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Il n. 1 originale di Dylan Dog "L'alba dei morti viventi" 1986 - in asta

Dylan Dog è un personaggio dei fumetti creato da Tiziano Sclavi ed elaborato graficamente da Claudio Villa, protagonista dell’omonima serie di genere horror edita dal 1986 dalla Daim Press che poi divenne la Sergio Bonelli Editore. La serie ha raggiunto presto un successo tale da renderlo uno dei fumetti italiani più venduti, oggetto di numerose ristampe e considerato un cult del fumetto italiano. 

La gestazione del personaggio iniziò nel 1985 quando Sergio Bonelli, proprietario della casa editrice, e Decio Canzio, suo direttore generale, decisero di tornare a occuparsi di fumetti tradizionali dopo la chiusura dell’esperienza dei fumetti d’autore della “Bonelli-Dargaud”. Sclavi propose quindi un fumetto horror, provvisoriamente chiamato “Dylan Dog”. Il nome derivava da Dylan Thomas, mentre il cognome dal titolo di un libro di Mickey Spillane che Sclavi vide in una libreria (Dog figlio di) ed era il nome provvisorio che dava ai suoi personaggi in fase di creazione per poi cambiarlo una volta completato; l’aveva usato anche come titolo di una breve storia della fine degli anni settanta disegnata da Lorenzo Mattotti.

DIABOLIK N.1 IL RE DEL TERRORE semi anastatica 1999 collana SPIN OFF 1/99  MBP | eBay

Diabolik (pronuncia “Diabòlik”, non “Diabolìk”[1]) è una serie a fumetti creata nel 1962 da Angela e Luciana Giussani e pubblicata dalla Astorina.

Diabolik nacque da un’idea di Angela Giussani che, osservando tutti i giorni i pendolari che transitavano per la Stazione di Milano Cadorna (vicino alla quale viveva), ebbe l’intuizione di realizzare un fumetto con un formato “tascabile”, cioè che si potesse facilmente leggere aspettando il treno e poi in viaggio, per riporlo infine comodamente “in tasca”. Per capire i gusti dei suoi potenziali clienti, Angela condusse un’indagine di mercato da cui scaturì che molti in viaggio leggevano romanzi gialli (secondo un’altra versione, l’intuizione le venne per caso dopo aver trovato su un treno un romanzo di Fantomas). Nasce così il “formato Diabolik” (12 x 17 cm)[2][3], poi ripreso da molte altre pubblicazioni del genere, formato che contribuirà al successo nel tempo di questo personaggio dei fumetti. Il primo numero, uscito il 1º novembre 1962 portava il titolo Il re del terrore. Diabolik è un ladro spietato e quasi sempre vincente. Fidanzato inizialmente con Elisabeth Gay, nel terzo numero della serie incontra la bellissima Eva Kant, che diventerà la sua compagna di vita; il loro costante scopo è rubare denaro e gioielli. Non si fanno scrupoli morali, in quanto spesso le vittime sono ricche famiglie, banche o altri personaggi criminalmente arricchiti. Agiscono sempre con estrema sicurezza e freddezza. Il ricavato serve per vivere una vita agiata e per finanziare i nuovi e sofisticati metodi per le future rapine, spesso tecnologicamente al limite dell’irreale ma di grande impatto emotivo. L’incontro di Diabolik con Eva ammorbidirà nei successivi numeri il carattere, pur sempre forte, del “re del terrore”, il quale da spietato e crudele ladro assassino diventerà un personaggio via via più umano, contraddistinto da un suo particolare senso morale. Questo anche naturalmente per assecondare il favore del pubblico del fumetto col trascorrere degli anni. Eva Kant, cosa molto particolare per un fumetto nato negli anni sessanta, diviene via via meno sottomessa al partner, e il suo aiuto si rivela indispensabile e apprezzato per il protagonista. Quanto alle origini del personaggio, su di esse fa una qualche luce il n. 5 (107) del 1968, il celebre Diabolik, chi sei?: unico sopravvissuto di un naufragio, giunse in fasce su un’isola fuori delle normali rotte, fu allevato dagli uomini del malvivente King e da loro apprese le più svariate tecniche criminali. Diventato adulto, uccise King e fuggì dall’isola con il tesoro della banda, adottando il nome di una feroce pantera nera a cui King lo aveva paragonato.

Inizia la sua carriera in oriente, nel Deccan. Qui viene salvato da un contrabbandiere di nome Ronin ed entra a far parte della scuola di quest’ultimo, dove gli vengono insegnate numerose tecniche che in seguito faranno parte della sua attività, come i mille trucchi che utilizza per seminare i nemici, il lancio del pugnale e le arti marziali. Inoltre, in questa scuola adotterà il famoso costume nero. Poco tempo dopo la scuola viene distrutta e tutti gli allievi e i maestri, compreso Ronin, vengono uccisi da Walter Dorian, un criminale di Clerville sosia di Diabolik. Diabolik, unico sopravvissuto, lo ucciderà, in apparenza, e s’impossesserà della sua Jaguar e di tutte le sue proprietà, assumendo l’identità di Walter Dorian. Sempre in Oriente avvenne il primo incontro tra lui e Ginko. L’ispettore, sulle tracce di trafficanti di droga, avrà il primo faccia a faccia col criminale e in quel momento inizierà la loro eterna sfida. Poco tempo dopo, Ginko lo catturò, senza sapere che il criminale indossava una delle sue maschere. Diabolik fuggì subito dopo. Il primo colpo, raccontato nel primo episodio della serie, Il re del terrore, vede come vittime la famiglia Garian. Con un abile gioco di maschere e intrighi, Diabolik, alias Walter Dorian, rovina l’intera nobile casata. Farà la prima apparizione Gustavo Garian, che nei primi numeri sarà una sorta di assistente di Ginko. Nel primo numero facciamo anche la conoscenza di Elisabeth Gay, la prima ragazza di Diabolik, bella ma molto ingenua, che crede che il suo amante sia un ricco uomo d’affari. Sarà Elisabeth a scoprire la vera identità di “Walter” e a denunciarlo nel terzo numero, L’arresto di Diabolik. Sempre nel terzo numero fa la sua prima apparizione Eva, che, dopo la denuncia di Elisabeth, salva il ladro dalla ghigliottina, facendo giustiziare un suo fastidioso pretendente.

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Martin Mystère è una serie a fumetti edita dalla Sergio Bonelli Editore dal 1982 ideata da Alfredo Castelli. È incentrata sulle avventure di un professore che indaga su molti misteri non risolti come Atlantide e altri luoghi mitici e leggendari, UFO, parapsicologia, enigmi della storia, dell’archeologia e della scienza.

Il fumetto è considerato il punto di passaggio tra le serie classiche della Bonelli (Tex, Zagor, Mister No) e quelle del nuovo corso (Dylan Dog, Nick Raider, Nathan Never), sia per le tematiche trattate, sia per aver aperto la strada a nuove iniziative di carattere editoriale. Martin Mystère ha messo in crisi la tradizionale divisione della critica tra pubblicazioni cosiddette di prestigio e popolari, tra fumetto d’autore e fumetto seriale.

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Tex Willer è un Ranger del Texas non inquadrato formalmente. Come tale si qualifica frequentemente, esibendo, se occorre, la stella simbolo del corpo, ma la sua attività di rappresentante della legge non è a tempo pieno: svolge delle missioni, sia su richiesta del Comando, che spontaneamente. Tex è anche il capo supremo di tutte le tribù Navajos, con il nome di Aquila della Notte. Inoltre assume su di sé anche l’incarico governativo di agente indiano della stessa nazione pellerossa.

Nelle sue avventure è di solito accompagnato dai suoi tre pards[1]: Kit Carson (probabilmente ispirato all’omonimo personaggio del Far West, ma non alla sua biografia, i cui episodi non sono mai citati nel fumetto), anch’esso ranger; Kit Willer, figlio di Tex e di Lilyth, una squaw navajo; Tiger Jack, guerriero navajo e fratello di sangue dell’eroe.

Insieme percorrono le praterie a protezione degli onesti cittadini, qualsiasi sia il colore della loro pelle, contro gli assalti dei fuorilegge, che li considerano puro veleno, dei veri satanassi e dei tizzoni d’inferno con la morte che li accompagna.

Classico esempio di eroe positivo senza macchia e senza paura, pur di far trionfare la giustizia è disposto anche a violare la legge, cosa molto frequente, specie nei racconti del cosiddetto periodo d’oro (all’incirca fino al n. 200 della serie regolare). Anche i suoi rapporti con i tutori dell’ordine (es: sceriffi) e le autorità costituite sono tutt’altro che idilliaci. Tex ha dalla sua una caratteristica precipua: nervi d’acciaio che gli consentono in ogni circostanza e in ogni pericolo di valutare la situazione e trovare una via di uscita. Questa particolare capacità gli permette di mettere in inferiorità psicologica l’avversario di turno, tanto da indurlo a sbagliare mira o, a volte, ad abbandonare la partita. Memorabile la roulette russa da lui ingaggiata in un saloon con il cattivo di turno Oswald Brenton.

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Mister No è un personaggio dei fumetti protagonista dell’omonima serie a fumetti di genere avventuroso pubblicata in Italia da Sergio Bonelli Editore dal 1975 fino al 2006 e ideato da Guido Nolitta[1][2]; fu la prima serie della Bonelli di genere diverso dal western in quanto ambientata nell’Amazzonia degli anni cinquanta.[3] Per il modo di trattare i temi e per la caratterizzazione del personaggio viene ritenuta, insieme alla successiva serie Martin Mystère, un punto di svolta per la casa editrice facendo da apripista per le nuove serie a venire.[senza fonte] Il personaggio è stato il primo antieroe della vasta produzione dell’editore, antesignano dei successivi personaggi come Dylan DogMartin Mystère e Nathan Never.

Jerry Drake detto Mister No dai suoi commilitoni per la sua intolleranza alla disciplina e all’autorità è un ex pilota militare reduce della seconda guerra mondiale che si ritira nel cuore dell’Amazzonia lavorando come pilota di un vecchio Piper e guida turistica per sfuggire alle imposizioni della società occidentale[4][5][6]. Amante dell’alcool e delle belle donne, malgrado la sua indolenza passa frequentemente all’azione trascinato dalle circostanze o pronto a correre in aiuto dei deboli[5][6]. Il suo migliore amico è Otto Kruger, detto Esse-Esse per il suo passato nell’esercito tedesco, benché egli non abbia servito nelle Waffen SS bensì negli Afrika Korps[5]. Tra le amiche del protagonista quella che incontriamo più frequentemente è Patricia Rowland, archeologa che vive a New York, città natale di Jerry[5].

Ambientato principalmente in Amazzonia nel corso delle proprie avventure Mister No viaggia per tutta l’America latina ma va anche in Africa (dal n. 167 al n. 196 della serie mensile), a New York (dal n. 241 al n. 272) e in Asia (dal n. 326 al n. 341).

Zagor - Sergio Bonelli

Zagor è un personaggio dei fumetti ideato nel 1961 da Guido Nolitta (pseudonimo di Sergio Bonelli) e realizzato graficamente da Gallieno Ferri, protagonista della omonima serie a fumetti pubblicata dalla Sergio Bonelli Editore.

Za-gor-te-nay, o più brevemente Zagor, nella prima metà del diciannovesimo secolo si batte per mantenere la pace, proteggere le tribù indiane e dare la caccia ai criminali[6]. Il vero nome di Zagor è Patrick Wilding. Creduto un essere soprannaturale dagli indiani, che lo chiamano «Spirito con la Scure», Zagor abita con l’amico Cico nell’immaginaria foresta di Darkwood nel nord est degli Stati Uniti ottocenteschi, in una capanna difesa da sabbie mobili e paludi. Strenuo difensore della foresta e dei nativi americani, le sue armi sono la pistola e una scure indiana fatta con una pietra arrotondata[6] e si ritrova a fronteggiare rivolte indiane come invasioni extraterrestri e oltre agli abituali abitanti come indiani e trapper si possono incontrare ThugVichinghiEschimesi e creature fantastiche come vampirilupi mannari e altri personaggi.

La biblioteca del brivido è una raccolta di libri comprendente 3.600 volumi con romanzi dei seguenti generi: Horror, Thriller, Mystery, Noir, Fantascienza e Fantasy.

Urania (inizialmente edita col nome I romanzi di Urania) è una collana editoriale italiana di fantascienza nata nel 1952[1][2], la più nota e longeva nell’ambito del genere in Italia.

Pubblicata da quasi 70 anni, il suo ruolo nella diffusione della letteratura fantascientifica tra gli italiani è rilevante: molti scrittori di fantascienza come AsimovBallardDickLe Guin e altri furono pubblicati per la prima volta in questi libri dal cerchio rosso in copertina.

La collana ha inoltre istituito un noto premio letterario per autori italiani di fantascienza.

ALAN FORD collana T.N.T. serie ventennale N.1 IL GRUPPO TNT magnus & bunker  MBP | eBay

Alan Ford è un personaggio immaginario protagonista dell’omonima serie a fumetti ideata da Max Bunker e dal disegnatore Magnus[1], distribuita per la prima volta nel 1969, edita dall’Editoriale Corno e incentrata sulle avventure a sfondo spionistico/umoristico, con tratti grotteschi e di denuncia sociale, di un gruppo di agenti segreti noto come “Gruppo T.N.T.”[2][3][4][5]. Dopo un inizio non esaltante, la serie raggiunse un considerevole successo di pubblico e di critica[4][6], arrivando ad oltre cinquant’anni di vita editoriale[2] con oltre 600 numeri pubblicati[7]. La novità della serie stava nel proporre un fumetto umoristico con elementi satirici e grotteschi nel quale vari sottogeneri come lo spionistico, l’horror e la denuncia sociale trovano spazio fondendosi fra loro, in un periodo nel quale il fumetto si caratterizzava invece per l’appartenenza a uno specifico genere senza contaminazioni[8]. Alan Ford, che dà il nome alla serie, inizialmente ne era l’unico protagonista, ma poi l’attenzione si estese all’intero gruppo di personaggi[1]. Magnus e Bunker sono raffigurati in maniera caricaturale, rispettivamente nei personaggi di Bob Rock e del Conte Oliver[9].

L’esordio in edicola nel maggio del 1969 non diede i risultati sperati ma l’editore decise di dare fiducia al progetto e, verso il decimo numero, si ebbero i primi segnali di ripresa con un incremento delle vendite lento ma costante che portò al pareggio con il n. 15.[6][11][31][32] Il successo vero e proprio arrivò un anno dopo con il n. 26 nel quale esordì il personaggio di Superciuk che segnò un deciso incremento di copie vendute tale da portare la testata tra i fumetti più conosciuti del periodo e diventando un piccolo fenomeno editoriale e di costume nell’Italia dei primi anni settanta.

Edit 5/11/23 Aggiunti numeri da 620 a 650

La Gazzetta dello Sport presenta per la prima volta in edicola “Il grande fumetto d’aviazione”.
L’opera completa, interamente a colori, di due grandi classici del fumetto di guerra franco-belga: Buck Danny e Tanguy e Laverdure che nascono dalla penna di Jean-Michel Charlier, lo sceneggiatore di Blueberry e dai disegni dei maestri Victor Hubinon (Buck Danny) e Albert Uderzo (Tanguy e Laverdure).
Preparati a rivivere con Buck Danny i grandi eventi militari che hanno segnato il XX secolo, dalla Guerra di Corea al conflitto nei Balcani,passando per la Guerra Fredda, la corsa allo spazio e il crollo del blocco sovietico, e parti con Tanguy e Laverdure per avvincenti missioni segrete con gli assi dell’aviazione francese.

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Dampyr è una serie a fumetti di genere horror pubblicata dal 2000 in Italia dalla Sergio Bonelli Editore, creata da Mauro Boselli e Maurizio Colombo

La serie è di genere horror con tratti gialli, con ricostruzioni storiche e riferimenti a luoghi, avvenimenti e personaggi reali all’interno di una forte continuity che caratterizza l’intera serie, diversamente da molte altre serie dell’editore. I vari filoni narrativi si intrecciano tra loro e generalmente ogni albo fa riferimento a numeri precedenti; non mancano vicende inizialmente indipendenti che poi si rivelano invece tasselli di trame più complesse

Edit 6/11/23 aggiunti numeri da 251 a 279

Poster Premium Akira

Akira (アキラ?) è un manga di genere cyberpunk realizzato da Katsuhiro Ōtomo. L’opera è stata serializzata in Giappone dal 6 dicembre 1982 all’11 giugno 1990 sulle pagine della rivista Young Magazine di Kōdansha e in seguito raccolta in sei volumi.

Ambientato in una Neo-Tokyo post apocalittica,[1] Akira ruota attorno al tentativo di Kaneda, il leader di una banda adolescenziale di motocilisti, dell’attivista politica Kei, di un trio di esper e del colonnello Shikishima di impedire a Tetsuo, un amico d’infanzia di Kaneda che sviluppa poteri ESP che lo rendono mentalmente instabile, di sconquassare la città e di risvegliare un misterioso individuo dotato degli stessi poteri e chiamato Akira. Nel corso dell’opera, Otomo sviluppa temi come l’isolamento sociale, la corruzione e il potere.

PIUMA BLU - 2700 SPCIALI FIERE FUMETTO 4, COMICONVENTION 96 DIETRO IL  SIPARIO

2700 è una serie a fumetti italiana creata da Manfredi Toraldo, detto MANf, (ideazione del mondo, della trama e dei personaggi, e sceneggiature) e Ugo Verdi (rifinitura del character design, copertine e model sheet ufficiali), di genere fantasy con l’inserimento di una forte componente tecnologica che molto deve ai romanzi del Ciclo di Darkover e alla saga fumettistica giapponese The Five Star Stories

La nostra civiltà si è estinta e dalle ceneri di essa ne è nata una nuova, simile per struttura politica al feudalesimo del mondo medievale europeo.

Una certa conoscenza tecnologica è stata conservata nelle mani di una gilda chiamata obscure, una corsa alle armi viene scatenata dalla scoperta di un tipo di cristalli (denominati Sinapsi) che possono divenire fonte d’energia di qualunque macchinario, garantendo il loro massimo potere quando vengono azionati da un uomo e una donna contemporaneamente. Questo porta la tecnologia a svilupparsi su binari molto differenti rispetto a quella esistente prima della catastrofe, ma queste nuove conoscenze vengono tenute segrete e gelosamente custudite dagli obscure e dalla Chiesa Universale delle Made.

20th Century Boys cover.jpg

20th Century Boys (20世紀少年 Nijū seiki shōnen?, lett. “I ragazzi del XX secolo”) è un manga di Naoki Urasawa pubblicato in Giappone sulla rivista Big Comic Spirits della casa editrice Shogakukan a partire dal 1999 e conclusa nel 2006 con 249 capitoli raccolti in 22 tankōbon. Si tratta di un manga di ampio respiro con un’atmosfera cupa[1], che mescola elementi di teoria della cospirazione alla fantascienza[2]; numerosi sono i riferimenti alla cultura popolare giapponese e internazionale, in particolare al mondo dei fumetti e della musica rock. La trama include altresì richiami al problema delle sette che affligge la società giapponese e al terrorismo internazionale

Nel 1969 un gruppo di bambini composto da Kenji, Occio, Yoshitsune, Maruo, Yukiji e Donkey costruiscono un nascondiglio in un campo da utilizzare come base segreta e dove nascondersi per scambiarsi manga e riviste porno ed ascoltare la radio. Per celebrare l’evento Occio disegna un simbolo che rappresenti la loro amicizia, composto da un occhio ed una mano che indica. Iniziano anche a fantasticare su uno scenario apocalittico, in cui dei cattivi tentano di distruggere il mondo mentre loro tentano di fermarli, trascrivendolo in un libro che chiamano Libro delle profezie.

Trent’anni dopo, negli anni novanta, Kenji gestisce un minimarket insieme alla madre e prendendosi cura della figlia della sorella scomparsa. Dopo aver ricevuto la notizia che Donkey si è suicidato, Kenji viene a conoscenza di una setta comandata da una persona mascherata che si fa chiamare “L’Amico”, che utilizza lo stesso simbolo che i bambini crearono trent’anni prima e compiendo eventi simili a quelli descritti nel Libro delle Profezie. Kenji radunerà così i vecchi compagni per capire chi si nasconda dietro la maschera de “L’Amico” e fermarlo prima che distrugga il genere umano.

VOLUMI INEDITI REALIZZATI DA AUTORI DEL FUMETTO ITALIANO
RACCONTANO LA STORIA DEL NOSTRO PAESE  

Raccolte in sei episodi – tre per volume –  le storie che compongono la materia letteraria di  “150° STORIE D’ITALIA” sono il frutto di un progetto inedito realizzato da autori e disegnatori di prim’ordine nel panorama del fumetto italiano.
Nomi del calibro di Sergio Toppi, Carlo Ambrosini, Ivo Milazzo, Pasquale Frisenda, Marco Nizzoli, Giorgio Cavazzano e Corrado Mastantuono, nonché Francesco Artibani, autore dei testi e ideatore del progetto, coordinato da Ivo Milazzo: un impegno corale per mettere sulla scena “uomini donne e giovani, pronti a testimoniare e difendere il valore di quell’unità su cui si fonda un paese moderno” spiega Artibani, nell’introduzione ai volumi. E precisa: “L’intenzione è quella di raccontare l’unità italiana partendo dalle divisioni, dai momenti di separazione che l’Italia ha affrontato e superato, rivelando in questo la formazione di un carattere nazionale che va difeso quotidianamente, che non va mai dato per scontato, che va conquistato giorno per giorno con il lavoro, l’impegno e il sacrificio di ciascuno di noi. In ogni storia ci sarà quindi un percorso, un viaggio avventuroso, una decisione difficile e il superamento di una contrapposizione che potrà essere geografica, militare, sociale o generazionale”.
Condottieri, re e statisti restano, dunque, figure distanti rispetto alla vita dell’uomo comune: saranno un soldato, un medico, un sacerdote, un operaio, una madre, un carabiniere, una classe di studenti in gita scolastica ad animare le vicende di questi racconti a fumetti, diventandone i protagonisti.  
Di seguito il piano dell’opera con la sinossi di ciascun episodio:
 
Volume 1
150° STORIE D’ITALIA
Il lungo cammino
Dalla Roma antica alla Prima Guerra Mondiale
(storie di Toppi, Artibani, Ambrosini, Milazzo)
 
Ep. 1 – UN LUNGO CAMMINO
(testi e disegni: Sergio Toppi)
Quattro tappe.
Roma sta espandendo il suo dominio tra le due guerre puniche nel 236 a. C. invade la Sardegna e i suoi abitanti organizzano la difesa dell’Isola (Gli Invasori).
I barbari percorrono le strade della penisola e la popolazione soffre le loro angherie (Memoria perduta).
Medioevo. Un soldato di ventura a riposo, un balestriere genovese, ricorda l’orribile fabbrica della guerra (Italiani?).
1860, la battaglia del fiume Volturno: primi segni d’unità nazionale (Quel fiume chiamato Volturno).
 
Ep. 2 – UNA GIORNATA A ROMA
(testi: Francesco Artibani – disegni: Carlo Ambrosini)
1870. Roma è un grande mistero nascosto dietro mura invalicabili che il bersagliere Alessandro Barbero si prepara a svelare entrando dalla breccia di Porta Pia. Qui scoprirà le meraviglie del passato, nuove persone e un bambino capace di tutto per rubare il suo cappello piumato.
 
Ep. 3 – LA CURA
(testi: Francesco Artibani – disegni: Ivo Milazzo)
1918. Alla vigilia della battaglia di Vittorio Veneto il tenente medico Giovanni Cosatti dovrà scegliere tra il dovere e l’affetto per la sorella colpita dall’epidemia di febbre spagnola, prendendo la sua decisione più difficile.
 
Volume 2
150° STORIE D’ITALIA
Una comune avventura
Dalla Seconda Guerra Mondiale a oggi
(storie di Artibani, Frisenda/Milazzo, Nizzoli/Cavazzano, Mastantuono/Cavazzano)
 
Ep. 4 – IL POSTINO
(testi: Francesco Artibani – disegni: Pasquale Frisenda & Ivo Milazzo)
1944. Nella Firenze devastata dalla guerra un uomo senza memoria deve consegnare una lettera misteriosa accompagnato da due partigiani. Per portare a termine la sua missione affronterà un percorso insidioso scoprendo solo al termine del cammino ciò che ha dimenticato.
 
Ep. 5 – ARRIVI E PARTENZE
(testi: Francesco Artibani – disegni: Marco Nizzoli & Giorgio Cavazzano)
2011. Due viaggi, quello di chi affronta il mare per raggiungere l’Italia e quello di Salvatore Pagano, un funzionario di polizia che, aspettando l’arrivo dei clandestini, ricorderà un viaggio di molto tempo prima, in un percorso nella memoria capace di unire il passato al futuro.
 
Ep. 6 – UNA GITA SCOLASTICA
(testi: Francesco Artibani – disegni: Corrado Mastantuono & Giorgio Cavazzano)
Per una scolaresca la visita a Roma si trasforma in un’esperienza unica quando tra i viali del Gianicolo incontreranno un carrozzone di saltimbanchi e due teppisti decisi a impedire il loro spettacolo sull’Unità d’Italia. Inizierà così una notte incredibile che nessuno dimenticherà facilmente.

DE AGOSTINI - SERIE COMPLETE DE AGOSTINI 2, STORIA DELL'UMANITA'A FUMETTI  1/40

Di Enzo Biagi.

Storia dell’Umanità: dalla Preistoria passando dagli Antichi Egizi fino alle Invasioni barbariche.

Blek.jpgBlek Macigno, noto anche come il grande Blek, è un personaggio immaginario protagonista di una serie di strisce a fumetti realizzata negli anni cinquanta dal gruppo EsseGesse, formato dai tre sceneggiatori e disegnatori Giovanni SinchettoDario Guzzon e Pietro Sartoris, pubblicato dall’Editoriale Dardo[2][3]. Raggiunse una tiratura di 400.000 copie settimanali ed è stato più volte ristampato,imponendosi non solo in Italia ma anche sul mercato europeo[4][5] dove sono state realizzate versioni del personaggio da altri autori italiani e stranieri.
Blek è un atletico trapper dai lunghi capelli biondi che indossa sempre un cappello di marmotta, un gilè di pelliccia che copre il torace e dei pantaloni rossi. Per combattere usa principalmente le mani nude ma usa anche il fucile “Kentucky” usato dai cacciatori americani dell’epoca. Conosciuto come Blek Macigno per la sua stazza e la sua forza lotta per raggiungere l’indipendenza dell’America coloniale contro il predominio inglese scontrandosi frequentemente con le giubbe rosse. Comprimari fissi delle sue avventure sono un coraggioso adolescente, Roddy Lassiter, e lo scienziato professor Cornelius Occultis. Non sono presenti personaggi femminili

Disegno: Topolino. Disegni colorati per bambini da stampare gratis. Puoi  stampare, scaricare il disegno o guarda… | Immagini disney, Disegni disney,  Cartoni animati

Topolino, conosciuto negli Stati Uniti d’America, così come in molti altri paesi, come Mickey Mouse, è un personaggio immaginario dei fumetti e dei cartoni animati creato il 16 gennaio 1928 da Walt Disney e Ub Iwerks[2], e successivamente sviluppato da Floyd Gottfredson[3][4], fra i più famosi fumettisti al mondo[3][4] e icona stessa della Walt Disney Company e della cultura popolare mondiale.[5]

Il debutto cinematografico del personaggio avvenne il 18 novembre 1928 nel cortometraggio Steamboat Willie, il quale riscosse un successo notevole grazie anche alla presenza di trovate visive e sonore perfettamente fuse tra loro.[4] Nei fumetti il personaggio debuttò sui quotidiani due anni dopo, il 13 gennaio 1930 con la storia Topolino nell’isola misteriosa.[4] Per la sua creazione Walt Disney vinse un Premio Oscar onorario.[3] Secondo Forbes, i ricavi annuali di Topolino al 2004 erano di 5,8 miliardi di dollari, facendone il personaggio di fantasia più redditizio della storia

Editi 18/5/22 Aggiunti alcuni numeri mancanti

La dittatura culturale dei Cahiers du Cinéma | the SubmarineI Cahiers du cinéma sono la più prestigiosa rivista cinematografica francese. È stata fondata nell’aprile 1951 da André Bazin e Jacques Doniol-Valcroze, raccogliendo l’eredità della Revue du cinéma e riunendo i membri di due circoli cinematografici parigini: Objectif 49 (Robert Bresson, Jean Cocteau and Alexandre Astruc, etc.) e il Ciné-Club du Quartier Latin. Tra i collaboratori figuravano Eric Rohmer, Jacques Rivette, Jean-Luc Godard, Claude Chabrol e François Truffaut.
Gli articoli dei Cahiers reinventarono le basi della critica cinematografica. L’elaborazione della politica degli autori riconobbe per la prima volta il valore dei film hollywoodiani di Alfred Hitchcock, Howard Hawks, Robert Aldrich, Nicholas Ray, Fritz Lang, e Anthony Mann, ma soprattutto di registi come Jean Renoir, Roberto Rossellini, Kenji Mizoguchi, Max Ophüls e Jean Cocteau, in polemica con il cinema francese del periodo. L’articolo di Truffaut Su una certa tendenza del cinema francese (1954) è considerato il manifesto del movimento cinematografico originato dagli ex-redattori dei Cahiers passati alla regia, detto Nouvelle Vague.
Dopo Eric Rohmer, caporedattore dal 1957 al 1963, la guida passò a Jacques Rivette. L’attenzione si spostò dagli Stati Uniti alle cinematografie nazionali emergenti, mentre si faceva avanti una politicizzazione che esplose in particolare nel 1968. I Cahiers furono guidati, per qualche anno, da un collettivo di ispirazione maoista. Più tardi, con Serge Daney e Serge Toubiana, le posizioni politiche si sono gradualmente smussate, ma non si è ridotta l’influenza critica della rivista, né la sua capacità di produrre, dalle file dei suoi collaboratori, nuovi registi francesi (André Téchiné, Leos Carax, Olivier Assayas, Patrice Leconte).
Nel 1998, Le Editions de l’Etoile (la casa editrice dei Cahiers) è stata acquisita dal gruppo Le Monde. Quest’ultimo nel 2008 ha ceduto la società editrice al gruppo anglosassone Phaidon Press.
La rivista è stata diretta da Jean-Michel Frodon (affiancato da Serge Bozon) fino al 2009. Il comitato di redazione è formato da Hervé Aubron, Stéphane Delorme, Charlotte Garson, Ludovic Lamant, Elisabeth Lequeret, Thierry Lounas, Vincent Malausa, Thierry Meranger, Cyril Neyrat, Eugenio Renzi, Jean-Philippe Tessé, Antoine Thirion.
Nel luglio 2009 Stéphane Delorme rimpiazza Frodon come caporedattore ed è affiancato da Jean-Philippe Tessé.

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La Lonely Planet è una casa editrice australiana (con sede nella città di MaribyrnongVictoria) che diffonde guide turistiche in tutto il mondo (in Italia tradotte e pubblicate dalla casa editrice EDT di Torino).