Category: Gigi Proietti


Risultati immagini per Febbre da CavalloUn film di Steno. Con Enrico MontesanoLuigi ProiettiCatherine SpaakMario CarotenutoAdolfo Celi.  Commediadurata 100 min. – Italia 1976MYMONETRO Febbre da cavallo * * * 1/2 - valutazione media: 3,92 su 44 recensioni di critica, pubblico e dizionari

Tre amici (un indossatore volante, uno sfaccendato e un posteggiatore) hanno il vizio delle corse dei cavalli. Perdono sistematicamente e ogni volta escogitano cervellotici stratagemmi per riuscire a pagare i debiti.

 Febbre da cavallo
(1976) on IMDb
Poster Gomorra

Un film di Matteo Garrone. Con Toni Servillo, Gianfelice Imparato, Maria Nazionale, Salvatore Cantalupo, Gigio Morra. Drammatico, durata 135 min. – Italia 2008. – 01 Distribution uscita venerdì 16 maggio 2008. MYMONETRO Gomorra * * * * - valutazione media: 4,02 su 289 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Totò ha tredici anni, aiuta la madre a portare la spesa a domicilio nelle case del vicinato e sogna di affiancare i grandi, quelli che girano in macchina invece che in motorino, che indossano i giubbotti antiproiettile, che contano i soldi e i loro morti. Ma diventare grandi, a Scampia, significa farli i morti, scambiare l’adolescenza con una pistola. O magari, come accade a Marco e Ciro, trovare un arsenale, sparare cannonate che ti fanno sentire invincibile. Puoi mettere paura, ma c’è sempre chi ne ha meno di te. Impossibile fuggire, si sta da una parte o dall’altra, e può accadere che la guerra immischi anche Don Ciro (Imparato), una vita da tranquillo porta-soldi, perché gli ordini sono mutati, il clan s’è spezzato in due. Si può cambiare mestiere, passare come fa Pasquale dalla confezione di abiti d’alta moda in una fabbrica in nero a guidare i camion della camorra in giro per l’Italia, ma non si può uscire dal Sistema che tutto sa e tutto controlla. Quando Roberto si lamenta di un posto redditizio e sicuro nel campo dello smaltimento dei rifiuti tossici, Franco (Servillo), il suo datore di lavoro, lo ammonisce: non creda di essere migliore degli altri. Funziona così, non c’è niente da fare.
Matteo Garrone porta sullo schermo Gomorra, libro-scandalo di Roberto Saviano che in Italia ha venduto oltre un milione di copie, aprendo il sipario sulla luce artificiale e ustionante di una lampada per camorristi vanitosi ed esaltati. Il sole non illumina più le province di Napoli e Caserta, impossibile rischiarare questa terra buia e straniera al punto che gli italiani hanno bisogno dei sottotitoli per decifrarla. Siamo in un altro paese: all’inferno. Che non si trova nel centro della terra, ma solo pochi metri giù dalla statale o sotto la coltivazione delle pesche che mangiamo tutti, nutrite di scorie letali, trasformate in bombe che seminano tumori con la compiacenza dei rispettabili industriali del nord.
Nessun barlume di bellezza dentro questo buio fitto sotto il sole; forse la bellezza è nata qui, per caso o per errore, ma è volata lontano, addosso a Scarlett Johansson, col risultato che chi l’ha partorita è rimasto ancora più solo ed impotente.
Il film di Garrone è crudo e angosciante, ripreso dal vero, musicato dal suono delle grida e degli spari di Scampia. Una volta si diceva “giusto”, quando dire “bello” non aveva senso. Giustissimo, dunque.
Del libro, il film sceglie alcuni fili, li intreccia, s’impone come uno sciroppo avvelenato, senza la possibilità di voltar pagina o sospendere la lettura. Del libro, soprattutto, sposa il punto di vista, da dentro, e tuttavia inevitabilmente fuori, in salvo. “Ma – scrive Saviano – osservare il buco, tenerlo davanti insomma, dà una sensazione strana. Una pesantezza ansiosa. Come avere la verità sullo stomaco”. Gomorra, sullo stomaco, pesa come un macigno. Solo una ruspa potrebbe sollevarlo, per “sversarlo” altrove e chiudere in circolo vizioso, come il suono del film.

Gomorrah (2008) on IMDb
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Locandina Alberto il grande
 
Ad Alberto Sordi si riferisce l’appellativo contenuto nel titolo di questo documentario, dedicato al più grande interprete della commedia italiana dai fratelli Carlo e Luca Verdone. A raccontare la vita e la carriera di Sordi ci sono le testimonianze di amici, registi, colleghi, collaboratori e studiosi, tra i quali Franca Valeri, Gigi Proietti, Pippo Baudo, Claudia Cardinale, Gian Luigi Rondi, Goffredo Fofi, Ettore Scola, Enrico e Carlo Vanzina, Christian De Sica. Insieme a sequenze tratte dai suoi film, video e immagini inediti – provenienti dagli archivi di Medusa, Rai, Cinecittà Luce, Fondazione Alberto Sordi e Associazione culturale Enrico Appetito.

Alberto il grande (2013) on IMDb

Regia di Tinto Brass. Un film con Tina AumontGigi ProiettiNino SeguriniTino ScottiGermano LongoCarla CassolaCast completo Genere Fantastico – Italia1968durata 100 minuti. – MYmonetro 2,50 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Avventurose peregrinazioni di una ragazza che respinge il fidanzato borghese e il mondo che rappresenta, fuggendo, prima delle nozze, per un viaggio stravagante attraverso le istituzioni della società. Ovvero quando Brass faceva ancora della sana sperimentazione, sconvolgendo la struttura narrativa e del linguaggio cinematografico, con gusto acceso della provocazione, estro satirico, aggressività orgiastica. È un film del ’68 (dissequestrato nel ’74). La voce di T. Aumont è quella di Mariangela Melato.

 L'urlo
(1970) on IMDb

Regia di Robert Altman. Un film Da vedere 1978 con Vittorio GassmanGigi ProiettiNina Van PallandtJeffrey JonesDesi Arnaz JrCast completo Titolo originale: A Wedding. Genere Commedia – USA1978durata 125 minuti. – MYmonetro 3,27 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Due ricche famiglie del Middle West si riuniscono in una sontuosa villa sul lago Michigan per una cerimonia nuziale che, però, è disturbata da incidenti tragicomici in serie. Come in un circo. Ideale continuazione di Nashville con 49 personaggi in scena, è una strepitosa e grottesca mascherata che mette a nudo molte istituzioni della società nordamericana. Caotico o polifonico? Comunque un film ricchissimo e geniale.

 Un matrimonio
(1978) on IMDb

DVD IL TEATRO Di Gigi Proietti 7 Dvd Nuovi Sigillati Con Cofanetto EUR  250,00 - PicClick ITCompendio petroliniano che spazia dalle macchiette alle opere teatrali, in oltre tre ore di spettacolo ad altissimo livello, allestito, con la complicità di Ugo Gregoretti, per il Brancaccio con la collaborazione degli allievi del Laboratorio di Esercitazioni Sceniche, tra i quali si riconoscono gli immancabili Giorgio Tirabassi e Sandra Collodel. Il primo tempo è un grande ripasso generale del repertorio di Petrolini (Nerone, Fortunello, Gastone, La canzone delle cose morte, Ma l’amor mio non muore…), spezzettato in schegge impazzite e ricucito anche con qualche inserto dannunziano (dal “Piacere”, esilarante);nel secondo tempo si alternano sulla scena, in un movimentato collage, tre commedie: Romani de Roma, Benedetto tra le donne (che saranno in seguito ripresi in Per amore e per diletto, cui vi rimando per le trame), e Il Padiglione delle meraviglie. La trama di quest’ultimo spettacolo è molto semplice: in un povero circo romano, l’ex domatore Tiberio (Gigi), costretto a riposo da una malattia, soffre per l’abbandono della sua ex amante Sirena, che gli preferisce, da quando si è ammalato, il forzuto Tigre. Ma Tigre è sposato, e per vendicarsi dello sgarbo Sirena propone a Tiberio uno scambio: sarà di nuovo sua, e per sempre, se riuscirà ad umiliare Tigre, in qualunque modo. Allora Tiberio sfida il forzuto in una gara di lotta e lo uccide, ma lo sforzo risulta fatale anche per lui.

 Caro Petrolini
(1983) on IMDb
Panni Sporchi (DVD): Amazon.it: Gigi Proietti, Paolo Bonacelli, Marina  Confalone, Alessandro Haber, Benedetta Mazzini, Mariangela Melato, Ornella  Muti, Michele Placido, Pia Velsi, Mario Monicelli, Gigi Proietti, Paolo  Bonacelli: Film e TV

Regia di Mario Monicelli. Un film con Michele PlacidoMariangela MelatoOrnella MutiAlessandro HaberPaolo BonacelliCast completo Genere Commedia – Italia1999durata 110 minuti. Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Sulla scia di Oggetti smarriti , nasce a pochi mesi di distanza questo documentario sulla popolazione notturna della Stazione Centrale di Milano, prodotto da Unitelefilm con RAI 2 e l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio di Roma. Fa parte di una serie di film-inchiesta sulle grandi città italiane rette da giunte rosse: Torino ( Vorrei che volo di E. Scola), Roma ( Comunisti quotidiani di U. Gregoretti), Napoli ( Napoli, due città di A. Vergine), in funzione della propaganda elettorale del PCI. Suddiviso in 33 capitoletti in ordine alfabetico, è un film d’autore che mette in immagini la Milano sommersa, con la gente che in stazione abita e dorme: drogati, barboni, puttane, pugili suonati, vagabondi, alcolizzati, barflies . La Stazione Centrale come ventre di Milano, metropoli europea. Contaminazione di documentario, tecniche di cinema diretto, e ambizioni di fiction nel tentativo di dare agli intervistati statuto e statura di personaggi, qua e là risente di rigidità nell’impostazione tematica populista e, insieme, intellettualistica, ma ha un’ammirevole equilibrio tra lucidità di sguardo e partecipazione emotiva senza concessioni al sentimentalismo né alla demagogia. L’etichetta di documentario gli sta stretta e quella d’inchiesta è poco pertinente. Fu poco usato come propaganda elettorale perché utilizzabile non era. A Milano – dove non c’era una giunta rossa – la proiezione, seguita da dibattito, avvenne per iniziativa personale di Pietro Ingrao. 1° premio ex aequo al Festival dei Popoli di Firenze.

Regia di Mario Monicelli. Un film con Sophia LorenDanny DeVitoGigi ProiettiWilliam DevaneBeeson CarrollCarla ManciniCast completo Genere Commedia – Italia1971durata 109 minuti. Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Maddalena Ciarrapico, operaia napoletana in un salumificio, sbarca a New York per raggiungere il fidanzato Michele, proprietario di un ristorante. Non le permettono di uscire dall’aeroporto perché ha con sé una mortadella: dopo l’epidemia di febbre suina del 1967, una legge USA proibisce l’importazione di insaccati. I doganieri risolvono il caso mangiandola. Delusa da Michele, in Italia di sinistra, qui preoccupato solo di guadagnare, si affida a un giornalista locale, autore di uno scoop sul suo caso. La delude anche lui. Rimane sola nella metropoli. Scritta da S. Cecchi D’Amico, Monicelli, R. Lardner Jr., è una commedia con pretese di critica sociologica sugli USA visti dagli italiani. Un po’ stracca, ricca di stereotipi, in funzione di una star calante.

La Proprietà Non È Più Un Furto: Amazon.it: Bucci,Nicolodi, Bucci,Nicolodi:  Film e TV

Regia di Elio Petri. Un film con Mario ScacciaUgo TognazziFlavio BucciDaria NicolodiSalvo RandoneGigi ProiettiCast completo Genere Commedia – Italia1973durata 126 minuti. – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il giovane bancario Total (Bucci), marxista-mandrakista e allergico al denaro, si licenzia e decide di colpire un ricco macellaio (Tognazzi), prototipo del ladrocinio organizzato, in quel che ha di più caro: la proprietà. Dopo avergli inutilmente spiegato che i ladri veri e i ladri del commercio sono i due pilastri su cui poggia l’umano consorzio e che abolirli vorrebbe dire l’anarchia, il macellaio lo strangola. Storia di una persecuzione e apologo grottesco in chiave espressionista-brechtiana “sulla nascita della disperazione in seno alla sinistra” (E. Petri), il film segna il passaggio del regista, autore della sceneggiatura con Ugo Pirro, a quella fase catastrofica, apocalittica e quaresimale che sarà accentuata in Todo modo (1976). “Sfocia in un nullismo che sfiora l’onda scettica di uno Swift senza concederci il bene di una breve sponda non bagnata, non inquinata da un senso di impotenza e di vuoto” (P. Bianchi). Troppo cupo, piuttosto isterico nella constatazione di un fallimento, privo di ironia e di gioia nel gusto della trasgressione. Notevoli la fotografia livida e deformante di Luigi Kuveiller e il concertato dagli interpreti.

Regia di Damiano Damiani. Un film con Florinda BolkanCatherine SpaakJean SorelGigi ProiettiGabriella GrimaldiCast completo Genere Drammatico – Italia1968durata 99 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Incontro tra la ragazza del titolo (C. Spaak) e un giovane voyeur (J. Sorel) complicato anche lui. Da un giuoco perverso all’altro arrivano a uccidere la lesbica matrigna di lei (F. Bolkan). La coppia si scioglie e lei si sposa. Tratto dal racconto La marcia indietro (1959) di Alberto Moravia, è uno dei 13 film che negli anni ’60 furono ispirati a romanzi o racconti dello scrittore (5 nel ’50, 4 nei ’70, 11 negli ’80). Esercizio di erotismo a pelo in chiave di enigmatico giallo psicologico che affonda in una garrula staticità. Spaak ingrassata e in parrucca nera, Sorel anche troppo sofferto. Oggetto di un sequestro da cui, dicono, uscì intonso.

Risultati immagini per BordellaRegia di Pupi Avati. Un film con Al LettieriChristian De SicaGianni CavinaGigi ProiettiTaryn PowerElisa MainardiCast completo Genere Commedia – Italia1976durata 100 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.
Il segretario di Stato americano Harry (non Henry) Kissinger, idolatrato dalle donne, annuncia alla stampa la creazione di una multinazionale intesa a dispensare sesso e felicità a tutti. Un siculo-americano si reca allora a Milano con l’incarico di istituire un “bordello” per le signore milanesi. L’iniziativa riscuoterà enorme successo. View full article »

download.jpgItalian Restaurant è una serie televisiva trasmessa su Rai 1 nel 1994, interpretato da Gigi Proietti e Nancy Brilli con la regia di Giorgio Capitani ambientata a New York.
Giulio Broccoli, emigrato da diversi anni negli Stati Uniti in cerca di fortuna, è sul punto di tornare finalmente in Italia ma prima di partire decide di salutare il suo vecchio amico Mancuso, che gestisce “l’Italian Restaurant”, un ristorante italiano a New York; ma quest’ultimo lo truffa, cedendogli di nascosto il 50% del ristorante e rubandogli tutti i risparmi di una vita e il biglietto aereo per Roma. Rimasto bloccato a New York, Giulio si trova costretto a gestire il ristorante insieme e a dividere l’appartamento di cui e co-proprietario con Connie, la figlia di Mancuso tornata a New York da Los Angeles dopo la fine del suo matrimonio. View full article »