Category: Giordana Marco Tullio


Notti e nebbie (TV Movie 1984) - IMDb

Regia di Marco Tullio Giordana. Un film Da vedere 1984 con Umberto OrsiniLaura MoranteSenta BergerEleonora GiorgiGerardo AmatoGérard DesartheCast completo Genere Drammatico 1984durata 160 minuti.

Inverno 1944, Milano. Bruno Spada (Orsini), funzionario di polizia, ha l’incarico di guidare un ufficio politico che ha due scopi: smantellare la rete clandestina della resistenza antifascista e controllare la fedeltà dei quadri della Repubblica Sociale Italiana. Assolve i suoi compiti con feroce e disperata coerenza. Il 25 aprile 1945 viene fucilato. Tratto dall’omonimo romanzo (1975) di Carlo Castellaneta che lo sceneggiò col regista, è il migliore dei pochi film italiani che hanno raccontato dalla parte del fascismo repubblichino il tragico periodo di Salò. La chiave di lettura è il melodramma, sulla scia del noir hollywoodiano, filtrato con un gusto quasi viscontiano per il senso di putrefazione morale e corruzione fisica, la ridondanza sempre controllata, la misoginia dei ruoli femminili, la cura dei particolari. Grande prova di Orsini che sa dare al suo Spada una malefica grandezza. Notevoli i contributi della fotografia (16 mm) di Franco Delli Colli e delle scene di Armando Nobili nella rievocazione di una Milano livida e allucinata. Fu trasmesso in 2 puntate su RAI2.

Notti e nebbie (1984) on IMDb

Locandina italiana La meglio gioventùUn film di Marco Tullio Giordana. Con Luigi Lo Cascio, Adriana Asti, Sonia Bergamasco, Maya Sansa, Fabrizio Gifuni. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 360 min. MYMONETRO La meglio gioventù * * * 1/2 - valutazione media: 3,87 su 59 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Gli ultimi 40 anni della Storia italiana sono raccontati attraverso le vicende di una famiglia.
Il protagonista principale è Nicola (da cui parte il racconto) il quale, durante l’alluvione a Firenze del ’66, incontra e si innamora di una donna e la segue per vivere nella città di lei, Torino.
E’ la Torino degli anni ’70, sullo sfondo del terrorismo, dei problemi operai e dell’immigrazione dal Sud. Questo è l’incipit che prosegue fino ai giorni nostri per chiedersi e chiederci che cosa sia cambiato da allora e cosa sia rimasto uguale.
Un film per il quale era previsto solo il passaggio in televisione presente invece a Cannes nella sezione “”Un certain regard”. Un’opera storica raccontata in 6 ore, ma non solo: un affresco che descrive l’evoluzione dei costumi, dei rapporti familiari e le trasformazioni sociali, con qualche riflessione pungente sulla politica del nostro Paese. Dopo tanta televisione che si spaccia per cinema troviamo un film che puo anche passare in televisione ma che soprattutto consente al pubblico di rivisitare passioni, lotte, errori e speranze di una generazione e di quella che e’ venuta dopo.

The Best of Youth (2003) on IMDb

Un film di Marco Tullio Giordana. Con Luigi Lo Cascio, Luigi Maria Burruano, Lucia Sardo, Paolo Briguglia, Tony Sperandeo. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 114 min. – Italia 2000. MYMONETRO I cento passi * * * 1/2 - valutazione media: 3,96 su 75 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Alla fine degli anni Sessanta a Cinisi, un piccolo paese siciliano, la mafia domina e controlla la vita quotidiana oltre agli appalti per l’aeroporto di Punta Raisi e il traffico della droga. Il giovane Peppino Impastato entra nel vortice della contestazione piegandola, con originalità, alle esigenze locali. Apre una piccola radio dalla quale fustiga con l’arma dell’ironia i potenti locali fra i quali Zio Tano (Badalamenti). Peppino verrà massacrato facendo passare la sua morte per un suicidio.
Se lo si guarda con gli occhiali dell’ideologia I cento passi (che si ispira a fatti realmente accaduti), con la chiusura sulle bandiere rosse e i pugni chiusi del funerale di Impastato, potrebbe sembrare un film di propaganda. In realtà è un film di impegno civile (che non si vergogna di citare il Rosi di Le mani sulla città) che si assume il compito di ricordarci che la lotta a quel complesso fenomeno che passa sotto il nome di mafia non appartiene a una ‘parte’ ma è dovere di tutti indipendentemente dall’appartenenza politica. Marco Tullio Giordana, Claudio Fava e Monica Zapelli si ispirano a un personaggio realmente esistito e che, grazie a questo film, trova una sua giusta rivisitazione. Perché la morte di Peppino coincide con il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro e quindi non ha alcun rilievo sui mezzi di comunicazione. Questo facilita il compito a chi, anche in campo politico, non vedeva l’ora di liberarsi di un avversario difficile da contrastare perché mosso dall’urgenza della denuncia del malaffare. Giordana sa mostrarne l’aspetto pubblico e quello privato.
Se Luigi Lo Cascio offre al suo personaggio la lucida energia di un provocatore consapevole dei rischi corre, ma non per questo disposto ad arretrare, Luigi Maria Burruano fa del padre una persona divisa in due: da un lato il dovere di obbedienza ai malavitosi e dall’altro l’amore per quel figlio che picchierà piangendo nel momento in cui si sente da lui disonorato di fronte alla mafia.
La regia non si limita però a proporci un film di ricostruzione storico-ambientale. Va oltre suggerendoci, con soluzioni di montaggio e con scelte di scenografia, da un lato il clima di soggezione psicologica a cui neppure Peppino può sottrarsi (da piccolo ha avuto modo di chiedersi perché l’auto dello zio Cesare è stata fatta saltare in aria) e dall’altro la progressiva solitudine in cui il protagonista viene a trovarsi nel momento in cui quasi più nessuno lo sostiene. Ricordandoci che ‘dopo’ tutti sono bravi a partecipare al lutto. ‘Dopo’ però.

One Hundred Steps (2000) on IMDb
Maledetti vi amerò (1980) - IMDb

Regia di Marco Tullio Giordana. Un film con Flavio BucciMicaela PignatelliAnna MiserocchiAlfredo PeaBiagio PelligraCast completo Genere Drammatico – Italia1980durata 84 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni

Rientrato in Italia dopo cinque anni di assenza, Svitol comincia un viaggio attraverso la memoria collettiva di chi aveva vent’anni nel 1968. Ne uccide più la depressione che la repressione. 1° film sulla generazione del ’68, è disperato ma con lampi di allegro sarcasmo, commosso ma a ciglio asciutto, amaro ma ironico. L’aria del tempo c’è. Bucci è da 10 e lode.

Maledetti vi amerò (1980) on IMDb

Regia di Marco Tullio Giordana. Un film con Monica BellucciAlessio BoniLuca ZingarettiMaurizio DonadoniTresy TaddeiCast completo Genere Drammatico, – Italia2008durata 150 minuti. Uscita cinema venerdì 23 maggio 2008 distribuito da 01 Distribution. – MYmonetro 2,81 su 21 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Non è una biografia di Luisa Ferida (1914) e Osvaldo Valenti (1906), uccisi a Milano da partigiani nella notte tra il 29 e il 30 aprile 1945, ma una fiction liberamente ispirata alle loro vicende. Sintomatico il personaggio di Golfiero/Taylor (Boni), il 3° per importanza nel cast: inventato, ma ispirato a Luchino Visconti. Prodotto da Angelo Barbagallo, è il caso insolito di un film dove i due sceneggiatori che hanno lavorato con il regista sono morti da molti anni: Enzo Ungari nel 1985 e Leone Colonna nel 1998. Non è facile capire perché Giordana l’abbia fatto: separare il vero dal falso nell’adesione di Valenti (lei ne fu probabilmente succuba per amore) alla repubblica di Salò? Sollevare dubbi sulla loro esecuzione? Rievocare con un’angolazione inusuale un decennio di storia italiana? Suggerire che anche durante la guerra civile 1943-45 fu forte il distacco tra la realtà e il modo con cui era percepita? Dar ragione a chi, come noi, detesta l’uso delle parole giustiziere e giustiziare perché associano l’idea di ius alla morte violenta? Difficile dare un giudizio univoco su questo compassionevole e diseguale melodramma. Zingaretti compone Valenti con un istrionismo da mattatore.

di Marco Tullio Giordana. Un film Da vedere 2012 con Valerio MastandreaPierfrancesco FavinoMichela CesconLaura ChiattiFabrizio GifuniCast completo Genere Drammatico, – Italia2012durata 129 minuti. Uscita cinema venerdì 30 marzo 2012 distribuito da 01 Distribution. – MYmonetro 3,15 su 12 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Milano, 12 dicembre 1969. Un’esplosione alla Banca Nazionale dell’Agricoltura fa 17 morti (a loro è dedicato il film) e 88 feriti. Le indagini della Questura – il commissario Luigi Calabresi e i suoi superiori – sono orientate sulla pista anarchica. Tra i fermati c’è Giuseppe Pinelli che, dopo 72 ore di digiuno e insonnia, nella notte del 15 precipita dalla finestra di Calabresi, in quel momento assente. Intanto a Treviso 2 giudici scoprono un gruppo di giovani neonazisti, coperti e infiltrati dai servizi segreti che, guidati da Giovanni Ventura e Franco Freda, sono gli autori della strage. Indicato da membri di Lotta Continua come responsabile della morte di Pinelli, il 17 maggio 1972 Calabresi è ucciso sotto casa. Dal 1979 Giordana continua a fare film ispirati alla cronaca. Questo è il capitolo mancante di La meglio gioventù (2003), pure scritto con Petraglia e Rulli, attingendo al controverso librone di Paolo Cucchiarelli Il segreto di piazza Fontana (2009). Per capire la difficoltà dell’impresa 3 sono i fatti: a) i personaggi “storici”, a diverso livello di peso; b) a sinistra, e non solo estrema, era diffusa la denominazione di “strage di Stato”; c) i materiali sulla strage, anche quelli giudiziari, erano intricati e spesso contradditori. Nel lancio del film c’è l’abuso della parola “verità”: quale? Il livello medio della recitazione è alto, a partire dall’ottimo Favino (Pinelli), il coerente Mastandrea (Calabresi), la sobria Cescon (Licia Pinelli). Personaggio non approfondito e scritto male è la signora Calabresi della Chiatti, ma in compenso c’è uno straordinario Gifuni (Aldo Moro un po’ troppo oracolare). Il film tende a discolpare Calabresi, ma la sua corresponsabilità oggettiva nelle 72 ore dell’interrogatorio di Pinelli è occultata. Distribuisce 01. 3 David di Donatello: attrice (Cescon) e attore non protagonista (Favino), effetti speciali visivi (Stefano Marinoni, Paolo Trifoglio).

Pasolini, un delitto italiano - Film (1995)

Regia di Marco Tullio Giordana. Un film con Claudio AmendolaGiulio ScarpatiNicoletta Braschi, Carlo De Filippi, Victor CavalloClaudio BigagliCast completo Genere Drammatico, – Italia1995durata 98 minuti. Uscita cinema giovedì 7 settembre 1995 distribuito da C.G.D – Cecchi Gori Distribuzione. – MYmonetro 2,67 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ricostruzione, in forma di docudrama con la mescolanza di immagini “finte” e di materiale di repertorio in bianconero, del processo contro Pino Pelosi per la morte di Pier Paolo Pasolini, ucciso nella notte tra il 1° e il 2 novembre 1975 sul lido di Ostia. Giordana e i suoi sceneggiatori Stefano Rulli e Sandro Petraglia non pretendono di raccontare la verità su quella morte, ma di spiegare perché quella verità non s’è mai saputa e perché la prima sentenza che condannò Pelosi per omicidio “con il concorso di ignoti” sia stata cassata nelle sentenze successive, rimossa dall’opinione pubblica, dimenticata. Nel film, montato con accorta efficacia da Cecilia Zanuso, di Pasolini si vede il volto, e si ascolta la voce, soltanto nei frammenti di repertorio. Qualcuno gli ha prestato un corpo, ma non il viso, nelle convulse e notturne sequenze dell’omicidio. Si risolve in un atto di accusa contro la putrefazione, l’indegnità, le pesanti responsabilità di una classe dirigente contro la quale in vita Pasolini s’era scagliato nei suoi scritti corsari.

Regia di Marco Tullio Giordana. Un film con Alessio BoniMichela CesconRodolfo Corsato, Matteo Gadola, Andrea TidonaAdriana AstiCast completo Genere Drammatico, – ItaliaGran BretagnaFrancia2005durata 115 minuti. Uscita cinema venerdì 13 maggio 2005 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,51 su 17 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dodicenne figlio unico di una famiglia bresciana di imprenditori metallurgici, Sandro va in crociera nel Mediterraneo col padre sullo yacht di un amico. Di notte cade in mare. All’alba è salvato da un giovane rumeno che, con la sorella, viaggia su un barcone di emigranti clandestini. Con loro sbarca in Italia, entra in un centro di accoglienza e riabbraccia i genitori. Qualcosa in lui è cambiato. Scritto, come La meglio gioventù , con Rulli e Petraglia (da un romanzo, 2003, di Maria Pace Ottieri), il film c’è. M.T. Giordana è un agguerrito story teller , ha la bêtise di un narratore di razza che non sacrifica la comunicazione allo stile. La struttura è solida e coerente, frutto di una scelta precisa: racconta la storia esclusivamente con gli occhi del ragazzino che cresce a duro contatto con la realtà, scoprendone la complessa ambiguità. A confronto con uno dei problemi centrali – l’immigrazione – dell’Italia nel 2000, parla di una catena di solitudini parallele. Tutti sono soli: i genitori, i due fratelli (o amanti?), il prete che li assiste, lo stesso Sandro. È solitario, nella sua tristezza, anche il finale aperto in cui non c’è più un bambino. Girato in formato anamorfico per schermo orizzontale con Roberto Forza alla cinepresa. 3 Globi d’oro: film, A. Boni, M. Gadola.