In un piccolo paese della cecoslovacchia ,un soldato estremamente sensibile alla natura e’ succube sia della moglie che dei suoi superiori,ma quando scopre l’adulterio della moglie sentira’ una voce (della natura o di se stesso?) che lo esortera’ ad uccidere la donna
Un astuto commissario per incastrare un grosso spacciatore di droga mafioso pedina uno studente ma, proprio quando crede di aver risolto il caso, è ostacolato da alcuni potenti complici. Studente e spacciatore sono eliminati dalla mafia stessa.
Pestato a sangue da rapinatori di banca, ingegnere giura di trovare i delinquenti e vendicarsi. Poliziottesco all’italiana con velleità psicologiche e sociologiche.
Il commissario Sironi ha scoperto chi sta a capo della mafia portuale a Genova, ma non può agire come vorrebbe perché la legge gli impone regole da rispettare dalle quali invece la malavita riesce a trar profitto. Sironi decide allora di trasformarsi in giustiziere.
La persecuzione e lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti nel corso della Seconda guerra mondiale diventano un serial che segue le drammatiche vicende della famiglia Weiss. Ne fanno parte il dottor Josef (Fritz Weaver); sua moglie Berta (Rosemary Harris); il primogenito Karl (James Woods); Inga (Meryl Streep), la moglie (di fede cristiana) di Karl; Rudi (Joseph Bottoms) e Anna (Blanche Baker), i figli di Inga e Karl; Moses (Sam Wanamaker), il fratello di Joseph. Michael Moriarty interpreta Erik Dorf, l’ambizioso ufficiale nazista. La serie ha vinto 8 Emmy Awards, un DGA Award, 2 Golden Globes e un Peabody Award. Herbert Brodkin è tra i produttori del serial con le musiche di Morton Gould.
A scuola un bambino viene escluso dai coetanei perché strano e poco curato nell’abbigliamento e nell’igiene. Una bambina fa amicizia con lui, va a casa sua per vedere il suo corvo parlante e scopre che la madre del bambino è all’ospedale malata di cancro e il padre lo maltratta e lo trascura; per questo si nutre solo di pop corn. I due fanno amicizia
La figlia sedicenne di un noto chirurgo romano viene trovata cadavere nel lago di Albano. Dopo aver battuto una falsa pista, la polizia scopre un traffico di minorenni. Poliziottesco all’italiana con qualche ambizione di critica del costume sulla borghesia romana degli anni ’70. Salerno e Ferzetti danno decoro a personaggi scritti con la carta carbone.
Un agente della sezione antidroga riesce a conquistarsi la fiducia di un grosso spacciatore, ma al momento decisivo non può contare sull’aiuto dei compagni e deve battersi da solo. Un prodotto eminentemente commerciale.
Un giovane sbandato, Bruno Stroszek, accoglie a casa propria una prostituta, Eva. Ma le difficoltà economiche e le minacce dei protettori della ragazza inducono Bruno, Eva e il padrone di casa, Scheitz, a emigrare in America del Nord dove lavora un nipote di Scheitz. Eva si mette a fare la cameriera, Bruno diventa meccanico. Coi primi soldi comprano una lussuosissima roulotte, ma pagarne le rate diviene ben presto problematico. La ragazza allora torna a prostituirsi e se ne va, mentre Bruno e Scheitz tentano goffamente di effettuare una rapina. Il miraggio di una nuova vita è durato solo qualche attimo. Film assai importante, soprattutto per la problematica che pone riguardo all’America. È un lavoro di estrema sensibilità per il quale il trentacinquenne Herzog ha voluto far tutto da solo: regia, soggetto e sceneggiatura.
Negli anni Venti e Trenta andava di moda in America una sorta di pugilato sulla strada. Questa è la storia di Shaney, un anziano pugile che vive grazie ai suoi pugni. Ha un impresario disonesto che gliene combina di tutti i colori. Alla fine Shaney si dimostra un vero uomo, generoso e forte, al di là della forza fisica.
Esonerato dall’incarico per i suoi metodi violenti e poco ortodossi, il commissario Betti si mette a disposizione di un avvocato, organizzatore e finanziatore di una squadra di vigilantes che si fanno giustizia privata, eliminando i delinquenti. Scritto in modi truci e trucidi da Vincenzo Mannino, è un poliziottesco all’italiana che si conclude ipocritamente con l’ammonizione a non farsi giustizia da sé, moraletta appiccicata con la saliva. Si vale di una regia stenta e stinta che scopiazza male i modelli hollywoodiani. Prodotto da Edmondo Amati, incassò più di 2 miliardi e mezzo e lanciò M. Merli come effimero divo seriale col medesimo personaggio. Musiche dei fratelli Guido e Maurizio De Angelis.
Nel 2012, dopo un conflitto atomico che ha fatto regredire la Terra, New York è occupata da bande di criminali in lotta feroce. Nella 1ª parte il livido panorama di un’umanità tornata all’anno zero coinvolge, nella 2ª l’azione s’impantana e i personaggi diventano eroi da fumetto.
A Marsiglia il clan còrso degli Orsini cerca di annientare il gruppo di Alvarez, protetto da influente uomo politico. C’è in ballo il dominio delle aree fabbricabili. Il tema della corruzione edilizia è solo sfiorato perché a Boisset importano di più le azioni cruente nelle quali trovare brandelli di realtà. Altro titolo originale: Le saut de l’ange.
Mark Terzi, agente della Criminalpol, giunge a Genova a caccia di un pazzoide criminale che si firma “La Sfinge”. Anche qui come nel precedente Mark il poliziotto, il cattivo si chiama Benzi. Poliziottesco alla romana costruito su una serie di luoghi comuni con abuso di violenza gratuita. Seguito da Mark colpisce ancora.
Il poliziotto Mark è coinvolto in un fatto di terrorismo. Va in Germania, si finge membro di una organizzazione e risale a nomi grossissimi della politica e della finanza. Non riesce tuttavia a dipanare del tutto la matassa.
Il famoso autore de I racconti immorali, La bestia, Interno di un convento propone in questo film una nuova antologia misogina ed erotica insieme. Le tre donne infatti, una Belle Époque, una rinascimentale e una moderna, sono le eroine delle loro ciniche vendette.
A Varsavia, ai primi del Novecento, Ewa Pobratynska (Grazyna Dlugolecka) si innamora del giovane scrittore Lukasz Niepolomski (Jerzy Zelnik). Sedotta, abbandonata e travolta da una lunga e sfortunata serie di eventi, in balìa di una schiera di uomini variamente interessati a lei, Ewa terminerà la sua parabola in giro per l’Europa (Roma, Berlino, Montecarlo, Vienna) prigioniera di due loschi individui senza scrupoli che la spingeranno al delitto e alla rapina.
Un film di David Lynch. Con Jack Nance, Charlotte Stewart, Jean Lange Titolo originale Eraserhead. Horror, b/n durata 100 min. – USA 1977. MYMONETRO Eraserhead – La mente che cancella valutazione media: 3,96 su 41 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Harry Spencer (Jack Nance) è un tipografo solitario e non del tutto giusto che vive, poco piacevolmente, in un desolato appartamento nei sobborghi di una grande città. Costretto a sposare la fidanzata Mary (Charlotte Stewart) rimasta incinta, vede che la progenie è una specie di mostro. Ma questo non è che l’inizio. È il film che ha lanciato la carriera di David Lynch, uno degli autentici geni del cinema degli ultimi trent’anni, che qui ha dato libero sfogo alla sua bizzarra creatività, senza alcun condizionamento produttivo o commerciale. Girato in bianco e nero, è un lungo e lucido incubo che associa momenti di surreale comicità ad altri di disturbante inquietudine, in un insieme unico, spiazzante e affascinante. La trama non ha molta importanza, anche se c’è e ha una delirante linearità: quello che conta è la genialità delle soluzioni visive e la malsana poesia che si sprigiona da sequenze memorabili per la potente suggestione. Lunare l’interpretazione di Jack Nance (1943-1996), destinato a una carriera di secondo piano sino all’assurda morte in una rissa. Ecco cosa si può fare con un budget di soli 100.000 dollari quando c’è il talento.
Dopo 10 anni arriva finalmente in Italia questo notevole film di Walerlan Borowczyk che narra una fortunatissima favola polacca del XIII secolo secondo la quale un paggio del re fu costretto a compiere una folle galoppata legato al dorso di un cavallo nella immensa e gelida pianura polacca. La contesa amorosa intono alla bella cortigiana Blanche che prende tutti i protagonisti della storia è avvolta in quella aura di sensualismo e carnalità che è tipica del maestro polacco