Category: Gitai Amos


Locandina Alila

Un film di Amos Gitai. Con Yaël AbecassisRonit ElkabetzLiron Levo Drammaticodurata 120 min. – Israele 2003.

ALILA Un condominio di Tel Aviv, dove si consumano splendori e miserie umane: la poliziotta sefardita che litiga con i vicini, una donna che consuma la sua passione di amante di un uomo sposato, un vecchietto solo con un cane, i muratori che stanno ristrutturando una parte del palazzo. E, dall’altra parte della città, un padre e una madre che rincorrono una figlio che non ne vuole sapere di fare il militare. In quaranta piani sequenza di precisione millimetrica, Gitai racconta ancora una volta l’impossibilità di essere normali, oggi, in Israele. La sua macchina da presa viola l’intimità dei personaggi, per scrutare nel profondo di un disagio che è esistenziale, ancor prima che fisico. E poco importa se i lavoratori da sfruttare non sono più palestinesi, ma cinesi o africani: ognuno ha un padrone, nessuno è libero. Ed ognuno vuole scaricare sugli altri la propria rabbia, la propria incompiutezza. Raggelante ed ansiogeno, anche se di gran lunga meno riuscito di altre precedenti opere di Gitai. Come se tutto, adesso, fosse diventato davvero più difficile. Anche il semplice raccontare.

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Locandina Kadosh (Sacro)

Un film di Amos Gitai. Con Yaël AbecassisYoram Hattab Drammaticodurata 100 min. – Francia, Israele, Italia 1999.

Storia di Rivka (Abecassis) e Meir (Hattab), marito e moglie. Si amano, si comprendono, ma le condizioni sociali sono tali da non permettere rapporti sereni, di nessun genere. Si confrontano anche personalità femminili, sempre in quel contesto difficile, fatto di paure e di integralismo. La solita lettura intelligente e accorata di Gitai, che ha firmato, a brevissimo intervallo, due efficaci documenti contemporanei come Kadosh Kippur.

Kadosh (1999) on IMDb
Locandina Verso oriente - Kedma

Un film di Amos Gitai. Con Veronica Nicole, Helena Yaralova, Sandy Bar, Andrei Kashkar, Yussuf Abu WardaMoni MoshonovJuliano Mer, Menachem Lang, Sendi Bar. continua» Titolo originale KedmaDrammaticodurata 100 min. – Italia, Israele, Francia 2002. – Bim Distribuzione

Maggio 1948. Un vecchio cargo, la Kedma, scarica sulle coste della Palestina un gruppo di persone sopravvissute all’Olocausto e provenienti da ogni parte d’Europa. Vengono accolte dall’esercito clandestino israeliano che cerca di portarle verso un kibbutz. Ma bisogna fare i conti con gli Inglesi che ancora occupano il territorio e con i palestinesi che non hanno alcuna intenzione di cedere una terra che ritengono sia la loro. Gitai torna ad affrontare il tema dell’edificazione dello Stato d’Israele dopo la prova, non del tutto riuscita, di Eden. Qui i ritmi sono più personali e l’assunto politico destinato a far discutere perché scontenterà tutti. I tempi del film sono lentissimi nella fase iniziale, con tutta la desolazione di mondi individuali che sono sopravvissuti all’inferno e sono in cerca di un paradiso che non si delinea come tale.

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Un film di Amos Gitai. Con Lisa KreuzerRivka Neuman, Markus Stockhausen, Ori LevyVernon DobtcheffKeren Mor. continua» Drammaticodurata 89 min. – URSS, Francia, Italia, Gran Bretagna, Germania 1989.

Siamo a Berlino, dopo la fine della prima guerra mondiale. Qui Else, una poetessa ebrea, conosce Tania, una sionista venuta dalla Russia. Tania spiega ad Else il suo proposito di andare in Palestina per partecipare alla nascita di un collettivo agricolo. Arriva il nazismo e dopo essere scappata in Svizzera Else raggiungerà l’amica a Gerusalemme ma vi troverà rovina e distruzione. Un film poetico, in alcuni momenti criptico, ma di forte suggestione. La musica è di Markus Stockhausen.

Berlin-Jerusalem (1989) on IMDb
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Un film di Amos Gitai. Con Moshe Ivgy, Hanna Maron, Juliano Mer-Khamis, Dalit Kahan, Nataly Attiya Titolo originale Yom YomDrammaticodurata 97 min. – Israele, Francia 1998.

Moshe, quarantenne ipocondriaco di Haifa nato da madre ebrea e padre arabo-israeliano, lavora nel panificio di famiglia. È sposato con una donna che non ama, condivide inconsapevolmente una giovane amante con il migliore amico, si sente confuso dalla vita che conduce e disorientato dalle sue origini.

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Regia di Amos Gitai. Un film con Anne ParillaudHanna SchygullaRosamund Pike, Diana Bespechni, Alla An, Amos Lavi, Katya Drabkin, Yussuf Abu WardaCast completo Titolo originale: Promised Land – Haaretz hamuvtacht. Genere Drammatico – IsraeleFrancia2004durata 90 minuti. Uscita cinema venerdì 20 maggio 2005 – MYmoro 2,63 su 17 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

La tratta delle bianche in Israele. Trasportate specialmente dai paesi dell’Est già socialista, le donne entrano in Israele attraverso il deserto del Sinai e sono smistate in varie città, persino nei Territori palestinesi. Teso da sempre a scandagliare le gravi contraddizioni del suo paese sul piano storico, religioso, sociale, esistenziale, Gitai non era mai stato, forse, così duro e crudo, così violento e pessimista sul legno storto dell’umanità. Così indignato e scomodo. Il calvario di queste donne, ridotte a merce con la violenza, è raccontato – specialmente nell’impietosa, centrale sequenza notturna – con un’immediatezza da cinema diretto. Non a caso dalla Mostra di Venezia 2004 dove Gitai era in concorso, il critico Marco Bertolino lo accostò al Salò di Pasolini. Il linguaggio registico è gelidamente furioso: cinepresa a mano, inquadrature sbilenche, montaggio stretto, luci livide, colore compresso sullo spettro dei grigi. Scritto da Gitai con Marie-Jose Sanselme. Anche fotografia e montaggio sono di donne: Caroline Champetier e Isabelle Ingold. Non può essere una scelta casuale. Musiche di Ärvo Part e Simon Stockhausen.

2.63/5

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Un film di Amos Gitai. Con Samantha Morton, Danny Huston, Thomas Jane StoricoRatings: Kids+16, durata 90 min. – Italia, Francia 2001.

Palestina, 1940/1946. Samantha ha sposato in America Dov Ernst. Sono entrambi sionisti, ma lui è un archietto comunista che è animato dal sacro fuoco della costruzione del Paese. Samantha non si sente (e non è per nulla) desiderata e, non appena Dov si arruola nella Brigata Ebraica per combattere il nazismo in Europa, allaccia una relazione con Kalkovsky, un libraio tedesco che vive con Silvia, una terrorista anti-britannica. Intanto Kalman, fratello di Samantha, raggiunge la Palestina con un’idea capitalistico-avventurosa delle sue possibili imprese. Nel momento in cui Dov torna dalla guerra vantando lo stupro di una tedesca, Samantha lo lascia e il libraio, appresa la morte dei propri genitori, compie una scelta estrema. Amos Gitai rappresenta la coscienza vigile del cinema israeliano non accecato dall’odio per il “nemico” palestinese. In questo film, meno riuscito dei suoi ultimi due Kadosh e Kippur, propone uno sguardo disincantato sulla costruzione dello stato di Israele.

5/10
Locandina Kippur

Un film di Amos Gitai. Con Yoram HattabLiron LevoTomer Russo, Ran Klauzner, Guy Amir Guerradurata 123 min. – Israele 2000

Guerra del Kippur, 1973. Un tenente dice a un ufficiale medico “volevo parlarti della mia ragazza e tu mi parli di tua madre morta e dei campi nazisti…”. Il medico risponde “…ho sempre la sensazione che siamo sospesi, e che ciò che temiamo prima o poi accadrà”. Significa prima di tutto amicizia, sostegno a oltranza, senso del dovere e abitudine al senso del dovere. E significa dolore e paura, che non sono il segnale che il popolo israeliano, forte, vincente, vuol dare di sé. Le guerre vengono vinte ma vengono perse, è questo il discorso di Gitai, che conosce bene l’argomento perché quella guerra l’ha combattuta. Dopo una premessa stranissima, decisamente inutile, di sesso fra i colori (metafora di che cosa?) entriamo nella guerra, da dietro, dalle seconde linee, dove una squadra con medico, cura e trasporta i feriti. Documento e iperrealismo. Davvero efficace, senza un solo orpello o una sola licenza. La realtà. Un tenente e un sergente che hanno voglia di combattere si trovano nel mezzo del primo attacco siriano in quella guerra. Cercano il loro reparto, non lo trovano ma si integrano subito con un altro. La macchina gira lo stesso, la solidarietà e l’amicizia scattano subito. È, appunto, la forza di questo popolo, circondato da nemici cento volte superiori in numero, che ha davvero bisogno di amicizia e solidarietà.

3/5

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Regia di Amos Gitai. Un film con Yuval ScharfYussuf Abu WardaSarah AdlerAssi LevyUri GavrielNorman IssaCast completo Genere Drammatico – IsraeleFrancia2013durata 84 minuti. Uscita cinema giovedì 29 maggio 2014 distribuito da Boudu. – MYmoro 2,88 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Una giovane giornalista, Yael, si reca in un quartiere, tra Jaffa e Bat Yam, in cui israeliani e palestinesi convivono. Ha sentito parlare di una donna ebrea che, sopravvissuta ad Auschwitz, aveva sposato un arabo ed era andata a vivere lì. Yael, nella sua visita ascolta ciò che Il marito Youssef ha da raccontarle e raccoglie anche le testimonianze di parenti e conoscenti.
Amos Gitai venne a conoscenza grazie alla stampa della storia di una donna nata ad Auschwitz e poi sposatasi, nonostante molteplici ostilità, con un arabo da cui ebbe cinque figli e 25 nipoti. Si tratta di una vicenda che si inserisce perfettamente nella filmografia del regista israeliano da sempre attento ad indagare i perché di una rivalità (che spesso si trasforma in odio) tra due popoli che hanno saputo convivere nel passato e potrebbero tornare a farlo. Bisognava però decidere con quale taglio raccontarla e Gitai ha deciso di portare all’estremo quello che per lui si è spesso configurato come un codice linguistico particolarmente interessante.

2.9/5
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