Riccardo Cuor di Leone torna dalla terza crociata e viene fatto prigioniero da Leopoldo d’Austria. Giovanni, il fratello di Riccardo, che ha usurpato il suo trono, rifiuta di pagare il riscatto. Ivanhoe si fa in quattro per salvarlo. Duelli, tornei e un bel attacco al castello. I protagonisti di questo triangolo medievale, basato sul romanzo (1820) di Walter Scott, sono dignitosi, un po’ legnosi e vacui, non molto più che nel romanzo.
Un autoritario barone terriero del Mississippi malato di cancro festeggia il 65° compleanno insoddisfatto dei due figli, uno dei quali è un avido bruto e l’altro un ex atleta nevrotico che rifiuta di dormire con la bella moglie. È l’adattamento, purgato e ripulito, di un dramma (1955) di Tennessee Williams, grande successo di critica e pubblico a Broadway. Sotto la guida di Brooks si recita benissimo. Ebbe 6 nomination ai premi Oscar e non ne vinse nessuno. Almeno Newman lo meritava, più di Niven in Tavole separate .
Armando Duval si innamora della “Signora dalle Camelie” di dubbia reputazione e lei lo ricambia appassionatamente. Il padre di Duval si reca da lei e la scongiura di lasciare suo figlio. Margherita finge allora di accettare le attenzioni di un rivale e Armando si allontana deluso.
Un modesto avvocato alle prese con il caos, e le spese, del matrimonio della figlia. Nella 1ª commedia di Minnelli, deliziosamente sceneggiata e dialogata da Goodrich e Hackett da un romanzo di Edward Streeter, Tracy è al massimo della sua forma. Seguito da Papà diventa nonno.
Dal romanzo di Ross Lockridge Jr., sceneggiato da Millard Kaufman. Nell’Indiana, alla vigilia della Guerra di Secessione, l’onesto sognatore Johan Shawnessy (M. Clift) ha una amicizia amorosa con la dolce e devota Nell (E.M. Saint), che condivide la sua utopica ricerca dell’albero della vita, ma si lascia sedurre da Susanna (E. Taylor), bruna bellezza del Sud con turbe infantili e incubi razziali.
Da un romanzo breve (1941) di Carson McCullers. Groviglio di nevrosi in un campo militare della Georgia: un maggiore adocchia un bel soldato semplice; sua moglie se la fa con un suo collega la cui consorte s’è mutilata con le forbici. Sottovalutato dalla critica e ignorato dal pubblico, l’una e l’altro disorientati da una vena grottesca che fu scambiata per involontaria parodia, è un film inquietante e suggestivo in cui Huston racconta con distacco lucido i personaggi senza dare valutazioni morali né spiegazioni psicologiche. Un quartetto d’attori di prim’ordine e un interessante uso del Technicolor, denaturato in laboratorio per ottenere una dominante di oro-arancio.
Un’ottima realizzazione, con eccellenti interpreti, dal lavoro teatrale di Tennessee Williams: una ragazza è rimasta sconvolta a tal punto dalla misteriosa morte del cugino da non ricordare più in quali tragiche circostanze sia avvenuta. Sua zia vorrebbe che lei dimenticasse per sempre e cerca di convincere un neurochirurgo a operarla di lobotomia.
Lucenzio ama Bianca, ma il matrimonio non si può celebrare finché non si trova un marito alla terribile sorella di lei, Caterina. Allettato dalla dote, Petruccio la impalma, ma dovrà ricorrere alle maniere forti per trasformarla in una buona moglie. 2° film di Zeffirelli e uno dei suoi due o tre potabili. Grazie a un sapiente adattamento della commedia scespiriana, celebre per il suo forsennato dinamismo, firmato da Suso Cecchi D’Amico e Paul Dehn, e a collaboratori di prim’ordine, il film funziona. La coppia Burton-Taylor mette nella finzione una parte della loro vita privata.
1905. Angel è una ragazza orfana che vive con la madre che gestisce un negozio di drogheria nella Londra operaia. Angel ha una passione: scrivere. I suoi romanzi sono… ricchi di colpi di scena e si alimentano di una vita da lei soltanto immaginata. Un giorno riesce a trovare un editore e da quel momento per lei tutto cambia. Ogni suo nuovo libro vende copie su copie e la ricchezza diventa per lei così tangibile da consentirle di comprare la dimora dei suoi sogni “Paradise”. La sua però è letteratura popolare così come “popolari” sono i suoi gusti nell’arredare il suo “castello”. Tutto procede per il meglio finché non si innamora, ricambiata, di un pittore che vede il mondo esattamente al contrario: grigio e spento. “Angel” è il titolo di un romanzo pubblicato nel 1957 dalla scrittrice inglese Elizabeth Taylor (un puro e semplice caso di omonimia con l’attrice). Un romanzo che Ozon ha letto cinque anni fa e lo ha attratto perché nella protagonista ha rivisto le eroine di tanto cinema degli anni Trenta e Quaranta. Angel è sempre sopra le righe, manca di buon gusto o, meglio, ha dei gusti che piacciono alle masse e non all’aristocrazia. Per lei la vita è un susseguirsi di passioni intense e di note sfavillanti. Ozon si è così trovato di fronte l’occasione per rileggere un cinema che non c’è più. A differenza di Soderbergh non si è però dedicato solo a una ricostruzione filologicamente accurata (che peraltro c’è e che gli appassionati di cinema potranno gustare). Ha anche lavorato sui personaggi spingendo il pubblico a seguirne le pur esplicitamente romanzesche vicende. Questa lettura a doppio livello lo ha spinto a depurare il personaggio della protagonista di buona parte dell’ironia con cui l’autrice del libro la descriveva: “Non è possibile seguire per due ore un personaggio solo ironizzando su di lui” ha affermato. “È importante esserne anche affascinati. Scarlett O’Hara è la protagonista a cui ho pensato. Come dicono gli inglesi ‘la ami e la odi allo stesso tempo'”. Ne è nato così un film che ha il fascino del passato riletto attraverso lo sguardo lucido di un regista che ci ha abituato ormai a una sorpresa ad ogni film. Per Ozon il gusto della ricerca non ha mai fine e Romola Garai, un nome che sentiremo sempre più spesso, gli offre un importante contributo.
L’ebreo Jacob Singer, laureato in filosofia, fa il postino a New York e, lasciati moglie e figli, convive con una ispano-americana. Nel sonno è tormentato da incubi sulla guerra nel Vietnam dove fu ferito. Scopre che altri reduci del suo reparto soffrono delle stesse turbe e ne cerca le ragioni. Scritto da Bruce Joel Rubin e basato su un fatto vero (smentito dal Pentagono), è il più originale e inquietante film dell’inglese Lyne, impossibile da catalogare tanto vi sono intrecciati i piani di realtà, memoria, sogno: un thriller psicologico sul Vietnam con risvolti onirici e fantastici, incursioni nell’horror e puntate di polemica antimilitarista. View full article »
Un film di Joseph L. Mankiewicz. Con Elizabeth Taylor, Richard Burton, Rex Harrison, Hume Cronyn, George Cole.Storico, durata 243 min. – USA 1963. uscita martedì 28maggio 2013. MYMONETRO Cleopatra valutazione media: 3,12 su 15 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Roma, 48 a. C. Sconfitto Pompeo nella battaglia di Farsalo, Giulio Cesare sbarca ad Alessandria d’Egitto, dove il suo avversario si è rifugiato. Pompeo spera di ottenere l’aiuto del giovane faraone Tolomeo XIII, ma il sovrano lo fa uccidere e consegna la sua testa a Cesare. La monarchia assoluta è, intanto, agitata da tensioni interne. Tolomeo non vuole condividere il trono con la sorella Cleopatra e prova a farla assassinare, ma la giovane e bellissima donna tenta di portare Cesare dalla sua parte. L’impresa è decisamente semplice: il condottiero supremo di Roma cade tra le sue braccia, tanto più che Cleopatra gli dà la gioia di quel figlio tanto atteso e mai arrivato dalle nozze precedenti. Ma l’influenza che la neo regina d’Egitto esercita su Cesare, nominato dittatore a Roma, preoccupa il Senato. Cleopatra ambisce ad affiancare Cesare in quella conquista del mondo sognata da Alessandro Magno e lo spinge a pretendere poteri assoluti nella Roma repubblicana. È per questo che Cesare viene ucciso dai suoi “amici” senatori. A contendersi il potere ci sono adesso Ottaviano, erede di Cesare (il condottiero non ha fatto in tempo a cambiare il testamento in favore del figlio avuto da Cleopatra), e l’alleato più fedele di Cesare, Antonio. Quando anche quest’ultimo finisce tra le braccia della seducente regina d’Egitto, firma la sua condanna. View full article »
Un film di Brian G. Hutton. Con Elizabeth Taylor, Laurence Harvey, Billie Whitelaw, Tony Britton, Robert Lang Titolo originale Night Watch. Giallo, durata 105′ min. – Gran Bretagna 1973. MYMONETRO Ad un’ora della notte valutazione media: 2,25 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Da un dramma di Lucille Fletcher: per vendicarsi del piano criminale con cui il secondo marito e la sua amante tentano di farla credere pazza, li ammazza entrambi. La Taylor vinse con quest’interpretazione il premio della peggior attrice dell’anno. Anche quella di spaventare è un’arte. Il regista Hutton non la possiede.AUTORE LETTERARIO: Lucille Fletcher View full article »
Un film di Giuseppe Patroni Griffi. Con Elizabeth Taylor, Ian Bannen, Mona Washbourne, Guido Mannari.Drammatico, durata 105′ min. – Italia 1974. MYMONETRO Identikit valutazione media: 2,25 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Una donna tedesca di mezz’età con i nervi a pezzi va in vacanza a Roma. Ha più disavventure che avventure e finisce uccisa a Villa Borghese da uno schizofrenico. 4° film di G. Patroni Griffi e tratto dal romanzo The Driver’s Seat di Muriel Spark, con sceneggiatura di Raffaele La Capria, è la rappresentazione di una nevrosi, l’astratta ricerca della morte con una E. Taylor sopra le righe. Fotografia di Vittorio Storaro. View full article »
Un film di George Stevens. Con Elizabeth Taylor, Warren Beatty, Charles Braswell Titolo originale The only game in town. Commedia, durata 113′ min. – USA 1970. MYMONETRO L’unico gioco in città valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Tratto dal romanzo di Frank D. Gilroy e da lui adattato. Las Vegas: lui ha il vizio del gioco, lei è una ballerina legata a un uomo più anziano e sposato che continua a prometterle che divorzierà. È una commedia a due personaggi fatta di niente e ricca di fascino, tutta giocata sulle nevrosi dei personaggi. E. Taylor è in gran forma, ma soprattutto è Beatty che fa sembrare tutto più intenso, brillante e insieme doloroso. Ultimo film di Stevens. View full article »