Chimico, scopritore di formula preziosa, perde la memoria e, andando alla ricerca del proprio passato, è coinvolto in un intrigo delittuoso. Imperniato sul tema d’amnesia, è un thriller nei paraggi di Hitchcock. Lo svolgimento è un po’ verboso, ma ad alta tensione. Nella parte di un investigatore privato, emerge Matthau.
Sette banditi rapinano una banca e scappano attraverso il deserto. Arrivano a un villaggio abbandonato, dove trovano una ragazza e un vecchio che cerca l’oro. Un classico del western, robusto e asciutto.
Nel “profondo Sud” degli Stati Uniti un avvocato di elevati principi difende un nero accusato di aver violentato una ragazza bianca. Il nero viene condannato da una giuria di razzisti, ma il padre della ragazza cerca ugualmente di vendicarsi dell’avvocato aggredendo i suoi figli.
Da un romanzo di Donald Hamilton. Vecchia e rabbiosa inimicizia divide due famiglie del Texas. Solo la morte dei due capifamiglia riporta la pace. Superwestern moraleggiante di grandi ambizioni cui corrispondono solo in parte i risultati. Accademico, un po’ bolso, spettacolare. Oscar per B. Ives. La fotografia in Technicolor è di Franz Planer
Durante le guerre napoleoniche, tra il 1808 e il 1810, il capitano inglese Hornblower contende una bella dama all’ammiraglio Leighton. Sontuoso film di avventure in costume ben girato da Walsh e tratto da ben 3 romanzi di Forester. Girato a Londra per gli interni. Esterni di mare al largo tra Nizza e Monaco.
Al termine della terza guerra mondiale, l’emisfero settentrionale è un mondo completamente distrutto dalle esplosioni nucleari. Anche il resto della Terra è destinato a subire l’ondata devastatrice delle radiazioni, ma, per il momento, in Australia la gente si illude o finge di illudersi di avere ancora una via di scampo. Un sottomarino americano, il Sawfish, comandato da Dwight Lionel Towers, sfuggito al disastro perchè in immersione al momento dell’esplosione atomica, fa rotta verso le coste australiane per valutare le possibilità di sopravvivenza. Le speranze sono destinate a sfumare e gli uomini, consapevoli dell’approssimarsi della fine, fanno un bilancio della propria esistenza misurandosi con il significato della vita. In questo contesto si articola la struggente storia d’amore tra il comandante Towers e la disillusa Moira Davidson. Il film, per molti versi toccante, si chiude con la desolante immagine delle piazze di Melbourne prive di vita mentre il ritmo della celebre canzone “Waltzing Mathilda”, che per gli australiani è quasi un secondo inno nazionale, accompagna il silenzioso ed insignificante sventolio di una bandiera. Al momento della sua uscita L’ultima spiaggia suscitò più di una polemica al punto, perfino, di essere tacciato di sovversivismo dagli ambienti più conservatori. Rivista oggi, la pellicola conserva intatto il messaggio pacifista e si conferma come opera coraggiosa, nello stile migliore di Stanley Kramer.
Tom, modesto impiegato sposato e con prole, vive un’esistenza tranquilla e opaca. La moglie lo spinge a reagire per migliorare la situazione. Da un romanzo (1955) di Sloan Wilson, sceneggiato da Johnson, una maratona melodrammatica interessante più per quel che tace che per quel che dice, per gli spiragli che apre sui problemi dell’uomo medio americano. Superbo cast di attori, a Cobb 30 e lode. Musiche di B. Herrmann. Cinemascope: Ch.G. Clarke.
Professore di archeologia deve decifrare un geroglifico, ma la bella Yasmin lo avverte che è in pericolo. Tratto dal romanzo The Chiper di Gordon Cotler, è un gustoso film d’avventure, originale nell’impostazione, nelle trovate e specialmente nel caleidoscopico grafismo.
Il capitano Newman opera come psichiatra in una base militare aerea. Considera primario il suo ruolo di medico rispetto a quello di militare e si comporta di conseguenza. I suoi rapporti con le alte gerarchie militari non sono facili, ma il capitano ha abbastanza carattere.
Un cattivo soggetto vuole vendicarsi di un avvocato la cui testimonianza gli ha fatto passare molti anni in galera. È uno psicopatico e annuncia al suo nemico che, prima di fargli la festa, farà passare un brutto quarto d’ora alla moglie e alla figlioletta. L’avvocato decide di far perdere le sue tracce, portando la famigliola in un posto fuori mano. Ma il suo persecutore lo ritrova. Scontro terribile fra i due, alla fine del quale l’avvocato ha fortunosamente la meglio.
Per svolgere adeguatamente un’indagine sull’antisemitismo in America, un giornalista, dietro consiglio della fidanzata, si finge ebreo. Cozza inevitabilmente contro la “barriera invisibile” che si interpone tra gli appartenenti a quella razza e un certo tipo di società. Kazan svolge il suo compito onestamente, dando al film l’impronta di un documento sulle condizioni di vita degli ebrei Usa. Gregory Peck (definito dal regista uno zero di bell’aspetto) è bravo ma impersonale. Meglio di Gregory Peck recitano Dorothy McGuire e John Garfield. Il successo avuto dal film è dovuto più alla nobiltà dell’assunto che al suo intrinseco valore.
Florida, negli ultimi anni del secolo scorso. Una famigliola di contadini (padre, madre e ragazzo) a costo di durissimi sacrifici riesce a vivere in un piccolo podere. I tre sono isolatissimi e soffrono la solitudine (la madre poi, che ha visto morire tre figli su quattro, è del tutto inaridita). Il ragazzo trova una ragione di vita quando ha la possibilità di allevare un cucciolo di cervo. Ma il cucciolo cresce e diventa una vera calamità per il podere. Va dunque eliminato e dovrà essere il ragazzo a farlo, imparando così a sue spese una durissima legge di natura.
Da alcuni racconti di Frank J. Wilstack e da Prince of Pistoleers di Courtney Ryley Cooper e Grover Jones. La storia della colonizzazione del West in 4 episodi, dal 1830 al 1890: i primi 2 (“Rivers”, “Plains”) e l’ultimo (“Outlaws”) hanno la regia di H. Hathaway, l’altro (“Railroad”), che vanta una spettacolare carica di bisonti, è firmato da Marshall. C’è anche un interludio diretto da J. Ford con la storica battaglia di Shiloh, magnificamente raccontata di scorcio, e un breve dialogo notturno tra i generali nordisti Sherman (J. Wayne) e Grant (H. Morgan). Girato in Cinerama e trasferito su Cinemascope, è un western miliardario All Star tradizionale e spesso convenzionale della M-G-M. Pur carica di molti debiti, la sceneggiatura di James R. Webb ebbe l’Oscar, insieme al montaggio e al suono. Fotografia di prim’ordine di W. Daniels, M. Krasner, C. Lang Jr. e J. La Shelle.
Un film di John Huston. Con Gregory Peck, Edric Connor, Leo Genn, Harry Andrews, Richard Basehart. Titolo originale Moby Dick. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 116 min. – USA 1956. MYMONETRO Moby Dick, la balena bianca valutazione media: 4,15 su 14 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Straordinaria trasposizione cinematografica di uno dei più grandi romanzi della narrativa mondiale, scritto da Herman Melville nel 1851. Questo capolavoro della letteratura statunitense, viene riportato sul grande schermo da uno dei più illuminati registi di tutti i tempi:John Huston. Un viaggio allucinante attraverso tutti gli oceani della baleniera Pequod e del suo equipaggio, impegnato in una forsennata caccia alla terrificante balena bianca. La storia viene raccontata attraverso le riflessioni di Ismaele, giovane marinaio che si imbarca dall’isola di Nantucket sulla maestosa baleniera (Il Pequod), per provare nuove avventure… “Intorno al mondo! Intorno al mondo!” Il capitano Achab è il comandante del Pequod, è un uomo dal carattere scostante, è una figura austera che desta timore, è un vecchio cacciatore di balene, ed è perseguitato da un’ossessione: vendicarsi di Moby Dick. View full article »
Un film di Robert Mulligan. Con Gregory Peck, Robert Forster, Eva Marie Saint Titolo originale The stalking moon. Western, durata 109′ min. – USA 1969. MYMONETRO La notte dell’agguato valutazione media: 3,25 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Lotta tra un cowboy e un Apache per una bella squaw bianca. Dal romanzo The Stalking Moon di Theodore V. Olsen, un western che, dopo una partenza volutamente lenta, decolla. “I suoi eroi sono ancora una volta stranieri in un mondo ostile, solitari di fronte a una natura selvaggia… un racconto segreto, pudico, temperato da un humour sempre presente e discreto” (M. Ciment). View full article »
Un film di J. Lee Thompson. Con Lee J. Cobb, Gregory Peck, Eli Wallach, Keenan Wynn. Titolo originale MacKenna’s Gold. Western, durata 128 min. – USA 1969.
Un vecchio indiano rivela a MacKenna dove si trova una montagna interamente d’oro. La notizia si sparge e il protagonista viene perseguitato da vari avventurieri, primo fra tutti un bandito messicano, intenzionati a mettere le mani sulla favolosa ricchezza.
Un film di King Vidor. Con Gregory Peck, Joseph Cotten, Jennifer Jones, Lionel Barrymore, Lillian Gish. Titolo originale Duel in the Sun. Western, durata 130′ min. – USA 1948. MYMONETRO Duello al sole valutazione media: 3,44 su 12 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Dramma d’amore e di morte nel Texas, alla fine dell’Ottocento. Sullo sfondo di una natura selvaggia e infuocata si dipana la tragica storia d’amore tra Pearl, meticcia dalla carnalità tormentata, e l’impetuoso Lew. È, forse, il superwestern più costoso nella storia di Hollywood: 8 grandi attori, 50 attori medi, 6500 comparse, 6 registi (Vidor a un certo punto si ritirò per contrasti con il produttore David O. Selznick, il vero autore del film come lo era stato per Via col vento; gli altri registi, non accreditati, furono Josef von Sternberg, William Dieterle, Otto Brower, B. Reeves Eaton e lo stesso Selznick). Una massiccia dose di sesso. Un fucile che spara dichiarazioni d’amore. Esaltato dagli uni per il suo barocchismo forsennato, deprecato dagli altri per la sua truculenza e i suoi eccessi che ne fanno un cartoon di passioni. La Gish vi ottenne, con la Jones, una nomination all’Oscar. Tratta da un romanzo di Niven Busch, la sceneggiatura è di Selznick e Oliver P.H. Garrett. View full article »
Un film di Vincente Minnelli. Con Gregory Peck, Lauren Bacall, Dolores Gray, Sam Levene, Tom Helmore. Titolo originale Designing Woman. Commedia, durata 118′ min. – USA 1957. MYMONETRO La donna del destino valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Da un racconto di Helen Rose. Un giornalista sportivo e una disegnatrice di moda si sposano, scoprendo che hanno pochi interessi in comune. Come mostra spiritosamente la conclusione, il mondo del sogno (la moda) ha la meglio su quello della realtà (la boxe). Scritta con impeccabile garbo, ricca d’inventiva a livello di regia (e di scenografie), elegante, divertente, è una commedia che regge il paragone con i modelli degli anni ’30. Un solo neo: Peck non è abbastanza duttile per una parte che avrebbe richiesto Cary Grant. View full article »
Un film di Alfred Hitchcock. Con Gregory Peck, Rhonda Fleming, Ingrid Bergman, Michael Chekhov, Leo G. Carroll. Titolo originale Spellbound. Drammatico, b/n durata 111 min. – USA 1945. MYMONETRO Io ti salverò valutazione media: 3,74 su 15 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Constance Peterson (Ingrid Bergman) è una giovane dottoressa che lavora presso una clinica psichiatrica e che non presta alcuna attenzione ai suoi pur tanti ammiratori. Almeno fino a quando nella clinica arriva il dottor Edwards (Gregory Peck), destinato a prendere il posto del vecchio direttore, il dottor Murchison (Leo G. Carroll), che deve andare in pensione per raggiunti limiti di età. Tra i due scoppia improvviso l’amore, tanto che la riservata dottoressa dedita solo al lavoro si trasforma in una donna follemente innamorata. Ma Edwards ha comportamenti alquanto strani – ad esempio non sopporta la visione della neve e delle righe – che porteranno Constance a scoprire che l’uomo non è il dottor Edwards, ma un misterioso John Ballantine che ha perso la memoria e crede di aver ucciso il vero dottor Edwards per prenderne il posto.
Ben presto i sospetti trapelano anche nella clinica e i due sono costretti a fuggire e a rifugiarsi in casa del dottor Brulov (Michael Chekhov), di cui Constance era stata in passato la giovane assistente, che dopo gli iniziali dubbi aiuterà l’uomo a recuperare finalmente la memoria. Definito dallo stesso autore come una “caccia all’uomo in un involucro di pseudo-psicoanalisi”, Io ti salverò costituisce uno dei più celebri e complessi thriller di Hitchcock, impreziosito dalle immagini oniriche realizzate appositamente da Salvator Dalì e sorretto dalla coppia Ingrid Bergman-Gregory Peck. View full article »
Un film di John Sturges. Con Richard Crenna, Gregory Peck, David Janssen, Gene Hackman, James Franciscus. Titolo originale Marooned. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 134′ min. – USA 1969. MYMONETRO Abbandonati nello spazio valutazione media: 2,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Per cinque mesi in una stazione spaziale, tre astronauti non possono rientrare per un guasto meccanico. A Houston trepidano. Oscar per gli effetti speciali. L’assunto è nobile, ma lo svolgimento è convenzionale con una suspense troppo giocata sullo strazio dei sentimenti. View full article »