare se l’elemento più coinvolgente di questo riuscito action movie sia quello visivo o quello della sceneggiatura. I primi piani strettissimi, la notte losangelina, il montaggio serrato (spettacolare la scena della discoteca con un incessante e ipnotica musica martellante) e l’uso del digitale che rende le immagini notturne più nitide con un conseguente iperrealismo, si fondono con i dialoghi ironici, a volte tarantiniani, fra Vincent e Max, e che lentamente assurgono a una sfida sulle orme delle regole dell’arte della guerra di Sun Tzu. Tom Cruise e Jamie Foxx si affrontano a viso aperto diretti da un nuovamente grande Mann, saggia mano del cinema adrenalinico di classe.

Collateral (2004) on IMDb

Regia di Michael Mann. Un film Da vedere 1995 con Jon VoightRobert De NiroAl PacinoVal KilmerAmy BrennemanNatalie PortmanCast completo Titolo originale: Heat. Genere Poliziesco, – USA1995durata 165 minuti. Uscita cinema giovedì 25 gennaio 1996 distribuito da C.G.D – Cecchi Gori Distribuzione. – MYmonetro 3,89 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

De Niro è il bandito Neil, Pacino il poliziotto Vincent. I due si conoscono da tempo. Neil, nevrotico, crudele, non vuol tornare in prigione, preferirebbe uccidere e morire. Vincent, estroso, intelligente, vessato da moglie ed ex mogli, è uno che non molla. A complicare ci si mettono lo psicopatico Chris (Kilmer) e un paio di dark. Ci si confronta, si spara, ci si insegue in macchina in una Los Angeles mai così protagonista di un film.
Produzione di grande budget e di grandi talenti, con due fra i massimi e ormai storicizzati attori del cinema internazionale. De Niro e Pacino (tre Oscar in due), diversissimi e complementari, funzionano. E come potrebbe essere altrimenti? Sono solo due le sequenze in cui si confrontano direttamente e il regista Mann è riuscito, con dei controcampi e senza farli incontrare sul set, a tenere a bada la loro voglia di competizione. Da sottolineare l’intenzione realista del film, dove niente è ricostruito o girato in studio. Grande, completo successo.

Heat (1995) on IMDb
Locandina L'ultimo dei mohicani

Un film di Michael Mann. Con Daniel Day-Lewis, Madeleine Stowe, Russell Means, Eric Schweig, Jodhi May. Titolo originale The Last of the Mohicans. Western, durata 130 min. – USA 1992. MYMONETRO L’ultimo dei mohicani * * * * - valutazione media: 4,02 su 51 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

La Guerra dei sette anni è sbarcata oltre oceano. È il 1757. Le colonie americane sono terreno fertile per sangue e morti. Inglesi e francesi si contendono le terre, mentre le tribù autoctone decidono da quale parte schierarsi e a chi giurare una presunta fedeltà. Tra loro anche Nathan, nato inglese e adottato dai Mohicani, corre tra foreste e fiumi in cerca di una pacifica convivenza tra coloni e invasori. Gli equilibri verranno presto spezzati dalla crescente tensione tra le forze europee e dai labili patti che legano gli indigeni ai due schieramenti.
Tratto dal romanzo omonimo di J.F. Cooper e remake de I re dei pellerossa (1936), L’ultimo dei Mohicani è un kolossal in grande stile, epico racconto in cui l’interesse per la narrazione cede il passo all’azione. Micheal Mann procede di corsa, parte in medias res e avanza senza soste in un continuo susseguirsi di fughe e assedi. Tanto affanno e poche parentesi per il pensiero in un film dove lo spazio per l’animo dei personaggi è minimo e le azioni parlano per loro.
Questo registro espressivo pragmatico e poco dedito all’approfondimento psicologico dei caratteri è però funzionale a quel mondo selvaggio, dominato dalle armi, in cui la diplomazia si scopre arte faticosa e sterile, mentre la violenza divide facilmente il mondo in morti e vivi, vincitori e vinti. Con l’amore a fungere da unico antidoto. L’interesse principale ricade sullo scontro tra culture in cui solo l’habitat si distingue per purezza. I colonizzatori sono ingordi e non c’è più ingenuità nel popolo ospitante perché la contaminazione è già parte del Nuovo Mondo. Eppure la divisione è ancora netta, con gli invasori dediti al rispetto dei propri doveri e gli indigeni impegnati nella salvaguardia dei propri diritti.
L’opera di Mann si apprezza e si distingue soprattutto per l’affresco estetico di una Natura che funge da silenziosa testimone, sulle note di una travolgente colonna sonora capace di far respirare a pieni polmoni lo spettatore e di evocare in lui il recupero di una pace per lo spirito. Il carisma spigoloso di Daniel Day Lewis fornisce corpo e vigore ad uno dei tanti cuori impavidi del cinema epico-storico. Un eroe più coraggioso di un film che parla di sensi di appartenenza (alla terra, ai certi valori innati e alla persona amata) senza andare oltre gli argini del genere a cui appartiene.

The Last of the Mohicans (1992) on IMDb
Recensione story | Manhunter - Frammenti di un omicidio di Michael Mann |  Il Cineocchio

Regia di Michael Mann. Un film Da vedere 1986 con William PetersenKim GreistJoan AllenBrian CoxDennis FarinaTom NoonanCast completo Titolo originale: Manhunter. Genere Giallo – USA1986durata 117 minuti. – MYmonetro 3,75 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal romanzo Red Dragon (1981 – I delitti della terza luna , ma poi Drago rosso ) di Thomas Harris: un anziano agente dell’FBI è richiamato in servizio per indagare su uno psicopatico assassino seriale che ha già commesso due orrendi delitti, e riesce a identificarlo, prima che commetta il terzo, sforzandosi di ragionare con la sua testa. Specialista del cinema d’azione, occhio visionario e scrittura nervosa, attivo specialmente in TV, Mann conferma di essere uno dei talenti nordamericani più ragguardevoli degli anni ’80. Ammirevole la sua misura a contatto con una materia così sensazionale. Compare nel film, anche qui già in carcere, quel personaggio di Hannibal Lecter cui Il silenzio degli innocenti (1991) di Jonathan Demme ha dato notorietà grazie anche a Anthony Hopkins. Rifatto nel 2002 da Brett Ratner. Esiste un’edizione di 124′.

Manhunter (1986) on IMDb